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Thursday, December 02, 2021

Calendario dell'Avvento - giorno 2 - Gaggio Montano - sprint di Coppa Italia

Gaggio Montano. Ovvero: come precipitare in classifica fino al pavimento dei bassifondi, sbattendo duramente il grugno sul percorso sprint più difficile dell’anno.

Trama breve: nonostante la mappa sia una delle più precise con cui ho avuto a che fare in una gara sprint, durante tutto il percorso non ho capito niente, uno stato di confusione totale dall’inizio alla fine, e non posso nemmeno dare la colpa ad una condizione fisica pietosa.

Svolgimento: arrivo in partenza in una giornata che minaccia caldo afoso o pioggia monsonica a minuti alterni. La strada per Gaggio Montano, per la gioia del mio stomaco, sembra essere stata disegnata dal produttore del Travelgum: la rotta migliore indicata dal navigatore fa percorrere mulattiere etrusche non asfaltate con pendenze da trampolino olimpico che non vedono l’ombra di una vettura dai tempi dell’armistizio delle guerre puniche.

Mi piacerebbe usare un vecchio adagio del “Bardo” Dario Stefani scrivendo che “fino al clear e check tutto ok”. Invece riesco a stare adéso alla carta di gara almeno fino alla 2. Lì capisco che dal risultato della lanterna 3 si baserà tutto il mio percorso, e infatti calano le tenebre… dalla 2 vado a sinistra, passo sotto il portico, prendo le scalette a forma di L, corro qualche metro verso nord e mi infilo nel primo varco che vedo aprirsi alla mia destra. Da quel momento, per un paio di minuti circa, potrei essere a Gaggio Montano o a Kuala Lumpur, a Ouagadougou, a Ulan Bator, a Tegucigalpa o a Santo Stefano a Mare: mi trovo in un giardino multilivello, con piccole aiuole di un  metro per due, alberelli, cespugli, bonsai, vasi da fiore e buttato lì di fianco c’è pure un vaso da notte sbreccato. C’è di tutto tranne la mia lanterna!

Smarrito come Colombo quando cercava l’India andando verso ovest, esco da quel cortile e cerco una qualunque àncora di salvezza andando verso la 18. Quando arrivo allo slargo, torno sui miei passi e vedo che pochi metri prima del varco dove sono entrato io ce n’era un altro (che avevo saltato andando “velocissimo” in discesa, forse un blink di troppo degli occhi e mi ero perso il varco) e, subito dentro, trovo la mia lanterna.

Da quel momento, molte volte e su molte lanterne, procederò indeciso sul da farsi, chiedendomi se sto andando lungo o corto entrando così in una zona privata, o in un giardino condominiale presidiato da indigeni armati di fucile, in una area vietata o semplicemente in casa di qualcuno. La mappa è precisissima, il percorso offre ad ogni tratta un quesito orientistico da risolvere, ma oggi è troppo difficile per me. Arrivo al traguardo scornato ed affranto come poche altre volte.

Ad oggi non ho ancora guardato il mio risultato finale (tempo e posizione, anche se quest’ultima la posso immaginare) e ho perso qualunque voglia di saperlo. And the winner, knock-out at the first round and still heavyweight champion of the woooooorld… Gaggio! Montano!

1 Comments:

At 9:13 PM, Blogger Dopolav-ori said...

cavolo che bella gara!!

 

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