WOC - pensieri stanchi - 1
Si dice che Richard Feynman, abituato a presentarsi in modo
informale ai congressi di fisica vestito in modo molto informale, dopo aver
ricevuto il Premio Nobel abbia presenziato l’ennesimo congresso al CERN di
Ginevra in giacca e cravatta. Venne fischiato e si dovette strappare di dosso
il frac. Parto da qui per spiegare che, spero, cercherò di non essere cambiato
da questa esperienza ai WOC come “speaker locale”, che è un modo furbo e
politico per dire “quello che ogni tanto fa respirare Per Forsberg”, che di
respirare non ne avrebbe alcun bisogno perché può andare avanti per ore in
crescendo…
Una volta sul blog ho scritto questa cosa: http://stegal67.blogspot.it/2010/05/vita-da-speaker-e-qui-ci-starebbe-bene.html
Non cambio idea, non l’avevo scritto per denigrare Per Forsberg
ma per descrivere in modo diverso la particolare giornata della Penicina. Ma
non cambio idea perché Per Forsberg è proprio così: se ad un certo punto
entrasse in scena il Papa, farebbe meno effetto! Credo che la sua presenza, da
sola, sarebbe in grado di dare un punto fermo ad una organizzazione; gli
scandinavi e gli orientisti di tutto il mondo in generale (non c’è nazione che
non abbia già incontrato, di cui imparato a memoria vita morte e miracoli…)
quando ce l’hanno di fronte si sentono rassicurati e protetti: “c’è Forsberg,
tutto andrà bene”.
Ieri mi sono sentito come il ciarlatano di paese alle prese
con il primario di un ospedale. Il bluff è un po’ venuto a galla… d’altra parte
lui fa questo mestiere da 25 anni, forse di più, ed io di mestiere ne faccio un
altro. E’ stato difficile cercare di stare al suo passo per la giornata della
finale sprint, e mi rendo conto che pur avendocela messa tutta, fino allo sfinimento, non sono stato
in grado nemmeno di stargli in scia (e, tra l'altro, per abitudine mia di non interrompere una frase ad effetto, gli ho "rubato" l'arrivo di Soren Bobach, cosa che ha fatto arrabbiare un po' tutti... televisioni comprese - si è notato che da quel momento in poi i miei interventi si sono limitati alla mera citazione di un tempo o di una posizione? (avevo dietro la guardia del corpo ceca pronta a sedarmi) - ma che ne sapevo io che il tappo danese avrebbe sbaragliato la concorrenza e che Hubmann si sarebbe "suicidato", orientisticamente parlando, tra la 18 e la 19?)
Per le prossime gare cambierò tattica e mi metterò in un ruolo fin da subito più subordinato: le staffette
saranno il regno di Forsberg ed io mi limiterò a fargli da spalla nei momenti di pausa.
Sicuramente da quella posizione potrò imparare molto, perché non c’è in campo mondiale una persona
con la sua esperienza, le sue capacità, la sua preparazione ed la sua passione
per l’orienteering.
Che grande orientista che sarebbe stato!
Quanto a me, non chiedetemi di cambiare il modo in cui io
reciterò il mio ruolo nelle gare post-WOC. Non ho alcuna intenzione di "indossare il frac" di Forsberg fin dal prossimo JTT, quando mi metterò dietro al microfono; se anche lo facessi, inconsciamente, sono pronto a strapparmelo di dosso!
1 Comments:
Stefano, ti ho seguito in streaming da Imer e credimi che sei stato bravissimo (come sempre), non subalterno o spalla, ma semplicemente lo speaker della lingua italiana. Sei stato super!
Post a Comment
<< Home