Stegal67 Blog

Tuesday, February 19, 2008

Il solito week-end di tutto riposo…

Archiviate le fatiche della settimana lavorativa, niente di meglio che un bel week-end nel quale trastullarsi con un menu a base di divano, televisione e pennichella mattutin-pomeridiana. Peccato che la televisione non ci sia e che il divano mi abbia solo visto passare di corsa avanti e indietro! Venerdì sera è cominciata la saga del “carica la macchina con tutto il materiale della Milano nei parchi”, e per fortuna che i sedili della Tipo da 201.000 km vengono ancora giù… per questi sabati il coche diventa un vero furgone che parte da casa stracarico… e torna indietro ancora più carico (avanzi del ristoro, scatoloni di magliette, sacchi zeppi di cose mai viste: ormai i mio box è la succursale del ripostiglio dell’Unione Lombarda!

Sabato mattina casco dal letto e alle 7 meno 10 sono al Parco Forlanini. Riesco a tirare fuori e mettere in ordine tutti i pali, comincio a montare il gazebo e dalla curva si materializza Marco L., detto Marco. Abbigliamento da vero atleta, ciapa su i paletti e parte per la posa… qualche minuto e si materializza anche Marco G., detto Rusky così non ci si confonde, d’altronde noialtri abbiamo tutti una K nel cognome, no? (devo ancora capire dove infilare la kappa nel mio!). Ciapa su i paletti che restano e io resto lì col gazebo da montare. Farlo da solo in Val Vigezzo era una pacchia, farlo al freddo e al gelo del Forlanini… così aspetto Adele e Stefano, che montano il gaz e poi si rintanano in macchina a pinzare descrizioni. Arrivano Davide e Paola che ancora non sanno cosa li aspetta (purtroppo… sarà una gelidissima mattinata per i nostri addetti all’arrivo), arriva Stephen con Joanna (bipede) e anche Freddy e Sasha (quadrupedi), e mentre mi chiedo se e come arriverà Martina, ecco sbucare dalla curva una scatoletta del tonno color rosa “tra su di ciuk” (in milanese; in italiano si dice “ecco cosa succede quando si beve troppo vino e lo stomaco non riesce a mantenere il contenuto nel contenente”): è lei! Fresca di patente e al volante della suddetta scatoletta violetta…
Ma arriva anche il primo concorrente: e la cosa si fa prestigiosa. Si tratta di Angelo Bozzola, transfuga UL verso lidi varesini ma anche campione italiano mtb-O (il che mi permette di fare qualche considerazione in più sul pezzo ufficiale che andrò a proporre per i nostri archivi). Primo a giungere al Parco, appena prima di altri concorrenti; qualche volto già noto, qualche orientista UL e poi Punto Nord e poi Vivaio (grazie sempre grazie per la partecipazione e il sostegno da parte vostra). Arriva anche la scuola di Lucia, una ottantina di ragazzi e ragazze che hanno già corso qui l’anno scorso e paventano il temuto “passaggio del fosso fangoso” (mi immagino le urla e gli strepiti di tante madri dopo l’edizione 2007). Pian piano si susseguono le partenze, tutto scorre liscio e soprattutto gelido, cosicché quando recupero Davide e Paola li scopro più simili a statue di ghiaccio dei festival del profondo circolo polare artico… per la prossima volta speriamo nel sole e ci organizzeremo in modo diverso.
Al rientro, 40 minuti a scaricare armi e bagagli ed è già il momento di organizzare la trasferta di Collecchio… il divano mi guarda passare e pensa: “che mi hai comprato a fare?”.

Collecchio. Quante notti passate all’Ilga Hotel. Quante trasferte di lavoro. Quante corsette verso CedAcri e i Boschi di Carrega. Adesso dormo più volentieri nella casetta di Sala Baganza, ma non volevo perdermi questa bi-sprint nel regno del prosciutto crudo.
La mia gara scorre via abbastanza bene, preparato per tempo ed armato di fascia di pile sulla zucca per tenere lontani gli ultimi bacilli dell’influenza. Parto 1 minuto dietro a Fabio C. ma mi devo accontentare di vederlo uscire dalla prima ala di farfalla. Cerco di recuperare qualcosa nella tratta 5-6 tagliando per il Parco, ma sbaglio come un fessacchiotto proprio la facile lanterna 6. Alla 7 capisco in fretta che la lanterna non sta sul piano di corsa ma sopra (… ma c’è solo il cielo…) o sotto, nei box sotterranei. Finale a recuperare Alessandro e Stefano D. prima delle ultime lanterne in risalita nel Parco. Alla 14 mi sento arrivare da dietro Casey Stoner con la Ducati, io ho solo lo scooter: passa Riccardo “Pancio” Panciroli e mi scanso volentieri sulla lanterna per lasciarlo punzonare.
Trasferimento verso i Boschi di Carrega per la seconda manche. Dalla descrizione punti si capisce subito che la manche si gioca nel bosco, altro che centro storico. Per una volta, parto deciso, ma veramente deciso… dribblo sul falsopiano i cameraman di TeleParma e mi scaravento sulla prima lanterna. Trovata! Punto sulla 2 e mi aspetto di trovarla più avanti… ma la catasta di legna è subito lì a pochi passi. Mi giro di 90° e punto verso la discesa e l’avvallamento: scorgo la buca e la lanterna e mi sorprendo di vedere entrare nel campo visivo e tagliare da destra a sinistra a tutta birra “Pancio”, che mi partiva davanti, ed altri. Il punto 2 sembra infatti un punto “bingo” e l’uscita dal punto a puro azimut porta lontano dalla 3, che io invece riesco a trovare quasi subito. Continuo a buon ritmo nel bosco fino alla 7, ultima lanterna boschiva: gli split diranno che ad un certo punto ero persino quinto, leader degli over-40 nella categoria assoluta! (certo… ci gioca parecchio la tratta 2-3…). Sulle ultime tirate lunghe su asfalto mi limito a non cadere vittima di infarto ed il 13° posto di manche è molto meglio di quanto mi aspettassi. Precedo in entrambe le manche qualche compagni di squadra (non Rusky) e devo dire che non me l’aspettavo: che io stia diventando un tipo da sprint?

Al rientro a casa rovescio il borsone e mi metto a lavare (a mano, non ho nemmeno la lavatrice) almeno la tuta da gara. La userò domani per la prima fase del “progetto MK” nel quale mi impegnerò nei prossimi giorni. Bussola, cartine ed I-Pod finiscono sul divano: ormai lo uso più come pianale d’appoggio che come appoggio per il mio onorevole deretano. Chissà come si sente il divano, così declassato? Avrà bisogno di un divan-psichiatra? E chissà se i divani quando vanno dal loro psichiatra si sdraiano su un manichino? (Ok, dopo questa perla che fa ribaltare nella tomba Groucho Marx è il momento di andare a letto… buonanotte!)

3 Comments:

At 5:39 PM, Blogger Pierlabi said...

La K la puoi mettere all'inizio, caro il mio Kalletti! (Nota che avrei potuto essere molto piu' volgare...)

 
At 5:55 PM, Anonymous Anonymous said...

Si... Come no... Kalle Kalle uber alle...
Pensa alla tua kappa, caro il mio Kabanti (detto alla Trippitelli, if you remember)

 
At 9:21 AM, Anonymous Anonymous said...

Si, probabilmente lo e

 

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