Stegal67 Blog

Monday, July 02, 2012

Come diceva qualcuno, “Ci sono le bugie, le grandi bugie, e poi addirittura le statistiche”. Magari statistiche che dicono che i bagagli in aeroporto vengono restituiti sempre entro un certo lasso di tempo (a meno che non ci sia la partita dell’Italia in contemporanea, perché in questo caso si blocca tutto fino al fischio finale). Magari statistiche che dicono che i voli aerei da e per Lussemburgo sono sempre puntuali… anche se negli ultimi tempi il tragitto Milano – Lussemburgo – Milano in automobile sembrerebbe essere diventato addirittura concorrenziale (e lo sarebbe davvero se le autostrade svizzere non fossero piene di radar).




In quest’ultimo periodo, di statistiche ne ho viste girare parecchie. Ed ogni tanto, leggendo il modo in cui alcune informazioni vengono fatte girare “statisticamente elaborate” persino su un paio di O-siti, a me non girano solo le statistiche… Magari se troverò il tempo e la voglia tornerò sull’argomento.

La statistica di oggi invece riguarda le gare di sabato e domenica scorsa in provincia di Vicenza, quelle che hanno assegnato il titolo italiano di Trail-O. Ebbene quella che vado a dire non è una bugia o una grande bugia, ma assurge di diritto al rango delle grandissime panzane… ehmmm… statistiche: se non ricordo male, io mi sarei classificato al sesto posto (italiano). Certo, occorre contare gli assenti, quelli che erano impegnati in organizzazione, quello che è italiano ma non è tesserato per la Fiso, gli stranieri veri e propri. Alla fine, però, il dato che entra nella statistica è un sesto posto che sembra essere stato estratto al lotto più che qualcosa di effettivamente guadagnato sul campo.

Il mio numero magico, nella settimana che precede le gare di San Zenone Ezzelino e Nove di Brenta, è 68: sono le ore di lavoro fatturate al cliente in Lussemburgo in 5 giorni. La divisione ,sempre ai soli fini statistici, di fa in fretta… Dire che l’aereo che torna a Milano (perennemente in ritardo) tra venerdì e sabato trasporta un orientista-bollito è dire poco. In Italia si fa sentire l’ondata di caldo, quando la partenza da Lussemburgo avviene con un tempo che ogni giorno butta giù i suoi 3 o 4 squacqueroni di temporale. Ci sono modi diversi, e senz’altro qualcuno anche peggiore, per passare una settimana lavorativa, con il pensiero del volo che mi aspetta per riportarmi là solo poche ore dopo la fine della seconda gara.

L’auto che parte da Milano trasporta quello che farebbe la felicità di qualunque statistico passasse nelle vicinanze. Ci sono infatti: un orientista lombardo (anzi, milanese, che di questi tempi sembrano essere sempre più rari), un secondo orientista lombardo che però gareggia con la divisa dell’Aget Lugano, un terzo orientista lombardo di origine valsuganotta che però gareggia per una società slovena, un quarto orientista sloveno trasferito in Lombardia che gareggia per la stessa società slovena ma è tesserato per una squadra della Valsugana. Sembra il “quesito con la Susi”, manca solo il maglionazzo a righe nere orizzontali della tettoruta bionda della Settimana Enigmistica, oppure uno di quei quiz logici da Brain Storming. Se Kri o Rusky dovessero vincere il titolo, darebbero lavoro ai legulei della Fiso almeno per un paio di mandati… e d’altra parte ricordatevi che c’è sempre la questione di chi ha portato a casa medaglie nazionali senza averne diritto (probabilmente è passato un numero di anni sufficienti a mandare la cosa in giudicato, ma non si da mai!).

La gara del sabato, che mi vede penultimo in partenza, si disputa con un caldo ed una umidità da giungla tropicale; con un contorno in alcuni punti di zanzare e insetti vari che trovano particolarmente saporito il sangue delle mie braccia. Dire che all’inizio sui primi punti ci capisco poco, è riduttivo! Ogni singolo millimetro della carta ed ogni metro di terreno mi manda in confusione, con salvataggi all’ultimo secondo (sulla risposta esatta) che sono più inaffidabili della scelta di un numero del lotto sulla ruota di Bari. Il culmine alla piazzola 6, nella quale solo per me che sono a fondo gruppo il quesito (“termine sentiero”) è svelato dal passaggio di un tizio in bicicletta che sfiora solo di qualche centimetro la lanterna… se in quella specie di giungla non sta utilizzando il sentiero che potrebbe essere solo a qualche metro, allora è un pazzo. Come me, del resto, che sto qui a farmi queste paturnie mentali!

Da quel punto in poi, come contrappasso per essermi potuto giovare di un simile inatteso (non richiesto) aiuto esterno, calano le tenebre e calano anche le zanzare. Cala il livello di concentrazione e sale invece una tale confusione mentale da farmi mettere a segno alcune prodezze di livello europeo; valga per tutte il fatto che al punto 12 vedo un concorrente accasciato su un sentiero che sta una curva sopra al mio, penso che sia stato colto da impellenti bisogni fisiologici e decido quindi per lasciargli un minimo di privacy di starmene al largo… e invece lui stava sul sentiero giusto, nel posto giusto e stava solo scrutando da una posizione più bassa le 3 lanterne! Il caldo soffocante, la sensazione di totale inadeguatezza, i dubbi, la mancanza di tempo fanno sì che le ultime lanterne siano davvero una specie di lancio del dado: potrei farle tutte giuste e non sarebbe nemmeno sportivo, o potrei farle tutte sbagliate ed il mio sentimento sarebbe “chissenefrega… voglio solo venir via da qui”. Cosa che bene o male quando sono ormai le 6 di sera avviene davvero, ed è ora di andarsene a cuccia con la macchina “Quesito con la Susi”.

Poiché la classifica parla chiaro (e non potrebbe altrimenti!) e quindi sono staccatissimo, a fondo classifica e tagliato fuori da tutto, non è un problema il fatto che in camera l’aria condizionata rumorosissima parte e si spegne ogni 15 secondi facendomi fare il flipper a letto praticamente per tutta la notte (l’anno scorso a Cavalese la notte era stata ugualmente agitata, ma per motivi di classifica!). Così il giorno dopo, sotto una calura tra e il malsano e l’insopportabile, posso proseguire nel mio week-end di scarsa comprensione ed autostima; se la mia altezza mi consente di essere (forse) l’unico ad aver visto la lanterna 1 da due punti di vista diversi distanti 90 gradi tra loro, la mia insipienza tecnica non giustifica una serie di piazzole di controllo del tutto incomprensibili.

Ad un certo punto, per puro bastiancontrarismo, decido che da lì in poi non avrei più utilizzato la risposta “Z” (tanto fin lì potevano quasi esserlo tutte, per quanto ero riuscito a capire…).Arrivo al traguardo con una serie completa di dubbi amletici ed il solo pensiero dell’aereo che dopo poche ore devo riprendere per tornare a Lussemburgo. E invece, per motivi a me ignoti, finisco quinto nella seconda tappa e sesto tra gli italiani nella classifica generale. Una classifica che vede un bell’ex-aequo tra Guido e Michele che si dividono il titolo italiano (persino giusto, perchè alla fine essere divisi anche di un solo secondo avrebbe fatto molto male ad uno dei due) ed il quarto posto dello sloveno Marco G. che potrebbe essere persino un primo posto da solo se il suo reclamo venisse accolto (poi è tutto da vedere cosa sarebbe successo per l’assegnazione del titolo italiano vero e proprio, visto che alcuni nostri regolamenti sembrano essere stati scritti all’epoca delle Signorie).

Col senno di poi, è con un certo sollievo che vedo la conclusione (o quasi) della stagione di trail-O. Ora è tempo di cercare di mettere un po’ in ordine le trafile lavorative, la mia luxemburgois-ità e di pensare a cosa fare quest’estate. Cercando di lasciare indietro le tossine delle 68 ore lavorative alla settimana, che fanno tanto orari da “Il socio” di John Grisham (non il brutto film né la dimenticabile serie televisiva, ma il libro vero e proprio): il primo passo è quello di cominciare a scaricare qualche “flyer” delle multi-days estive che ancora accettano iscrizioni oltre il tempo utile… Ma a proposito di mettere ordine, vorrei anche trovare il tempo di mettere mano a certe famose statistiche che stanno girando su internet: tipo “numero di tesserati”, “partecipazione alle gare” e tante altre belle cose. Perché, guardando le cose dalla prospettiva lussemburghese, i numeri di cui sento parlare sembrano raccontare storie completamente diverse da quelle che leggo…

2 Comments:

At 9:04 PM, Anonymous Larry said...

Sì, in effetti io un due o tre modi migliori di trascorrere il weekend in mente ce li avrei...

 
At 1:11 PM, Blogger Gabriele Bettega said...

Gioca al lotto " 'a Zuppa cotta "

 

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