Non speravo più di riuscire ad immortalare il fine settimana scorso su questo diario. Tra trasferte a Parma e impegni di lavoro pressanti, pensavo già ad un flop... invece basta una chiamata dal cliente e voilà: si sale sull’autobus al capolinea in Lorenteggio e si scende in centro... il gioco è fatto, si accede il computer, si scrive di getto ed all’arrivo il pezzo è già scritto. Speriamo che sia così anche questa volta.
Sabato ore 7.30 Adele, il Bellini ed io eravamo già intenti alla posa nel bel Parco Lambro, cartografato di fresco da Remmaps in tutti i colori del perfetto ISSOM quel che è , per la quarta e ultima tappa della Milano nei parchi. E’ finita anche quest’anno, un po’ in sordina e un po’ sulle ginocchia (detto da chi si è smazzato l’organizzazione, non certo da solo, sia chiaro! Ma in questo finale di manifestazione eravamo tutti quanti un po’ stanchi). Spero che i percorsi siano piaciuti, in modo particolare quello degli agonisti che ha mandato da una parte all’altra del fiume con lanterne a vista ma... oppsss!.. c’è di mezzo il fiume; per chi c’era e si ricorda, una simile situazione l’ho fotografata a Venezia tanti anni fa quando feci lì la mia prima HA. Ero con Renate fauner alla 5, la 6 si vedeva distintamente di là del canale ma... eravamo a metà strada tra la Salute e Rialto (un giro dell’oca per quella tratta 5-6). Alle 13.45 stavamo ancora ritirando i punti in previsione di una partenza a Paullo per il Trofeo Centri Storici Lombardi al minuto zero... persino Adele ha cercato di depistarmi e di farmi prendere la tangenziale verso nord, ma io avevo il navigatore Martina e ho puntato dritto verso sud per arrivare in tempo alla partenza con un buon 2\3 minuti di anticipo sull’orario di partenza (tanto chi si riscalda? Oppure ero già riscaldato abbastanza?)
Paullo è stata una vera fornace, per fortuna che è stata anche una gara corta e senza troppe insidie... botte di caldo a profusione, scelte dettate dall’ombra prima che dalla possibilità di limare qualche metro di percorso al sole. Poche scelte e tante tirate lunghe, per una gara che si poteva rivalutare gareggiando sulla formula score: una manciata di punti e chissenefrega se non esiste il giro perfetto? E’ persino più divertente e mi dice chi c’è stato che in questo modo è risultato molto rivalutato anche il centro storico di Sesto San Giovanni. Magari partendo a griglia e non in massa come accade di solito per le gare score.
Nonostante la buona volontà, non ce l’ho proprio fatta a trasferirmi a Lugano per gli SPM (sprint nazionali middle). D’altronde non mi ha agevolato il fatto di essere stato messo in partenza al minuto quattro (fossi stato a fondo griglia ce l’avrei fatta sicuramente... al minuto 4 mi basta un briciolo di coda a Brogeda per ritrovarmi fuori dai giochi... ho deciso che non valeva la pena rischiare e farsi un viaggio per niente).
San Donato domenica si presenta con una temperatura leggermente più fresca ma con la prospettiva di dare fondo alle energie sui percorsi long di Paolo F. In effetti, per motivi che non ho ben compreso, sono partito anche qua ad inizio griglia (si parlava di fare lo speaker... ma arrivo e ritrovo erano troppo distanti... troppa confusione in giro con le manifestazioni collaterali .. e poi per meno di 200 persone l’effetto si perde parecchio). Tra la prima e la seconda lanterna vedo già passare due treni insostenibili: Gianluca Di Stefano e Alessio Tenani. Per la restante parte della gara mi preoccupo più di vivacchiare senza affaticarmi troppo, di guardarmi in giro per scoprire qualcosa da raccontare (vedo passare Bruno Trebbi e Christopher Gallo in coppia, poi Emiliano Corona in piena azione) e arrivo bello pulito e sudato nella mia magliettina scozzese della 6 giorni 2005 senza infamia e senza lode in 55 minuti circa. Segue attesa, un po’ di public relation, premiazioni cercando di essere veloce rapido e gazzelloso per non rendere il tutto uno stillicidio di chiamate al podio... ed è già il momento di ricominciare
San Donato trail-O. Come ha promesso Rusky, un giorno scriverò anche io qualcosa di questa disciplina per la quale ho anche tracciato ma con diverse modalità e finalità (sono convinto che gli uellini si trovino bene in questa disciplina perchè erano abituati alle bastardate e alle difficoltà dei miei percorsi amatoriali). Con caldo incombente, la lunghezza e la fatica hanno reso il tutto una gara di resistenza. Molto concentrato e senza problemi sulle prime lanterne, ho scoperto che i suddetti Rusky e Diste si erano persi un punto di controllo! Nessun problema sulla prima lanterna-trucco e nessun problema fino al ritorno al centro Snam dove la stanchezza ha cominciato a farsi sentire. Primo errore per poca concentrazione alla 14 (con una lanterna momentaneamente coperta da passante occasionale, ma dovevo ben capire che ne vedevo 3 e non 4) ed ultimo errore a quella che diventerà la famosa “catasta di biciclette” nei secoli a venire! Divertente come sempre, anche se con un risultato appena peggiore di Asiago 2006 (che oggettivamente fu molto più facile e meno appassionante); quindi bravi a Remo, AleMarza e Andrea per l’impegno e l’occasione fornitaci. Segue ancora premiazione dei soliti noti che vincono sempre fosse anche la lotteria nella quale si sorteggia il salame o il soggiorno premio e ritorno a casa, a caricare\scaricare per l’ennesima volta l’auto carica di lanterne tavoli gazebi sedioline e materiale vario. Mi chiedo altresì come avrebbero preso il mio arrivo i finanzieri a Brogeda: dopo il Parco Lambro e Paullo sulla macchina non ci stava più nemmeno un spillo... mi avrebbero arrestato per traffico di lanterne?
Per fortuna, anche questa volta, sono arrivato a domenica sera chiedendomi “ufficio? What’s ufficio?” E visto che in queste notti ogni notte che il cielo manda giù c’è una chiamata notturna per intervento, sa proprio il cielo di quanto io abbia bisogno di dare una bella ripulita al cervello.
Approfitto per fare un po’ di pubblicità pro domo lanternini... sul numero 3 anticipo la presenza del padre e della madre di tutti i giochini. Una cosa unica, più che unica, made in Stefano Bellini con un piccolo contributo mio da narratore, da spaccarsi la testa ma nel più puro stile orientistico. Dedicato a chi pensa che gli orientisti sappiano far andare il cervello solo nella direzione delle lanterne!
3 Comments:
Da buon giornalista sei sempre sulla notizia.... ma queste sono vecchie di 3-4 giorni! dovresti iniziare a scrivere cosa pensi di fare nel prossimo week-end... a parte lo speaker!
Obiettivo della sprint:
1) divertirmi
2) riuscire a partire in tempo per arrivare prima del minuto zero
3) evitare di ispezionare tutte le roccette del percorso (sopra sotto destra sinistra), mi accontento di vederne solo l'80%
4) battere un certo atleta trentino (non sei tu! quello è impossibile persino nel trail-O, oramai)
Obiettivo della middle:
1) divertirmi
2) riuscire a partire
3) riuscire ad arrivare prima del minuto zero
4) posizionarsi aalmeno a due terzi di classifica (due terzi davanti, un terzo dietro)
Obiettivo dello speaker:
1) frantumare le orecchie a tutti, italiani austriaci e sloveni, affinché a nessuno salti più in mente di mettermi in mano il microfono
2) riuscire a non perdere l'arrivo di Maria Novella (successo in Val Vigezzo)
3) riuscire a valutare in tempo quali sono gli austriaci e gli sloveni forti
4) evitare di dimenticarsi di Roberto Pradel
5) evitare linciaggi da parte della folla inferocita
...
ma soprattutto
...
"All'arrivo M.G., già campione italiano a staffetta nel 2003"!!!
... avevo dimenticato ...:-)
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