Stegal67 Blog

Monday, April 21, 2008

Che bello: è iniziato il “tour de force”! Per il momento sono a Milano-Marter-Vigolana-Monaco-Milano-Lussemburgo…
Qui piove e tira vento, e fa freddo. E tutto ciò mi fa pensare (e chissà quante volte lo abbiamo detto e ripetuto tra domenica e lunedì sulla GOK-machine che ci portava avanti e indietro da Monaco) “pensa se avessimo trovato un tempo così sulla Vigolana”.
Ma è inutile girarsi indietro e pensare a cosa poteva essere. Penso invece a come è stato… bello!

Già sabato mattina, viaggio di tutta tranquillità fino al ritrovo di Marter. Siamo i primi al ritrovo sul prato davanti all’arrivo. E ci starebbe pure un bel pisolino sul prato se non fosse che… E’ IL PRATO DEL PARCHEGGIO! Così la seconda macchina che arriva (papà Grassi e mamma Maria Grazia) sembra come un caterpillar al mio orecchio insonnolito poggiato a terra, e finisco per risvegliarmi con un balzo degno del miglior Stegal-baskettaro. Tempo di montare l’impianto microfonico ed è già ora della mia partenza, questa volta al minuto “meno 32”. Prendo la carta nel bosco della Pineta di San Silvestro per il mio Campionato Trentino middle e… EHI! Ma chi si è f…regato tutti i sentieri??? Insomma: sto ISSOM dell’anno tal dei tali del Signore sarà anche una gran trovata ma a me, come dicevano i Trettré, “me pare ‘na strunzata”. Con tutte quelle curve di livello, quelle rocce, quei dettagli... i sentierini diventano invisibili! Sarà anche uno standard mondiale, ok, che va bene su quei terreni piatti degli scienziati nucleari del nord… ma cavoli! Tutte noi le fesserie le dobbiamo importare? In fondo non era un WRE, non c’era mica l’”aioef advaisor”. Insomma: io ci vedrò anche adagio, come dice mia mamma, io mi muoverò anche adagio… ma in fondo ho passato più tempo fermo a cercare i sentierini bianchi su fondo bianco che le lanterne.
Comunque bella gara. Divertente. Bella davvero e il mio tempo è di poco inferiore al doppio del tempo di Negrello (the winner). Che voglio di più? Magari un bel percorso di trail-O a fine gara…!

Bene. Trail-O. Coppa Italia. Parto subito dal risultato a sensazione: terzo su un lotto di circa 60 concorrenti! Terzo? Giàggià… d’altronde quando c’è da fare orienteering da fermo… :-)
Innanzitutto un suggerimento per chi vuole fare bene in questa disciplina. Ascoltate bene e mettete in pratica (soprattutto le signorine). Per fare bene come me nel trail-O dovete per prima cosa… dimenticarvi i pantaloni!!!
Non sto scherzando.
Il fatto è questo. Dal ritrovo della gara middle, dopo abbondante speakeraggio, sono andato direttamente a Roncegno al trail-O ancora con i miei luridi Silva bianchi da gelataio (questa cosa del gelataio tornerà la domenica…, vero Matteo e Brusa?). I jeans pensavo di averli in macchina, appoggiati lì quanto il luogo della mia pennichella è stato invaso dai gestori del ristoro. Mi accingo a cambiarmi e… i pantaloni non ci sono. Poiché con quegli unici pantaloni devo tirare fino a Monaco, capite che la cosa non è simpatica! E siamo già in ritardo per salire a Pian dei Pradi dove alloggiamo! Allora il GOK si muove così: Piero e Roby al trail-O. Attilio mi fa da driver e torniamo a Marter a cercare i jeans: trovati! Rientro a Roncegno ma nel frattempo alla partenza del trail-O si è formata una coda pazzesca, che il buon Eddy Sandri cui ho spillato una birra sabato gestisce con piglio sicuro. Ora che parto io, passa mezz’ora abbondante e io penso solo ai pantaloni che mi hanno fatto perdere tempo e a dove saranno Roby e Piero che mi aspettano… la tattica quindi è una sola: via veloce sui primi punti (tanto saranno facili) e come va va. Stile Bobby Fisher (che ora sta giocando in cielo le sue partite più belle: addio Bobby, ho cominciato a giocare da bambino grazie a te! Gioca con gli angeli, e lascia loro un pedone di vantaggio…): inutile stare lì a scervellarsi dieci minuti ogni punto, se c’è una idea appena appena valida, la si gioca… ehmmm la si punzona!
Facile a dirsi. Il primo punto è già un rompicapo: l’azimut mi direbbe D, ma la posizione della lanterna D a 5 metri almeno dal supposto limite di vegetazione mi fa supporre C (e invece no! E’ D… si guarda la “chioma”, non la base degli alberi). Punto 2 e nuovo rompicapo: è B, è B, è B… vado a punzonare… facciamo Z! Perché quella radice mi sembra proprio un metro dopo la lanterna (e invece dovrebbe essere prima della lanterna): risposta esatta! E via di corsa ad un altro punto, e un altro ancora e un altro ancora finché alla 6 trovo Piero e alla 7 Roberta. Da lì in poi me la prendo un po’ più comoda, con un equivoco pazzesco alla 13: dico Z perché le 3 lanterne mi sembrano sul lato da nord ad est del capanno anziché da nord ad ovest… e invece era Z (giusto) perché il capanno non era quello giusto!!!
Insomma. Tutto considerato vorrei fare un commento serio. A me il trail-O piace: non rinuncerei mai alla tentazione di risolvere un enigma! Mi spiace solo essere stato veramente fortunato rispetto a tutti coloro (Roberta F., Giuliano M., Rusky, gli stessi Piero e Roberta) che ci hanno messo tutto l’impegno. Il mio terzo posto è stato un caso, e nel trail-O vincono i più forti (anche ai Campionati del Mondo: in bocca al lupo Roberta!). Oppure si vede che è stato merito dei pantaloni, che mi hanno messo in testa quel pepe, o quel tarlo in più, che ha impedito che i miei ragionamenti sui punti entrassero in loop prima di rispondere.

Sabato sera davanti ad una birra con Attilio, con il gruppo FitMonza e Forestale (per questi ultimi una camomilla, vorrei rassicurare il Corpo!) in attesa della gara di domenica. Terrà il tempo?
Tiene, tiene. E per la gioia mia e dei miei occhi la gara si svolge in uno scenario clamoroso! Con le montagne innevate vicinissime e inondate dal sole. Già salendo con Atty alla partenza mi accorgo che il bosco attorno a noi è bellissimo: alta visibilità, una vera pineta stile Coredo. Peccato, per me, non essere in grado di correre una ultra-ultra-long in uno scenario del genere. Il bosco è bellissimo, la partenza tutta in discesa non mi fa nemmeno venire in mente che prima o poi sarà tutta salita. Sulla strada per il primo punto porto a spasso due ragazzini esordienti fino al loro secondo punto, poi mi lascio andare ad azimut sotto la linea rossa che più linea non si può fino al secondo punto. Nessun problema fino alla lanterna che introduce la tratta lunga di trasferimento; primo pezzo in costa correndo un paio di centinaia di metri con Jacopo Benini e poi approccio alla salitazza micidiale: e due voci dietro che urlano “Ehi gelataio!” (vedi sopra). Sono Matteo e il Brusa che arrivano, e per un po’ mi fanno il ritmo fino ai piedi della salita denominata “Mai molar!” che porta alla lanterna 7. Anche la 9 è una salitazza mica da ridere, tanto che persino il grande Nicolò deve camminare un po’ al mio fianco prima di ripartire a tutta manetta… nella direzione sbagliata però: lo vedrò ricomparire un paio di minuti dopo con la velocità di un vero fulmine. Sbaglio la 10, per stanchezza, ricondotto in carta da Corinne S. e poi le ultime nelle paludi sono come un gioco che è brutto far finire così presto (insomma: 1h18m…): mi sono piaciute pure le paludi, mannaggia! Mi sono messo persino a giocare con Andrea R. (numero 1 tra gli speaker italiani e non solo) arrivando al punto spettacolo da una zona invisibile a tutti, ma mi ha sgamato immediatamente ed ho sentito il suo incitamento (e non solo il suo) al microfono.

Dopo gara ancora al sole, complimenti a Fabio H. per il percorso M40 (forse facile per qualcuno, ma a me è piaciuto tantissimo ed i miei complimenti sono personali e niente affatto istituzionali). In attesa di partire per Monaco. Saluti agli amici, tanti abbracci ed arrivederci in Liguria, e siamo di nuovo in macchina verso la Baviera: alle ore 20.00 ci aspetta il Liga! E’ già: concerto live di Ligabue alla vattelapesca-halle di Monaco. Siamo arrivati davanti all’arena alle 19.45, ancora con indosso le mutande della gara ed il tape ai piedi! E senza pranzo e cena. Non comprerò mai un disco di Ligabue, ma dal vivo in concerto gli do 10 e lode come “animale da palcoscenico”. Peccato che non ha cantato “Una vita da mediano”: a Monaco… “lavorando come Oriali \ anni di fatica e botte \ e vinci casomai i Mondiali…”! Magari… chissà se dopo aver salutato la Campionessa del Mondo di trail-O sabato, non ho già incontrato anche domenica qualcuno che con fatica e sacrifici vincerà i Mondiali: Marco? Laura? Stella? Nicole? Jonas?
Intanto che ci penso vado a correre un po’ alla PulverMuehle!

1 Comments:

At 7:30 AM, Anonymous Anonymous said...

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