Ho visto solo questa sera che il mio post precedente intitolato "The Big IOF vs. ecc.ecc." ha ricevuto alcuni commenti.
L'ultimo in particolare, il numero 8, riporta alcune affermazioni che ho giudicato un po' troppo forti.
In particolare si fa riferimento in questo commento:
- al ruolo della Federazione nell'ambito dell'assegnazione all'Italia dei Campionati Mondiali 2014
- alla "vacanza" (cit.) della squadra di trail-O in Norvegia
- ai risultati degli "atleti professionisti a carico dei cittadini" (cit.) nei WOC 2010
Francamente penso che ognuno abbia il diritto di avanzare il proprio parere.
Questa volta penso che si sia attraversata una sottile linea di confine tra ciò che si può dire in modo costruttivo anche se incisivo, contrapponendosi allo status quo e inimicandosi le persone ma cercando di portare avanti le idee di ciascuno.
Ma soprattutto mi ha dato fastidio (eh!... sto diventando vecchio...) che per la seconda volta il commento in questione sia arrivato da un utente firmatosi come "anonimo". Un utente o una utente che sicuramente hanno sufficiente competenza del settore orientistico italiano per mettere il dito in alcune situazioni davvero spinose ma che evidentemente
- per timore di ripercussioni?
- per sfiducia nel buon senso degli orientisti?
- per ignoranza delle regole di internet?
- per vigliaccheria? (... io non ho mai conosciuto un orientista vigliacco...)
hanno ritenuto opportuno non firmarsi.
Non credo che un blog orientistico che è il diario delle mie avventure, un blog che non smuove una cippa di nulla a livello di conduzione delle cose federali, possa mettermi nei guai con la Federazione (ne ho già di mio, grazie, senza ulteriori aiuti). Non è assolutamente questo che mi da problemi...
Ma questo blog è il mio diario, e non è una pistola fumante nelle mani di nessuno (altro) e neppure una lavagna sulla quale sfogare frustrazioni federali.
Se qualcuno vuole fare commenti come il n. 8 del post precedente che ho provveduto a cancellare (riportandone comunque il testo originale qua sotto), lo invito a farsi un suo blog (è gratis!) dal titolo orimagagne.blogspot.com
Sono convinto che avrà un grande successo.
Poiché i miei amici sanno che sono l'ultimo al mondo in fatto di tecnologia internettiana, sto cercando di mettere la "moderazione" ai prossimi pezzi del mio diario... ma non garantisco il successo. In ogni caso non sarei in grado, e neppure so se si può fare, si risalire all'autore del messaggio che mi ha disturbato.
Mi piacerebbe conoscerne l'autore, ma solo per fare quattro chiacchiere con lui\lei dietro ad un bel bicchiere di birra; perchè ci sono poche cose più belle di uno scambio di idee anche veementi da parte di persone che mostrano di credere nello sprto che praticano, anche se lo vedono su due barricate contrapposte.
Ma temo che questo piacere non potrò averlo mai.
Ciao a tutti, buona visione delle finali middle e relay per chi potrà vederle in diretta su internet.
Stefano
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Saturday, August 07, 2010
“The big IOF vs. Italy Showdown in Trondheim”
Dopo il rientro dall’Oringen, una immediata e prolungata trasferta di lavoro ha fatto sì che solo questa mattina sono riuscito a dedicarmi ad un primo importantissimo compito fondamentale per il prosieguo della mia carriera orientistica: il lavaggio delle scarpe Falcon dal fango delle paludi della quinta tappa, lavaggio che presupporrà una successiva fase di “aggiustaggio” di un paio di scarpe (praticamente l’ultimo) la cui suola si sta letteralmente disintegrando dopo soli 6 (sei!!!) utilizzi... l’ultima tappa della 6 giorni del Tirolo e le 5 tappe dell’Oringen.
In pratica si sta avvicinando a grandi passi (scalzi, alla Bikila) il momento nel quale dovrò smettere di fare orienteering per mancanza di un adeguato mezzo di supporto. O potrò gareggiare solo scegliendo i terreni piatti... (le Pozze di Sant’Osvaldo sono dunque immediatamente escluse).
La mia petizione al mondo orientistico per trovare un venditore che possa reggere il mio numero si sta rivelando abbastanza fallimentare: Inov-8, La Sportiva, Jalas, IceBug, Falcon... sono tutte accomunate da un glorioso destino, quello di non riuscire ad arrivare ad una taglia decente per le mie “piote”.
Ringrazio (anche le case costruttrici che non si sono nemmeno degnate di rispondere ad una mail), e spero che un giorno o l’altro l’Amministratore Delegato dell’Universo chiami i produttori di scarpe al suo capezzale e faccia loro scontare una pena detentiva in Purgatorio nella quale passeranno il tempo a ricevere poderosi calcioni nel didietro da parte di tutti coloro che calzano dal 49 in su...
La seconda cosa che ho fatto in questa mattinata è stato aprire il fascicolo di Compass Sport (Britain’s National Orienteering Magazine)... e fare subito un salto sulla sedia. In terza pagina, nell’editoriale di Nick Barrable, ho trovato una notizia che non conoscevo e di cui non ho sentito affatto parlare nei nostri ritrovi all’interno dello Stivale. Il fatto però che ne parli diffusamente un magazine straniero mi da un po’ da pensare, e penso di non fare una cosa sbagliata segnalando su questo blog (“letto dai meno”, come diceva il chiosatore Fortebraccio) il contenuto del pezzo.
In soldoni, e questa è la parte che ricordo io...
Nel 2009 a Miskolc l’Italia si presenta con la richiesta per l’organizzazione del Mondiale WOC 2013 e per il Mondiale Master WMOC 2012. La prima va alla Finlandia (e molti di noi hanno saputo della richiesta a posteriori, dopo che la stessa non era stata accolta, secondo quanto ricordo); la seconda rimane in ballottaggio per qualche mese con la Germania... cui alla fine vengono affidati i WMOC 2012 mentre all’Italia vengono dati quelli del 2013.
La zona di gara sembra (sembra...) essere quella della Puglia che ne aveva effettivamente fatto richiesta (per l’anno prima). Il fatto però è che nel 2013 si svolgono in Italia, a Torino, anche i quadriennali World Masters Games, le “olimpiadi dei chiardi” come vengono chiamate da alcuni esponenti del GOK: si tratta di quelle gare che richiamano ex-atleti, neo-giovincelli che scoprono di avere ancora verve atletica ad una anche veneranda età. E che, nonostante magari la presenza di alcuni ancora-atleti come l’amico Dario Rappo che gira il mondo facendo gare e tempi pazzeschi nel mezzofondo, poi vengono immortalate sui giornali (immagino estivi, quindi in cerca di notizie di qualunque tipo esse siano) o sui magazine televisivi tipo “Watts” quando la centenaria signora inglese, e complimenti a lei!, nuota i 25 metri stile ... stile “senza affogare”... in due minuti (e, ripeto, complimenti a lei!) o il signore ultra-centenario lancia il peso a tre metri di distanza (e, sottolineo, complimenti a tutti e due!) conquistando una medaglia d’oro.
Negli anni del WMG, i WMOC vengono associati all’organizzazione dei World Masters Games per tutta una serie di motivi che sicuramente qualcuno difenderà ed altri invece contesteranno... A mio modesto parere, si tratta di una associazione che potrebbe portare a situazioni infelici: non è detto infatti che i WMG si disputino in una zona orientisticamente interessante, o climaticamente adeguata, o anche semplicemente in un’area in grado di attirare le migliaia di ori-non-più-giovincelli-entisti che approfittano dell’occasione anche per fare vacanza al mare o in montagna... la mia esperienza ai WMOC portoghesi era fatta proprio di una associazione boschi+mare che hanno portato a Marinha Grande, e nelle casse della FPO, tanti bei soldoni.
E se i WMG si disputassero in una zona orientisticamente poco sfruttabile? Avrebbe senso dover cercare cartine attraenti a tanti chilometri dall’epicentro dei World Masters Games, soddisfacendo i palati dei concorrenti ma perdendo così anche quel minimo di “effetto traino” di queste simil-Olimpiadi? In ogni caso, pare di capire che la IOF ha dato i WMOC all’Italia, ma ha “imposto” (?) la zona di Torino per il loro svolgimento. L’obiettivo, secondo l’editoriale di Barrable che a sua volta scrive tra virgolette citando quindi una qualche delibera IOF, è quello di garantire “presenza, credibilità e riconoscimento sul palcoscenico dello sport mondiale, nell’obiettivo di portare all’inclusione dell’orienteering nei Giochi Olimpici invernali o estivi”.
Tutto questo non implica necessariamente che ai WMG debbano essere associati i WMOC... potrebbero essere gare distinti, ma tant’è: nonostante il parere contrario della commissione Foot-O dell’IOF stessa (che diventa quindi immediatamente da me ridenonimata “Commissione me-ne-fott-O”), il Consiglio IOF ha indicato Torino per l’organizzazione dei WMOC 2013 nonostante la Fiso supportata dal CONI (almeno così credo di capire da un certo passo del pezzo) avesse indicato, per i WMOC 2012, la Puglia.
E qui arriva il bello dell’editoriale di Barrable. “Non sorprende che gli italiani siano sconvolti (traduco da “upset”, ma forse sarebbe meglio dire “scombussolati” o “frastornati”) poiché i loro grandi piani ed il supporto per la Puglia devono essere abbandonati a favore di un WMOC nel nord Italia ed in connessione con i WMG”.E poi Barrable prosegue (cito non letteralmente...)“Ai WOC di Trondheim, in agosto, l’Assemblea Generale IOF discuterà e voterà una proposta dell’Italia volta a scindere l’organizzazione dei WMOC da quella dei WMG. Sebbene la FISO non respinga il principio secondo il quale i WMOC possono (may) essere organizzati insieme ai WMG, questo legame non può (may not be) essere imposta dall’IOF ad una federazione nazionale senza il consenso della federazione nazionale stessa”
Nelle mie considerazioni personali a margine sono un po’ confuso: vedo la FISO “tirare fuori gli attributi” (e questo mi piace) e spero che tutto si risolva per il meglio, anche se una decisione definitiva potrebbe arrivare oltre il tempo ormai utile per garantire (a chi poi avrà l’onere di organizzare) tutto il supporto necessario per una ulteriore grande edizione dei WMOC italiani.
Mi chiedo anche cosa mi abbia spinto a scrivere queste cose, e penso che il motivo risieda nel fatto che se le conoscono gli orientisti britannici (ed in generale tutti coloro che nel mondo leggono Compass Sport) non vedo perchè non sia il caso di portarle all’attenzione anche del pubblico italiano... anche perchè io ho fatto un paio di figure di m. non da poco proprio con Barrable (dopo la 6 giorni del Tirolo) e con un britannico all’Oringen a questo proposito... non ne sapevo nulla! :-)
Ma soprattutto sono curioso di sapere cosa succederà se una votazione dovesse dare parere negativo all’Italia... cosa ci aspetta sul panorama internazionale? Ostracismo? Vendette trasversali? O forse è la volta che riusciamo a mettere un po’ di sale in zucca a certi nordici tetragoni e avulsi da quello che succede al di sotto del parallelo di Malmoe?
2 Comments:
Conosci il mio motto?
"Parle mal se tase?"
Andrebbe applicato ad ampio raggio (a cominciare da me).
Non prendertela, continua con il tuo bel blog che va bene così.
Gabriele
traduzione in italiano please :-)
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