Stegal67 Blog

Thursday, September 09, 2010

Alpe Adria 2010 - parte 2 di 2

Alle 14.30 circa è terminata la cronaca della divertente gara long; divertente per i concorrenti soprattutto una volta che si è lasciata alle spalle la zona “verde7” della carta. Divertente dalla postazione dello speaker perchè quelli che perdono arrivano più o meno tutti con qualcosa da ridìre mentre quelli che vincono arrivano facendo grandi elogi al tracciatore... Mi aspetta un pomeriggio di tutto riposo nel quale prendere il sole a bordo piscina, raccontare in giro le mie prodezze di apripista, descrivere come ho trovato i punti senza vedere il telo bianco ed arancione, mirabolare il mio coraggio nell’affrontare la jungla... e magari lasciarmi andare ad un pisolino ristoratore prima della gara sprint che mi vede schierato in griglia, per una volta in mezzo a tutti quanti gli altri.

Errore.
Arriva la telefonata del buon Beppe che mi reclama come speaker anche nella sprint!
Nuovo inciso: in effetti, visto che quando corriamo ed arriviamo nel bosco non ci vede quasi nessuno, è proprio in questi casi che servirebbe uno speaker affidabile, competente, in gamba, esperto, coinvolgente... mica per i concorrenti, ma per gli abitanti del posto che per la prima volta possono vedere e toccare con mano i concorrenti e l’orienteering.
Purtroppo “tùca de cuntentàss”, come dicono a Milano. Il cuntentàss è il sottoscritto che recluta al volo un autista, infila le espadrillas e cala su Brallo di Pregòla in tutto il suo peso.
La scena si presenta così: auto che inchioda all’incrocio di Brallo, Stegal che esce di volata già vestito con si card e bussola infilati dove si confà, Carla Balma che mi porta immediatamente in partenza (a 10 metri), io che chiedo a Carla di suggerirmi in che direzione devo andare dopo la lanterna svedese (a vista) dal momento che non ho nessuna intenzione di stare lì fermo sotto gli sguardi ed i lazzi di tutti a cercare in carta il sempre per me invisibile triangolino magenta!

Ecco. Il momento migliore della mia gara sarà proprio l’aver preso la direzione giusta dopo la lanterna svedese (capirai... tutti gli altri hanno visto me...). Quel che segue infatti è un resoconto di quel che succede nelle prime tratte.
Partenza-1: resto corto e, sotto lo sguardo esterrefatti di Fabio Cattaneo, sbaglio già la prima lanterna
1-2: il sentierino che porta alla 2 lo “perdo” subito e finisco per terra due volte sul pendio in terra battuta. In zona punto, “molto zona punto”, una tuta Veneto che si sta facendo un bel bisognino e si vede piombare addosso l’impiegato-panzottello... c’è di che rimanere traumatizzati per molto tempo!
2-3: dapprima non trovo il varco che mi dovrebbe portare al punto, tra l’altro sono rientrato sotto gli occhi degli altri concorrenti e quindi le mie fermate non fanno una gran bella figura. Poi Martin Skorpil mi afferra e cerca di portarmi al ritrovo perchè ha bisogno di me per parlare con gli organizzatori... ma riesco a fargli capire che sono in gara
3-4: non trovavo il varco per l’entrata? Adesso non trovo nemmeno quello dell’uscita! E’ Stefano Gottardi che deve venire a salvarmi aprendo un cancelletto ancora chiuso

Potrei andare avanti così molto a lungo: la lunga e monotona e deprimente salita verso Bralello, il passaggio ansante a fianco del campetto di calcio dove gli ex-giovani-Oricuneo si scambiano pallonate, l’errore ciclopico alla 12 dove mi perdo due volte ed impiego 2’40” per un punto da 15”... Insomma una bella prestazione, non c’è che dire!
Cercherò poi di vendicarmi citando uno per uno alla partenza tutti i concorrenti, “spandendo” un po’ sui curricula di alcuni Elite (tanto per fare vedere ai locali che a Brallo non son mica saliti i primi frilli qualsiasi) ed infine nel post-pastaparty delle premiazioni cercando di fare del mio meno peggio per far finire la serata il prima possibile, visto che ci tocca premiare due gare ed i ragazzi preferiscono veder passare il “corpo di ballo” composto da Greta, Denise, Laura e Chiara piuttosto che veder sfilare i master sul podio!!!

Ultima giornata. Ultima sveglia all’alba. Ultima colazione solitaria ed ultimo ritrovo con Andrea Rinaldi. Gara middle, si ritorna in M35. Il tempo è propizio e dovrei farcela ad arrivare in tempo per le 9.30 (orario di inizio della tenzone).
I primi punti sono ancora nel bosco bello, bianco e pulito; ed incredibilmente sui primi 4 punti trovo anche stazione e mantellina. Quando arrivo al quinto punto la stazione e la mantellina invece mancano... sembra proprio fatto apposta: il quinto punto è un bell’angolo abbastanza acuto piuttosto lungo tra la 4 e la 6, messo lì a confermare che “tanto questo fa solo i punti che vuole lui, poi dice che ha fatto tutta la gara...”. Foschi pensieri si annidano nella mia testa durante le successive tratte abbastanza lunghe, ma il (mio) peggio deve ancora venire: il loop 8-11 mi è infatti fatale. Faccio bene la 8 e la 9 ma per andare alla 10 salgo probabilmente un po’ storto, fidandomi del fatto che comunque posso appoggiarmi ad un grosso sentiero alle spalle del punto come linea di stop.

Capirai... il tratteggio in carta sembra quello di alcune piste di fondo sulle quali passano due macchine affiancate... Salgo, salgo, salgo un po’ troppo e mentre mi chiedo dove sto sbagliando finisco sulla lanterna 46 che è OLTRE il sentiero. Gulp! Vabbé, devo scendere... scendo, scendo scendo un po’ troppo e finisco sulla 11! Il che vuol dire che ho riattraversato quella autostrada senza vederla.
A questo punto non è più una sfida con il punto 10 (che forse potrei trovare andando via in costa), ma con quel sentiero: risalgo pian piano, risalgo, risalgo e torno dritto sulla 46 :-(
Sono completamente basito e frastornato, e decido un ultimo tentativo scendendo di nuovo a valle. E questa volta non trovo più niente: non trovo la 10, non trovo la 11, ma soprattutto ripasso da quel maledetto sentiero per l’ennesima volta senza trovarlo.
Lo scoramento è forte, la fatica è tanta e la testa dice stop. Non è il caso di proseguire ulteriormente e, allontanandomi da quella zona “in bussola” torno verso la strada ed il traguardo al quale mi presenterò in ritardo e sconfitto dal tracciato.

In quella zona poi sbaglieranno altri atleti ed anche qualche Elite, forse chissà il loro suggerimento agli organizzatori di tornare a controllare curve di livello e marcatura degli oggetti potrebbe essere valido. In ogni caso, quella zona mi è arrivata addosso proprio nel esatto momento nel quale stavo scavallando il mio muro della fatica: 4 gare, 3 impegni da speaker + premiazione serale, e l’ultimo che mi attendeva al termine di quella middle. Ed ho deciso che poteva bastare così...

Adesso è già tempo di pensare ai Campionati Italiani; nuova borsa, nuove gare in solitaria e nuovi pensieri nefasti... poi il lavoro prenderà il sopravvento e per qualche settimana me ne starò un po’ lontano dai campi dell’orienteering.

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