Stegal67 Blog

Sunday, February 21, 2010

Chi: io
Come: a piedi, no?
Dove: Missaglia
Quando: oggi
Perchè: ... tutto da stabilire...
Cosa: 18 km + dislivello circa 420 metri + una serie non indifferente di “vaffan*$%£”

Reduce da giorni e giorni di follia (anche omicida) in ufficio, reduce da una delusione orientistica non da poco con conseguente inca...atura, reduce da una serata orientistica a base di raclette (altro che pasta party), ecco il prode ciccione che parte fiero del fatto suo per rimettere un po’ di chilometri nelle scarpe a prezzo di qualche sofferenza. La corsa di Missaglia non arriva alla mezza maratona classica, ma che questo sia un piccolo campanello di allarme lo capirò solo una volta tornato a casa! Alla partenza Bibi, schierata sui 12 km e con un ginocchio tutto da verificare, ed io sui 18 km con una forma fisica rivedibile (se mi vesto di bianco confino con l’Austria...). Atty è a casa con il raffreddore, ma mi correrà a fianco a lungo (altro che John Treacy) ed a lui saranno dedicati tutti gli smoccolamenti :-)

Partenza in discesa... oh che bello oh che bello! E dopo qualche chilometri ci si addentra sulle prime salite della zona di Montevecchia. Il mio ricordo della gara in Brianza “Memorial Longoni” è sempre molto fresco, ma Missaglia è abbastanza lontana da Sirtori (penso...) quindi lo sviluppo altimetrico della corsa non dovrebbe impensierire troppo.

Appunto per Ety: rivedere le nozioni di geografia. Studiare bene soprattutto il capitolo “Brianza”.

Non sono ancora arrivato al km 6 che un cartello davanti a me indica “Sirtori” diritto... vabbé, anche all’uscita di Mezzocorona indicano la direzione per il Tonale... Secondo cartello: Sirtori 2 km. Ho già capito che le cose buttano male. La strada da qualche minuto non ha più un metro solo di piano: si sale dolcemente (ma bisogna ugualmente spingere) o si rampa di brutto. Primo cartello “pendenza 12%”. Soffro e comincio a pensare che sarà dura stare sotto le due ore. Cartello “pendenza 15%” e segnale indicatore del ristorante “Tetto Brianteo”... le strade cominciano a farsi familiari: in pratica capisco che sto correndo (correndo... che eufemismo!) a ritroso il percorso del Memorial Longoni. Atty, dove sei? Perchè non sei qua con me a soffrire e farmi compagnia? E’ a questo punto che comincio a smoccolare... “vaffa” alla mia panza, “vaffa” alle salite della Brianza, “vaffa” a tutti i punti più alti della Brianza, “vaffa” ad Atty come quel giorno durante il Memorial Longoni durante il quale mi avrà ripetuto 10 volte che ormai eravamo in cima...

Cartello “pendenza 18%” per arrivare al Belvedere di non so più che posto. Belvedere. Ma se è già tanto se ho la forza di respirare... cosa mi metto a Belvedere!!! Ingresso nel bosco, in piano. Curva a sinistra. E sentiero sulla linea del metanodotto! Non c’è il cartello (le macchine non passano sul sentiero) ma non ce n’è uno che nemmeno prova a corricchiare! Sofferenza totale fino alla cima. Da qui in poi si possono far andare un po’ le gambe, finché il percorso prende la strada di Perego e si capisce che le sofferenze non sono ancora finite. Un muro. Due muri. Il secondo è lunghissimo, praticamente eterno. Alla fine una specie di falsopiano ma le gambe fanno veramente fatica a ripartire.

Ristoro. Per fortuna. L’Ipod deve aver compreso la difficoltà perchè mi manda “Eye of the tiger” a palla. Ma per fortuna è quasi l’ultima salita. Ne manca solo una per lasciarsi definitivamente alle spalle Sirtori. Nel frattempo ho mancato il cartello dei 14 km, ma adesso è veramente discesa: il rilievo dei 16 km arriva presto, poi quello dell’ultimo chilometro, poi gli ultimi metri dell’arrivo in pieno centro di Missaglia in mezzo alla gente che torna dalla visita al cimitero (alcuni di questi forse mi superano pure...). Cosa si deve fare per tornare ad una forma decente? Forse evitare la prossima settimana di trasferte a Parma... si prospettano serate a base di salumi e formaggi, se riuscirò ad uscire ad un orario umano dall’ufficio.

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