Stegal67 Blog

Wednesday, September 24, 2014

Ricordi di un fine settimana al Vezzena

Il fine settimana dei Campionati Italiani di Passo Vezzena è stato sicuramente positivo per la maggior parte degli ori-blogger che (non più, purtroppo) affollano a rete con i racconti delle proprie imprese. 
Affermazione, questa, che farebbe impallidire persino Monsieur Lapalisse: non si capisce il motivo, infatti, per il quale una persona sana di mente dovrebbe tenere un blog orientistico se non per tenere traccia e condividere con amici ed avversari i propri successi. Tornando al fine settimana appena trascorso, annoveriamo sicuramente tra i protagonisti in positivo “colei che disprezza apertamente l’orienteering” … lo ha detto Azimut, non io!..., protagonista alla Rampigada Santa triestina (ok, non è esattamente orienteering, ma è stato comunque un grande successo, pronosticato dai meno); poi ovviamente non posso dimenticare “colui che maledice di essere nato lo stesso anno di Rigoni”, ... perché invece quelli che sono nati l’anno di Dalla Santa e Beltramba stappano champagne (!)..., che ha conquistato la prima posizione alle spalle dell’Inarrivabile. Infine, nonostante la chiosa del suo blog, non posso infine passare sotto silenzio il quarto posto a staffetta e il primo posto tra i lombardi nell’individuale di “colui che indossa il camelbak anche nelle sprint”. E con questi tre dovremmo essere a posto: altri racconti non ne ho letti.

Si conferma dunque il vecchio adagio che gli ori-blogger sono notoriamente assidui frequentatori delle zone alte della classifica o sono comunque capaci di performances di notevole spessore.

Oddio.

Mica tutti.

Chissà perché, ce ne deve sempre essere uno che guasta l’armonia e la costanza di rendimento.

Quel qualcuno, guarda caso, è sempre il sottoscritto.

Nel mio caso, ormai, non si tratta nemmeno più di “perdita di dignità”; si parla invece proprio di masochismo, di mancata presa di conoscenza dell’ineluttabile declino, di scarsità congenita. Proprio ieri sera il mio Presidente di Società, con un tempismo da Guinness dei primati e senza sapere nulla dei risultati, diceva che non vale la pena prendere parte ai Campionati Italiani sapendo di arrivare ad un’ora di distacco dal primo, soprattutto per rispetto verso gli organizzatori che poi si trovano a diffondere classifiche che descrivono simili debacles. 

Ecco: per i soli finali, in M45 Corradini vince in 46’48”, Stegal chiude in 1.47’25”. Prendo nota e faccio tesoro per il prossimo anno.

Il mio fine settimana è così riassumibile.

Venerdì: viaggio delirante da Milano a Lavarone (mica da Pechino a Parigi) con allucinazioni del tipo “il mio regno per una pastiglia di Travelgum” e mal di testa fotonico.

Sabato: permane il mal di testa fotonico, vado nel bosco in solitaria sbagliando la 2 (una piattaforma!) nel tentativo di evitare il mare di ortiche, la 5 la trovo solo perché dopo 5 minuti di ricerca risalgo alla 6 che non è sbagliabile e poi solo da lì scendo alla 5 che dista 50 metri, la 11 la trovo dopo aver ricartografato l’intera zona per 12’30” di orologio (non 12’30” dalla 10 alla 11, 12’30” una volta che ero già nel cerchietto… forse).


Sabato sera scopro con terrore di essere stato messo in staffetta con due torelli di grandi speranze, Zoppé e Corradini-il-giovane che immagino intenti a chiamare tutti i numeri della rubrica del cellulare per trovare un impegno di riserva o una scusa buona per non presentarsi al via l’indomani. Cosa che puntualmente accade la…

… Domenica: rimango solo dopo essermi scapicollato per 52 minuti netti (+ due decimi) in un bosco che alla 1 è più buio del culo della marmotta (sono sempre le 7 e 30 del mattino), mentre alla 7 sbaglio in una zona che avrò visitato (sempre sbagliando) in almeno altre 3 gare della mia onesta ma poco luminosa carriera.

In tutto questo, riesco a monopolizzare il 50% del video RAI riassuntivo della gara individuale, video che mi guarderò bene dal far vedere a chicchessia (il mio arrivo al traguardo di sabato è ribattezzato “Largo Cairoli”, per la dimensione del soggetto inquadrato).

In definitiva potrei dire senza tema di smentite che, considerando anche le mie performances microfoniche (ho azzeccato qualche staffetta in più, ho bucato qualche individuale in più), non rimarrebbe molto da ricordare di questi Campionati Italiani… se non fosse… se non fosse… se non fosse per quello che è successo alla fine.

Perché era proprio la fine! La conclusione della seconda giornata. Ma proprio l’epilogo! Quando tutti se ne sono andati a mangiare, o stavano portando i bagagli in macchina, o erano nei paraggi a confrontare tempi e percorsi e dietro le fettucce della corsia di arrivo erano rimaste 10 persone in tutto, più io dietro il microfono, ad aspettare le W17 che ancora non erano giunte al traguardo: l’ultimo titolo ancora da assegnare quando tutti gli altri erano già arrivati al traguardo.

E’ stato in quel momento, all’improvviso, che è successo qualcosa. Sono contento di girare ancora con il piccolo registratore che mi fu regalato tanti anni fa, che sta comodamente nella tasca della felpa dell’Aget Lugano. Sono contento di aver avuto la prontezza di riflessi di accendere REC. La prima frase è andata persa ma l’ho segnata, poi è tutto immortalato.

*** ***

Ancora un titolo da assegnare… categoria W17 e nessuna squadra è arrivata al traguardo. NO! UN MOMENTO! Una tuta blu e nera compare da dietro la collina! Il Gronlait… con Francesca Buffa! Il Gronlait sta per aggiudicarsi l’ultimo titolo della giornata! E’ finita anche la categoria W17… E INVECE NON E’ FINITO NIENTE! Sta arrivando anche De Nardis! Polisportiva Masi!... De Nardis all’inseguimento di Buffa che sembra sfinita! … 40 metri di vantaggio per il Gronlait! … La W17 non è ancora finita quando mancano meno di 200 metri al traguardo! Gronlait contro Masi! … Buffa contro De Nardis che ha un bersaglio davanti a sé a meno di 30 metri di distanza! … Buffa all’ultimo punto! … Buffa si volta a cercare De Nardis… che è sempre più vicina! … 20 metri adesso di distacco… Buffa sembra non averne più E MANCA ANCORA TUTTA LA SALITA FINO AL TRAGUARDO! … Anche De Nardis è stanchissima! Ma la medaglia d’oro è ancora lì a portata di mano! Buffa ora sulla run-in! Anche De Nardis imbocca la corsia finale!... Buffa si volta indietro… anche De Nardis è stanchissima! … Buffa sull’ultima curva! … E’ una corsia finale eterna!... 10 metri di distacco!... Adesso sono meno!... Mancano pochi metri! Ancora 20 metri per Buffa incitata dalle sue compagne! … De Nardis le sta arrivando addosso!... 10 metri! 5 metri! BUFFA SI LASCIA CADERE SUL TRAGUARDO! Il Gronlait è campione d’Italia W17! La Masi è seconda! La rincorsa feroce di Francesca De Nardis è rimasta a 5 metri dal successo!...

*** ***

Ho ancora negli occhi l’immagine di Francesca Buffa a terra sulla linea del traguardo, spaccata in due dalla fatica. Penso che Elisabetta Monaco, Caterina De Nardis e Francesca De Nardis avranno ancora occasioni di vincere un campionato italiano under 17, anche nell’individuale, soprattutto se si faranno guidare dalle loro compagne della squadra assoluta della Masi che hanno fatto una gara di grandissimo orgoglio e tenacia, perdendo di poco solo da squadre nettamente più forti.


Per Francesca Buffa, forse, questa era l’ultima occasione. Sono felice per Francesca, la più stanca, la più imprevedibile, la più memorabile atleta del mio Campionato Italiano di Passo Vezzena.

2 Comments:

At 7:16 AM, Anonymous Larry said...

Il video!

 
At 12:18 PM, Blogger Dopolav-ori said...

eh, magari fossi nato lo stesso anno di Rigoni, lui di anni ne ha pure parecchi più di me...

e comunque, con tutto il rispetto, Dalla Santa e Beltramba sono umani, Quello no!)

 

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