Calendario dell'Avvento - giorno 7 - Campionato Italiano KO sprint
Dedicato a tutti i driver che avevano avevano come orario di partenza qualcosa del tipo “un’ora e diciassette minuti”, ma che sono stati obbligati ad accompagnare alle sette del mattino al parcheggio di Lambioi un compagno\compagna di squadra che doveva entrare in quarantena (ho ben presente i volti assonnati e gli occhi iniettati di sangue di capisquadra, team manager, mariti\mogli, semplici colleghi di avventura…).
Dedicato a coloro che occupano sempre le
penultime posizioni della classifica, che si sono ritrovati nel pratone di Via
della Roggia per passare in allegria\tensione\incredulità un’ora abbondante di
tempo prima della partenza del loro quarto di finale del Campionato Italiano KO
sprint, ben consapevoli del fatto che, salvo disastri alluvioni terremoti ed
inondazioni in classifica, la loro avventura sarebbe finita lì.
Dedicato a chi, come me, occupa le ultime
posizioni delle suddette classifiche, ma i disastri alluvioni terremoti
inondazioni in classifica li ha visti dal vivo il giorno prima a Feltre e
quindi… “ma davvero mi tocca alzarmi
all’alba per correre i quarti di finale? Ma chi mi porta? Noi dormiamo a
Conegliano, Seren del Grappa, Pordenone, Mira, (inserire località a caso a
distanza crescente da Belluno… non avevo previsto di qualificarmi!!!”
Dedicato a chi occupa le prime posizioni in
classifica, e si è ben prestato ad accompagnare quell’ora abbondante di
quarantena con qualche commento e qualche battuta, giusto per passare il tempo
e sdrammatizzare la tensione di coloro che “what
the hell am I doing here?”
Dedicato a me, che invece Belluno l’ho vissuta in
questo modo:
· alba, ma davvero alba: dal momento
che dormiamo proprio davanti al ponte della Vittoria, arrivo al parcheggio di
Lambioi dieci minuti dopo il suono della sveglia, imbocco le scale mobili e
vado a testare il percorso della Coppa Italia Elite alla quale avrebbero potuto
partecipare tutti gli esclusi dalle qualificazioni + quelli che si sono
iscritti solo la domenica. A conti fatti saranno: Matias Scarton (Fonzaso) che
non ha gareggiato il sabato, Francesco Nanni (Circolo Dozza) che si era
qualificato ma dormiva con la sua squadra ad un fuso orario di distanza, Mattia
Debertolis che alla fine ha corso per 2 ore e 24 minuti per controllare tutti i
punti (più e più volte, immagino)
· finisco il percorso della Coppa Italia (a proposito: perché non sono in classifica??? Sarei arrivato secondo!) e mi precipito giù dalle scale mobili verso la quarantena di Via della Roggia, dove arrivo per ultimo quando già mi danno per assente ingiustificato. Riesco comunque a sbalordire i presenti visto che sono già sudato da capo a piedi ed annuncio che ho appena finito di correre l’altra gara.
· prendo parte all’ultimo dei quarti di
finale in programma (ma che emozione! Davvero bello!) restando in gara con gli
altri solo per qualche decina di secondi prima che il mio cervello decida che
dalla 3 posso andare direttamente alla 5 e poi dalla 4 posso andare addirittura
alla 6. Grazie comunque ai compagni di avventura del quarto di finale con i
quali PRIMA ci mettiamo d’accordo di partire tutti al passo ad uso e consumo
delle telecamere e POI partono tutti come alla finale dei 100 metri alle
Olimpiadi. Vi possino…!
· termino il mio quarto di finale, buon ultimo. Mi riprecipito al parcheggio di Lambioi dove vengo accolto dagli atleti con commenti del tipo “ah! Allora oggi non corri la gara prima di noi!”. Risposta: “ne ho già corse due!”
Ri salgo
sulle scale mobili ed arrivo in Piazza del Duomo dove, per tutta la giornata,
alterno il commento della Coppa Italia con quello della diretta dei JWOC dalla
Turchia, con l’annuncio degli arrivi di Caterina Dallera, di Damiano Bettega,
di Ilian Angeli e della medaglia d’oro mondiale di Francesco Mariani
· partecipo alla rivolta di piazza che passerà alla storia come “i moti di Belluno” capitanati da Alberto Bazan e Valentina Cazzaniga che ad un certo momento hanno detto: “non andiamo alla partenza finché non sappiamo come è finito il mondiale in Turchia!”. Al ché lo speaker annuncia: “gara sospesa finché non sappiamo come è andata a finire in Turchia!”
Una giornata che non poteva che finire con la vittoria di Samuele Tait ed il titolo italiano dedicato a Roberto Sartori. Una grande grande giornata
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