Una questione di giudizi e di giurie
Premessa: stamattina sono un po' più triste del solito. Alla radio haanno dato la notizia del decesso di Alfred Oerter. Per chi non lo sapesse, Al Oerter da Astoria (U.S.A.) è stato il più grande discobolo di tutti i tempi: 4 medaglie d'oro olimpiche consecutive tra Melbourne '56 e Città del Messico '68. Il Professor Testa, che era stato l'allenatore di Paola Pigni, lo citava sempre nelle storie che ci raccontava. E' un po' come se fosse andato al creatore uno degli eroi di quando ero bambino.
Lo ricordo con le parole di Stefano Jacomuzzi: "Quando la storia si sarà consumata, quando il ricordo dei mortali si sarà affievolito, a resistere nella leggenda resterà solamente lui: mai favorito, sempre primo ... Al Oerter"
In un thread aperto sul forum di www.Fisolombardia.it ho notato alcune domande e considerazioni sulle “giurie di gara” (è aperto da Giuseppe Tealdo nell’argomento “Proposte”, ma è misto ad altre considerazioni e faccio un po’ fatica a seguire, inoltre la concisione non è il mio forte per poter contribuire ad alimentare un forum...).
In soldoni Pippo chiede: perchè le giurie di gara non vengono costituite in base ai titoli (non la famiglia con la “T” maiuscola ma l’inquadramento Fiso) ed esperienze ?
Trovo la domanda molto pertinente, e mi piacerebbe davvero capire meglio alcune cose. Innanzitutto la situazione. Il CRLombardia delega alle prime 5 società in classifica il compito di indicare due nominativi ad inizio stagione; ritengo che si faccia così perchè, “largo circa”, saranno le società più presenti alle gare. Allo stesso modo penso che le società indichino due nominativi tra coloro che sono presenti più spesso alle gare. Per l’Unione Lombarda io sono uno dei due.
Le mie domande sono:
- in effetti quanti di noi possono affermare di conoscere davvero bene tutte le norme del regolamento? (risposta mia: io no)
- in che misura il regolamento è applicabile alla maggior parte dei casi che (seppur sporadicamente) si verificano? (risposta mia: poco)
- è solo una mia sensazione che il regolamento, nel corso degli anni, sia stato interpretato e variamente adattato di volta in volta ai casi specifici? (la risposta è insita)
Mi sono fatto l’idea che l’orienteering sia uno sport a bassissimo contenuto di reclami, ma che quando c’è la necessità di riunire una giuria di gara i casi siano di difficilissima normativa; nel calcio, all’epoca della commissione giudicante (1992), usavamo un bellissimo prontuario: “Il giocatore X tira un calcio al giocatore Y a gioco fermo...” = 2 giornate di squalifica “...poi gli sputa addosso...” = +1 altra giornata “...con l’aggravante di essere capitano della squadra” = + 1 altra giornata. Totale 4 giornate e avanti col prossimo caso.
Esempio: non si trova una lanterna. Due sottocasi: 1) la lanterna è posata male 2) la lanterna è stata sottratta. Uno o più atleti si ritengono danneggiati e sporgono reclamo.
Quanti ne abbiamo visti di casi del genere? Eppure credo che sia la casistica più frequente (ancorché, per fortuna, molto poco frequente sulla totalità delle gare).
Nel caso 1) immagino che ci sarà un rapporto del delegato tecnico, la società potrebbe trovarsi nelle condizioni di non essere scelta per future immediate organizzazioni, i partecipanti alle categorie eventualmente annullate potrebbero richiedere il rimborso dell’iscrizione.
Il caso 2) solleva gli organizzatori da eventuali sanzioni ed implica ancora la scelta se annullare si o no alcune categorie.
Quante interpretazioni abbiamo visto?
- si valuta se l’evento ha costituito danneggiamento effettivo oppure no? O se è stata mantenuta equità? (e qui si dovrebbe aprire il vaso di Pandora – non Segre... – del concetto stesso di “equità”). Siamo nel puro campo delle ipotesi e del soggettivo.
- l’evento ha danneggiato concorrenti che potevano ambire alla vittoria si o no? (in realtà l’interpretazione dovrebbe essere indipendente da questo punto, ma non è sempre stato così)
- ci si può spingere a cuor leggero ad annullare una gara quando ci sono dei concorrenti che hanno fatto 100, 300, 500 e più km per gareggiare?
Spesso la somma di questi fattori porta al verdetto. E mi pare che questo verdetto talvolta sia indipendente dalla variabile esperienza\competenza tecnica comprovata o riconosciuta\merito sportivo di chi è tenuto ad emetterlo.
Personalmente non faccio salti di gioia quando sono estratto nelle giurie di gara. Potrei dire di no alla mia società barricandomi dietro al fatto che non ho alcun titolo Fiso né particolare merito sportivo, ma alla fine siamo sempre al “qualcuno lo deve pur fare”... è un diritto\dovere quello di avere una giuria di gara ed esserne chiamato a farne parte. Ogni volta che mi è capitato, ho incrociato le dita e devo dire che sono sempre stato fortunato, perchè davvero non saprei dire dove sarebbe andato un mio personale voto in caso di richiesta di annullamento.
Ma mi chiedo se il Regolamento mi dia davvero una aiuto ad essere il più equo possibile oppure se non necessiti di qualche schematizzazione, anche drastica, che fornisca delle linee guida più nette, anche a costo di rendersi “tranchant”.
Cito l’unico vero caso spinoso che mi sia capitato in giuria.
Gara nazionale di tanti anni fa in centro storico, con tanti partecipanti. Sono quasi a fondo griglia e già prima della mia partenza si sparge la voce che manca una lanterna. La punzonatura è manuale ma ci sono i coriandoli. La lanterna è una delle mie. A due terzi del mio giro arrivo al punto incriminato e conto 3 (dico 3 di numero) coriandoli per terra. Ne raccatto uno e vedo con la coda dell’occhio che arrivano dei concorrenti alle mie spalle...
Quando escono le classifiche, ci sono dei PM. Segue reclamo da parte di un concorrente a fondo griglia, con motivazione che erano finiti i coriandoli. Io so che questo è vero perchè sono stato testimone diretto dell’esaurimento dei coriandoli, quindi non avrei difficoltà a votare per una accettazione del reclamo. Se non fosse che tra i PM c’è anche un concorrente partito 1 ora prima di me sullo stesso percorso (non stessa categoria), che ha un tempo migliore del mio (quindi da quel punto è passato prima di me).... Mi chiedo: non li avrà visti? Saranno stati in qualche punto nascosto della zona “angolo edificio”? O forse se ne sarà fregato e avrà tirato dritto? Oppure ha davvero giocato d’azzardo? La giuria si riunisce, inizialmente penzola tra una generale assoluzione ed una altrettanto generale esclusione dalle classifiche dei concorrenti PM. Io segnalo alla giuria la disponibilità a mettere agli atti la mia testimonianza “alle ore X sono passato di lì e c’erano ancora (oppure c’erano solo) 3 coriandoli”, facendomi sostituire in giuria da un membro supplente, per fornire un elemento per valutare più attentamente il caso.
Risultato finale? Nessuno ha voglia di imbastire una discussione lunga, nessuno mi chiede di segnalare ufficialmente il mio punto di vista e quindi si vota: viene attribuita, all’unanimità e con mio voto favorevole, la buona fede a tutti i concorrenti (il che è sempre buona cosa e giusta), quindi tutti vengono riammessi in gara.
E se ci fosse stata un’altra giuria? Chissà... avrebbero messo agli atti la mia testimonianza? Avrebbero deciso per la non riammissione? Su che cosa si sarebbero potuti basare per una scelta comunque ponderata? Temo che la questione relativa alla composizione delle giurie, allo skill necessario per interpretare con il maggior grado di correttezza possibile i singoli casi, nonché all’effettiva disponibilità di un regolamento fruibile nei casi più frequenti e spinosi rimarrà aperta ancora molto a lungo ...
12 Comments:
Alla fine tu fai parte della giuria perché sei "credibile", e non per titoli o che altro: perché tutti gli atleti sanno di essere giudicati da una persona della quale "ci si fida".
Così è la giuria, o l'arbitro, in questo o in tutti gli sport. I regolamenti non sono mai, né potrebbero esserlo, così precisi da prevedere ogni caso: perché se lo fossero sarebbero ingiusti! Occorre tenere sempre conto dei fattori e delle condizioni che hanno determinato un comportameto, e quindi decidere caso per caso.
In Italia abbiamo pessime abitudini sulle giurie: anziché prendercela con noi stessi per le nostre carenze pensiamo che la colpa sia sempre di altri. Per fortuna raramente la cosa capita nel nostro sport, eppure talvolta capita. La giuria di gara seve a questo: non tanto ad essere "talmente preparata tecnicamente" da interpretare il regolamento secondo la prassi consolidata in una visione legulea che A) non ci appartiene B) ci vedrebbe - come orientisti - culturalmente carenti; quanto piuttosto di rappresentare una decisione fatta da persone nelle quali tutti noi atleti riponiamo fiducia.
Per questo ci sei tu nelle giurie di gara!
Mi permetto....
Sugli "skills" o si ha quello che applica alla lettera i regolamenti (ritengo poce efficiente), o si ha chi sposa la propria conoscenza "tecnica" con il "buon-senso" (ben vengano!).
Inoltre, da ex-cestista, il limite fra uno "sfondamento" e il "fallo alla difesa" mi sembra nella pratica molto labile, pur essendo ben chiaro a livello di regolamento !
Ma lo sai che quando sei triste scrivi cose sensate? a parte gli scherzi, questo tuo post mi ha fatto riflettere e concordo nel pensare alle difficoltà di giudizio in caso di chiamata. Io stesso, nonostante siano tanti anni che corro, non conosco granchè il regolamento. Forse perchè gareggio senza pensare al risultato? Alcune volte mi è capitato d'incappare in lanterne mancanti, posate male, di coriandoli che si sono sciolti in tasca, di punzoni che non bucavano cartellini, stazioni che non funzionavano, ecc... o come domenica che Rudi è partito tardi perchè si è fermato al bicchiere del ristoro pensando di essere vicino allo start... Sono tanti casi che succedono e sempre succederanno, ma sinceramente non so cosa sia contemplato in un regolamento.
La fortuna è che nel nostro sport l'aspetto agonistico-economico è molto basso, quindi, dopo l'arrabbiatura iniziale si tende a perdonare/giustificare gli organizzatori (a meno che non siano "certi organizzatori"-)).
Comunque volevo sapere da te se il GOK rientra tra le prime cinque società.... almeno mi preparo -))
Il GOK cercherebbe fortissimamente di rientrare nelle prime cinque società, grazie all'apporto dei campioni e delle campionesse schierati in gara : poi a due terzi di stagione le iscrizioni verrebbero misteriosamente perse... quindi nessun problema :-)
Ovviamente anche un ringraziamento ad Andrea ed Alessandro. Non so se Alessandro, oltre ad ex cestista, sia anche un ex arbitro, come me (e come Andrea!).
Un arbitro di basket ha un vantaggio ed uno svantaggio: ha una frazione di secondo per decidere. L'interpretazione variabile va talvolta di pari passo con la rapidità di decisione; ricordo che un allenatore nazionale mooooooolto noto una volta mi disse: "Non puoi spaccare l'azione in tante microazioni!". Gli stavo spiegando il perchè di un mio fischio... forse aveva ragione, forse aveva torto.
Una giuria o una commissione giudicante dovrebbe avere tempo per riunirsi, per valutare. Mi chiedo se non potrebbe essere utile una sorta di raccolta delle decisioni delle giurie (credo che la giuria ogni volta debba emettere un verbale delle decisioni prese, o no?), da mettere a fattor comune in modo da fornire indicazioni su casi già avvenuti.
Non sono un ex-arbitro, e anzi (me ne perdonerete, se vorrete!) ho sempre avuto un rapporto *conflittuale* con la categoria, pur rendendomi conto della difficolta' in cui queste persone operano.
In linea di principio, sono d'accordo con l' "allenatore nazionale mooooooolto noto", in quanto preferisco una visione contestualizzata del caso
(il tuo post lo dimostra!). E condivido con la tua idea di avere una sorta di raccolta delle decisioni delle giurie, sempreche' le stesse riportino le motivazioni che hanno portato a tali decisioni...
PS: so che non c'entra molto - e che quindi pochi saranno interessati - ..... circa 25 anni fa ho fatto un corso di ufficiali di campo. In quella occasione ho imparato un arresto dal nome un po' strano, l' "arresto del canguro", o qualcosa di simile.
Si tratta di un'azione regolare, ma che viene fischiata 9 volte su dieci. Ebbene, lo conosci ? E tu stesso quante volte l'avrai - GIUSTAMENTE - fischiato ???
Ritengo che il "problema" sia prima di tutto un fatto culturale, di accettazione delle decisioni prese da un altro (e qui dimostro una delle mie contraddizioni ...)
Sei in buona compagnia Alessandro! Se hai letto la mia storia sportiva, avrai notato che negli ultimi anni di gioco non ero certo uno dei giocatori più puliti del mondo; e i rapporti con le giacchette grigie andavano di pari passo! (alla prima giornata del corso arbitri, il relatore mi ha visto e ha esclamato ad alta voce "Cosa ci fai LUI qua?!?" Mi conosceva bene...). Solo quando ho visto il mondo dall'altra parte del fischietto ho iniziato il mio percorso di redenzione ed ho cercato di applicarmi con un impegno pari a quello che mettevo nel gioco.
Non ho mai sentito parlare dell'arresto del canguro, ma non escludo che possa essere qualcosa di simile a quello che da noi si chiamava "passeggiata del lungo": primo passo già con il pallone in mano seguito da arresto a 1 tempo sui due piedi, che se non eseguito alla perfezione è "passi" tutta la vita (sai chi lo faceva veramente bene? Romeo Sacchetti!). 25 anni fa hai detto? mmmmhhh... troppo presto per me: ho cominciato ad arbitrare nel '90.
Ma l'allenatore moolto, abita a MIlano dalle parti di via Piranesi? pensa se avessi trovato un allenatore del genere anche nell'orientamento....
Solo per non stravolgere la storia .... il mio rapporto *conflittuale* durava 2 tempi da 20' (o 4 da 10'), poi - ovviamente - tutti in pizzeria, arbitri e avversari compresi !
In fondo, come ho sempre sostenuto, si giocava pur sempre per la "coppa del nonno!!!".
L'arresto cui facevo cenno dovrebbe essere un'azione continuativa di arresto a 1 tempo, segito da altro arresto a 1 tempo (ripeto, 25 anni fa ...). Il concetto e' quindi lo stesso !
Sacchetti.... che nostalgia !!!
@rusky: no, QUELL'allenatore non avrebbe saputo dire "microazioni"... avrebbe detto "MMMhhhhh Mh! Magico Rusky! Per me... numero uno!"
Ps: secondo me QUELL'allenatore deve aver allenato la Luder
E Tero a chi lo affidiamo?
Hai ragione: sempre a QUELL' allenatore, mi sa!
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