Stegal67 Blog

Monday, February 09, 2009

In attesa di capire quale sarà il futuro del mio blog (ci sono un paio di fattori che potrebbero condizionarne nel breve e medio periodo la "linea editoriale") mi consolo ricevendo a casa il numero unico del giornalino della mia squadra ticinese, l'AGET Lugano.
Che anche quest'anno è di elevatissima qualità.
Il mio contributo alla causa dei "ticinesi turchesi" (nel senso del colore del pigiama) è, come sempre, molto limitato. Faccio del mio meglio ma arrivo sempre ultimo.
Invece arrivo sempre primo a consegnare il pezzo per il giornaino, o meglio "i" pezzi perchè anche quest'anno sono due, molto molto molto lunghi. Ormai so che anche a Lugano mi considerano un pericoloso grafomane...

Quello di seguito è un mio pezzo sulla gara Lei&Lui valevole per il Trofeo Miglior Società ticinese, disputata in una calda serata di un venerdì di settembre.

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BREVE STORIA DELLE MIE “LEI&LUI”

Quando vado a ripensare alla mia carriera orientistica passata, non posso fare a meno di meravigliarmi per via del fatto che una delle gare alle quali sono stato più affezionato partecipante è la “Lei&Lui” ticinese.
La prima volta che vi ho partecipato fu nell’edizione corsa a Lugano nord una decina di anni fa. Ho dei ricordi davvero speciali di quella corsa: 1) per la prima volta visitavo Lugano, e l’impatto con il Liceo2 di Parco Ciani (ritrovo) fu devastante pensando a quali erano le malridotte condizioni del mio liceo “A. Manzoni” di Milano; 2) non conoscevo affatto la città, e rimasi quindi oltremodo sorpreso (e anche un po’ deluso) quando scoprii che Massagno, Pregassona, Viganello… insomma tutti i nomi delle squadre che avevo imparato a memorizzare da bambino erano in fondo tanti quartieri di Lugano stessa 3) dopo aver cercato di accalappiare per la gara parecchie valide orientiste lombarde (ricevendo una notevole serie di “due di picche”) mi toccò fare la gara con una amica capitata lì per caso, e peraltro mai più cimentatasi con l’orienteering (credo che pensasse di andare ad una serata in discoteca!).

Il mio miglior piazzamento in assoluto è stato un secondo posto all’edizione della Collina d’Oro, disputata in diurna, dietro a Roberto e Rosita Tettamanti, in un pomeriggio celebre (almeno per me) per le 4 ore e mezza che impiegammo per arrivare al ritrovo da Milano: credo che avremmo fatto prima se avessimo lasciato l’auto in autostrada vicino alla galleria “Collina d’oro” omonima e ci fossimo inerpicati a piedi dalla carreggiata!

Non so se la Lui & Lei va fiera e si fa vanto della mia presenza, ma tant’è: io posso offrire solo me stesso. Se non vado errato, quella di quest’anno è quindi la sesta o settima edizione a cui partecipo, e forse anche qualcosa di più.

Dopo la prima volta a Lugano, il sodalizio attuale con Roberta B. ha attraversato il luganese più volte per partecipare a questa classica competizione che richiama comunque più di 200 partecipanti. Una gara però, nella versione Roby&Ste che nel corso degli anni ha mostrato dei “corsi e ricorsi storici” tra il fantozziano ed il tragicomico.Una caratteristica di questa prova è il disputarsi il venerdì sera. Giorno ed orario nel quale l’uscita da Milano diventa un incubo autostradale da far tremare le vene ai polsi. Orario gestibile, ma appena appena, se si ha la fortuna di partire dalla zona nord-ovest di Milano, quindi con la metropoli già alle spalle. Ma se abitate, come me, nel profondo sud di Milano e lavorate a sud-ovest di Milano… diciamo che dovete mettere in conto un’oretta e mezza o due solo per venire a capo del traffico della metropoli. Quante volte siamo arrivati in autostrada impiegandoci un tempo dopo il quale, ad essere girati con l’auto dalla parte opposta, eravamo già in spiaggia a Varazze…

A questo si aggiunge il fattore “dogana di Brogeda”, da sempre trafficata dalle ore 0.00 alle ore 24.00 per 365 giorni all’anno. Ed io che continuo a non capirne il motivo visto che, cronache alla mano, non mi sembra che il presidio frontaliero sia fonte di grandi retate o perquisizioni. E’ una coda punto e basta (perché non aprite una seconda corsia?) senza scopo alcuno!

Infine il fattore “dintorni di Lugano”: i ritrovi della gara sono in paesini senz’altro noti ai ticinesi, ma che per i milanesi diventano una specie di lotteria che comincia con la classica domanda “Lugano sud o Lugano nord?” (intesa come uscita dell’autostrada) e poi con i giri in città cercando il cartello indicatore del paese più vicino alla zona di gara… solo che questi ogni tanto spariscono! Provate a seguire i cartelli “Tesserete” uscendo a Lugano nord, senza sapere esattamente dove sia questo posto, e vediamo dove finite!

Quest’anno, per sovrapprezzo, io arrivavo alla gara direttamente da Capodistria (Slovenia). Riunione di lavoro venerdì mattina, poi pullmann per Trieste, treno per Mestre, treno per Milano e vediamo un po’ se arrivo in tempo a Bironico… ecco: questa è stata la volta che siamo arrivati con il maggiore anticipo! Alle 19.00 eravamo in zona ritrovo. Ecco cosa vuol dire poter tagliare fuori Milano!

Superato lo scoglio del trasferimento in zona gara, cui nel corso degli anni siamo arrivati talvolta in tempo, talvolta non in tempo, talvolta oltre ogni tempo massimo ma sempre attesi dagli organizzatori, il secondo scoglio è quello delle luci per la gara. Se ci fossero ancora i circuiti di gare notturne lombarde o trentine, forse avrei già comperato un set di luci come quelle che usano gli Elite: doppi fari abbaglianti e anabbaglianti, fasci luminosi tipo “Luci a San Siro” in grado di illuminare a giorno la foresta… In assenza di altre occasioni per sfruttare le lampade frontali, continuiamo a presentarci alla gara con attrezzatura di fortuna: io con una torcia stile “ricerca in cantina”, di quelle a forma… di torcia appunto!…quelle da tenere in mano; e per fortuna che le mie nozioni di fisica mi ricordano che le pile emettono anche un certo campo magnetico quindi… ooopppssss: mai tenere torcia e bussola nella stessa mano. Roby invece con una pila frontale assai flebile, abbastanza a buon mercato, in grado di fare quel minimo di luce per garantirsi la sopravvivenza e poco più.

Un momento.
Di solito IO arrivo alla gara con la mia torcia. La mia socia, che peraltro è sempre organizzatissima ed è grazie al lei se nelle mie innumerevoli trasferte ho sempre una cuccia dove dormire alle varie gare, evidentemente su questa faccenda della notturna ha lo stesso problema che ho io nel memorizzare certe cose di uso quotidiano; negli ultimi 4 anni la situazione è stata così: una volta senza luce, una volta con luce ma senza pile, una volta con luce ma con pile scariche, una volta con luce e pile ma luce rotta.
Un bel filotto.
Devo dire che ogni anno con un coraggio da leonessa dei boschi non si è mai tirata indietro e mi ha sempre accompagnato in condizioni di visibilità ben sotto i limiti della suddetta sopravvivenza. Quindi bravissima lei a gareggiare comunque e a dare il suo contributo, in situazioni nelle quali io avrei rinunciato a priori.
Quest’anno era praticamente impossibile che dimenticasse la luce frontale. Il mio “pressing” era cominciato il fine settimana precedente. Inoltre se io avevo portato la mia torcia fino in Lussemburgo e in Slovenia… lei aveva provveduto con congruo anticipo a munirsi di luce e di pile adeguate. Nessun problema, quindi. Come volevasi dimostrare… minuto di partenza… io sono davanti alla carta di gara per vedere dove è il triangolo e sento una voce “Oooopsss… ho dimenticato la bussola…”. Subito nominata sul posto “Pasa Ikonena”, Roby ha mantenuto fede ai suoi recenti successi italiani (e provveduto a smentire il mio immediato rimprovero) cimentandosi bene, senza bussola, nel bosco di Bironico leggendo solo le curve di livello. Io avevo la si-card e andavo a punzonare mentre lei rimaneva a pochissimi passi a studiare la situazione: praticamente è sempre riuscita ad uscire dai punti davanti a me ed in direzione giusta, e poi a rimanere in buona rotta fino all’attacco del punto.
Tanto che alla fine mi dirà: “Però senza bussola è un buon allenamento! Dovrei farlo più spesso…”. Cerrrrrto ma… please, non alla prossima Lui & Lei!

Non sono mancati i soliti siparietti.
Alla 6, allo scavalcamento di un fossato solo apparentemente ampio ma in realtà (visto con la luce) facile
R: “Non riesco a passare… non riesco a passare…”
S: “Dai che si passa, io sono già di qua…”
R: “Non riesco a passare… qui va a finire che mi rompo l’osso del collo…”
S: “Adesso torno indietro e ti do un pedatone, così vediamo se ti aiuta ad attraversare il fosso!”.

E poi per andare alla 10 (tratta tirata in salita da Roby, che ormai corre più di me!):
R: (guardando la cartina) “All’avvallamento… su a sinistra!”
S: (guardando la cartina) “All’avvallamento… giù a destra!”
R: “Ma no! All’avvallamento su a sinistra!”
S: “Ascolta me: all’avvallamento giù a destra!”
R: “Su a sinistra!
S: “Giù a destra!
R: “Su a sinistra!
S: “Ho detto GIU’ A DESTRA … #£&$& !
Avevo ragione io… ma solo perché la sua luce ormai al lumicino le impediva di vedere un quasi-incrocio (lei stava puntando la 13, cerchietto vicinissimo alla 10).

Brava lei, quindi, e bravo anche al tracciatore della gara 2008, Gianni Ghezzi. Sono sempre più convinto che Gianni (e chi per lui in passato) abbia studiato e magari provato i percorsi proprio “in notturna”, per vedere davvero l’effetto buio cui si trovano di fronte i concorrenti. Ho fatto gare in notturna nelle quali i percorsi erano equivalenti a dei “facili diurni”, ma che di notte in condizioni completamente diverse diventavano troppo difficili: i percorsi vanno provati proprio nelle condizioni di gara, altrimenti si corre il rischio che alcuni punti veramente banali (di giorno) si trasformino di notte in rompicapi inestricabili e poco divertenti, soprattutto perché di notte il rischio infortunio è veramente più alto.Da questo punto di vista la Lui & Lei ticinese dell’AGET Lugano assicura uno standard di cura di questi dettagli assai alto e sono sempre andato nel bosco tranquillo, sicuro del fatto che non avrei dovuto fare cose pericolose. Brava AGET!!!

2 Comments:

At 11:46 PM, Anonymous Anonymous said...

La ringrazio per Blog intiresny

 
At 5:42 AM, Anonymous Anonymous said...

Perche non:)

 

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