Un week-end orientistico del 17 e 18 marzo variamente articolato, ma non certo privo di soddisfazioni. Iniziamo con il Parco delle Cave di sabato mattina; iniziamo con unastoria cheha comunque avuto inizio molte settimane prima e che in realtà non è finita neppure adesso che è lunedì mattina.
La storia è ovviamente iniziata con un paio di giri di verifica della situazione in carta e con la stesura dei percorsi ancora nei primi giorni di febbraio: ricordo un parco bagnatissimo con il terreno che buttava su acqua ad ogni passo, ed i percorsi che sono venuti fuori (soprattutto il corto e quello per gli agonisti) hanno dovuto tenere conto del fatto che i bimbi del corto non dovevano incontrare alcun ostacolo pericoloso sul tracciato, mentre gli agonisti più incontravano ostacoi d’acqua meglio era!
La preparazione della seconda tappa di Milano nei parchi 2007 si è conclusa (per il sottoscritto) venerdì sera con il rifiuto netto di pinzare le descrizioni punto alle 350 cartine a disposizione... rimandata l’operazione al sabato mattina sul campo di gara! Eccoci quindi alle 7.20 al Parco pronti a posare: io, Adele, Davide e Paola. Due gruppetti con il tempo che passa veloce in compagnia ma al tempo stesso lento per consentirci una posa senza il fiatone... ma ecco che a conclusione del giro, e sono solo le 8.45, ci si fanno incontro i primi podisti che vogliono partire subito! Organizziamo una partenza al volo ed i primi gruppetti sono già in giro alle nove meno dieci sui vari percorsi. Nel frattempo Roberta, Alberto, Sbrambi, Stephen, Marco e Sandro cominciano ad organizzare il tutto: il pinzamento delle descrizioni (!), ma per fortuna sono tutti lavoratori navigati e l’operazioni porta via solo qualche minuto in un clima da catena di montaggio, l’allestimento della partenza e dell’arrivo. Paola e Davide prendono il potere in zona arrivo ed organizzano il cambio carta “fai da te” per gli agonisti, cosicché a me non resta che defilarmi per evitare di stare tra i piedi di tutti...
Arriva anche Martina a dare una mano in partenza, ed è la collocazione giusta perchè 1) le persone si fanno avanti letteralmente a ondate, gruppi e mazzi di gente di tutte le età e con tutti gli abbigliamenti possibili immaginabili che si avvicinano al gazebo (montato a tempo di record) e vanno in partenza con le prime sommarie indicazioni. Ogni tanto mi avvicino per capire come sta andando: chi sta all’arrivo sta gestendo i primi controlli del cartellino ed i primi cambi carta senza difficoltà, alla segreteria sono tutti molto tranquilli e nonostante la coda ognuno viene indirizzato sul percorso più adatto già con qualche rudimento e nozione di orienteering... vado verso la partenza e vedo bimbi in età da primi anni di scuola elementare che partono (accompagnati) sul percorso Lungo1 (!?!) e una coppia di arzillissimi marito e moglie di età indefinita (scoprirò poi che hanno passato la settantina entrambi) che si sono iscritti al Lungo2 (?????!!!!!?????? Quello che passa in mezzo alla “rumenta”, quello con la lanterna sulla collinetta circondata in tutto il suo perimetro dal fossato!!!): termineranno tutti quanti il percorso senza errori.
Arrivano le prime due scuole e Martina ed io ci occupiamo degli “appelli”: Marty da prova di essere cresciuta alla scuola “Lucyblu” (alias Lucia Sacilotto) gestendo con la perentorietà di una prof. di greco mandrie di scolaresche che si aggirano nell’area di partenza. Appena le prime due scuole si sono defilate, perchè sta partendo l’ultimo ragazzino, ecco che come per magia compaiono con un tempismo da record altri due pullmann della scuola di Lucia... quindi per 90 minuti circaa continuiamo a gestire ragazzini e ragazzine, alcuni un po’ preoccupati, altri pià scanzonati ed altri decisamente sull’agonistico andante!
Quando tutte le scuole sono partite, è il momento di andare a “raccattare i cocci”: la prima che non torna è una ragazzina che mi viene descritta come “capelli neri a caschetto, tuta grigia, risponde al nome di XY”. Parto di gran carriera, incrocio la macchina della polizia che perlustra il parco e chiedo aiuto anche a loro; nel frattempo si avvicinano due bambine con la cartina in mano... chiedo <
Secondo coccio: altra ragazzina persa. Parto in direzione opposta (stavolta con la bici di Adele) ed incrocio una ragazzina isolata e spaesata. Risponde al nome indicatomi e la accompagno verso il traguardo. Le chiedo dove ha avuto problemi e... scopro quello che non mi aspettavo: la ragazzina ha completato correttamente il percorso, è passata dall’ultimo punto (le sue 16 punzonature ci sono tutte! E a memoria mi sembrano corrette...) ma evidentemente nessuno deve averle spiegato cosa fare una volta completato il percorso, ovvero ANDARE AL TRAGUARDO! Ma santi numi, ma non hai mai visto una gara di qualunque cosa in televisione??? In pratica ha punzonato tutte le sue lanterne e, non avendone altre da fare, si aggirava pensosa per il parco senza avere idea di che cosa fare...
Terzo coccio: ultima ragazzina. Risponde al nome YX e ha una tuta GRIGIA. Parto in bici finché dall’altra parte del prato vedo una ragazzina da sola. Tuta NERO e ARANCIONE... ormai hho capito l’antifona... la chiamo e questa accorre. E’ lei. E’ al telefono con la madre che ha già fatto chiamare la scuola in quanto la figlia era dispersa al parco delle cave. Così mi tocca 1) rincuorare la bambina (che è solo un po’ stanca) 2) chiedere alla madre di avvisare la scuola di non par partire ricerche a tappeto 3) rassicurare la signora circa il fatto che io NON sono un maniaco ma sarei il direttore gara, il che non mi pare riuscire molto bene finché non mi scatta l’illuminazione e comincio a snocciolare i nomi dei professori che attendono la bimba al traguardo.
Il fatto che io sia tornato al traguardo intonando gli immortali versi
Es ist kalt \ Wir müssen weg hier, \ Komm. \ Dein Lippenstift ist verwischt
Du hast ihn gekauft und \ Und ich habe es gesehen \ Zuviel Rot auf deinen Lippen \ Und du hast gesagt "mach mich nicht an" \ Aber du warst durchschaut. \ Augen sagen mehr als Worte \ Du brauchst mich doch, hmmmh? \ Alle wissen, daß wir zusammen sind \ Ab heute \ Jetzt hör ich sie! \ Sie kommen! \ Sie kommen dich zu holen. \ Sie werden dich nicht finden. \ Niemand wird dich finden!! \ Du bist bei mir.
(Falco – Jeanny, coming home)
non sembra aver interessato nessuno... (forse perchè non la canto bene).
In definitiva, recuperati tutti i cocci ma proprio tutti, sbaraccato tutto lo sbaraccabile, accatastato nel box (dopo passaggio in ufficio) tutto l’accatastabile, non resta che chiudere e stilare le classifiche. Al momento in cui scrivo i dati dello spoglio sono contrastati:
- ho quasi 290 cartellini ma mi manca tutta la classifica ed i relativi cartellini di un percorso (ce le siamo divisi da bravi organizzatori)
- sono arrivato al parco con 350 cartine circa e torno indietro con 18...
- dovrei identificare e calcolare tutti i gruppi famigliari che sono partiti in 5 o 6, anche con bici e roller, al seguito dell’unico bimbetto con cartina e cartellino!
Credo di poter affermare con cognizione di causa che dalla partenza non sono transitate meno di 400 anime!!! E così, fatto e sfinito, mi sono accinto a partecipare alla mia prima gara da AGET Lugano, a Rovio (o Rovi-O) nella prima prova di TMO. Ma questa è un’altra storia...
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