Stegal67 Blog

Wednesday, May 02, 2007

3 giorni di Germania, ovvero “come riscoprire il gusto per una bella vacanza orientistica”.

Ingredienti: prendere un gruppo di amici che non disdegnano di fare il giusto grado di bisboccia tanto si finisce la serata a camomilla e snooker su Eurosport. Metterli sotto il sole della Baviera (più caldo che a Milano...), in un bosco fantastico che assomiglia molto a quello di Nova Ponente o a quello dell’Ilona Valley ungherese, con percorsi duri sempre attorno ai 10 kmsf (talvolta più, talvolta meno) ma su un terreno veramente morbido e compatto al tempo stesso che fa diventare una favola l’azione del correre in costa dentro e fuori dai dolci avvallamenti della pineta. E poi un sacco di lanterne da trovare e scoprire di volta in volta... ci fosse stata una tratta, una sola!, nella quale poter dire “ok, questa è banale, mi concentro sulla prossima”...

Ho corso nelle pietraie e non mi sembrava vero di trovare ogni pietra esattamente dove era segnata in carta.
Ho potuto scegliere se valicare montagne da 130\150 metri di dislivello o girarci attorno in un senso o nell’altro e non mi pareva vero di rilocalizzarmi sempre sui punti giusti.
Ho picchiato duro nei verdi 2 e anche nei verdi 3 uscendone con la schiena piena di scudisciate dei rami bassi ma arrivando dritto sulle lanterne al centro del verdone.
Ho fatto tratte da 1 chilometro di lunghezza nella prima tappa, ho fatto tratte da 1,5 chilometri di lunghezza nella seconda e ho fatto una tratta da 2,4 chilometri nell’ultima tappa: ovvero, fino a ieri, l’anti-orienteering come piace a me... eppure ognuna di queste tratte è stata una autentica GIOIA!
Ho finito la tappa lunga del secondo giorno, quella con 370 di dislivello, spingendo fino all’ultimo metro e senza neanche sentirmi troppo affaticato.
Ho corso la prima tappa a 10 minuti al kmsf con qualche errorino di troppo, la seconda a 8,5 minuti al kmsf e la terza da 10 kmsf a 6,5 minuti\kmsf!
Ho parlato con Roland e Karin che mi chiedevano se i boschi mi erano piaciuti anche se non sono come quelli italiani... e invece sono bellissimi! Nova Ponente, Barricata, Stonlaita... in primi nomi che mi vengono in mente come termini di paragone.

Prima gara sprint a Bishofsmais, affrontata dopo il mega-viaggio da Milano con le gambe troppo molli. Peccato per un errore pacchiano da 1 minuto netto (almeno) alla lanterna 4, quando sono sceso troppo e mi sono dovuto rilocalizzare. Una carta che mette insieme le difficoltà della sprint di Barricata e di Marilleva: i boschi ed i passaggi tra gli edifici (tra cui un miracoloso passaggino all’interno del disco-pub del complesso Ferienpark... passaggio non vietato, per arrivare all’ultima lanterna). Mi accorgo subito che qui corrono tutti come diavoli...

Prima tappa a Bernried: 5,2 kmsf... per arrivare in partenza (in cima al monte) e 140 metri di dislivello su 250 tutti sulla tratta 1-2, giusto per gradire. Percorso accomunato con le DElite con tanti passaggi nelle pietre e nel verde 2, a cercare magari una pietra nel verde 2. Tratte brevi e lunghe alternate senza sosta e due autentiche “radio” tedesche che mi si incollano a metà percorso e che ritroverò all’arrivo nonostante un mio incredibile tentativo di depistaggio: una scelta parallela cercata e trovata allo scopo di lasciarli lì dove avrebbero voluto trovare il punto, solo che 3 lanterne dopo sbaglio io di 1 minuto e mi riprendono... Gara sotto la caldazza (partenze tra le 12 e le 14), ma si soffre di più ad aspettare gli arrivi sotto il sole che non in gara.

Seconda tappa a Nabling: un bosco che mancano solo i leprotti e i cerbiatti... no, ci sono anche quelli! 370 metri di dislivello, eppure le prime 3 lanterne sono a incroci di sentiero. Poi si scende in picchiata tra le pietraie prima si risalire a picco verso la montagna, in una pineta stupenda dove la visibilità è di 100 metri almeno tutto attorno. Nessuna fatica, nessun problema. Le lanterne sono lì dove mi aspetto di trovarle, le gambe vanno al meglio anche se non sono paragonabile ai treni tedeschi... buche, sassi, piccole paludine: tutto contribuisce a tenere la linea voluta. Quando resta l’ultima tratta chilometrica per arrivare al traguardo mi aspetto di trovare la sofferenza di una costa impegnativa, e invece è un bosco da mille e una notte nel quale si prende sempre più velocità anche sul piano!

Terza tappa e si torna a Nabling: stesso bosco, la cartina è la stessa, solo che prende dentro anche una collina a nord-est. Stesso bosco, stesse impareggiabili sensazioni. La partenza “fuori caccia” è da un atleta al minuto, quindi alla seconda lanterna il gruppone degli H40 di mezza classifica è compatto ma corrono tutti più di me e allora, quando mi staccano... scelta dura nel verdone, a tagliare dritto in costa! Ad aspettarmi di perdere tempo nel cercare un giallino microscopico nel verde 3 ed ecco che improvvisamente un po’ di luce appare davanti a me dopo 10 minuti di botte date e prese ai rami bassi... e la lanterna! Per la cronaca, ho staccato il suddetto gruppone di qualche minuto. Poi salita, ma chissenefrega! Sono fuori dal verdone e mi aspetta la pineta. Una nuova tratta iper-lunga e supero l’amico Eelco, raggiungo Davide, vedo sbucare Zonori a tutta velocità da destra... mi aspettano le ultime lanterne sul collinone dove non ero stato il giorno prima: infilo la lanterna 6, poi la 7, poi 8 e 9 di gran carriera e... ma come!!! Sta già finendo la gara? E’ già giunto il momento di buttarsi sulla 100? Non posso averne ancora? Arrivo al traguardo in 1 ora e 5 minuti, sbalordito.

Tutto troppo bello, tutto è filato troppo liscio. Il risultato finale non conta. L’orienteering e la vacanza si. Grazie a Roland e Karin e ai ragazzi del SV Mietraching, allo speaker Wolfgang Potsch, alla musica degli ABBA che mi ha accompagnato in partenza “Mama mia... here I go again...” cantata in coretto da me, da uno sciuro tedesco sui 55 anni, da due sciurette teutoniche e da 3 ragazzine della nazionale junior polacca, a “Bohemian Rapsody” che ogni tanto partiva a palla dagli altoparlanti (eh già! Non eravamo tanto distanti da lì), al sole, alla birra, a Walter, Valerio, Stefano, Heike, Jutta, Agathe, Helmuth, Thomas e Johanna con cui scambiare un commento in italico idioma ogni tanto. E ai miei compagni di avventure Davide, Paola, Piero e Roberta.
Viva lo snooker! Viva la camomilla! E viva la 3 giorni di Baviera!

1 Comments:

At 6:51 PM, Anonymous Anonymous said...

Thanks for writing this.

 

Post a Comment

<< Home