E pensare che questa volta mi ero convinto anche io ad adottare uno di quei costumi italici che tanto vanno di moda tra gli inviati televisivi, magari in qualche località esotica o alle Olimpiadi, o tra i nostri politici: approfittare dell’ennesima tornata in trasferta di lavoro per “spassarmela” allegramente e ben accompagnato; dove quell’”allegramente” tra virgolette non è un doppio senso ma è da intendere in senso unico (e talvolta vietato).
In fondo sono in trasferta, sono fuori per lavoro... un po’ di sollazzo in compagnia non può che giovare all’umore ed alle performance (lavorative)! Questo ho pensato quando mi sono rivolto per la mia allegra serata ad una notissima e decantata agenzia del settore, tanto nota che evito persino di farne il nome, che mi proponeva nel pacchetto-trasferta la possibilità di disporre di autista, autovettura a disposizione, compagnia disponibile e ridanciana, probabile alcool a fiumi e via discorrendo.
Affronto dunque la trasferta e giungo a destinazione, accompagnato colà dalle Ferrovie dello Stato. L’umore è in fremente attesa delle ore successive; scendo dal treno e cerco di scorgere il tizio in smoking ed occhiali scuri (e auricolare all’orecchio e rigonfiamento sotto l’ascella) che sicuramente mi aspetta, ma resto un po’ perplesso quando vengo avvicinato da uno strano personaggio, indiscutibilmente latore della famosa agenzia: un tipo evidentemente losco, un po’ avanti con gli anni (sicuramente OLTRE i 35 anni) e dalla parlata strana nella quale ripete con continuità una parola dall’oscuro significato: “Pedro”.
Vabbé, visto che le stazioni in genere non sono benissimo frequentate, meglio un personaggio in grado di incutere timore che un damerino che se la fa sotto al primo accenno di pericolo... Mentre continuo a sentire questa parola “Pedro”, forse una parola d’ordine o un codice di accesso alle segrete stanze?, arriviamo al parcheggio. Laddove non scorgo alcuna limousine! Solo una macchina che... ecco... diciamo che mi ricorda con un momento di commozione la mia vecchia Tipo 1400 color mai-lavata-in-15-anni. Ottima scelta quell’auto, penso: meglio non dare nell’occhio quando si è in procinto di fare qualcosa di non proprio pulito...
Ed è così che, “Pedro” di qua e “Pedro” di là, l’auto prende la strada per la periferia fino a giungere ad un parcheggio dove stazionano altri tipi dall’aria sinistra. Altri clienti dell’agenzia o una scorta d’onore? Direi la prima ipotesi... anche perchè alcuni di quei tipo hanno un’aria VERAMENTE sinistra. Uomini duri, non di primo pelo, con alle spalle tante battaglie. Almeno da quel che raccontano... quell’uno che rientra in azione quella sera stessa dopo un anno in infermeria, quell’altro che ha appena partecipato ad un paio di azioni violente e che quindi non è troppo in forma, quell’altro ancora con il ginocchio malmesso in un recente (chissà?) scontro a fuoco... non è un plotone di mutilati di tutte le guerre (cit.) ma un autentico gruppo di Expendables che mi avrebbero guidato nel mio peregrinare serale. Scorgo anche una gentile donzella nel gruppo, ma subito al primo saluto noto una dotazione di artigli che CatWoman le fa un baffo... e preferisco rimanere a distanza.
Ma ecco che le auto partono. E si infilano sempre di più nell’oscurità della notte. Alla luce dei fari colgo solo un attimo un cartello “Beric...” ma non capisco se è il “Tavoliere Berico”, la “Piana Berica” o i “Piattoni Berici”. E’ solo quando la strada prende una pendenza del 24% circa che capisco che forse ho giocato troppo col fuoco e adesso rischio di scottarmi. E le auto si fermano, le luci si spengono. Calano delle tenebre come nemmeno al cinema quando il film tarda a cominciare... capisco che qualcosa sta per succedere perchè improvvisamente il resto del gruppo comincia a spogliarsi! E quindi sono sicuramente arrivato nel posto giusto: inizia la fiesta!!!... ma poi realizzo che il gruppo si sta anche rivestendo con un abbigliamento che... ecco... se non hai addosso meno di 5 colori dell’arcobaleno non sei degno di essere preso in considerazione.
Vengo a mia volta addobbato, come se fossi un albero di Natale, da una imbragatura pesante che culmina con una roba in testa che emette luce. Quindi ho capito di essere proprio un albero di Natale, diciamo dimensione baobab... ma nessuno si muove ancora. La stasi, che rappresenta pur sempre il mio stato di massima resa atletica, viene rotta dall’Agente Tonf che con un grido belluino (o era un rutto tonante) si getta a capofitto nel bosco imboccando un sentiero nascosto persino alla gente del posto... tocca correre! Anche perchè quel battaglione di reduci è ancora in grado di muoversi ad una velocità insostenibile per l’adiposo “albero di Natale” che sta in coda al gruppo.
Ed è qui che emerge l’animo da buoni samaritani dei componenti di questa strana agenzia, che con una scusa o con un’altra (quello che si ferma tre volte a fare pipì, quello che gli si slaccia la stringa ogni 200 metri, quello che perde la strada, quelli che si fermano a guardare il panorama... che non c’è niente da guardare!) riescono a farsi superare dall’albero di Natale in modo da non perderlo d’occhio. Nel buio pesto riesco a scorgere solo gli sbuffi del mio fiato ed una vaga nebbiolina che mi avvolge, d’altronde ci saranno 2 gradi ed il 90% di umidità, quindi posso solo percepire il pantano sotto i piedi ed il contatto con qualche rovo che per sua o mia sfortuna ha messo il naso fuori dal muro di vegetazione che circonda il sentiero.
Ed è salita ed è discesa (poca) e poi altra salita e poi salitissima e poi ulteriore ascesa al Golgota... ed è lì che l’albero di Natale si spegne per sopraggiunta combustione della batteria (che pare non essere stata mai ricaricata dall’ultima Langa Natta alla Tiomila...). Il gruppo mi deve a questo punto fare da scorta almeno per evitare di riportare a valle un cadavere frantumatosi nel burrone! Dopo un tempo immemore e parsomi eterno, il gruppo si separa: l’Agente Tonf, tale “Dario il bardo” e CatWoman affrontano il “giro lungo” mentre l’inviato dell’Agenzia, il sottoscritto, un certo Cosmo, un tale “Leprotto”... e poi ci dovrebbe esserci anche “Pedro” visto che tutti ne parlano!... affidano il rientro alla base al “giro corto”. Giro corto che parte in picchiata verso valle, una picchiata nel buio della follia (l’albero di Natale è spentissimo) che sembra interrompersi solo quando vedo distintamente le luci dell’autostrada che si avvicinano... oppure quando il losco individuo (sempre lui) urla “Cosmo! Ca$$o! Ma sei sicuro che non siamo scesi troppo???”.
Cosmo si ferma, fa notare con calma serafica le sue certezze “Boh! Al limite ci faremo 250 metri di dislivello in risalita...” e poi finalmente trova il sentierino di ritorno, un sentierino ben visibile tanto che inizia con 20 metri di autentico verde 3! Ed è ancora salita e salita e salita... parrebbe che questi “Beric...” aspirerebbero ad essere omologati come vetta più alta della penisola, ma solo un complotto di regime ne impedisce la misurazione effettiva. Ma siamo alfine sulla via del ritorno, ritorno che si completa in bellezza con una toma clamorosa su un lastrone di ghiaccio da parte dell’ex albero di Natale... ma per fortuna l’adipe fà da airbag naturale e la competizione tra me ed il terreno si conclude con un pareggio ad epidermide inviolata.
Siamo il primo gruppo al rientro, d’altronde era o non era il giro corto?, mentre il gruppo dei folli è regolato pochi minuti più tardi dall’Agente Tonf che piomba sul traguardo sputando un paio di polmoni ma precedendo di qualche metro il bardo e CatWoman. Il resto della mia folle serata non lo ricordo bene... il film arriva solo al momento in cui mi sono scolato il settimo bicchiere di birra... ricordo solo che prima di addormentarmi mi sono detto fermamente: “La prossima volta non affidarti ad una agenzia come questa... chiama il buon vecchio Lele Mora che sicuramente ti proporrà qualcosa meno creativo!”.
Un saluto al “vecchio” coach, a Cosmo, Leprotto, Dario, Tonf, CatWoman, Edo e la Furia Rossa. Rassicuro che nonostante la birra sono stato in grado di affrontare al mio meglio la giornata di oggi. Però, in caso di replica, le luci per l’albero di Natale le porterò io!!!
9 Comments:
non c'è modo migliore di iniziare una giornata... STEGAL4PRESIDENT
dario "the bard" said...
che bello, ci siamo divertiti! Per la lampada non è che fosse scarica, ma era caricata con autonomia limitata in modo da darti stimolo a correre più veloce ed arrivare presto. Assolutamente non una mia dimenticanza. proprio no. escluso.
Per Dario "the bard": ha proprio funzionato!!! :-(
Per Cosmo: se intendi "quel" president... allora "quel" sarà in carica nel 2014; meglio di no: potrei fare delle proposte che farebbero saltare il banco!
Grande Stegal!!! sei un mito.. mi dispiace sono non essere stata presente!!!:( Miki bango
Gatto con gli stivali said:
devo lavorare meno e tornare a fare qualche training di più!
Marchese di Carabas said...
e sì che ti invito sempre! e neanche rispondi ai messaggi, schiantapapere!
Ti dirò di più : ieri ti sei perso un giro fenomenale, con passaggio nel giardino di uno che ha un carro FV 433 abbott, Augusta Bell AB205, due pezzi da contaerea, un caccia, un ricognitore !!
sottolineare che il passaggio in suddetto giardino prevede utilizzo di giubbotti antiproiettili, vista l'indole non esattamente pacifista del proprietario...
"Mi molo i caaaaaniiiiiii....!!!!"
(notturna di Roncegno - trittico della Valsugana del 2001)
Marchese di Carabas said...
Cosmo ti correggo: in ottica di allenarsi ad ogni condizione di gara , noi indossavamo giubetti riflettenti e le pallotole si schivavano. Facile in realtà trattandosi di obici, quindi più facili da vedere.
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