Stegal67 Blog

Thursday, February 26, 2009

Dal sito Fiso che sognar mi fa... nel senso che qualche volta mi vengono gli stranguglioni e altre volte invece mi rende felice (... stranguglioni sta passando il controllo ortografico ... come è possibile ?!?) leggo quanto scritto da quel drogato di un ori-impiegato:

“Occhi arrossati dalle poche ore di sonno: sono coloro che hanno dimenticato i tempi necessari per predisporsi per una gara e, andati a letto a notte fonda, hanno scoperto di dover mettere la sveglia prima dell’alba.
Sguardi furtivi a cogliere dimagrimenti repentini, frutto di un inverno sano e morigerato, o girivita sospetti messi su dai troppi e mai interrotti gozzovigliamenti delle feste.
Ricerche affannose dell’ultimo momento negli zaini, lasciati intonsi dopo l’ultima gara del 2008 (le ragnatele sono lì a dimostrarlo) e divenuti un oceano nel quale hanno navigato e si sono dispersi bussola, si-card, taping...”

Eh si. Ormai non so più se scrivo i pezzi per le gare regionali o per il blog.
Il fatto è che anche al Parco di Monza ogni volta che la mente memorizzava un pezzetto di dialogo non sapeva mai come incasellarlo “per usi futuri”:
SG: “5 chili in meno dopo quest’inverno!”
SG2: “Cinque chili in più dopo le cene al ristorante...”.
Ma a parte questo piccolo dialogue, lascio ai lettori stabilire a quale categoria ciascuno di loro appartiene.

Sulla mia prima gara 2009 mi limito a dire che mi attendevo molto di più. Dalle mie condizioni atletiche, almeno! Visto che tra trasferte ed altro ero riuscito ad andare a correre una sola volta, 7 giorni prima ma mettendo su un 13 chilometri in un’ora senza nemmeno stancarmi troppo, pensavo: “Sfruttiamo queste giornate per un po’ di riposo e scateniamo la belva domenica mattina!”. Ma la belva è rimasta a casa a guardare i commenti post-festival di Sanremo. In effetti a Monza si è presentato lo scarsone senza arte né parte che non riesce a mettere insieme un riscaldamento decente e nemmeno una frazione di staffetta degna di questo nome.

Inserito a forza nel team del campione italiano in carica e vincitore di 3 dei 4 campionati regionali 2008, con Mary al lancio che quanto a misura atletica le suona a tanti supposti atleti, sono partito in coda con un paio di minuti di ritardo dal terzetto David Foxes, “il Bellini” e “il Bulgaro” che avevano cambiato insieme. Speravo di poterli rimontare ma già in fase di riscaldamento avevo notato come Davide fosse praticamente imprendibile (fossimo partiti insieme, ma soprattutto avessimo avuto lo stesso percorso, poteva essere un altro film... invece oltre al vantaggio iniziale DV aveva anche un giro più corto nelle prime lanterne).

Il mio ego, stratosferico ma sempre limitato rispetto alla stazza che mi porto appresso, non è stato appagato nemmeno dai sorpassi avvenuti nel corso della prova: “il Bulgaro” è scomparso dal mio mirino ed è ricomparso dietro tra la 2 e la 3 non certo in virtù delle mie innate doti atletiche quanto grazie ad una mia scelta “taglio nel verdone per non perdere le buone abitudini”. Invece Stefano, cui non riuscivo a recuperare molti metri nella corsa, ha pensato bene di togliersi da solo dal punto che da qualche minuto stazionava almeno 100 metri davanti al mio naso: la sua scelta di allungare la strada per il punto spettacolo ha fatto si che anche nel suo caso la sagoma è scomparsa da davanti ed è ricomparsa dietro. In tutto questo Davide era lontano ed imprendibile.
Risultato? Ho corso da solo tutta la frazione, e dopo il punto spettacolo diciamo anche che mi sono un po’ rotto i maroni di tutta quella solitudine (solo in parte appagata dalla musica dell’ipod).

L’unico momento divertente è stato quando, sulla strada per la 12, ho incrociato una coppietta di fidanzatini mano nella mano; mi vedono arrivare e sento lei che dice a lui:
Lei: “Ma tuuuuu... hai mai provato a fare orienteering?”
Lui: “uuuuuhhhhhh????” (per il sonoro, cfr. http://www.youtube.com/watch?v=RI2c1GHuJI8&feature=related , al minuto 2:07, ovvero Giovanni Vernia a Zelig)
Io (allontanandomi): “Ma lascia perdere quel mammalucco!!!”

Insomma. Vado ugualmente a Firenze a vincere per l’ennesima volta il non-titolo italiano sulla distanza sprint! Ma gli obiettivi della stagione sono altri, e sarà il caso di riparlarne un’altra volta.

3 Comments:

At 4:54 PM, Blogger Cosimo said...

i miei obiettivi sono più o meno simili... per fortuna la trasferta è giustificata da una distanza più vicina alla middle che alla sprint... meglio così. le nostre lunghe leve avranno qualche metro in più per girare...

 
At 6:01 PM, Anonymous Anonymous said...

Se togliamo l'ovale dell'ippodromo, mi par di capire che la carta sembra quella del Parco Azzurro dell'Idroscalo! (che, per chi la conosce e ci ha corso, da l'idea...)

 
At 10:00 PM, Anonymous Anonymous said...

Non puoi venire a Firenze solo per fare la sprint....

 

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