Un altro week-end vissuto pericolosamente...
Note a corredo di quello che dirò.
1) quando dirò “lì sono andato forte”... si intende “forte” per un impiegato 40enne con pancetta
2) quando dirò “le condizioni per la mia gara non erano le migliori”... non è una scusante
3) quando dirò “mi sono divertito un sacco”... mi dispiace solo per le vostre orecchie.
Ultime avvertenze: il mio tempo di 1h08m32s con cui compaio nella gara di finale B over 35 (1 minuto davanti a Matteo Frighi) è in realtà il tempo impiegato per correre da solo completamente da solo la finale A assoluta. Ho preso 11 minuti dal penultimo... ma era la finale A assoluta. E soprattutto, soprattutto, ho vinto una birra ad Alessio Tenani! (in realtà non c’era in palio niente, e llui su quella lanterna ci ha rimesso un ottimo piazzamento) e ho battuto su una lanterna Mikhail Mamleev!!!
Campionati middle. Fin da quando si chiamavano “corta distanza” non mi hanno lasciato indifferenti. Tanti anni fa a Golasecca fu un cane a tenermi al palo (finale C con tempo pessimo). L’anno dopo invece mi ripescò in finale B Andrea R. visto che nella mia batteria c’erano una palata di scandinavi iscritti con società italiane (la giornata al Monte Penna in cui svenni all’improvviso mentre provavo un paio di scarpe). A Lama Mocogno la mia miglior prestazione:primo degli esclusi dalla finale A, per via della presenza nella mia batteria di super Oleg Anuchkin considerato italiano il sabato e straniero la domenica. Poi escluso (ancora dalla quota stranieri) a Lanzo d’Intelvi ed escluso ad Asiago da una batteria nella quale erano finiti gli stranieri più forti (Sandro S. si qualificò nell’altra batteria con un tempo di molti minuti più alto).
Non che in Val Vigezzo avessi molte prospettive: ero tenuto al compito di speaker e quindi grazie grazie grazie per la pazienza e la sopportazione a Paolo, Simo, Maurizio, Gianpiero, Maria Grazia, Alice, Marco, Gengo, Pilo, Tommy, Pan, Elisa, Ema e compagnia: mettere giù i punti in tempo al sabato non è stato facile. Alla domenica è stata una impresa!
Arrivo al sabato e with a little help from my friends installo il gazebo per gli uellini che arriveranno in seguito (tenda sociale, dove sei?). Poi mi cambio e comincio a scaldarmi; non posso mangiare perchè non so quando mi daranno il via quindi quando il cellulare gracchia “percorso aperto” volo in partenza sulla macchina con Gengo e mi butto nel bosco. 1 e 2 facili (cfr. la cartina sul sito di Rusky) e vaccatone sulla 3: arrivo su un punto, punzono e non controllo la descrizione. Scendo di volata alla 4 e quando me la trovo molto a sinistra capisco che qualcosa non va... avevo punzonato la 3 sbagliata. Ritorno su a tutta palla inseguito da una voce urlante (era Paolo che cercava il furtatore di lanterne e mi stava inseguendo a sua volta!), mi riposiziono, trovo la 3 giusta e riscendo alla 4, ma poi anziché alla 5 vado alla 6, che non riconosco e quindi resto altri minuti in zona a vagare. Finché arriva al cervello la voce di Rusky che dice “non star lì a girare, fermati, torna indietro e riposizionati!”. Fatto, e subito le cose tornano e la 5 appare. Poi 6 e mega trasferimento già sfinito su strada. 7 e 8 senza problemi, la 9 la vedo da lontano e poi comincia il su e giù vicino ai prati, con il tempo che già ormai mi taglia fuori, le gambe che non girano (sono digiuno dall’alba) e la consapevolezza di aver buttato un’altra qualificazione. Finisco in poco più di 1 ora (tempo pessimo) e si qualificano nomi che ho lasciato indietro tante volte.
Poi inizio a fare lo speaker sulle note della musica del mio ipod... nulla dasegnalare a parte aver chiamato Carlo Pilat “Antonio Baldassar”... in realtà sapevo benissimo chi è Carlo, solo che stavo pensando a tutti e due ed il nome rimasto nella working storage era il secondo: faccia stralunata di Carlo che pensa “Ma chi è ‘sto imbecille?” e mia figuraccia totale globale.
Domenica. E’ impossibile che i ragazzi riescano a mettere giù i punti in tempo per farmi partire... e invece..:!!! Niente colazione (cfr. blog di Piero Labanti per la descrizione dell’albergo... sono digiuno dalla sera prima) e attorno alle 8 e mezza la solita voce dice “Parti!”. Prendo la finale A assoluta, almeno potrò controllare i punti (cfr. blog di Alessio Tenani per la cartina). La vegetazione della 1 mi respinge una volta ma poi la trovo senza problemi, così anche la 2. Per la 3 mi perdo, vago un po’ e finisco sulla 4! Segue rincorsa alla 3 e poi a ritroso sulla 4. Le altre lanterne sono senza problemi, sono solo io ad essere lento lentissimo in alcune tratte che sembrano a volte la pineta di Tavon e a volte la pietraia di Prato. Finché arrivo alla 11: il mio momento di gloria. Scelta precisa ed arrivo sul punto: cerco al bivio di canalette in un pezzo un po’ verde e non trovo nulla. Controllo descrizione: masso. Ok, vado avanti, vedo i coriandoli e la lanterna non c’è. Mi guardo attorno, nulla. Scendo alla strada e colgo una vettura che passa e uno sca-ta-clang... la lanterna è sulla strada. Torno su e la ri-poso tra i coriandoli. 12 facile, per la 13 scelgo il giro verso il recinto privato a risalire la vegetazione fitta e trovare il giallino nel quale c’è la lanterna. Corro fino alla 14 e prima di puntare alla 15 passo dalla partenza per chiedere la verifica del punto 11. La 15 è lo spectator point: me lo aspetto a destra (ponticello) e non vedo che è a sinistra (pilone), credo che me lo abbia indicato Gino Vivian! Poi 16 dietro il maneggio e le altre lanterne fino alla 19 nella pineta bella, a cadere proprio sul punto facile e far andare finalmente le gambe (cfr. avvertenze iniziali). La 20 è un azimut a risalire in cima alla carta dritto sul punto, e la 21 è la birra che vinco a Teno: vado dritto in costa finché spero di arrivare ad un pianetto verde. Invece piombo in un punto nel quale ho rocce sotto, rocce sopra e niente pianetto: devono essere le rocce sotto, mi dico, e le rocce sopra non possono essere in carta.. mi sporgo e voilà... ero a due metri dalla lanterna (due metri verso l’alto). Adesso devo solo arrivare. Sarò sopra l’ora e il via alla gara lo annuncerà qualcun altro, ma devo solo pensare a non sbagliare. Valico il letto del fiume asciutto e cerco la 22... e improvvisamente ci finisco contro. Per grazia ricevuta, penso. E potrò dire che ho impiegato 11 secondi meno di Mamleev! La 23 e la 24 le cammino letteralmente, la 24 la prendo proprio larga dal giallino per essere sicuro di trovarla sulla costa giusta. La 25 è l’ultima, ma facile, e mentre esco sento un rumore alla mia destra: non possono essere già dei concorrenti, quindi punto in quella direzione anziché a sinistra verso l’arrivo... e mi trovo davanti Paolo Grassi in azione di controllo. Scendo lungo la recinzione del campeggio, torno alla 26 e arrivo al meglio che posso sulla 27: e non la trovo neanche questa volta!!! Guardo ancora verso il ponticello quando invece è sempre lo stramaledetto pilone! Forse questa volta è la voce di Alessio Tenani a dirmi “girati!”. Sprint finale, 1h08m32s (ma sugli assoluti, mannaggia!), commento a caldo e rapido cambio. Attilio e Roberta arrivano a rifocillarmi ed io sono pronto a triturarvi le orecchie con i miei annunci flash, le mie notizie dal bosco, gli arrivi maschili ed i passaggi femminili. Ma mi sono perso l’arrivo di Maria Novella, mannaggia mannaggia!
Ultimo pensiero per il viaggio di ritorno, Mi scopro a pensare che il mio cervello sta ragionando in inglese (chissà perchè?) e che l’ufficio non mi è mai sembrato così lontano! Due giorni vissuti intensamente, peccato che la mia vita non sia questa e che si debba rientrare tra le 4 mura della banca...
2 Comments:
W la passione!!
... invidioso... eh? :-)
Scherzi a parte, hai indovinato l'incredibile faccia di Carlo Pilat che era tutto un programma invece l'apice della mia carriera agonistica lo raggiungerò quando avrò (perchè un giorno lo farò) conseguito l'obiettivo numero 1!
A Fusine sei mio ! (il sabato)
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