Stegal67 Blog

Saturday, March 27, 2010

Non si affronta così una gara!
(dedicato a tutti coloro che pensano che il trail-O sia una cosa troppo poco seria, ma anche a coloro che pensano che sia troppo seria!)

Domanda del questionario di Chiara: “quanto tempo dedichi all’allenamento?” ... nel trail-O... ? Mumble mumble... o definiamo “allenamento per il trail-O” una cosa specifica con lanterne pali e mappe, e quindi il tempo è pari a zero (in realtà no, l’ultimo allenamento effettivo è stato proprio si trail-O con Rusky), oppure diciamo che parecchie attività mentali sono propedeutiche al trail-O, e quindi...
Anyway. Per il sito www.trailo.it ho deciso che l’allenamento di trail-O di questa settimana sarà andare a riguardare il film di settimana scorsa, quello sulla gara di Roccastrada. Riavvolgerò il nastro e proverò a ripensare alle sensazioni ed ai pensieri di quel giorno, tanto il viaggio per Roma è lungo e le FF.SS. sono riuscite anche a dividere me è Rusky in due “quadrotti” di sedili diversi.

Roccastrada inizia con i punti a tempo, ovvero quelli che odio di più. Non c’è soluzione... messi ad inizio gara sono uno shock ed un fardello che ti porti in giro per tutta la prova, a fine gara sono forieri di code e c’è il rischio di affrontarli col mal di testa. A metà gara... entrambe le cose! 5 punti a tempo di Roccastrada ed un errore, e che ci si creda o no non sono ancora riuscito a capire quale ho sbagliato (dovrò andare a controllare con il testimone...). Non ho un ricordo seppur vago degli ultimi 3, mentre sul primo punto ci impiego una eternità per capire dove si trova una X nera (che io ricordo come una campana dei rifiuti e Rusky come una roulotte...!!!) e sul secondo devo cominciare a rimappare la zona ad alta voce per capire dove sono posizionati tutti gli oggetti.

Il film comincia con i primi due punti in un giardinetto\orto. Azzecco il primo punto identificando correttamente la “Z”... ma per il motivo sbagliato!!! :-) Penso infatti che la lanterna “battezzabile” sia spostata di circa mezzo metro lungo l’asse “albero-siepe”, mentre invece risulterà spostata in direzione perpendicolare a questo asse... Il secondo punto comincia dalla descrizione “termine sentiero”; il trail-O per me è una disciplina nella quale alla visuale di gara si sovrappongono i fotogrammi delle esperienze precedenti. Nello specifico, vedo il “termine sentiero” della prima tappa di Soderkulla ed il termine sentiero al “Country meeting” di Calaita, entrambi toppati. Mi sforzo di trovare una chiave di lettura e mi accorgo che potrei spostarmi tutto a destra per verificare l’allineamento con due alberi; sposto il mio sguardo per individuare la posizione migliore... e ci trovo Tenani! I nostri sguardi si incrociano, posso quasi leggere i due fumetti delle nostre menti. Il mio dice “spero che Teno non pensi che lo sto marcando a uomo per vedere cosa fa lui”. Il suo dice “spero che Stegal non pensi che sto andando in zona vietata”. Si, il trail-O è anche una sfida mentale one-o-one... I due fumetti si parlano tra loro e tutto si chiarisce in fretta! Il punto di osservazione individuato prima da Teno e poi da me si rivela fondamentale per una risposta esatta.

Sul punto 3 non mi faccio particolari problemi relativamente al “bordo sud del recinto più a ...” (era sud?), mentre me ne faccio di più sul fatto che sia il punto medio del recinto. Sfrutto la mia altezza mettendomi sulle punti come Carla Fracci e mi metto a contare i gradini di questa scalinata sul cui bordo c’è la lanterna: 12 da una parte e 12 dall’altra. Ok, è il punto di mezzo... e chissà se era proprio questo il modo migliore per valutare il punto :-)
Il punto 4 lo vedo da lontano che sarà problematico: punto di mezzo sulla lunga distanza... per me ancora una incognita secca. Infatti sbaglio il punto e non ho trovato ancora oggi una chiave di lettura decente... Bello il punto 5, con 3 lanterne attorno ad un sasso non cartografato ed un bell’azimut che subito mi indica che la posizione della lanterna dovrebbe essere almeno un paio di metri più in là, e classico il punto 6 con tante lanterne infilate “in mezzo a” coppie di alberi... ma il centro del cerchietto sta sull’unica coppia priva di lanterna.

Scendendo al punto 7 evito di “tafazzarmi” ulteriormente volgendo lo sguardo verso l’alto per guardare la zona del punto 4 da sotto... tanto ho già punzonato e non avrebbe senso portarmi un fardello di delusione sui prossimi punti. Il punto 7 si risolve interpretando il regolamento: “roccia” senza alcuna indicazione significa “piede”; una volta fatto l’azimut capisco che il punto non è una “Z”. Per il punto “8” invece uso il mio classico metodo del filo... trovo un oggetto lineare che faccia da mirino verso il punto e lo “allungo” posando sul terreno (in questo caso su una strada) una pigna o un sassolino: nessun problema. Anche il punto 9 è alla fine un quesito regolamentare: in una casa con la facciata sfalsata “il bordo più a...” deve essere quello più prominente, e non uno di quelli più interni; ma il centro del cerchietto in questo caso identifica chiaramente bordo della casa e “Z”.

Sul punto 10 i miei dubbi sono legati per lo più alla effettiva necessità di mantenere il punto anche dopo che l’abbondante neve ha fatto cadere un albero che ha “disintegrato” l’oggetto particolare che fa da limite al segmento”in mezzo tra un oggetto particolare e la strada”. Il palcoscenico del punto 10 sembra una scena del crimine rimessa a posto in malo modo dopo che sono passati i RIS! C’è un oggetto particolare evidente (un gabbiotto dei telefoni?) ma è spostato verso l’alto e non cartografato. C’è una panchina messa lì a bella posta ma mi sembra evidentemente troppo vicina alla strada. C’è un mucchio di assi che sembra buttato lì a bella posta...
Dopo oltre 10 minuti di tentativi, la mia difficoltà sta nel capire dove si trovi la X nera e se uno degli oggetti mobili presenti la possa rappresentare: propendo per il no, battezzo un punto dell’area come quello dove è presente la X e faccio la mia valutazione... sbagliata. Ma la mia considerazione sul punto rimane quella espressa in precedenza.

Punto 11 e 12 non mi danno grossi problemi, devo solo stare attento a non sbarellare con la testa (il mal di testa comincia a farsi sentire parecchio), soprattutto quando devo valutare il punto 12 da lontano. Il punto 13 è un “avvallamento in cima” sempre insidioso, ma non mi faccio fuorviare dai miei soliti tentennamenti e “io so che tu sai che io penso...” e la risposta giusta arriva di conseguenza.

Chiamo invece il punto 14 “giustizia divina”. Arrivo sul punto “sentiero” e vedo due lanterne. A e B... ah si, c’è anche una lanterna a qualche metro di distanza, a bordo strada... chissà cosa sarà mai? Non fa parte della scena, decido! Il che è il più grosso errore che si può fare in una gara di trail-O. Reitero l’errore evitando di controllare la descrizione punti (che mi avrebbe ben messo al corrente del fatto che dovevo fare una valutazione su 3 lanterne), probabilmente perchè a) ho mal di testa e b) il punto è uno di quelli che ancora non gestisco alla perfezione. La mia prima valutazione, basata su un azimut, è “B”. Attenzione... le lanterne sono 3! Quindi io battezzo la lanterna “C” ma la chiamo “B”! Sto per punzonare “B” ma cerco qualcosa che mi conforti nella decisione... valuto qualche allineamento diverso ed alla fine (sono anche a corto di tempo) propendo per una “Z”. Sbagliata. Ed è giusto così in fondo, perchè la risposta giusta sarebbe stata “B”... ma una “B” che indica una lanterna diversa! Quella che io avrei definito “A” avendo scartato dalla mia esistenza la lanterna a bordo strada.

Il punto 15 sento di non poterlo sbagliare, dopo l’allenamento fatto recentemente con Rusky. Il mal di testa si fa sempre più oppressivo e alla fine la risposta arriva prima che io decida di complicarmi da solo la vita: 72 minuti e rotti di gara, ed alla fine 4 errori. Che, come già scritto, in una classifica molto corta vogliono dire che finisco lontano dai più bravi (Remo, Marina, ed un ottimo Alessio “a Trondheim con furore!” ma nei primi 10.

Siamo a Bologna. L’allenamento è finito. E’ tempo di pensare a Roma. Tra un paio d’ore, però...

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