Stegal67 Blog

Sunday, November 06, 2011




Domanda. State correndo la gara promozionale a Casaglia “Prova l’orienteering” e vi trovate a percorrere la tratta 9-10. Cosa fate?

Niente, perché se non vale per la lista base non mi vedono nemmeno dipinto sul muro

Niente, perché sono un AGONISTA (… estiqaatsi…) e non faccio gare promozionali… vedi a)

Niente, perché se non c’è il delegato tecnico, il supervisore, l’omologatore… vedi a) e b)

Vedi cosa succede a far tracciare a chi non ha il patentino Fiso (Fantastic Incredible Stupid Orienteering)… ecco perché non c’ero! … vedi a) b) e c)

Potrei andare avanti così per un bel po’… e lle frasi sono tutte tratte da conversazioni avute nel recente passato. Il fatto è che io c’ero a Casaglia. C’ero e con me un bel gruppo di amici che hanno approfittato dell’ultima gara di “Prova L’Orienteering” per non farsi mancare un fine settimana con cartina e bussola, anche se magari la carta non è tecnica come ai Mondiali di La Feclaz, non ci sono punti in lista base in palio (anche se a giudicare dal campo dei partenti una MA non sarebbe valsa meno di 90 punti…), l’organizzazione è spartana ma assolutamente efficace, e l’attenzione non è dedicata per forza al 100% agli “AGONISTI” ma a tutti coloro che nonostante il tempo inclemente sono venuti a provare un sport che (vista appunto la partecipazione in una giornata con tempo da tregenda) probabilmente li ha già belli che catturati, e se va avanti così la Polisportiva Besanese resterà irraggiungibile per molti moltissimi anni a venire…

Tratta 9-10, dunque, ed alla 9 bisogna pur arrivarci… Partenza assolutamente non intuitiva, che butta subito in salita verso sinistra laddove tutti partono belli rilassati e deconcentrati aspettandosi una prima galoppata verso i prati che digradano verso il basso. E tirate lunghe tra i campi ed i boschetti che circondano il Palazzo dello Sport di Via De Gasperi che tante volte ci ha ospitato per le gare di Trofeo Lombardia. Luigi Giuliani mi passa sulle orecchie nella salita che porta verso la 6, dove incontro Francesco e Simone Magenes (e rammento al popolo che il giorno in cui il primo dei due passerà in categoria assoluta io mi ritirerò definitivamente tra i master, perché in vita mia mi sono bastate le mazzate che ho preso dal loro papà!). La pioggia rende simile ad una pista da bob il morbido sentiero nel bosco bianco che porta verso la 7; la 8 la si trova salendo fino in cima alla collinetta ed il verdone non è poi così incombente… e quando si arriva alla 9 è il momento di pianificare la traversata proposta da Carlo Nessi.

La prima idea è di ritornare sul sentiero “pista da bob” e rifarlo in salita, ma il ricordo è ancora troppo fresco e poi per la prima parte dovrei muovermi in direzione della 8 senza guadagnare terreno… Decido allora di puntare dritto ad ovest, raggiungere la strada, scendere verso sud-ovest passando dalla 13 (una occhiata non guasta mai) e percorrere tutto il sentiero fino a sbirciare la 11 (non guasta mai…) ed arrivare alla 10 da nord.

Poi, ovviamente, devo ripercorrere il sentiero per la 11, scendere e risalire faticosamente verso la 12, tornare finalmente alla 13 tagliando il tagliabile ed è già ora di buttarsi verso la 15 lungo un sentiero celeberrimo per le imprese dei mountain-O-bikers in una edizione bagnata (e scivolosissima) di Coppa Italia di parecchi anni fa sulla stessa carta. Arrivo al traguardo dopo aver perso il cartellino raccattatomi da un concorrente che avevo appena superato, cosa che non mi succedeva ormai dai tempi del lontano XX° secolo… ma era più o meno dagli stessi anni che non indossavo in gara le fantastiche Silva VM verdi coi lacci arancioni che avevo comprato alla 6 giorni di Thun per 60 franchi svizzeri, chiedendomi se non stavo facendo un investimento arrischiato per una passione ancora non così definitiva!

In definitiva, cosa ha di speciale quella tratta 9-10 di una gara promozionale con meno di cento partenti, non valida per la lista base, senza classifica ufficiale, disputata nell’unica ora e mezza senza pioggia di un fine settimana veramente difficile? Ha questo: che tutti quelli (ovvero quasi tutti i concorrenti) che l’hanno percorsa, hanno visto benissimo che si passava dalla 13, hanno visto benissimo che con una minima deviazione di percorso si poteva fare 13-14 prima di scendere verso il terzetto 10-11-12, hanno visto benissimo che così facendo si sarebbe risparmiata strada, tempo e fatica.

E tutti quanti, se ne sono ben guardati! Perché tagliare la tratta 13-14 sulla carta di Casaglia per terminare la gara con un tempo vicino a quello di Giaime Origgi, di Paolo Mario grassi, di Mery Crippa o di Federica Maggioni (…e qualcuno avrebbe forse creduto al mio tempo?) non ha avuto senso per nessuno. Oggi eravamo tutti i gara solo per noi stessi, l’unica giuria di gara riunita era quella costituita da ciascuno di noi, ed evidentemente ciò è bastato per restituire ad una giornata di sport una dimensione nella quale il risultato conseguito è da giudicare solo ed esclusivamente coni nostri occhi.

Se solo imparassimo ad applicarlo tutti i giorni anche nella vita quotidiana…


8 Comments:

At 8:28 PM, Blogger Dopolav-ori said...

io naturalmente non ci sarei mai arrivato ad una sottigliezza simile. Anche perchè avrei fatto una scelta completamente diversa: poco a sud della linea rossa fino alla traccia che sale nel verdone, taglione sul prato fino al recinto a forma di fucile per bambini, e sentiero fino alla 10.

 
At 10:55 PM, Blogger MatPaz said...

idem come sopra... siete troppo avanti voi lombardi

 
At 8:43 AM, Anonymous stegal said...

La vostra traccia è sinistramente uguale a quella prevista dal tracciatore, che nessuno alle nostre latitudini ha visto... Io men che meno!
Ma voi siete MElite (e qualcuno anche Campione Trentino sprint. complimenti!) e io I.P. (Impiegato Panzottello... non quell'altro!!!)
:-)

 
At 9:27 AM, Blogger Zarfo said...

Personalmente sarei andato ad ovest fino alla strada, poi a sud finché non diventa sentiero, poi ad ovest sul sentiero nel bianco e ancora strada ad ovest e sentiero nel verde che ti porta al punto.... ammetto che è una scelta da esordienti, ma mi sembra veloce...... :)

E comunque W gare così (tipo nel Lazio il Trofeo Enea), che permettono di correre in bosco anche in periodi lontani da gare nazionali!!

Zarfo

 
At 9:58 AM, Blogger Cris said...

Io avrei fatto la tua....però c'è una cosa da segnalare...sei riuscito a mettere la carta di gara che si apre in modo umano! Grande Ste!

 
At 10:30 AM, Anonymous stegal said...

Esatto Stefano! Se cerchiamo un modo per competere con le decine di attività che tutti i giorni vengono proposte ai possibili orientisti della prossima decade, l'unico modo è quello di offrire un calendario costante.
Ben vengano quindi le promozionali, e ben vengano a correrci gli orientisti forti, che magari non disdegnano di fare una piccola spiegazione in partenza o di controllare i dintorni mentre fanno una gara che (come ha detto bene Giaime) per loro è quasi da fare memory.
L'atmosfera di ieri è stata molto sportiva, era questo che volevo sottolineare.

Esatto anche il commento del coach! Solo che... non ho fatto nulla ma proprio nulla di diverso dal solito :-) che sia una questione di "dimensioni" dell'allegato? ("Le dimensioni non contano..." diceva quello "Col cavolo! Contano eccome!" rispondeva quella)

 
At 3:33 PM, Blogger carlo nessi said...

Caro Stefano, ti ringrazio molto per l'articolo in quanto ha evidenziato quello che io riconosco essere un errore. Non ho previsto la scelta che avete fatto in molti e tanto meno pensavo di farvi vedere delle lanterne prima del dovuto.
Questo tracciato costituisce la mia prova per l'esame che sosterrò ai primi di dicembre. Ti chiedo l'autorizzazione di poterlo allegare alla relazione che devo predisporre. In pratica mi hai già svolto il compito.
Attendo conferma, grazie.
carlo

 
At 3:40 PM, Anonymous stegal said...

Ciao Carlo, faccio la premessa che per me la tratta non contiene alcun errore. Gli errori sono stati fatti in passato da quegli atleti che, passando in posti palesemente vietati ed accampando successivamente le scuse più assurde che al confronto quelli di Zelig non sono nessuno, hanno contribuito a svilire di significato uno sport che porta con se innanzitutto il rispetto per se stessi, per i propri colleghi e per l'ambiente.

Quello che volevo rimarcare è la seguente cosa: c'erano 20 concorrenti a gareggiare su quel percorso, il 75% ha fatto la mia scelta e NON UNO ha pensato minimamente a tagliare. Per me, questo vuol dire una sola cosa: c'è una speranza!

Carlo, sei ovviamente liberissimo di utilizzare il contenuto del blog... (avevo dimenticato di scrivere che l'anno scorso hai rischiato di vincere la classifica generale del Trofeo, se non avessi lasciato campo libero alla fine a me e Roberto) ma occhio che rischi di essere messo in cattiva luce, mica per il percorso di ieri ma perchè usi un pezzo made-by-Stegal :-)

 

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