Stegal67 Blog

Saturday, September 13, 2014

Campionato del Territorio Nord della Provincia Pavese di Fot-O

L’orientista affamato di notizie non troverà qui informazioni sulle più importanti gare del panorama orientistico internazionale disputate sabato 13 settembre, quali ad esempio il Campionato Italiano a staffetta di MTB-O (75 iscritti) o il Trofeo delle Regioni di Trallall-O (4 iscritti, ma 8 secondo la Questura che per una volta si è lasciata impietosire). Qui si parla solo di cose più terra terra e, in attesa di completare il pezzo sul Trofeo delle Regioni disputato a Passo Radici settimana scorsa, la notizia del giorno è quella relativa al “Campionato del Territorio Nord della Provincia Pavese” di Fot-O, disputato questo pomeriggio al Parco Oasi di Cascine Calderari (Pavia) alla presenza di 48 iscritti… che per un “territorio provinciale nord” sono mica bruscolini!


Il Fot-O è quella cosa che, con le dotazioni ori-informatiche e fotografiche  di cui ognuno dispone oggigiorno, costa quasi zero a livello di fatica ma ci si diverte un sacco… peccato non aver pensato di farne una edizione ad Asiago o Lavarone, o finanche a Pievepelago mi azzardo a dire. E’ un gioco (che cosa altro è l’orienteering se non un bellissimo gioco?) che piace a grandi e piccini, non serve essere allenati come dei maratoneti per farlo, non serve nemmeno saper distinguere in carta l’isoipsa maestra da una canaletta insidiosa o un limite di vegetazione da un muretto di pietre abbattuto. Basta mettersi lì con un po’ di buona volontà e di pazienza, con un cronometro per rimanere entro il tempo prefissato, con una penna che scriva anche dopo essere caduta nel canale (è successo) ed essere pronti a scambiarsi qualche battuta salace con gli altri concorrenti in gara, perché nel Fot-O non è come nel Trallall-O che bisogna stare zitti e seri e tutti compìti come fedeli in chiesa.


Traccia Marco Giovannini, il che vuol dire che la testa deve essere pronta a cimentarsi in quel minimo di sei o sette livelli di pensiero laterale del tipo “io so che lui sai che io so che lui mi vuol far vedere una cosa che però io vedrò da un’altra prospettiva…” e così via almanaccando. 30 cerchietti sparsi per il parco, 20 foto scattate dall’alto di una scala a pioli verso terra, o da terra verso il cielo, o da un buco della serratura verso l’orizzonte lontano… foto di cose visibili ad occhio nudo ma girate di sbieco, altre di dettagli del tipo “frammento 2x3 centimetri del muro di una cascina”; foto quasi photoshoppate alle quali non si può credere nemmeno quando Marco ci porta a vedere gli oggetti nel giro di controllo finale, foto di vanghe appoggiate ad un muro di mattoni grezzi laddove almeno 4 cerchietti su 30 hanno al loro interno una vanga appoggiata ad un muro di mattoni grezzi. Soprattutto: 10 cerchietti che non hanno una foto corrispondente, col risultato che spesso (molto spesso!) si va via dal punto senza aver trovato la foto da abbinare ma… sarà davvero uno dei dieci cerchietti senza abbinamento?

Alla fine del pomeriggio la mia squadra stacca il migliore punteggio complessivo ed il primo posto in classifica! Evviva Evviva! Sono il campione! Ho trovato anche io la mia dimensione nell’orienteering! Cosa aspetta l’IOF a far diventare il Fot-O una disciplina olimpica? Cosa aspetta la FISO a darmi una casacca della nazionale, una commissione tecnica ed un calendario tutto mio? Purtroppo, per non peccare di vanagloria, devo ammettere che la prima posizione in classifica la ottengo solo grazie al risultato del secondo terzetto facente parte della squadra, e soprattutto al fatto di essere abbinato ad una venticinquenne di cervello sveglio e gambe veloci… si: una venticinquenne di nome “Carlotta e Rebecca”! Loro due infatti sono i due terzi della mia squadra, fanno più o meno 25 anni in due (penso "meno"), e partono per la tenzone caricate a molla, pallettoni e dinamite pura! Io non ho ancora finito di orientare la mappa che loro hanno già identificato il primo punto di controllo, un chiavistello che nella foto mischiata alle altre 19 è girato di tre quarti e che devo andare a vedere mettendoci contro il naso prima di ammettere che in effetti hanno ragione loro. Per 20 minuti circa, l’andatura del terzetto sarà: loro che viaggiano davanti a velocità Luder (da non confondersi con velocità Luce(r)… ma insomma siamo lì) e si intrufolano in spelonche e anfratti che all’O-Ringen sarebbero zona vietata per preservare l’incolumità persino dei concorrenti dell’Elite; io che arranco all’inseguimento e mi sento urlare cose del tipo “IN CHE CERCHIETTO SIAMO?!?!” “aspettatemi… puff puff… il 2.. pant pant… mi pare…” “SEGNA DUE! SEGNA DUE!”. Praticamente sono ridotto al rango di zavorra.


La prestazione individuale di giornata risulterà quella di tale Davide (o Daniele?), mai visto prima, che spara una mitragliata di 20 su 20 in 35 minuti (noi 18 in 58’30” giusto per fare un paragone), il che vuol dire che perlomeno 30 cerchietti in 35 minuti se li è visitati! Poi Daniele (o Davide?) a fine gara mi dirà che… insomma… lui a fare una gara di orienteering ci verrebbe anche, ma sono tutte così lontane. Marco Giovannini sta cercando di convincerlo. Io ho già paura…


Forse una nuova generazione di orientisti sta vedendo la luce in queste settimane. I Campionati Italiani ed i Trofei delle Regioni servono sicuramente a metterne alcuni in evidenza. Non posso escludere a priori che un domani il campione o la campionessa del mondo di orienteering alla domanda “Come hai cominciato a fare orienteering?” risponderanno “C’era questa gara di Fot-O…”.

1 Comments:

At 7:49 AM, Anonymous Rusky said...

Per la cronaca il tizio è Daniele, l'importante è che vi siate divertiti.... con poco!

 

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