Stegal67 Blog

Thursday, February 21, 2008

Non sono abituato a mettere sul blog pezzi scritti e presenti sul sito Fiso. Eccezione per questo.

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Metti un giorno con Minna, Pasi e Alessio…

“I read the news today, oh boy
About a lucky man who made the grade…”

(A day in the life – J.Lennon & P. McCartney)

Metti che un giorno all’orizzonte si profili un’occasione come questa: Minna Kauppi e Pasi Ikonen passeranno una giornata in Lombardia come prima tappa di un lungo tour che li porterà a campi di allenamento in Francia ed in Ticino…
Metti che come base di appoggio per la loro giornata lombarda, Minna e Pasi chiedano ad Alessio Tenani di organizzare un paio di allenamenti…
Metti che Alessio Tenani chiami a dargli man forte un imbolsito non-addetto-stampa…

A questo punto dovrebbe scattare la domanda: sappiamo tutti chi sono Minna, Pasi ed Alessio? Se state leggendo questo sito, dovreste saperlo! Ma per i meno attenti alle notizie di primo piano ricapitolo:
Alessio Tenani: due volte campione italiano a staffetta con i colori della Forestale, da alcuni anni membro della squadra nazionale italiana; per inciso, compagno di disavventura di un certo Pasi Ikonen in una staffetta di Coppa del Mondo (si erano persi insieme!)
Minna Kauppi: contende a Simone Luder il primato di orientista più famosa del mondo. Non ha ancora vinto 14 titoli mondiali, ok, ma è già stata due volte campionessa del mondo a staffetta per la sua Finlandia (2006 e 2007) ed è campionessa del mondo in carica sulla lunga distanza (Kiev 2007). Uno dei personaggi più carismatici dell’universo orientistico. E non solo femminile.
Pasi Ikonen: una autentica icona dell’orientamento mondiale. L’”uomo senza bussola” nel parlare comune, quando gli orientisti si ritrovano davanti al caminetto nelle lunghe serate invernali a raccontare le storie delle gare, dei campioni e delle proprie avventure. E, anche, Pasi Ikonen campione del mondo middle distance dell’era pre-Gueorgiou. Un’era, quella del francese, che proprio Pasi dichiarerà di voler cercare di interrompere nel 2008 ad Olomouc! Sissignori, Pasi sta tornando in forma, e reclama quel titolo che fu suo!

Bene, dopo una giornata con questi tre autentici fenomeni del nostro sport potrei uscirne con un ritratto di Pasi Ikonen rappresentato come un vero gladiatore dei boschi, un atleta passato attraverso la disavventura di un grave infortunio di cui riporta ancora le conseguenze ma fermamente deciso a tornare ai fasti di qualche anno fa; un atleta che senz’altro si sarà stufato di sentirsi chiedere ogni volta “Ma come fai a correre senza bussola?”, ma ogni volta la sua grande modestia, la sua affabilità che è anche un misto di timidezza e di gentilezza, lo portano a sorridere all’interlocutore, a rispondere che è una sua abitudine, che non ne sente la mancanza, che il bosco e la carta gli danno elementi sufficienti per tracciare delle rotte sicure sia quando si tratti di navigare nel bianco piatto o ripido di Borgo Ticino sia quando si tratti di identificare uno dei mille e mille avvallamentini della ruvidissima carta del Parco Pineta di Tradate. Se posso permettermi, un autentico “toro” del bosco, inarrestabile anche nel verde aggressivo di Tradate nel quale lo ho visto passare con lo stesso incedere imponente e giganteggiante, petto in fuori e ginocchia alte, con il quale lo vediamo sui video di Youtube o in alcune foto di Orienteering Today. Pasi Ikonen che sorride raccontando come abbia da poco preso la patente di guida a 27 anni; Pasi Ikonen che nella sala del ristorante dove ci siamo concessi uno spuntino si mette ventre a terra a mostrare uno dei mille esercizi che aiutano la sua schiena infortunata, Pasi Ikonen che esce dal bosco di Borgo Ticino mandando lodi alla scelta di cartografare un bosco così bello e così pulito; Pasi Ikonen che parte per l’allenamento di Tradate gridando fiero “Try to catch me!”, prova a prendermi! e che esce dal bosco e dai rovi di Tradate come un gladiatore che esce dall’arena vincitore: “challenging”, dirà. Sfidante. E fosse anche solo un allenamento, è una sfida che ha vinto.

Interludio con Alessio Tenani. L’approccio di Pasi Ikonen alla partenza del primo allenamento è stato “Alessio, we come together…”. Come rifiutare? Prima lanterna con Pasi a tirare e Alessio a seguire, seconda lanterna … viceversa: una traversata ad azimut del bosco bianco; Alessio che con un po’ di emozione piazza la tirata sotto la linea rossa, il punto raggiunto con grande perizia, il ghiaccio che si scioglie, la sicurezza che aumenta: da lì in poi Pasi ed Alessio proseguono insieme come se non avessero mai fatto altro nella loro vita. Un Alessio Tenani che emerge dal bosco di Borgo Ticino come un atleta con una nuova grande fiducia in se stesso, e che a Tradate sarà capace di pareggiare i tempi di Ikonen fino a due lanterne dalla fine, quando solo un po’ di stanchezza gli appesantirà l’andatura.

Che dire di Minna Kauppi? Il quadro che potrei disegnare è quello di una ragazza sicuramente estroversa, sicuramente conscia del movimento mediatico che c’è attorno al suo nome e al suo volto. Minna che mi racconta dei suoi inizi, con due genitori orientisti che la portano nel bosco fin da piccolissima finché, ad 8 anni, non è in grado di andare da sola; Minna che mi parla di sua sorella, anche lei orientista che ora ha un bambino, il suo nipotino preferito; Minna che mi spiega come il suo carattere così estroverso non sia affatto una posa ma il suo vero modo di essere, una voglia di socializzare che quasi le fa perdere la concentrazione anche in gara (mi dice anche che questa cosa a Simone Luder, di cui è amica, non capiterebbe mai); Minna Kauppi che non nasconde un obiettivo legato alla gara middle distance di Olomouc 2008, oltre al tentativo di tripletta con la staffetta della sua nazione, per il quale però non sente una grande pressione personale; Minna che però aggiunge anche di sentire talvolta la pressione dei fans di tutto il mondo che la vorrebbero sempre vedere vincente e sorridente, cosa ovviamente impossibile; Minna che sorride quando le chiedo se in fondo il suo essere un’atleta umana che può commettere errori e non una macchina non sia emerso in occasione delle due staffette mondiali vincenti, con errori apparentemente marchiani proprio in vista del traguardo; la stessa Minna che mi risponde che lei stessa non sa ancora spiegarsi l’origine di questi black-out (comunque andati sempre a finire bene) ma che uno dei ricordi più belli e più brutti della sua carriera agonistica è legato alla “5 giorni della Val di Non 1998” (eh già! Il cronista la aveva scovata nelle classifiche D16) quando in uno dei più bei panorami frequentati come orientista la sua giovane età non era venuta a capo di alcune tratte che l’avevano vista peregrinare a lungo per il Monte Penegal. Minna Kauppi che durante l’allenamento continua a ripetermi quanto sia bello correre e lasciar andare le gambe e l’andatura nel bosco di Borgo Ticino con una visibilità così ampia (“se non ci fossero queste colline si riuscirebbe a vedere da una lanterna all’altra”) e nel Parco Pineta di Tradate si fionda in mezzo ai rovi e su e gli per gli avvallamenti anche se ammette subito di non essere a suo agio con una vegetazione così aggressiva: “Ma se conosco Pasi, lui si che sarà contento!”.

La domanda forse sorge spontanea. Se c’erano solo loro tre, chi ha raccolto tutte queste impressioni da una Minna Kauppi in corsa per il bosco? Ovviamente c’era anche l’imbolsito non-addetto-stampa… no? Il quale ancora adesso scuote la testa incredulo ripensando al momento in cui, con Pasi ed Alessio che si allontanano verso la partenza, Minna si è girata e ha detto “Noi andiamo insieme!”; al momento in cui, alla lanterna 1, Minna si è parimenti girata e ha detto “Ok, le lanterne pari sono tue” (non ho fatto il tirone di Alessio sulla 2 ma poco ci manca… e sui punti ci siamo arrivati anche noi!); ripensando all’ultima salita di Borgo Ticino, con il cuore a mille e la nera signora con la falce che aspetta in cima alla salita ma… come fai a mollare il treno di Minna Kauppi a 300 metri dall’arrivo??? E ripensando a Tradate, a seguire in mezzo ai valloni ed ai rovi un folletto biondo che scappa avanti appena il bosco lascia 10 metri di spazio aperto…

Minna e Pasi sono ora in viaggio per la Francia. Da parte di un atleta nazionale e dello scrivente visibilmente emozionato, in bocca al lupo per la vostra preparazione al Mondiale. E grazie per il tempo, la pazienza, la freschezza e la spontaneità che ci avete dedicato. E poiché le nostre cartine vi sono piaciute… perché non tornate a trovarci e non vi fermate più a lungo?

Stefano Galletti (le cartine e le foto saranno pubblicate a breve sul sito http://www.alessiotenani.it/ )
Stegal67@hotmail.com

4 Comments:

At 9:49 PM, Anonymous Anonymous said...

Anche stavolta ho scritto giusto.... quando dicevo che ti alleni di nascosto! non sospettavo con chi... ma so che il biondo su di te fa certi effetti!

 
At 10:31 PM, Anonymous Anonymous said...

Comunque ora ti sei dato la zappa sui piedi: in Portogallo, dopo intervista e foto, se fallisci la finale A diventerai il classico "flop" italiano!

 
At 10:42 PM, Anonymous Anonymous said...

Ma non ci pensa già qualcun altro a fare la finale "A" dei mondiali? In finale in due che ci si va a fare? Diamo spazio anche alle altre nazioni meno fortunate di noi, dai!

 
At 7:00 AM, Anonymous Anonymous said...

Si, ma ormai la stella sei tu.... è come se lo stesso dribbling lo fa Kaka o Gattuso: il primo sarà sempre giudicato il fuoriclasse, il secondo sempre una "zappa".

 

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