Stegal67 Blog

Friday, April 03, 2009

Stegal comeback to Vhrnika – un altro pezzo d’annata per quello che (speriamo!) verrà...

MAGNUS CUP 2001

Il caldo, la Slovenia, il mese di agosto.
Per la maggior parte di noi questa terna rappresenta la Cerkno Cup, le montagne dell'entroterra sloveno, l'hotel con piscina, le docce all'aperto dopo la gara$, la carta di Lome (brrrrrrrrrivido lungo la schiena...).
Nel 2001 la Cerkno Cup è stata sotituita da un altro International Event, la Magnus Cup: stesso periodo, stessa formula di gara, posti diversi attorno alla capitale Lubiana. Potevamo scegliere di andare al Monte Penna, invece siamo tornati in Slovenia per poter visitare una zona ancora poco nota (almeno a noi).

E poi l'occasione era delle migliori: ritrovo in cartina il 13 agosto a Coredo, partecipazione il 14 e il 15 alla 2 giorni della Val di Sole. Sono sopravvissuto al tracciato di Marco Bezzi (la solita gara promozionale con un percorso da paura, in HB c'era gente da 50 e più punti in lista base... ed ovviamente io ignaro mi ero iscritto in HA!).
Il 16 partenza per la Slovenia, destinazione Vrhnika (non ho dimenticato le vocali), ridente località a 10 chilometri da Lubiana. Così Roberta, Attilio, Piero ed io attraversiamo ancora una volta il confine di Gorizia (e ancora una volta toppiamo l'approccio con le guardie, cosicché veniamo fermati e subiamo ramanzina...).

Indicazioni sulla gara? Nessuna su internet, salvo il fatto che avevamo prenotato un appartamentino nell'albergo indicato dall'organizzazione.
Pensavamo di essere in pieno clima Cerkno Cup: griglie appese alla reception, pienone di orientisti, e invece niente.
Al nostro arrivo, nel parcheggio dell’hotel il terzetto Balboni-Cavara-Liparesi faceva mostra di facce perplesse: nessuno sapeva nulla della gara.

Solo verso sera riusciamo a contattare via e-mail l'organizzazione, che ci da appuntamento presso una birreria non lontana, l'indomani pomeriggio per la
prima tappa. Mattinata libera, giusto il tempo per visitare Lubiana by day su e giù per il “Za Pesce” (zona pedonale) e incrociare il terzetto Balboni-Cavara-Liparesi in gita con rigorosa guida verde del Touring come di prammatica, poi
tutti in birreria (pardon, alla prima tappa) a Raskovec: tappa breve, praticamente sprint sotto un sole cocente (sbucare sui gialli equivale ad andare immediatamente in ebollizione).
Attilio paga un po' il gran caldo, Roberta si disimpegna bene ma sbaglia nel finale, io viaggio bene per due terzi attorno al terzo posto in classifica, poi perdo gli occhiali nel verde sloveno e devo aspettare che in mio soccorso giunga Piero: occhiali ritrovati ma prestazione rovinata (per entrambi).

Il sabato, seconda tappa a distanza classica, sempre a Raskovec, e succede “il fattaccio”!!! Partenza su sentiero, che ha una direzione da est verso ovest. I primi concorrenti spariscono alla nostra vista e tornano poco dopo mugugnando in ostrogoto o friulano (capivamo di più l'ostrogoto). Dopo qualche minuto i concorrenti non spariscono neanche dietro l'angolo di verde fitto: prendono la cartina e tornano indietro. Poi parto io e ci metto poco a capire: la prima lanterna sta alle mie spalle, rispetto alla direzione di partenza; ho quindi tre possibilità: uscire subito dal sentiero e tagliare a sinistra per la zona riscaldamento atleti ma facendo dislivello inutile, uscire subito dal sentiero e tagliare a destra attraverso un verde 3 (ma anche 3 super e 3 oltremisura), oppure girare i tacchi di volata ed imboccare a ritroso il comodo sentiero di partenza che, oltretutto, mi porta dritto in zona punto!
Gli unici a dover andare diritti perchè avevano i primi punti da quella parte erano gli HA... qualche atleta transita a sinistra e intanto fa vedere la carta ai compagni di squadra, Attilio rimane ligio al regolamento e taglia a destra per il verde selvaggio, ma finisce lungo e disteso tra le liane rimettendoci quasi un ginocchio (e il buonumore). Per fortuna poco dopo arriva il capoccia dell'organizzazione e dopo un cazziatone siderale rimette le cose a posto (il corridoio di partenza nella direzione giusta nord-sud), ma la frittata ormai è fatta. I maschietti rimangono in una zona interlocutoria della classifica HB mentre Roberta in DB guadagna posizioni su posizioni.

Resta il tempo per visitare le grotte di Postumia (abbiamo invitato anche Zanetello, ricevendo occhiate perplesse e quasi di commiserazione...). La domenica gran finale a caccia nel Parco Tivoli di Lubiana. Tipo Parco Nord? No, tipo Brughiera Sud, e in sovrappiù con dislivelli notevoli e lanterne piazzate da qualche scienziato nucleare (tipo "albero isolato" nel verde 2 in mezzo a decinaia di altri alberi identici tutto attorno...).

Comunque manteniamo più o meno le nostre posizioni, evitando figuracce e soprattutto evitando di vestirci da donna (come un concorrente italiano ha fatto, mentre un altro ha corso in giacca e cravatta...). Roberta quasi completa la rimonta piazzandosi al quarto posto finale, mentre io, Attilio e Piero occupiamo le posizioni che ci competono...

Poi ritorno a casa con la prospettiva delle code apocalittiche a Mestre e a Milano; invece niente, neanche un intoppo. Attilio questa voltaE infrange i regolamenti quanto basta per trasferire la macchina di 150 km in 45 minuti (il tempo per me di fare un sonnellino), ma questo non lo racconteremo né alla Polizia Stradale né alle guardie di confine!

0 Comments:

Post a Comment

<< Home