Stegal67 Blog

Wednesday, September 19, 2012

Découpage, o il canto del... brutto anatroccolo


E’ ormai chiaro a tutti che il nostro sport abbia molteplici e variegate sfaccettature, che si presti alle interpretazioni più diverse sia che si guardi ad una classifica sia che si cerchi di applicare un regolamento. Capita raramente, però, di leggere situazioni nelle quali la stessa gara, lo stesso percorso, lo stesso evento vengono interpretati in maniera così diversa da far dubitare che i commenti si riferiscano davvero alla stessa situazione. Vediamo, per esempio, come Dennis (“lui E’ l’orienteering!”) Dalla Santa avrebbe potuto commentare la gara long di Prà Longià di domenica scorsa: “Una gara facile, tutta da correre su un terreno sempre aperto. Ho fatto qualche piccolo errore, non mi è sembrato di essere andato tanto forte, non ho fatto nulla di eccezionale…”. Credo che abbia detto proprio così. Lo speaker ha risposto domandandogli dove avesse parcheggiato il quad o la moto da trial… Anche uno come Dario “bulldozer” Beltramba, che pure finisce staccato di 12 minuti (vado a memoria), potrebbe giudicare positivamente la propria performance. E così anche Zarfo, che di minuti nel prende 6 da Beltramba (io prendo 6 minuti da Beltramba se la gara è una mikrosprint da 1 mnuto e mezzo…), o Enrico Cignini, che di minuti nel prende 31 da Dennis ma che arriva bello solare e tranquillo e ha tempo persino per fare un secondo giro con la bimba.


Ma ecco che improvvisamente il sito Fiso riporta, tra tutti, il commento dello speaker http://www.fiso.it/04_notizie/dettaglio.asp?id=5822 Commento dal quale si evince che: 1) sicuramente lo speaker non capisce nulla; 2) sicuramente lo speaker è un impiegato panzottello di pochissime velleità; 3) non si capisce nemmeno con quale coraggio e con quale competenza lo speaker possa osare solo proferire certe parole. Attenzione infatti alle parole, che sono pesanti come macigni (sugli zebedei dello speaker)… “Il mio percorso M40 è stato parecchio duro…”. Caspita, certo che era duro! In fondo Dalla Santa ci ha messo la bellezza di 52 minuti, Beltramba 64, Zarfati 70, Cignini 83 (tutto a memoria, e mi dimentico di tutti quelli che stanno in mezzo…). Mr. Speaker 124 minuti. Per l’esattezza centoventiquattrominutietrentasecondi. Dove caz…pita sono stato per tutto quel tempo? Non è dato sapere! O meglio, io lo so e francamente non capisco come avrei potuto fare meglio. Ma andiamo avanti.

“… sicuramente ha giocato molto l’altitudine e il fatto che il terreno fosse molto movimentato con susseguirsi di paludi e piccoli avvallamenti nascosti dall’erba ancora più accentuati dalle piogge e dalla neve e di difficile percorribilità”. E’ tutto molto chiaro: solo IO sono andato a fare la gara a 2000 metri di quota, mentre si vede che gli altri (i suddetti già citati ed anche gli over-45 che avevano lo stesso percorso) la gara l’hanno fatta in discesa dai 2000 metri fin giù a San Cassiano, probabilmente su un tappeto erboso o su una striscia di tartan. Poi va bene la pioggia… ma la neve probabilmente si è sciolta ad aprile, quindi è altrettanto chiaro che IO la gara l’ho fatta ad aprile in condizioni stile Rocky III che si allena per sfidare Ivan Drago. Ma andiamo avanti.

“… Una gara in quota che ho portato a termine in più di due ore…”. Grande Capo Eestiqaatsi a questo punto dice… niente! Persino Grande Capo Eestiqaatsi non riesce a proferire parola. Tirèmm innanz. “… a 6 punti dal traguardo ho finito la benzina, ma ho deciso di andare avanti. Prima di essere speaker, sono in primis un orientista: gareggio con gli atleti, perché ritengo che l’Orienteering sia uno sport bellissimo, ma, soprattutto perché lo speaker deve conoscere da vicino e vivere in prima persona questa disciplina per poterla poi commentare…". Punto. Fine della dichiarazione. Che al confronto quelle che sta rilasciando Mitt Romney per l’elezione alla White House gliele scrivono degli analfabeti.

Io non sono Mitt Romney. Sono epico (minuscolo, sennò sarei il poco celebre wrestler…). Sono veramente sublime. C’è un po’ di tutto: l’atleta che dona alla fatica tutto se stesso, arriva ad erodere tutte le proprie possibilità ma getta il cuore oltre l’ostacolo e prosegue imperterrito nonostante la fatica ne ottenebri le membra e ne torturi il corpo. E poi quel “io sono un orientista”… sembra di risentire JFK pronunciare il suo immortale “Ich bin ein berliner”, o Burt Lancaster (“Io sono la legge”), o Will Smith (“Io sono leggenda”) o la pirandelliana signora Frola (“Io sono colei che mi si crede”)… ma si può credere davvero che sia da considerarsi “un orientista” qualcuno che impiega settantadue minuti più del primo in classifica per completare la gara di Prà Longià? Credo di no… al più, come dice l’immortale blog di Dario P., si può pensare a qualcuno che abbia raccolto per terra un foglio di carta con una mappa e stia cercando con fatica di raggiungere il più vicino bar per uno spritz!

“Gareggio con gli atleti” è la frase clou del pezzo destinato ad entrare nella storia della letteratura sportiva mondiale. In effetti io pensavo di gareggiare con degli spazzacamini, con dei vigili urbani in pensione, con le comparse di “Un posto al sole”… Si, io gareggio con gli atleti perché (ancora per poco, se va avanti così) trovo degli organizzatori-amici che mi consentono di prendere la strada della partenza con un certo anticipo sul resto del gruppo in nome della mia lucida follia che mi spinge a non voler abbandonare la tenzone.

Tuttavia la gara di Prà Longià, e tutto il fine settimana del Trofeo delle Regioni, impongono una riflessione. Sono ancora in grado di tirare avanti in questo modo? Mi chiedo fino a che punto potrò raschiare il fondo del barile della pazienza degli organizzatori, degli amici e delle amiche cui metto sotto il naso il microfono al termine della gara, o di Andrea “The Magister” Rinaldi con il quale metto insieme uno sketch come nemmeno i Fratelli De Rege “Ti lascio la parola ed il microfono, perché non sono nemmeno degno di reggere il microfono sotto la tua bocca” (il tutto mentre lo speaker professionale ingaggiato dagli organizzatori dell’Alta Badia Events si chiede in quale buco spazio-temporale sia capitato e quanto manchi alla fine di una giornata di lavoro obiettivamente impegnativa).

Mi chiedo quando il mio fisico in sfacelo dovrà abbandonare suo malgrado, O-Marathon o non O-Marathon, la categoria M40 visto che la matematica-anagrafica mi posiziona già più vicino ai 50 che ai 40 (ed io non ho il fisico spaziale di Giorgio Paoli, di Sergio Palusa, di Carlo Pilàt e di tanti altri che Prà Longià se lo sono letteralmente mangiati). Mi chiedo se la mia testa, quella che è completamente andata in un’altra dimensione durante la prova mattutina della staffetta del TdR (grazie Rudy! E grazie anche a Stefano Z., Gianni B. e Fabio P. per il supporto) è ancora in grado di sostenermi mentre vago per il bosco da solo con il solo obiettivo di immagazzinare tutte quelle emozioni che poi, in modo talvolta irriverente e sbracàto, cerdo di ritrasmettere agli atleti in gara. Mi chiedo fino a quando gli orientisti mi sopporteranno, e mi chiedo se non sia giunto il momento di mettere da parte i miei racconti e i cominciare a parlare “di compostaggio o di découpage”.

E quest’ultima frase è per il miglior ori-narratore del pianeta, del passato e del presente (del futuro non c’è certezza): Dario P., il quale ha dichiarato a Prà Longià di aver corso una gara perfetta, con la quale avrebbe potuto chiudere la sua carriera orientistica per mettersi a parlare di découpage… i 61 secondi di vantaggio con il quale PM Grassi declassa Dario al secondo posto ci garantiscono, ancora per qualche tempo, la lettura del blog di Dario che rappresenta in questo 2012 il momento più divertente, esilarante o riflessivo della settimana. Però, caro D(i)ario, stavolta il primo a parlare di découpage sono io!

Da Wikipedia: "Il découpage è una tecnica decorativa, il cui nome deriva dal francese découper, ovvero ritagliare. Nota in Italia come "lacca povera o arte povera", era stata introdotta nel XVIII secolo dai mobilieri veneziani per (eccetera eccetera eccetera)..."


Per ora con il découpage può bastare. Il racconto delle mie povere performances in Alta Badia seguirà nei prossimi giorni. Magari, intanto, qualcuno potrebbe aiutarmi con i .jpg della MA sprint di Colfosco, della M35 di sabato e della M40 di domenica? Giusto per far divertire ancora gli amici con le mie tratte “alla valàPeppone”…

1 Comments:

At 2:45 PM, Anonymous Larry said...

Sono contenta che voi rudi omaccioni vi stiate interessando agli hobby femminili, a proposito dei quali vi invito a dare un'occhiata ai più recenti sponsor di Gropada (www.gropada2012.com) e a fare le più ardite elucubrazioni a riguardo.

Per decoupage, però, si intende, in filmologia e semiologia del cinema, uno dei codici cinematografici del film.
Lo dico solo per far vedere che, anche se passo tutto il giorno a scrivere cazzate, tutto sommato sono una abbastanza istruita.

 

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