Tutto cominciò mercoledì sera attorno alle 21, appena qualche minuto dopo la conclusione della riunione periodica Unione Lombarda, in una settimana già abbastanza pesante per i ritmi lavorativi.
DRIIIIiiinnnn (suoneria Nokia – numero del Capo): “Dove sei?”
Io: “Sto andando a casa...”
Capo: “Prendi un vestito e vai in ... (sede di lavoro a Milano). C’è una macchina che ti aspetta per portarti a Torino. Domani mattina alle... vai dal tale e dal talaltro. Torni venerdì sera!”.
Bella roba! Bello se non fosse che devo ancora fare 8milamilioni di cose per la “Milano nei parchi” di sabato. Vabbé, cercherò di tornare presto venerdì... Detto? NON fatto! Venerdì sera arrivo a casa sfinito alle 22.15.
Venerdì ore 22.15-23.30: preparazione testimoni, matrici, paletti, sostituzione punzoni e codici. Panino al volo nel box. Speriamo che domani la macchina si metta in moto.
Sabato ore 6.45: sveglia. Prepara le ultime cose. Metti in moto l’auto... ok! Vai al Parco delle cave e comincia a suddividere i paletti.
Sabato ore 8.15-9.30: posa punti con Alessio, Sandro, Adele e “il Bellini”. Arriva PLab con le ultime descrizioni punti, montaggio partenza e arrivo, arrivano i primi concorrenti...
Sabato ore 13.30: termina il ritiro punti. Primo bilancio: se dovessimo fare i conti come in talune gare, potremmo dire di aver abbondantemente toccato quota 300 anche questa volta (per una promozionale senza pubblicità); d’altronde se partono in 6 con 6 cartine ed un testimone solo... se la maggior parte dei concorrenti preferiscono provare a coppie o a gruppi... conteremo alla fine i testimoni effettivamente partiti e saranno almeno 200!
Sabato ore 14.00: sono in ufficio a lavorare
...
Domenica ore 7.20: sono tornato in ufficio a lavorare. In macchina la borsa per la gara di Cavallasca. Alle 8.40 arriva Alessio a prendermi.
Domenica ore 9.30: siamo al ritrovo. Mi cambio e vado in partenza.
Domenica ore 10.30: minuto zero, sono il primo a partire. Pronti, partenza... VIA!
Domenica ore 10.35: SONO PERSO...
L?ho raccontata tutta così, perchè posso solo sperare che ci sia un nesso di causa-effetto in questa sequenza di eventi che da mercoledì sera hanno provocato la mia “perditudine” di domenica mattina 5 minuti dopo la partenza. In effetti potrei anche proseguire dicendo “Domenica: post gara. Torno in ufficio a lavorare” ma non aggiungerebbe molto.
Campionato regionale promozionale con mappa in sola curva di livello, allora. Parco della Spina verde.
Minuto zero: Stegal apre le partenze.
Minuto 1: Stegal scollina a destra.
Minuto 2: Stegal scende lungo le curve di livello e affronta una piccola rampa.
Minuto 2 e 10 secondi: Stegal passa a 3 metri dalla lanterna 1 nascosta dietro un albero
Minuto 3... 4... 5... 6...: Stegal vaga come uno zombi nel bosco alla ricerca di un qualunque punto di riferimento. Alla fine torna sui suoi passi e incrocia Rusky: “Ma sei già perso?” (o giù di lì).
Minuto 7: Stegal rifiuta di seguire Rusky e ritorna in zona scollinamento
Minuto 8: Stegal ri-affronta la prima rampa stando 3 metri più a destra e va a sbattere contro la lanterna.
Sempre minuto 8: Stegal sveglia i santi del Paradiso, i cherubini, i troni, qualche beato e qualche personaggio in odore di beatificazione...
Che dire: se il fisico è in pieno sfacelo, nonostante gli allenamenti di pur corsa serali dicano un po’ il contrario, almeno che si salvi la tecnica orientistica. Se va a scatafascio pure quella, a che cosa ci si può aggrappare? All’orgoglio, magari. Il piccolo Francesco Gatti e Rusky mi sono già passati sulle orecchie, ma almeno cerchiamo di tenere indietro Alessio che parte 8 minuti dopo di me... infatti! Alla 3 è alle mie spalle. Alla 4 idem, alla 5 pure. Alla 6 non ho un riferimento chiaro: avrei dovuto tenermi tutto a destra ed affrontare la costa in curva di livello, oppure a sinistra e fare la stessa cosa: invece sto cercando un avvallamento microscopico parallelo alla mia direzione di corsa, su una discesa micidiale che punta dritto verso la Svizzera.
Possibilità di azzeccarlo: zero vergola epsilon.
L’ho azzeccata? No!
E così se ne va anche Alessio. Adesso che sono stanco, che l’orgoglio è andato a fare compagnia ai santi, cherubini, ecc.ecc., che sono piegato dalla fatica della risalita, senza più nessuno alle spalle (di quelli che sapevo che partivano a poco da me, almeno), posso veramente cominciare a divertirmi! Perchè il bosco diventa più bello e meno infestato dai rovi e dai rami, perchè la visibilità si apre e con essa la possibilità di vedere da distanza media le collinozze, perchè adesso riesco a studiare bene carta e strategia prima di mettere un piede davanti all’altro.
Così, con lentezza ma senza angosce, arrivo a capo della prima metà gara e affronto il primo loop. Nessun problema fino alla 12, ed alla 13 (una risalita di parecchie curve in mezzo ai rovi) decido di aprire un nuovo sentiero nel parco... a colpi di faccia, però!!! (arriverò al traguardo in una maschera di sangue). Poi trasferimento in zona arrivo per l’ultimo loop e finale senza problemi. 1 ora e un quarto circa di gara. Senza lode e con molte infamie, ma si deve almeno “tornare in carta” prima o poi (Firenze in questo non fa testo). Bravi Alessio ed Adele a concludere la loro prima gara di questo tipo, bravo Rusky che va senz’altro nelle prime posizioni.
Io mi lavo dal sangue sul viso ed è tempo di tornare in ufficio.
Volevo scrivere che
a) i rovi non mi piacciono
b) le gare in curva di livello non mi piacciono
c) le gare in curva di livello tra i rovi non mi piacciono
ma Cavallasca non è stata in fondo nulla del genere, e dopo le prime 6 lanterne anche uno zero come me (zero anche nel senso di forma fisica che ho aassunto) si è potuto divertire. Anche se la curva di livello che piace a me è sempre quella portoghese... :-)
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4 Comments:
C'è poco da aggiungere.... ma stai lavorando? -))
stegal, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo
Si, probabilmente lo e
La ringrazio per Blog intiresny
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