Pollice su per Ziano
La finale di Coppa Italia mi ha lasciato delle belle sensazioni. Giornata cominciata presto: aver ascoltato il suggerimento del consigliere federale che diceva “Coredo-Ziano 2 ore abbondanti” mi è costato una bella alzata alle 6.30 per chiudere casa, ma alle 8 a.m. il prato dell’arrivo di Ziano era tutto per me... “Sei tu lo speaker?” mi ha chiesto il ragazzo che montava il salsiccione. Per fortuna (degli altri) no! C’era AR, che ho visto all’opera mentre preparava sabato sera classifiche e griglie ed orari e tempi e lunghezze... Un lavoraccio, merita 30elode.
Let’s the music play! Ipod nelle orecchie, Nuovi Lanternini nelle mani. Potevo esimermi dal fare il buffone? Arriva il Caleppiovinil (secondi sul prato) e parte un bel “OccupatoOccupatoOccupato...” come diceva il mio amico Aldo Guzzo a fisica.
Let’s the legs run!
Primo punto: costa tra i sassi e la rumenta o salitazza fino al ponticello ed attacco dall’alto? Salitazza, no? Secondo punto: costa tra i valloni ruvidi o ritorno al ponticello ed attacco dall’alto? Ponticello! Terzo e quarto punto, tra le mille roccette. Dritto e (poco) sparato. E l’arresto a capire quanto sono fuori dal cerchietto e dove sarò mai finito... e la voce dell’omino del cervello che ti dice forte e chiaro “Fiducia nel tuo orientamento”.. e andare avanti 5 metri e vedere che la lanterna è lì dove deve essere e ti saluta! Una soddisfazione che vale il viaggio.
Certo, la classifica è penalizzante. Una bella gara non basta a guadagnare posizioni, quando davanti ti arrivano Valente (winner coppa Italia), Bussi (winner tdr relay), Andrea S. (runner-up campionati italiani relay)... il distacco è limitato a pochi minuti (2). Coach Arduini è il primo degli umani a 10 minuti, in altre condizioni ne avrei presi 20 sul groppone. Anuchkin non si conta, lui è un marziano.
Ma soddisfazione è essere tornato a combattere con un bel verdone spesso ed essere passato dritto in mezzo a sbucare nel disbosco coperto di aghi di pino mentre S e D ai lati ti guardano chiedendosi come hai fatto a passare. Ed aver affrontato l’ultima discesa ancora con un po’ di energie per non perdere nemmeno un secondo.
Due anni fa da quella discesa sarei solo rotolato. La foto che mi ha girato Fritz è emblematica: sembro la sua custodia, cioè io mi apro tipo custodia del contrabbasso ed entrano lui, Segatta e Candotti e forse anche Giuliani! Così non mi devo più ridurre, avrà avuto 100 chili addosso. Stasera ancora un bell’allenamento duro, in previsione della gara di sabato, dove non voglio fare brutte figure: vorrei correre con davanti quella foto pazzesca. 6 mega di bitmap... 3 mega da soli sono la mia enorme tuta bianca: sembro una enorme mozzarella con gli occhiali (tipo Spadolini).
E fiducia. Fiducia nel mio orienteering.