Stegal67 Blog

Tuesday, May 19, 2009

Sono rimasto parecchio indietro con le mie avventure orientistiche (ori-deliri, li ha definiti qualcuno). Ed il motivo potrebbe essere questo: quando le gare sono un intermezzo tra una settimana ed un’altra di sfuriate lavorative, anche il blog diventa un modo per allungare il tempo trascorso nel bosco.
Se invece gli ultimi 10 giorni sono trascorsi tra trasferte (... sembra l’incipit di “certe carte carsiche”...) di lavoro piacevoli con gente che finalmente apprezza i tuoi sforzi senza trattarti come una pezza da piedi, e poi con qualche giornata a crogiolarsi tra le montagne del’Austria, ecco che la sera il richiamo della tastiera non è poi così forte.

Appunto. Basta tornare in ufficio... et voilà! Ecco che si apre il blog :-)
Comincerò allora dall’ultimo episodio: HOP 2009 ad Asiago. Poi recupererò Giubiasco e Sesto San Giovanni, e dedicherò un pensiero ad una fedele (insomma....) compagna di viaggio che dopo 15 anni di onorato servizio, anche di onorato servizio dell’orienteering, sta per passare le consegne.

Asiago è sempre Asiago. L’Altopiano è sempre l’Altopiano. Voglio tornarci, e tornarci ancora, e tornarci ancora. E’ come una droga sottile che ti prende quando scollini da Tresche ed improvvisamente appaiono i pratoni ed i boschi sullo sfondo ed i campi pieni di tarassaco giallo. Potrebbe essere una gara regionale, o promozionale, o il Campionato del Mondo ed il fascino sarebbe sempre lo stesso.
Il gruppo GOK raggiunge il campo gara alla spicciolata: “The Originals” in tempo per godersi una mezza giornata nel bosco del Laghetto Spillek, che sarà anche “la peggio carta dell’Altopiano”... ma insomma ragazzi! dovreste vedere certi posti dove corriamo noi per capire che Spillek è già la porta del Paradiso per quelli come noi che “guarda bene come ci ha \ conciati \ la metropoli”.

Il lungo fine settimana di Asiago inizia però con la Coppa Italia di Trail-O sulla carta di Cesuna. La descrizione del percorso, delle difficoltà e delle sensazioni ripercorrerebbe in gran parte il blog di Marco Giovannini, ma lui è arrivato per primo a scrivere il blog e quindi non sto a ripetere descrizioni ridondanti del percorso. Direi che, rispetto all’anno scorso, me la sono cavata meglio nel bosco di Asiago ma continuo ad essere più in difficoltà rispetto ai percorsi più antropizzati. Sono partito abbastanza bene sui punti a tempo e me ne sono andato sui primi punti, come a Loco, con la convinzione di essere ancora a quota zero. Il risultato è che ho preso una cantonata totale al punto 2, sul quale la risposta unica B (unica plausibile) è stata sostituita all’ultimo decimo di secondo da una Z senza senso, il che ha costituito per me il motivo di sconforto del dopo gara: come diavolo faccio ad avere dei simili cali di concentrazione? Una posizione finale attorno a metà classifica che se non altro contribuisce ad abbassare il tasso di pressione dopo la seconda posizione di Loco! I bagni di umiltà sono sempre ben accetti... e questo non sarà l’ultimo del week-end.

Considerazioni sul percorso: non ci sono più punti banali! Il livello tecnico delle gare si sta alzando e non è più sufficiente essere “intuitivi” per ben figurare. Bisogna studiare, applicarsi, ricordarsi degli errori fatti nel passato e delle esperienze pregresse, e sperare magari anche in un solo errore in meno per affrancarsi dal gruppone ed emergere nelle prime posizioni. Bravo Remo!, ormai una sicurezza in campo nazionale, ma anche i responsabili della gara Roberta F., Giuliano M. e Roberto M. Soprattutto i primi due tra tracciamenti e direzioni gara non compaiono quasi mai nelle classifiche, ma è anche grazie a loro se le gare stanno raggiungendo un buon standard rispetto ad alcune kermesse poco edificanti viste nel passato.
E visto che si sta parlando di poco edificante... beh! Vorrei lasciar perdere del tutto ma non ci riesco. Il messaggio che vorrei lanciare da questo blog è il seguente: se io dovessi indicare un orientista che incarna in tutto e per tutto il significato di sportività, nel senso più pieno e disinvolto della parola, farei il nome di Marco Giovannini. Lo farei anche a confronto con tanti amici dell’Unione Lombarda e del GOK stesso, lo farei certamente anche a confronto del sottoscritto. Il solo fatto che qualcuno abbia potuto pensare ad un suo coinvolgimento in trovate poco edificanti durante la gara è... come dire... diciamo che, per contrappasso, le ore successive hanno dato una conferma alle mie parole e questo mi basta.

Ma adesso si arriva alla GARA. Agli Highlands Open. Eccoci.... eccoci sull’Altopiano con la A maiuscola! I boschi da mille ed una notte e le aree con i labirinti rocciosi, il verde bellissimo ed i passaggi più tecnici tutti in una volta. Ed io sono ancora qui, non importa se quest’anno è solo una gara regionale (con un livello organizzativo da Campionato Italiano, però!). Voglio far bene, perchè questa è la gara che mi piace e perchè questi percorsi meritano da me e da chiunque altro il massimo dell’impegno.
La mia “ombra” gira intorno preoccupata... Tanabek e Langabisa non sono proprio i suoi terreni preferiti. Qui sono IO quello che può dare il meglio.

Parto. Prime lanterne fatte bene anche se non benissimo, ma non importa. So che per dare il meglio e per poter partire “a caccia” la domenica è sufficiente non fare il vaccatone siderale. Raggiungo e supero “il Bellini” e mi lancio sul sentiero verso il primo loop di lanterne lontane. Sulla 5 vengo raggiunto da Renato Bettin che mi parte due minuti dietro, ma non è un problema e fino alla 8 sono praticamente nei suoi paraggi. Il fatto è che andando verso la 9 comincio a perdere contatto con la carta: sento (a posteriori me ne accorgo in modo chiarissimo) che la tattica comincia a diventare “vado in quella zona lì e poi vedo cosa fare per trovare il punto”. Che può andar bene al Parco delle Cascine... ma non a Tanabek! Purtroppo\perfortuna questa tattica, che può solo portare al suddetto “vaccatone”, si rivela positiva almeno per 3\4 punti. Magari perdo 1 minuto o poco più ad ogni lanterna rispetto al meglio che potrei fare, ma mi accorgo che ogni volta c’è qualche oggetto o una forma del terreno che in zona punto mi butta sulla lanterna, anche ripercorrendo all’indietro qualche decina di metri. Mi sento bravo a giocare al “ricollocamento in zona”! A 3 punti dalla fine sono in corsa per un tempo inferiore all’ora e 10; a 2 punti dalla fine raccatto un master che mi chiede dove sia la 84 ed io rispondo “la sto cercando... ma ti ci porto solo se stai zitto e mi lasci concentrare... ed incrocia le dita anche tu, c$£&o!”. Trovata al primo colpo.

Ecco. La gara è finita. Il penultimo punto è una buca vicina al traguardo... guarda, c’è persino un bel bivio di sentieri a 50 metri dal punto. Da lì in costa fino alla buca. Ci sono anche altre due buche vicine, se proprio dovessi sbagliare. L’ombra rimasta è lontana, indietro. Non ci penso nemmeno più. Sono al bivio... entro nel bosco... resto in costa... vedo una buca lontana... vuota!

... VRUUUUMMMM primo passaggio

Vabbé. Questa è una buca. Dunque... è quella a est o a sud del punto? E’ quella a sud! Vado a nord e....

... VRUUUUMMMM secondo passaggio

Niente. Allora doveva essere quella ad est. Torno indietro qualche metro per riattaccare il punto e... non trovo nemmeno la buca da cui sono partito! Ma se era qui... a 20 metri!

... VRUUUUMMMM terzo passaggio

Ok. Calma. Vedo lontana l’ombra che si avvicina. Mi sta riprendendo mannaggia! Calma. Devo ritrovare un punto d’attacco. Vado al sentiero che si affaccia sul traguardo e dal bivio rientro nel bosco. Ecco che ci sono, ecco che rientro nella zona rocciosa...

... VRUUUUMMMM quinto passaggio

Candid Camera. Sono su Candid Camera! Oppure sono finito in un’altra dimensione... ma sarò finito in un’altra zona di bosco? Le sto battendo palmo a palmo queste buche! Vedo una tuta della Catalunya... una WA. Ma da come corre ha già trovato il punto... allora è qui in giro! Risalgo la linea immaginaria pian piano...

... VRUUUUMMMM ennesimo passaggio!

Niente. Passa Jessica Orler. Passa Nicole Scalet. Passa un’altra tuta della Catalunya. PASSA ANCHE LA MIA OMBRA, e ride quella bastarda!!! Ha trovato il punto anche lei ed io sono ancora qui nel bosco!
Improvvisamente, a 20 metri da me attraverso un corridoio di alberi, vedo una buca larga quanto le fondamenta di una casa... con la lanterna. Come ho fatto a non vederla finora? Arrivo alla lanterna e intravedo due figure: Martina Corona ribaltata in due dal ridere e Cosimo Guasina con in mano una macchina fotografica.
Il mio aplomb è proverbiale.
“Fancu*o! Fancu*o a me!! Fancu*o alla lanterna!!!”
E mentre esco dal punto sento Cosimo che ride come un matto:
“Sei rovinato...” e continua a ridere.
E il mio pensiero è “Avrà scattato solo una foto... vero?”

La mia calma olimpica si manifesta anche dopo il traguardo. Sono troppo arrabbiato con me stesso e comincio a lanciare in giro split times, bussola, sicard, bandana fradicia... Prendo u il mio zaino e me ne vado di volata! Tanto in giro (posso vederla solo io ma c’è) c’è la mia ombra che ride e mi prende in giro e parla con le ombre degli altri amici e tutte quante mi ridono addosso.
Cosa le faccio a fare queste gare se poi mi perdo in un bicchiere d’acqua??? La delusione è enorme.

Poi arriva domenica mattina.
Le cose che sono successe in mezzo sono: buona cena, arrabbiatura sbollita, bella compagnia con il GOK in gran forma, quattro chiacchere con Lorena Frigo che gestisce il Rifugio Verena a rimembrare gare della Coppa del Mondo e telecronisti del passato...
Sole. Testa a posto. Parto per la caccia perchè ho un distacco di 18 minuti da Rusky. La faccia è quella giusta. La musica che esce dagli altoparlanti è quella giusta. Il bosco è quello giusto.
Ho Davide avanti 90 secondi, poi Oscar a 6 minuti, Marcello B. (Agorosso) a 8 minuti, gli altri più lontani.
Raggiungo Davide alla 1. Mi stacca alla 2. Lo supero alla 4.
Visto che ci siamo, ci tiriamo vicendevolmente il ritmo sulla tratta lunghissima verso la 5. Loop. Avanti io di 30 secondi, avanti lui di 20 secondi... e vai così.
Seconda tratta lunghissima. Ancora ci tiriamo a vicenda per la terna 11, 12 e 13 incrociando Alessio che tira ad una velocità assurda ed Emiliano dietro 50 metri che sembra sul punto di mollare ma non molla. Terza tratta lunghissima. Avanti io dei soliti 30 secondi ma Davide torna sotto alla 15.
Prendo il volo verso il punto spettacolo e compaio nello spiazzo dell’arrivo; sento lo speaker che mi sta annunciando e decido che devo sparire di volata!!! Non importa in quale direzione ma devo sparire! Prendo una collinetta e mi ci butto dietro di corsa... corro in mezzo ai sassi senza nemmeno guardare troppo la carta perchè devo vedere dove metto i piedi. In fondo al mio tunnel di corsa pazza lontano dagli occhi dello speaker.... una lanterna: è la mia! (il signur-di-ciuk degli orientisti talvolta guarda verso di me...).
Ma non sono solo. Davide è sempre dietro 50 metri e sulla penultima lanterna, che questa volta affronto con una certa circospezione, è giunta ora di dichiarare chiusa la tenzone: stretta di mano e arrivo in comune, ma con un amico come Davide e non con la mia ombra (che forse avrà fatto gara parallela con l’ombra di Davide, ma tanti minuti indietro!).

Poi sotto il sole di Langabisa arriva il momento dei commiati e dei saluti.
Non so ancora se il filmato di Cosimo girerà su internet, ma l’ho visto e mi sono fatto quattro risate (per molti quel filmato sarà incomprensibile, ma come diceva Neil Armstrong “Io c’ero e so quel che dico”).
Mi dicono che l’anno prossimo per l’Altopiano sarà il momento del Trofeo delle Regioni, poi forse di qualcosa di più, poi forse verrà il turno di qualcosa di “molto di più”. Qualunque evento il futuro abbia in serbo per questa zona, mi auguro che ogni volta ci saranno sempre più orientisti impegnati a dare il 110 per cento di se stessi su uno dei terreni che in Italia e nel mondo portano scritto “orienteering” in ogni appezzamento di bosco.
Io quest’anno ci ho provato; non mi sarà andata bene ad ogni lanterna ma almeno posso dire di essermi divertito molto, di aver rispettato la sacralità dell’Altopiano e l’impegno di chi ogni anno fa in modo che io ci possa tornare.

Grazie Erebus!

Ps: anche per questo
www.youtube.com/watch?v=zcPod_xIwp0

6 Comments:

At 8:31 AM, Blogger Cosimo said...

RESPECT bro... se avessero tutti il rispetto che hai tu per questo sport... :-D

 
At 9:03 AM, Anonymous Anonymous said...

Perche non:)

 
At 8:43 AM, Anonymous Anonymous said...

good start

 
At 8:44 AM, Anonymous Anonymous said...

imparato molto

 
At 5:46 PM, Anonymous Anonymous said...

Si, probabilmente lo e

 
At 6:17 PM, Anonymous Anonymous said...

Perche non:)

 

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