Stegal67 Blog

Tuesday, July 05, 2011

In questa pagina del diario vorrei in tutta sincerità celebrare alcuni orientisti che, con tutta la buona volontà che posso metterci, non potrò mai nemmeno lontanamente imitare: gli o-bikers. Ho avuto il privilegio di essere chiamato da Beppe Ceresa a fare da speaker alla Due Giorni della Valle del Lanza che assegnava i titoli italiani a lunga distanza e a staffetta di MTB-O e, dopo che nel 2010 ero stato costretto a rifiutare l’invito di Carla Balma a Villarbasse per precedenti impegni, ho pensato che avrei potuto andare a vedere con i miei occhi le evoluzioni di una disciplina che ai primordi mi aveva visto tra i suoi adepti...

(da qui in avanti è SHAron D. OWen che parla, quindi ci si riferirà a Stegal in terza persona...)

Giàggià! Infatti Stegal è stato in un lontano passato un o-biker, in un epoca nella quale i vari Giaime Origgi e Mario Ruggiero e Luca Dallavalle e Laura Scaravonati ancora pensavano solo a pestare forte sui piedi, lui già frequentavo i campi di gara della MTB-O. Soprattutto in Trentino ed in Veneto. Sembrano passati mille anni da quando prese parte alla Due giorni di Santa Colomba tutta dedicata alla MTB-O in una delle carte più belle d’Italia (per lui!), e addirittura andò fino a Mussolente... dico: Mussolente!... per vedere come Andrea Rinaldi stava gestendo il Campionato Italiano da delegato tecnico; quella volta si portò dietro anche Bibi (ma fu veramente l’ultima volta), 542 chilometri andata e ritorno solo per fare una Open Lungo!!!

Il fatto è che a Stegal sarebbe sempre piaciuto diventare un biker... la sua testa è infarcita di epopee sulle due ruote... Parigi-Roubaix, muri delle Fiandre, il Passo Gavia del 1985... ma i suoi problemi quando si avvicina ad un velocipede sono facilmente riassumibili così: lasalita ladiscesa lasalitaripida ladiscesaripida ilfondosconnesso ipedali ifreni lequilibrio nonècapace nonèpropriocapace diandareinbicicletta fafatica faunafaticaimmonda hapauradeisassi hapauradelterrenosconnesso nonècapacediandareavanti non ècapacedifermarsi nonècapacedifrenare esoprattuttoappenasaleinbiciglifannounmaleboialepalle!!! (quelle due cose ovoidali che stanno sopra la sella e sotto il sedere...).

Insomma: ha bisogno delle due rotelline di dietro che ormai non usano più nemmeno i bambini! Per questo la sua stima per gli O-bikers è cresciuta a dismisura durante il fine settimana comasco. Perchè, che a lui piaccia o no, questi qui TENGONO UN “MANICO” GROSSO COSI’!!! D’altra parte non si potrebbe dire diversamente: in salita si va più piano ma bisogna trascinarsi dietro il peso proprio e del velocipede su un terreno sconnesso che al minimo sobbalzo perde aderenza col terreno e hai voglia a pedalare nell’aria... in discesa si prende la velocità del suono in un amen ed intanto bisogna tenere d’occhio la strada, il terreno, i sassi, le buche, si rischia l’osso del collo ad ogni pedalata! C’è sempre un ostacolo dietro l’angolo, un altro biker che arriva, bisogna far andare quel maledetto aggeggio a ruote a tutta velocità e contemporaneamente studiare la rotta, stare sui pedali in equilibrio precario, evitare di ammazzarsi...

Ecco perchè nel caso degli o-bikers si parla di vero e proprio “MANICO”. Anche quando si guarda l’arrivo delle gentili fanciulle che, insomma, sembrano talvolta delle Paola Pezzo ad Atlanta ’96! E dopo aver reso omaggio al loro coraggio ed alla loro bravura, bisognerebbe anche dire qualche cosa su questa disciplina dell’orienteering che conta un certo numero di eroi ed eroine ma che ha veramente un numero esiguo di praticanti.

Sembra di vedere una piramide rovesciata: in cima stanno i Ruggiero, i Mogno, gli Origgi, i Forabosco, i Gaspari, i Dallavalle (proprio “i”), i Turrà ed i Bethaz e poi le Scaravonati, le Cipriani, le Varotti, le Zoppé... insomma QUELLI E QUELLE COL MANICO! Dietro, però, almeno a giudicare dal numero di staffette presenti al sabato (ma anche in parte dal numero di singoli iscritti alla domenica) sembra che ci sia un bel vuoto: insomma, prima o poi Silvia Simoni, Pamela Gaigher, Eleonora Donadini e Maria Silvia Frangi, e poi tutti i Bettega che hanno animato le classifiche giovanili maschili, passeranno nelle categorie assolute. E a quel punto che si fa? Anche Sammy Curzio, Marco “motore” Guizzardi e Marco Bonazzi sono già da categorie assolute...

Certo, Stegal non è un aficionado dei Campionati Italiani MTB-O, ma da un po’ da pensare il fatto che un paio di spingi-bici della categoria M35 sarebbero riusciti a conquistare l’argento a staffetta semplicemente spingendo il velocipede da un punto all’altro e senza nemmeno mettere il popò sul sellino (e complimenti a Sbrambi e Grilli, neo campioni italiani M35, a Remox e ad Andrea Visioli che ha spaccato la sicard, ed a Cisky che ha condotto la prima frazione della staffetta pur sapendo di non avere il secondo frazionista ad attenderlo).

Forse i Campionati Italiani di questa disciplina diventeranno sempre di più un affare “locale”? Ci saranno sempre in tutte le categorie diverse dall’Elite un paio di staffette (almeno un paio di staffette è da sperare!) di “believers” che andranno ovunque a contendersi la medaglia d’oro. Ma non si corre il rischio che alle spalle ci siano solo atleti locali in grado, a seconda della collocazione geografica della competizione, di conquistare una medaglia per fare lustro alla società e di dimenticarsi poi di questa disciplina fino alla prossima occasione propizia? Credo che una situazione come questa dovrebbe far riflettere, e non poco, la Fiso che sta organizzando i Campionati Mondiali 2011; perchè la fatica e l’impegno che ci stanno mettendo tutti gli atleti che OGGI difendono i propri colori ed i colori azzurri nelle gare Elite meritano che alle loro spalle ci sia un movimento che cresce, e non un desolante “se vado alla gara, arrivo a medaglia anche se ci metto 3 ore”.

A meno che non si voglia provare, con qualche formula diversa, a solleticare qualcuno dei bikers-senza-la-“o”-di-orienteering che anche a Cagno, domenica scorsa, sono passati sotto il salsiccione del traguardo senza nemmeno sapere chi o cosa gli o-bikers stessero facendo (penso che il numero di bikers che sono passati proprio da quella stradina sia almeno pari a quello dei concorrenti). In fondo basta poco: un leggio (che Stegal non ha), una sicard (magari a noleggio) e forse un percorso veramente veramente lungo ma veramente veramente facile dal punto di vista orientistico per cominciare a portare nuove leve nella MTB-O.

Stegal, che come speaker ha voluto provare anche ad Albiolo e Cagno il percorso (una vittoria ed un secondo posto tra gli Esordienti corto!!! Mica pizza e fichi...), ha fatto per due volte un percorso di non più di 6 km sia il sabato che la domenica, rischiando la pelle ad ogni pedalata ed inciampando in ogni minimo ostacolo e provando a “punzonare al volo” la penultima lanterna della domenica rischiando l’osso del collo e finendo lungo di 5 metri... ma se un percorso di 6 km può soddisfare uno speaker che ha solo voglia di poter dire ancora una volta “ho fatto anche io la gara come gli altri!”, forse questo non è il modo più coerente per fare in modo che la disciplina per la quale ospiteremo i Mondiali 2011, per la quale ci sono tanti atleti che si impegnano giorno dopo giorno, possa avere un futuro diverso dalla estinzione per mancanza di adepti.

Parola di SHAron D. OWen

11 Comments:

At 6:58 PM, Anonymous rem said...

complimenti a visio, un par di palle!!! (per rimanere in tema)
una cosa sarebbe spaccare la si-card, un'altra cosa è... perderla
:-)

 
At 7:25 PM, Blogger Stefano said...

le versioni su quanto accaduto sono discordanti... all'inizio mi è stato detto "persa", poi domenica dopo l'incidente a Forabosco (che è arrivato al traguardo con il mozzicone di sicard, l'ho vista io) qualcuno mi ha detto "la stessa cosa che è successa a Visioli"...

io non mi esprimo, sono già contento di aver portato a casa 1 pelle 1 e 2 palle 2 sui miei percorsi esocorto :-)))

 
At 10:12 PM, Anonymous krautrock said...

persa, persa; poi è tornato sull'ultimo punto timbrato ed era lì. Peccato, era ancora in tempo per completare il percorso ed arrivare secondo dietro ai valorosi turisti della bici..

 
At 10:26 PM, Blogger Eddys said...

Io ho provato, nella mia breve vita da oreintista tutte e 4 le discipline dell'orientamento, ma a mano a mano che ho imparato a muovermi con bussola e cartina, ho apprezzato sempre più la corsa a discapito delle altre discipline. E penso che molti ( eccetto quelli che sono a caccia della medaglia a tutti i costi) la pensino così. Le problematiche che si riescono a risolvere nella corsa sono più complesse e a mio modo di vedere appaganti! Sarebbe stato bello scendere con il Cip e diventare campione italiano M35. Ma alla fine mi sono divertito di più a passare una giornata in primiero ad una gara promozionale organizzata dai ragazzini del Pavione sotto la saggia supervisione dell'Aaron a cui partecipavano quasi 200 concorrenti e a provare una gara del circuito di corsa del primiero vinta dal Carlo Nazionale seguito da nomi come Gian Emy Pagliari Tommy Fabietto Mattia e tanti altri orientisti.
Ma per fortuna non tutti la pensano come me e le gare extra corsa contano 150 appassionati nella MTB-O 100 nello SCI-O e 50 nel TRAIL-O con qualche bella individualità come Luca D.(MTB-O), Cannella (SCI-O) e SteGal (recentemente agli onori della cronaca nel TRAIL-O)
Per farmi perdonare però cerco, nei week end liberi dalla CO di far compagnia agli amici delle altre discipline e cos' domenica vado ad incontrare gli amici bikers ad Asolo!

 
At 10:38 PM, Blogger Eddys said...

Due note che mi rattristano un po' e che potrebbero essere spunti di riflessione per chi pratica queste discipline 'minori':
Assieme al campionati italiani di TRAIL-O il comitato trentino aveva proposto una gara di contorno per catturare orientisti cha una volta in zona si sa sono voraci di lanterne. Idea bocciata, anzi boicottata dai trail-orientisti.
In luglio non ci sono che gare di MTB-O. Va bene che ad agosto ci sono i mondiali, ma fare qualche gara ogni tanto è piacevole. Fermare il calendario della C-O per fare solo MTB-O penso che non entusiasmo la maggior parte dei tesserati FISO che comunque si si devono 'accontentare' di piacevoli e a volte anche eccellentemente organizzate gare promozionale. Io ad esempio sono euforico quando ci sono i giovedì sera in Val di Fiemme!

 
At 10:40 PM, Blogger Stefano said...

@Eddy: quando dici "...boicottata dai trail-orientisti..." forse potresti aggiungere "... da alcuni trail-orientisti...".

In seconda battuta, potrei dire che io non sono un trail-orientista :-)

 
At 11:40 PM, Blogger Eddys said...

Scusa hai ragione ad apportare le dovute correzioni! E'che io mastico poco l'arte dell'oratoria ed ogni tanto commetto qualche imprecisione lessicale.
Comunque è vero tu sei un vero orientista da CO con il pallino per il TRAIL-O e che da questo week end non disdegna neppure la MTB-O. Basta che ci sia a che fare con delle lanterne.
Che bella invenzione queste lanterne!
;-)

 
At 11:42 AM, Blogger Cris said...

@Eddy: domenica noi corriamo a Malga Boscon, il 24 sulla carta degli italiani middle invece.
Promozionali, ma su terreni interessanti. Perchè non fate lo stesso anche in Trentino?

 
At 8:11 PM, Anonymous rusky said...

Solo perchè a Milano nevica poco, altrimenti anche lo sci-o! Confermo: alcuni trailoisti!

 
At 11:57 PM, Blogger Stefano said...

Mi hanno appena fatto notare che la frase "si rischia l’osso del collo ad ogni pedalata" si è rivelata purtroppo reale: IN BOCCA AL LUPO, LUCA!!!!!

 
At 12:46 AM, Blogger MatPaz said...

non è che per caso porti un po di sf...ortuna?
PS: Buona guarigione Luca

 

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