Visto che questa è la settimana post Monte Generoso, a gentile richiesta di Mister U.N.Owen (redattore Unione Lombarda) ripropongo questo pezzo datato "gennaio 2002". Eggiàggià... perchè io, una volta, al Monte Generoso ci ho pure vinto! (il pezzo non è nuovo per i trentini di una certa età, che lo avranno letto sul dormiente "kilometrosforzo" e nemmeno per i vari Uellini che diranno: 'naltravolta??? Ma a me e a Mr. Owen piace...).
Ps: il racconto può sembrare poco veritiero nello svolgimento della gara, invece è proprio-tutto-vero!
Sogno di una giornata da svizzero
Suona la sveglia.
E' lunedì mattina, ed io sono sveglio da un pezzo.
Un sorriso è stampato sul mio viso.
Allontano le coperte e con un balzo sono già in piedi.
Ho fretta, i miei muscoli fremono: non è il richiamo della colazione.
Mi precipito fuori di casa, dritto verso l'edicola.
Afferro la Gazzetta dello Sport e la notizia è lì, in prima pagina:
Dal nostro inviato speciale
CLAMOROSO AL MONTE GENEROSO !
UN ITALIANO SPEZZA L’EGEMONIA ELVETICA NEL TMO
Ebbene si, l’incredibile è successo: il nostro portacolori è riuscito nell’incredibile impresa di aggiudicarsi la 6° prova di TMO disputata sul tremendo Monte Generoso nella terribile categoria HB, affollata di campioni ed ex-campioni assai più delle edonistiche HAK e HAL. Con una prova ai limiti delle possibilità umane, l’eroe ha concluso la prova sotto lo sguardo esterrefatto del folto pubblico che è rimasto ammutolito per tutto il pomeriggio.
Alla pubblicazione della classifica definitiva, alcuni bookmakers di Londra si sono suicidati gettandosi dalle finestre dei loro uffici: non sarebbero riusciti, infatti, a saldare le puntate. La borsa di Zurigo ha interrotto le contrattazioni perché il rapporto Franco Svizzero/Lira Italiana stava pericolosamente crollando ed il Presidente Ciampi si è congratulato personalmente con il nostro campione.
Eppure la giornata non era cominciata sotto i migliori auspici. Alla partenza, allo scopo di favorire sfacciatamente i campioni locali, i giudici di partenza rimandavano indietro l’italiano per un errore nella trascrizione del tempo di partenza. Una rapida ricerca confermava invece la correttezza della posizione nella griglia; a questo punto, oltre ai numerosi metri di dislivello percorsi in più, solo un tremendo sforzo di concentrazione consentiva al nostro portacolori di mantenere l’attenzione sulla gara.
Ma non basta: subito dopo la partenza una radice di albero svizzero, strategicamente cresciuta in pochi secondi nelle vicinanze della cartina, manda lungo e disteso l’atleta scattato perentoriamente al via con un balzo degno di un felino.
Dopo queste premesse, le prime lanterne risultavano assai complicate ma una agile scelta del sentiero giusto consentiva un ingresso in carta sicuro ed efficace. Al terzo punto, puntualmente e tragicamente, l’incontro con un petulante bambino rischiava di mandare la rimonta all’aria, ma una audace scelta di percorso si rivelava decisiva per depistare il seccatore: il bambino scendeva incautamente ad azimut in un verde 3 mentre il campione si allontanava lungo la terribile strada provinciale asfaltata e trafficata nella quale, privo di altri riferimenti, doveva scegliere la salita a destra o la discesa a sinistra.
Ma ecco il commento dalla viva voce del nostro alfiere: "Ancora difficoltà al quarto punto: la scelta di percorso mi manda su un prato nel quale gli organizzatori hanno posizionato fanciulle in topless intente a prendere il sole. Sono lanciato in una difficile rimonta quindi il mio ansimare mi fa sembrare più un maniaco telefonico che un atleta impegnato allo spasimo. Tuttavia i loro sguardi vogliosi non mi distraggono: so che il percorso è ancora lungo e che saranno le prossime salite a decidere l’esito della gara".
Dal quinto punto, la gara entra nel fitto bosco mendrisiense. Qui le doti tecniche innate dell’azzurro cominciano a macinare gli avversari. Buche e canalette vengono scovate con perizia e al giro di boa la rimonta era completata. Ma sarebbero rimaste abbastanza energie per lo sprint finale? Non aveva forse speso troppo nella rincorsa? Ecco ancora la viva voce del protagonista: "Sono entrato nella zona delle carbonaie: con la mia tattica A-casaccio-Dritto-per-Dritto-alla-rinfusa, sapevo di poter guadagnare ancora qualcosa. Anni di pascolate (o pascolate durate anni) a Schia mi hanno consentito di riconoscere queste maledette piazzole a distanza, nonostante sul comunicato gara gli organizzatori mi avessero messo in difficoltà definendole (con terminologia non conforme agli standard internazionali) Carboniere: pensavo di dover cercare una nave !!!
Purtroppo sull’ultimo punto in salita, allo scoccare dei trenta minuti di gara, sono stato colto da una tremenda crisi di fame: i grisbì al cioccolato ingurgitati prima della partenza avevano esaurito il loro effetto e mancavano ancora quattro punti, ma dovevo tenere duro e dimostrare la mia tenacia. E così ho fatto: mi sono trattenuto dal saltare addosso ad una procace concorrente (il cannibalismo non è consentito) e ho raggiunto la massicciata della ferrovia (sperando in un passaggio), poi ho lanciato le mie gambe nell’ultima discesa. Il mio occhio esperto correva lontano per cercare di individuare i punti di controllo.
Sull’ultimissima salita un giudice dell’organizzazione ha cercato di distrarmi, fingendo di dare ad un bambino indicazioni sulla corretta ubicazione di una lanterna che stavo cercando anch’io: come se non sapessi che ero nell’avvallamento sbagliato! Mi sono prodotto in uno scatto decisivo verso l’ultima lanterna: il mio tempo era talmente buono (nonostante le previsioni della vigilia di alcuni incauti tecnici) che anche il fotografo da me lautamente pagato per avere una foto ricordo non si è accorto del mio arrivo. Ormai la mia velocità era impressionante: accortosi di me, ha cercato inutilmente di rincorrermi e farmi una foto «al volo» ma a che sarebbe servito? Si sarebbe vista solo una scia …".
La premiazione dei vincitori diventava così l’apoteosi di una epica giornata di sport, con gli allenatori svizzeri increduli nell’esaminare le scelte tecniche e i tempi parziali del nostro fenomeno. Il meritato premio (polenta e formaggio) servirà per qualche tempo a placare la fame atavica del coraggioso atleta, nonché a rimetterlo in perfetta forma per i futuri appuntamenti del calendario…………..
DRRRRRRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Suona la maledettissima sveglia.
E' lunedì mattina, perché hanno inventato i lunedì?
Sto dormendo come un sasso e andrei avanti ancora per ore.
Lo sforzo per allontanare le coperte è enorme.
Mi metto in piedi a fatica nonostante il profumo della colazione che proviene dalla cucina.
I muscoli delle gambe mi fanno un male cane.
Mi guardo allo specchio.
Un sorriso è stampato sul mio viso… … ma allora… non avevo sognato proprio tutto!
No. Non ci saranno articoli sulla Gazzetta ma le e-mail degli amici. I muscoli forse mi faranno soffrire per tutto il giorno, ma il pensiero resterà fisso sulla gara di ieri. E mi torna in mente tutto: la radice, il bambino, le ragazze che prendevano il sole (soprattutto quelle)… e la classifica finale che mi ha visto, almeno per una volta, vincitore.
Realizzo che non è stato solo un sogno, che non ho bisogno di tornare a dormire per poter continuare a sognare. Ho i miei freschi ricordi, i momenti più belli della mia "giornata da svizzero".
8 Comments:
Ciao Ste!
Approfitto di questo racconto per sollecitarti a continuare a scrivere di orienteering (gare, episodi, personaggi ecc. anche datati). Ti assicuro che anche se tanti gli conoscono già, per fortuna il movimento si rinnova continuamente e ai giovani o nuovi entrati, fa piacere "conoscere". Specialmente nei periodi di magra di attività orientistiche. E' un invito per i lunghi mesi invernali! Ho sempre presente l'idea che con la tua "melona" da 60/60 e la tua "penna" se scrivessi un libro sull'orienteering andrebbe a ruba...
Ciao SteGal (stacci bene!!!)
Robyt
ma tu orientista ignoto che scrivi corri nella mia stessa società???
... non credo ... :-?
Anche se un paio di volte ho fatto i "sociali" della tua società (come invitato per la stampa estera)
chiedevo se robyt era quel robyt???
Sebbene arrivo da una degustazione suicida di vini siciliani so ancora che corri per la CO AGET Lugano di Thomas e Lidia...
e mi ricordo pure di averti visto lo scorso anno a Tesserete ai sociali...
Non confondiamo il mio fratellone dalla Valsugana con il RobyT della SCOM.
Trattasi peraltro di esemplari di orientisti del tutto confrontabili per simpatia, attenzione al prossimo, partecipazione intensa agli eventi.
Anzi, auguro al RobyT valsuganotto di raggiungere presto le vette del RobyT mendrisiense!
Tra l'altro Roberto "valsuganotto" è pure mio amico... ci siamo conosciuti a Vezzena al raduno Trentino-JWOC ed è davvero un'ottima persona...
Mi ricopro di cenere e medito in silenzio...
Dai che dopo una settimana esco a correre sotto la pioggia :-P
A domani a Capriasca...
l'ex Presidente Ciampi.....o intendevi il Presidente Napolitano
No no, intendevo proprio il presidente Ciampi. Ho riportato paro paro il pezzo pubblicato nel gennaio 2002, quando c'era Ciampi, quando io al TMO correvo in HB, quando correvo (adesso rotolo!), quando vincevo... (l'HB, ma vincevo)
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