Stegal67 Blog

Monday, September 15, 2008

Una volta approfittavo delle soste ai check-in o dei viaggi in treno per studiare scacchi (o più spesso per dormire... ecco perché non sono così bravo). Oggi invece ne approfitto per scrivere il blog.
Sms di ieri sera: “Hai visto che potevi essere campione italiano?” Risposta: “No che non potevo!”. Infatti mi sono limitato a fare quello che potevo: ho disegnato la tattica, ho identificato nel finale di gara la parte decisiva nella quale serviva avere le gambe e la testa per sfruttare la situazione (Oscar ha sia testa che gambe), e les joeux sont fait: l’Unione Lombarda è ancora campione M35 ed io modestamente mi accingo a ritirare il premio di stratega dell’anno…
Certo, oltre alle gambe ed alla testa del suddetto ci vuole anche super-Rusky in versione ticinese che stacca la concorrenza e super-Remo in versione “questa volta tiro anche lo sprint” per rimanere incollati al Cus Bologna in fuga. Ma volete mettere con la presenza in squadra del “tatticone”? Che non avrebbe potuto fare meglio di Oscar, visto che quando è toccato a me non ho fatto altro che andarmene a spasso per il bosco (un bel bosco!) camminando da una lanterna all’altra in salita (e chi mai mi ha visto correre in salita?) e barcamenandomi in piano ed in discesa come un vero “I.P.” (sigla di comodo).

Se da un lato è vero che la strada, al buio, fino a zona gara non è proprio di quelle che mi conciliano digestione e buon umore, una buona notte di sonno mi ha portato all’individuale affrontato per la prima parte in solitudine in un bosco buio come la peste, su quella carta 1:15.000 che odio. Invisibili i sentieri, ho provato a navigare in bussola sotto la pioggia (occhiali ancora una volta inservibili dalla lanterna 1 alla 12…) perdendo tempo al punto 2 dove avrei avuto bisogno di una pila frontale per raccapezzarmi. Sulla lunga tratta 4-5, ritornando in zona partenza, ho sentito le prime voci umane (dopo quella del Dipa che, passando in auto lungo la strada mentre uscivo dal bosco, mi ha incitato a gran voce); inizia il siparietto di giornata:
“Sai dove siamo? Sai dove siamo???”
“Non so, sto navigando verso una zona lontana… ma dovresti essere in zona partenza, si sente il bip del cronometro”
“No, no, dimmi dove siamo…”
“Guarda… non lo so davvero, sto arrivando da qua (indico la 4, lontana chilometri) e vado qua (indico la 5, lontana un chilometro)”
“Ma hai visto la 110?”
“Era il mio primo punto…”
“E allora dimmi dov’è!!!”
“Senti… io l’ho fatto 40 minuti fa e non so nemmeno dove sono adesso… ti basta???”
Sulla lunga salita verso la 5 mi raggiunge Stefano Bettelini, che rivedrò al traguardo. Nel finale mi accodo a Sergio Cantoreggi nella zona dell’ultimo cocuzzolo (noi l’abbiamo affrontato con l’erba alta, immagino la zona arata dopo il passaggio di tanti concorrenti). 1 ora e 43 minuti quasi in solitaria, un po’ indietro rispetto al gruppetto di quelli del mio livello che sono sull’ora e 35, ma va bene così.
Belle le gare Elite, bellissimo il finale della W16 con l’abbraccio tra Viola e Liliana subito dopo il finish. Mi convinco che per fortuna la maggior parte dei genitori, nell’orienteering, sono anche loro atleti del bosco quindi non si assiste a scene tipo torneo di tennis o di calcio con le urla “ammazzalo!”…

Domenica è giorno di staffetta. Spero che tutti abbiano raggiunto la zona gara in tempo: francamente non mi aspettavo una strada così lunga e tortuosa… Inizio a berciare sovrapponendomi talvolta al buon Andrea (è difficile fermare la mia logorrea) e intanto metto a punto un altro tassello del piano la gufata: atleti schierati al via, io nel bosco con microfono per la telecronaca dal punto k “ecco al via gli M35: favoriti il Cus Bologna e l’AAA Genova…”. Quando esco dal bosco trovo Andrea Cavara e gli dico “non ve la siete presi per la gufata vero? “ e lui sorridendo “no, ma abbiamo fatto tutti gli scongiuri…”.
Ancora bellissime le gare giovanili, soprattutto M16 ed M20 mentre in W16 e W20 la fuga va via presto. Enorme la prima frazione di Gianluca Salvioni e quella di Sara Di Furia in Elite, ma anche qui in seconda frazione i giochi sono fatti. Fatica a seguire le altre categorie…

Inciso: se fosse possibile, i pettorali per le staffette li stamperei tipo “mondiali master”: sopra in grosso la categoria, sotto la frazione trattino il numero. Ci sono troppi master che non dimostrano la loro età, quelli che corrono due categorie sotto, quelli che chi sa riconoscere al volo se è una staffetta forte con un “buco” enorme (tipo l’UL se avesse schierato me al posto di Oscar) o una staffetta media che sta facendo il garone…

Resta la M35. vedo passare Rusky alla grande, poi il Cus Bologna, il Trent-O e mi sorprendo nel vedere davanti anche un grandissimo Vidale per il Panda Valsugana (Rusky, che studia gli intermedi delle gare, mi dice che non ne era sorpreso). Poi Remo che arriva sulle code di Francesco Lari “Ecco la lotta per il titolo M35: Cus Bologna secondo dietro ai ticinesi ma in questo momento ha le mani sul titolo italiano!” e Francesco che spinta in salita con un urlo belluino e poi chiede spiegazioni perché pensa che lo stessi prendendo in giro… e Massimiliano Cavara che gli dice “ma no! Hai rimontato… sei in testa…”.
Poi tocca a me. Parto al lancio alle 12.15. Attilio, folle, si è disfatto un ginocchio nella discesa dopo il punto spettacolo ma ha voluto lo stesso concludere a prova. Roberta è in ipotermia e si chiude in macchina. Mi dicono “Vai nel bosco e fai almeno la prima parte che è bella” ed io “Se dobbiamo scappare via, piazzatevi al punto spettacolo e ditemi di fermarmi”. Parto. Punto 1 subito sopra il K, facile. Punto 2 facile a prendere le carbonaie in costa. Al punto 3 però mi devo fermare: una piccola crisi .. di freddo…: stavo fermo lì al vento dalle 9.15 ed il primo movimento di corsa mi smuove le viscere; mi abbasso e mi infilo in un verdone per pudicizia e ne riemergo per arrivare alla 3 dal filo spinato (nel quale volo a planare). Poi 4 facile oltre la stradina con sasso inequivocabile punto di attacco, la 5 ancora facile a girare una collinetta. La 6 ancora facile e poi scendo lungo le piste da sci verso il punto spettacolo per 7 e 8. Mi sembra tutto troppo banale: avrò mica preso la carta sbagliata? M35+… +… più… cosa vuol dire quel più? Sarà una M45? Oppure hanno dato ai terzi frazionisti una rotta più facile altrimenti si fa notte? Beh! A camminare i punti arrivano veramente addosso, in questo bosco tutto bianco, mentre sono quelli che corrono per il titolo che potrebbero avere problemi. Al punto spettacolo guardo l’orologio: 26 minuti circa. Non male. Solo che adesso arriva la parte difficile.
Difficile. Punto 10 facile (termine canaletta in cima, non sbagliabile). Poi la pista da sci fino all’attacco della 11, la pista da sci fino all’attacco della 12, la pista da sci fino all’attacco della 13. Alla 14 corro in costa e poi tutto su sentiero fino al semiaperto: lo attraverso e sbatto sulla carbonaia e sulla lanterna. La 15, i due sassi, mi dicono che è la lanterna che ha deciso la M35: cammino, seguo la fila di carbonaie e ci vado letteralmente addosso. Salita alla 100 e mi sembra che la mia M35 sia diventata una gara MB: 1 ora e 5 minuti di buon cammino. Di più non potevo fare. Eugenio P. ci mette 4 minuti in meno e sono contento perché di solito mi da una paga ben maggiore.
Incrocio i gemelli Cavara: “Tutto bene?” “Si, tutto ok” “Allora la mia gufata non è bastata?” “No…”. E me ne vado dal campo di gara pensando che il Cus Bologna abbia vinto. A Parma mi raggiungerà l’sms: UL campione 2008 !
In serata qualcuno mi dirà che i bolognesi pensavano che io fossi il terzo frazionista: no, io sono solo lo stratega, il tattico, il Torben Grael della situazione; solo che Torben Grael viaggia anche lui sulla Luna Rossa… io mica potevo piazzarmi sulle spalle di Oscar! (su quelle di Stefano Bettelini si: non se ne sarebbe nemmeno accorto e avrebbe corso veloce come sempre, ma lui è di un’altra categoria!).

Allora l’sms di ieri sera: “Hai visto che potevi essere campione italiano?” Risposta: “No che non potevo!”, l’orienteering non è ancora pronto per Stegal campione italiano. Le profezie di Nostradamus parlano chiaro: subito dopo suonerebbero le trombe del giudizio universale, ed io voglio andare a correre per molto tempo ancora.

12 Comments:

At 11:36 AM, Anonymous Anonymous said...

Come campione italiano no, ma come presidente....-))

 
At 12:19 PM, Blogger Azzurri MTB-O said...

Stegal for president: mi associo.

 
At 12:20 PM, Anonymous Anonymous said...

Si.. altro che trombe del giudizio allora !!! :-)

 
At 12:42 PM, Anonymous Anonymous said...

... Non sei stato ancora bruciato del tutto... -))

 
At 10:10 AM, Blogger Galimba said...

Caro Stefano alias "Lo stratega" io vorrei che i tuoi articoli e quelli di Marco (penso che sia favorevole anche lui) venissero messi in archivio, per poi essere stampati sul "Lo strappo" di fine stagione, con relative foto (soprattutto quella con Battelli! Una meraviglia!)in modo che anche chi non legge i vostri blogs abbia l'opportunità di leggere queste storie scritte con il cuore.
ciao
Galimba

 
At 11:29 AM, Anonymous Anonymous said...

Facciamo una sezione: storia di un campionato italiano e dei mille modi per viverlo.
Per raccogliere i pezzi non c'è problema, e ci mettiamo anche il tuo commento e quello di Remo!

 
At 11:36 AM, Anonymous Anonymous said...

Chi non legge i nostri blog? impossibile, mezzo parterre sapeva che Stegal non era il terzo frazionista... ma forse i Cavara no! vero Stefano?

 
At 4:15 PM, Blogger Galimba said...

Ci siete domani sera per festeggiare? Stratega sei in Lussemburgo?
ciao
galimba

 
At 9:04 AM, Anonymous Anonymous said...

Stratega left Luxembourg yesterady evening. He's now in Slovenia, but not for orienteering :-(

 
At 9:28 AM, Anonymous Anonymous said...

Certo che con questa storia dello stratega stai dimostrando di essere un ottimo politico.... sai come attaccarti sul carro dei vincitori! -))
Non farai mica così anche dopo le elezioni?...

 
At 12:46 PM, Anonymous Anonymous said...

Cerrrrrto...
...sai com'è la stampa :-)

 
At 3:09 PM, Anonymous Anonymous said...

I VOTE Stegal.

 

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