Stegal67 Blog

Friday, February 17, 2012

LA VERA STORIA DI QUESTA STORIA

E accadde allora che nella seconda decade il Signore si accorse che i segni del cielo erano premonitori di grandi sventure per il Suo Popolo. E gli armenti smettevano di produrre, e le nuvole seguitavano ad accumularsi, ed il sole non splendeva più alto nel cielo ed il canto degli uccelli si era tacitato.

E il Signore comprese che la Sua Onnipotenza non sarebbe bastata a salvare il Popolo Suo e gli animali che pascolavano la terra ed i pesci che abitavano nell’acque profonde. Ed allora Egli convocò a Se gli eroi cui avrebbe affidato i destini delle future stirpi, coloro i quali soli potevano ergersi contro le sciagure e le sventure che si stavano profilando.

Ed Egli si compiacque vedendo arrivare nella piana di Pad-an i due eroi tra i quali avrebbe scelto colui che avrebbe condotto la stirpe degli uomini al di là degli opprimenti destini, due eroi luccicanti di gloria e di agòne, di tensione e di forza. Si accorse appena, gli occhi ebbri di gratitudine per il loro coraggio della lacera e misera figura che vicino a loro si era accoccolata sotto un palmizio.

E il Signore si rivolse al primo eroe: “Tu, dimmi il tuo nome! Mostrami le tue virtù e le tue poderose capacità, e se Io ti sceglierò sappi che sarai innalzato al di sopra di ogni altro umano prima e dopo di te”.

E l’eroe rispose con voce tonante: “Io sono An-ni-bàll-Smitt, capo della tribù degli Ei-Tìm. Io per anni sono stato cacciato dai malvagi, imprigionato con la mia tribù in luoghi deserti ed angusti. Grazie alla mia purezza d’animo sono stato capace ogni volta di ricavare carri armati da trebbiatrici in disuso, lanciafiamme e fiamme ossidriche da accendini esausti, armi mortali da reti di materasso, bombe lacrimogene dalle lacrime delle vergini del mio popolo. Mai ci fu una volta in cui venimmo cacciati in una stanza vuota, completamente vuota!, e sempre fui in grado di guidare il mio popolo oltre i nemici e la sconfitta, verso la gloria!”

E grande fu la gioia del Signore nell’ascoltare le parole gonfie di orgoglio e di sapienza di An-ni-bàll-Smitt, capo della tribù degli Ei-Tìm; forse costui avrebbe potuto prendersi sulle vigorose spalle il futuro del Popolo Suo ed assicurare un futuro alle genti.

Ma adesso il Signore voleva ascoltare il secondo eroe, ed ancora Egli non dedicò più di uno sguardo al miserando figuro che, sotto il palmizio, sembrava intento solo a togliersi la terra da sotto le unghie…

E il Signore si rivolse al secondo eroe: “Tu, dimmi il tuo nome! Mostrami le tue virtù e le tue poderose capacità, e se Io ti sceglierò, sappi che sarai innalzato al di sopra di ogni altro umano prima e dopo di te”.

E l’eroe rispose con voce tonante: “Io sono Mècc-Gàiver, solitario errabondo di una tribù che vive al di là delle grandi acque. Io per anni sono stato cacciato dai malvagi, imprigionato da solo in luoghi deserti ed angusti. Ma mai sono stato perquisito! E grazie alla mia purezza d’animo, alla mia chioma fluente ed alla mia laurea in fisica ma soprattutto ad un attrezzo inventato dalla tribù degli oltre-Brogeda, sono stato capace ogni volta di ricavare mitra e proiettili da scatolette di tonno al naturale, bombe protoniche dalla carta igienica usata, trappole micidiali da copertine di fumetti manga giapponesi, oltre naturalmente alle bombe lacrimogene dalle lacrime delle vergini del mio popolo. Mai ci fu una volta in cui fui rinchiuso in una stanza vuota, completamente vuota!, e perquisito per bene. Sempre fui in grado di guidare il mio mezzo di trasporto ricavato dall’intelaiatura di una poltrona Frau oltre i nemici e la sconfitta, verso la gloria!”

E enorme fu la letizia del Signore nell’ascoltare le parole gonfie di sapienza e di orgoglio di Mècc-Gàiver; anche costui avrebbe potuto prendersi sulle vigorose spalle il futuro del Popolo Suo ed assicurare un futuro alle genti disperate in preda alla paura causato dall’approssimarsi dei terrificanti eventi.

Ma prima di scegliere il nome del Suo eroe, il Signore voleva dare una solenne lezione all’errabondo personaggio che, sotto il palmizio, stava togliendo strisce di tela adesiva fangosa dai suoi lerci piedi …

“TU! Tu come ti permetti di presentarti costì, al cospetto Mio e di questi eroi che ho convocato per salvare il genere umano e anche la tua miserrima progenie! TU! Reca subito alla mia attenzione il tuo nome e le tue capacità, affinché il Popolo Mio possa esecrare nei secoli dei secoli la tua incapacità e la tua nequizia!”

Ed il vagabondo si levò a fatica in piedi e con voce stanca osò rispondere: “… ho appena organizzato una gara di orienteering…”.

Ed immediatamente il Signore levò la Sua mano al di sopra di lui, ed ENORME fu la contentezza del Signore nell’accorgersi che quel povero tapino era in realtà il Solo ed Unico Eroe in grado di risollevare gli esiti del destino avverso e di guidare tutto il Suo Popolo verso un futuro prospero. Solo quell’eroe sarebbe stato in grado di affrontare tutti gli eventi nefasti, le disgrazie impreviste ed improvvise, gli amari scherzi del destino. Egli solo, senza nemmeno il conforto di un Project Manager di Accenture o di un foglio excel, avrebbe potuto organizzare tutto il Popolo Suo, e gli animali ed i pesci e le piante senza dimenticare indietro neppure i due leocorni.

Mentre la mano del Signore provvedeva a ridurre in polvere An-ni-bàll-Smitt e Mècc-Gàiver, la cui superbia aveva osato alimentare in loro una speranza di essere superiori in pianificazione e gestione degli imprevisti al Vero Eroe, la Sua voce dolce e stentorea chiese:

“Dimmi, Mio Eroe, qual è il tuo nome; affinché nei secoli dei secoli le genti lo possano celebrare ed innalzare allo zenit del rispetto, affinché ti possa essere dedicata una disciplina “Gestione dell’imprevisto e dell’inaspettato” all’università Luiss, affinché generazioni e generazioni di consulenti ti eleggano a loro modello, o Tu che con la tua esperienza sei riuscito a gestire una gara di orienteering, l’Evento più caotico, casinista, imprevedibile e incerto che l’Onnipotenza del Signore abbia mai creato. Pronuncia il tuo nome! E’ forse esso Stìv-Giobs? O Bìl-Gheiz? O forse Leonardo?”

“No, è…”

“Noè… perfetto! Semplice e conciso. Nelle firme sui documenti in calce va sempre bene, e poi gli scultori non perderanno molto tempo nell’incidere il nome sul basamento delle statue. Ora, Noè, ascoltami. Una firmetta qui e puoi andare… In fondo è una cosetta da niente: un’arca, qualche persona (ricordati le fanciulle), tutte le coppie di animali che puoi trovare, i pesci anche se ti fanno schifo, le piante, gli uccelli, pure le zanzare… hai appena finito di gestire una gara di orienteering, che sarà mai questo compito? Una Passeggiata di Salute!!! Tranquillo Noè, ricorda: save the cheerleader, save the world!”

E Noè chiese: “Cosa vogliono dire queste tue oscure parole, o Signore?”

“Niente Noè, lascia perdere, ne riparliamo tra qualche anno. Ma mi raccomando: quando devi scegliere chi salvare, pensa prima alla cheerleader! Capisc’ ammé…”.

(... continua ...)

2 Comments:

At 9:38 AM, Blogger Cosimo said...

il modo migliore per iniziare un weekend... io rilancio l'idea del Pulitzer per gli o-articoli...

 
At 7:46 PM, Anonymous Anonymous said...

O la notte degli Oscar!

Sfida a due Bardo-Pedro!
Special guest Beatrice Baldi
Miglior blog straniero Bettina Aebi

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