Calendario dell'Avvento - giorno 2 - Gaggio Montano - sprint di Coppa Italia
Gaggio Montano. Ovvero: come precipitare in classifica fino al pavimento dei bassifondi, sbattendo duramente il grugno sul percorso sprint più difficile dell’anno.
Trama breve: nonostante la mappa sia una delle più precise con
cui ho avuto a che fare in una gara sprint, durante tutto il percorso non ho
capito niente, uno stato di confusione totale dall’inizio alla fine, e non
posso nemmeno dare la colpa ad una condizione fisica pietosa.
Svolgimento: arrivo in partenza in una giornata che minaccia
caldo afoso o pioggia monsonica a minuti alterni. La strada per Gaggio Montano,
per la gioia del mio stomaco, sembra essere stata disegnata dal produttore del
Travelgum: la rotta migliore indicata dal navigatore fa percorrere mulattiere
etrusche non asfaltate con pendenze da trampolino olimpico che non vedono
l’ombra di una vettura dai tempi dell’armistizio delle guerre puniche.
Mi piacerebbe usare un vecchio adagio del “Bardo” Dario Stefani
scrivendo che “fino al clear e check tutto ok”. Invece riesco a stare adéso
alla carta di gara almeno fino alla 2. Lì capisco che dal risultato della
lanterna 3 si baserà tutto il mio percorso, e infatti calano le tenebre… dalla
2 vado a sinistra, passo sotto il portico, prendo le scalette a forma di L, corro
qualche metro verso nord e mi infilo nel primo varco che vedo aprirsi alla mia
destra. Da quel momento, per un paio di minuti circa, potrei essere a Gaggio
Montano o a Kuala Lumpur, a Ouagadougou, a Ulan Bator, a Tegucigalpa o a Santo
Stefano a Mare: mi trovo in un giardino multilivello, con piccole aiuole di un metro per due, alberelli, cespugli, bonsai, vasi
da fiore e buttato lì di fianco c’è pure un vaso da notte sbreccato. C’è di
tutto tranne la mia lanterna!
Da quel momento, molte volte e su molte lanterne, procederò
indeciso sul da farsi, chiedendomi se sto andando lungo o corto entrando così in
una zona privata, o in un giardino condominiale presidiato da indigeni armati di
fucile, in una area vietata o semplicemente in casa di qualcuno. La mappa è
precisissima, il percorso offre ad ogni tratta un quesito orientistico da
risolvere, ma oggi è troppo difficile per me. Arrivo al traguardo scornato ed
affranto come poche altre volte.
Ad oggi non ho ancora guardato il mio risultato finale (tempo
e posizione, anche se quest’ultima la posso immaginare) e ho perso qualunque
voglia di saperlo. And the winner, knock-out at the first round and
still heavyweight champion of the woooooorld… Gaggio! Montano!
1 Comments:
cavolo che bella gara!!
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