Stegal67 Blog

Wednesday, November 13, 2013

It was a dark and stormy night...


DRIIIIN! DRIIIIN! DRIIIIN!

No. Non è il telefono che suona ad un orario improponibile. Che se anche lo fosse (l'orario, intendo... quello improponibile), non ascolteremmo la voce di San Pietro, ma quella di un call center.

No. È il suono della campanella, quella più temuta, quella dell'inizio della giornata a scuola. Perché alla prima ora c'è la prof di inglese, quella stormenìta con gli occhialotti tondi che non fa altro che spiegare cosa c'è sopra il tavolo e cosa c'è sotto il tavolo... sempre 'sti tavoli che sembra di essere all'IKEA e non a scuola!

- Buongiorno ragazzi...
- Buongiornooooo prooooof...
- Vi vedo belli svegli e attivi oggi, dopo tre giorni di riposo dal primo novembre. Avrete avuto il tempo per studiare. Allora oggi interroghiamo...
- Ma come prof?!? Aveva detto che spiegava l'ottativo aoristo e il duale dell'articolo determinativo?!?!?
- E invece oggi interrogo! Interroghiamo... Interroghiamo... Pedrotti! Ecco, Pedrotti! È un po' che non lo sento... vediamo a che punto è la sua preparazione, Pedrotti. Ha studiato, vero?
- ... mmmhhh... bene Pedrotti, bene. Allora cominciamo con una piccola traduzione. Ascolti bene: "Il trasporto NON parte alle due e mezza". Traduca.
- La so, prof! La so! ... Dunque... "The pullmann don't start thirty minutes after two o' clock"
- ... Pedrotti... Pe-dro-tti!!! Io non so lei dove si sia immerso negli ultimi tre giorni. Ma una frase così, con tre erroracci così, poteva concepirla solo uno che sta per prendere un due, anzi un due e mezzo, in pagella. Ma come le salta in testa...?!?
- Ma come, prof!?! Non è giusta??? Ma io l'ho sentita ripetere per tre giorni dallo scooter...
- ... lo scooter...?
- No, volevo dire, lo scanner!
- ... lo scanner...???
- Lo speaker! Lo speaker! Giuro che diceva proprio così!!! E c'erano mille persone che lo stavano a sentire!!! E lui parlava così al microfono! E mi pareva di vedere il signor Webster, quello del dizionario, che spaccava a testate tutti i volumi!!! E quelli dell'Enciclopedia Britannica che si gettavano in mare dalle scogliere di Dover!!! Glielo giuro: lo stavano pure a sentire! E poi ha anche detto "If you don't like this, I don't wanna know you" mentre le casse mandavano la musica di Wild Boys!!! E c'è stato uno che è andato a dirgli che lui era il cugino di Simon Le Bon e lo scooter...
- ... lo scooter...?
- No, scusi, volevo dire lo scanner!
- ... lo scanner...?
- No, lo speaker, sempre lo speaker... ha capito che "Bon" era un osso e che al cugino di quello lì era successo qualcosa a un osso. Glielo giuro! Ho passato tre giorni a sentire questo che parlava così! Lei non può arrivare il lunedì ed interrogarmi in inglese... non sono pronto!
- Pedrotti... io non so cosa lei si sia benzinato negli ultimi tre giorni. So solo che adesso lei si prende un bel tre in pagella, e poi per la prossima ora riferirò alla mia collega di sentire cosa ha da dire nella sua materia. Ne riparleremo, Pedrotti... ne riparleremo!

DRIIIIN! DRIIIIN! DRIIIIN!

Seconda ora. La ranzata della prof di inglese ha lasciato il segno. Per un Pedrotti che non sa nemmeno dire a che ora non parte il pullman, la prof ha replicato con dieci pagine da mandare a memoria per dopodomani, compitino in classe a sorpresa sui verbi irregolari e ha cancellato dagli Ipod di tutti gli studenti le canzoni dei Duran Duran ed anche degli Spandau Ballet, per non fare discriminazioni!
E adesso arriva la seconda passata. Storia! Che se non ti ricordi a memoria chi era il sottosegretario del tizio che sotto il governo Giolitti aveva avviato la riforma agraria della repubblica cispadana della cistifellea dei cisticazzz.... Storia!

- Buongiorno ragazzi...
- Buongiornooooo prooooof...
- Ragazzi... mi giunge favella dalla prof di inglese che negli ultimi giorni ci siamo dati alla pazza gioia... ai bagordi parrebbe... qualche rave party nei parchi di cui non eravamo a conoscenza?!? Tranquilli ragazzi. La prof di inglese mi ha anche detto cosa devo fare... Pedrotti! Venga fuori alla lavagna!
- Ma no, prof! Dai! Sono stato appena brasato in inglese...!
- Appunto, Pedrotti, appunto. Dato che la sua preparazione in inglese parrebbe non essere del tutto ineccepibile, vorrà dire che avrà avuto tempo in questi tre giorni di studiare un po' di storia, vero?!? Cominciamo da un argomento che avevamo accantonato: la riforma urbanistica della capitale sotto il governo Crispi!
- Eh... le dicevo che non è che in questi giorni...
- Pedrotti! Non si preoccupi. Lei ha un santo in Paradiso, E NON È SAN PIETRO E NEMMENO WLADIMIR PACL!
- ... con la "V", prof, non con la "W".
- Appunto, Pedrotti. vede come è attento? Un allievo come lei... promettente... che riesce così bene nei compiti scritti quando si siede vicino ad una certa L'Erri... dopo interroghiamo anche lei.
- (Porco belino!)


- Ehm... prof... sarebbe "Larry": con la "a" e con la "i greca", e senza apostrofo per-altro...
- Pedrotti! Non abuserei troppo della mia pazienza! E nemmeno dell'italiano! Lei è già in Via Busca, e questa non stia nemmeno a cercarla sul Tuttocittà di Trento o di Trieste e nemmeno sul ponte che le unisce.
Animo, Pedrotti! Cominciamo. Mi parli delle modifiche avvenute a seguito del piano urbanistico sotto il governo Crispi.
- ...
- Forza, Pedrotti! Era nel capitolo da studiare per oggi!
- ...
- Oh suvvia! La zona del "Co"... la zona del "Co"...
- Del Colle Oppio! Del Colle Oppio! Fantastica partenza della terza tappa, suggestiva. L'ideale per mettere in moto le gambe. Da lì subito a sinistra e poi a destra verso la 1 e poi si piega di nuovo a sinistra superando via Cavour per la 2...
- ... Oppio ... Oppio ... Si, mi pare chiaro che il sospetto della prof di inglese fosse fondato. Deve esserci stato un rave party nel fine settimana a Roma... non ho letto notizie in cronaca... qualche villa un po' isolata, magari...
- Villa Ada, prof! Villa Ada e Villa Borghese!
Un sacco di verde ed un sacco di gente! Ed un sacco di musica, anche se lo scooter l'inglese lo parla proprio male...
- - ... lo scooter...?
- No, volevo dire, lo scanner!
- ... lo scanner...???
- Lo speaker! Lo speaker!!
- Pedrotti... io non ho capito nulla, se non che lei mi sembra un tantinello confuso. Io stavo parlando del "Co"... del "Co"...
- Conegliano! Ho capito! Conegliano... Sì! A Conegliano ci sono andato la settimana dopo, ma lì non si sentiva volare una mosca perché per fortuna non c'era lo scooter...
- ... lo scooter...?
- No, volevo dire, lo scanner!
- ... lo scanner...???
- Lo speaker! Lo speaker!!!
- Pedrotti... lei mi sembra davvero molto confuso. Io volevo solo che lei mi parlasse del "Colosseo"! Adesso... io non so come lei sia uso passare i fine settimana, ma credo che qualche domanda se la debba porre. Non sia mai che un giorno, mentre vaga completamente obnubilato per la città, non la ritroviamo infilzato su una cancellata a Gardolo o a mollo in una calle a Venezia. Che poi su queste cose la gente ciscrive i libri! In ogni caso, sa cosa le dico? Che adesso lei si prende un altro bel tre in pagella...
- Ma no, prof! Un altro "tre"? Dopo quello di Roma e quello di Conegliano, mi tocca prendere ancora un "tre"?
- Tranquillo Pedrotti! Nulla di irreparabile... in fondo le basta prendere un "nove" nel prossimo compito in classe.
- Un "nove"? Ma chi diavolo c'è in questa classe? Rigoni è uno, poi i due Grassi, poi Ingemar, Buselli, Ruggiero... ma cazzarola! Per prendere un "nove" devo farmi battere persino da Segatta e dallo scooter...
- ... lo scooter...?
- No, volevo dire, lo scanner!
- ... lo scanner...???
- Prof... lasci perdere... è una storia lunga...
- Beh! In ogni caso non può essere più lunga di quelle che racconta un certo Stegal!
Gliele consiglio, sa, Pedrotti? Una buona e sana lettura, e c’è sempre qualcosa da imparare. Soprattutto si impara una cosa: MAI lasciare l’ultima parola a quello che tiene in mano il microfono!

*** ***

Se è vero che tutte le strade portano a Roma, è anche vero che non tutte le strade di Roma portano gli orientisti nei posti giusti!

A Roma Caput Mundi abbiamo perso l'occasione di un confronto diretto tra "De most feimus orientiring blogger oll over de uorld" (così si è sentito dire durante le premiazioni) e quell'altro che per assomigliare a Dario si è persino fatto crescere la barba ma non sarà mai così veloce, così prolifico, così prolisso e così bravo. Eppure lo scambio di commenti su internet sembrava preludere ad un duello rusticano: "Ci vediamo a mezzogiorno dietro al Colosseo!", come da bambini ci si dava appuntamento davanti ai bagni per una bella resa dei conti.


Resa dei conti che, ovviamente, non ha mai avuto motivo di esserci. Corriamo in due categorie differenti: lui, quello più forte, nella categoria-dei-master-più-forti con le sue sempre ottime possibilità di ben figurare (i "3" in pagella sono ovviamente riferiti alla sua posizione sul podio a Roma ed a Conegliano). L'altro, più scarso e che si accorge solo ora di parlare in terza persona, si cimenta nella categoria-dei-più-fortissimi, ma senza speranze di ben figurare se non a spese di chi non termina la gara o di altri poveri tapini come lui... La categoria-dei-più-fortissimi è scelta ovviamente al solo scopo di ciulare le carte scannerizzate dal sito di Alessio Tenani!


Cosa resterà, dunque, nella mia mente di questo Rome Orienteering Meeting 2013, oltre alla speranza di ritrovarlo nel 2015 e, magari con cadenza biennale, di vederlo diventare una classica del calendario internazionale? Restano sicuramente tante cose, la stragrande maggioranza positive e pochissime altre un po' meno. Tra i "meno" metterei il mio stato di forma fisica, che non è responsabilità del Meeting come pure non lo è il mio rivedibilissimo inglese da battaglia, con il quale non potrei certo pensare di diventare uno speaker internazionale ai WOC (e nemmeno nazionale, ma è un altro discorso)... e poi basta, perché sono stati tre giorni veramente meravigliosi!

Tra le cose positive: forse ho finalmente imparato a distinguere le gemelle -  ooooppsss - le sorelle Brandi senza che una delle due sia costretta, come vado chiedendo da tempo, a farsi i capelli platinati. Elevo un ringraziamento particolare al gestore del bar "La Coccinella" di Via Cipro che, domenica mattina alle 5.50, ha visto entrare nel locale una specie di homeless zoppicante, con borsone verde distrutto, scarpe infangate in spalla ed una faccia da reduce della ritirata di Russia, e non lo ha buttato fuori di peso ma ha lasciato che si riprendesse a colpi di caffè.

Un pensiero speciale per gli operatori del pronto soccorso della zona di Piazzale degli Eroi che mi hanno rimesso in sesto sabato sera, quando la mia caviglia devastata nella tratta 3-4 di Villa Ada minacciava di "diventare provincia" (se domenica mi avessero cuccato al controllo antidoping, avrebbero restituito i 7 Tour de France a Lance Armstrong definendolo, in confronto a me, solo un simpatico mattacchione).

Un altro pensiero speciale a Zarfo, autista-motociclista-tuttofare che mi ha fatto da Cicerone lungo il tragitto all'alba di sabato verso Villa Ada: a' Zarfo!!! Se la carta di Villa Ada è 50% parco e 50% bosco verde, perché io sono stato per il 90% del tempo nel verde 2??? Va' che scherzo, Zarfo!


Ma l'immagine che porterò a casa da Roma, tra tutte, è quella dell'arrivo della seconda tappa di Villa Ada; quel finish sul quale si è palesato il cugino di Simon Le Bon, quel finish vicino al quale si sono cambiate le ragazze del team ceco scatenando gli ormoni di mezzo CCR Roma, ma soprattutto... soprattutto... quel finish sul quale è piombato a tutta velocità Giacomo "Jack" Nisi, ultimo a partire nella gara di Villa Ada e primo a scaldare i cuori di tutti i mille orientisti presenti con una volata generosa, emozionante, a vita persa dal penultimo punto all'arrivo nella quale ha staccato persino i vari Gvildys e Leandersson, che si sono chiesti chi fosse quel folle che mulinava le gambe ad una velocità insostenibile persino per loro. Grazie Jack per l'emozione, grazie per avermi detto che mi avevi sentito fin dal di là del lago e che anche le mie parole erano servite a farti dare il 110% di quello che avevi ancora dentro. Grazie Jack! Se faccio ancora queste follie, questi viaggi, queste levatacce, lo devo anche alle emozioni che voi ragazzi siete in grado di darmi.