Stegal67 Blog

Wednesday, May 21, 2008

Ci sono alcuni ricordi legati all’ultimo week-end orientistico che vorrei portare con me e mettere sullo screen saver del computer. Due in particolare. Due foto. E se qualcuno le avesse, gliene sarei grato se potesse mandarmele. Sono gli arrivi del sottoscritto alle due tappe della Due giorni della Lessinia.

(la foto qui presentata, by Zonori, dovrebbe rappresentarmi alla partenza del primo giorno)

Sabato: sembravo il “mostro della laguna verde”. Visto da davanti. Visto da dietro… ERO il mostro della laguna verde! La sig.ra Zonato ha esclamato “uuuhhhh… le malebolge!”. Capirai, ero appena venuto giù dal punto 7 a picco sulla valletta del traguardo, su una traccia abbondantemente saponata dal fango e sul quale non sarebbe riuscito a stare in equilibrio un gattaccio!
Domenica, invece, un arrivo quasi sconcio, quasi osé, con la tuta bianca Silva ormai trasparente tanto era zuppa di acqua!
Piccolo particolare: in entrambe le foto il protagonista (io), in inusuale tenuta senza occhiali (lasciati volutamente in macchina causa inservibilità sotto pioggia e nubi… ho fatto la Due giorni senza occhiali!) sta sorridendo. Eh già… indipendentemente dal tempo, dal risultato, dalle mie scarse prestazioni, la Due giorni della Lessinia 2008 va in archivio con un indice Mibtel positivo. Dal punto di vista personale è stata una bella trasferta con amici cordiali e sereni che avevano voglia solo di lasciarsi la città ed il lavoro dietro le spalle per un week-end fuori dagli stracci. Dal punto di vista sportivo il pezzo sul sito Fiso che ho scritto ieri (con davanti un cliente!) descrive l’atmosfera, nel senso di temperatura, fredda e bagnata ma cordiale, i pochi incroci nel bosco con altri concorrenti tutti comunque tranquilli ed impegnati nella propria prova e con poca o zero voglia di fare cagnara.
Insomma: tutti fradici, tutti infreddoliti, intabarrati (tutti meno uno) o in maglietta a maniche corte (Emiliano). Tutti consapevoli del fatto che il motivo principale per il quale siamo saliti a Grietz con quel tempo è uno solo: la passione che ognuno di noi nutre per questo sport, e cosa può esserci di meglio se la passione è condivisa proprio da chi ti sta intorno?
Nessuna tensione, una gara veramente rilassante. Perfetta!

Le mie scene da un week-end:
- salire alla partenza e trovare il calore umano di Walter, Stefano e Valerio che incitano i concorrenti e cercano in fondo di sdrammatizzare una situazione un po’ al limite della polmonite…
- il primo punto della prima tappa: lasciare perdere la linea rossa e seguire il sentiero, poi abbandonarlo per crossare i pascoli avendo come riferimento i due masi che però nel nebbione si intravedono solo quando sono a 20 metri di distanza: scoprirmi alla fine con un terzo tempo dopo un parziale di 10 minuti
- affrontare la nebbia senza occhiali, cercando una lanterna che dovrebbe essere alla mia destra e… eccola! O è una tuta della Besanese? No, non ho visto i besanese al ritrovo… allora è la lanterna!
- una mucca scampanellante nel pascolo: invisibile! Eppure sarà stata lì a 20 metri da me, non di più; un laghetto al quinto punto della prima tappa, anche esso invisibile finché non ci sono stato quasi sui bordi. Ma anche il panorama clamoroso comparso al quinto punto della seconda tappa: tutto il basso Veneto visibile tra il verde smeraldo dei prati bagnati e le nubi nere nel cielo.
- nella seconda tappa, i primi 4 punti indicati come “i più difficili” da condurre con una certa sicurezza (e anche sicumera) sulla linea giusta in circa 24 minuti di gara
- e sempre nella seconda tappa, l’incontro con Alice persa e fuori carta, da riportare sul percorso una, due… tre volte e per fortuna che nella parte finale i punti della MA e della M35 ributtavano sempre verso il percorso della W12, così tra me ed il buon Renato Nizzoli siamo riusciti a ricondurre al traguardo anche Alice…
- e ancora Renato all’attacco del mio ottavo punto: mi volto e grido ad Alice “prosegui lungo la strada, ci vediamo dall’altra parte” e Renato “parli con me?” ed io “ma che… ti chiami Alice adesso?” :-)

E i due arrivi. Cercasi foto, disperatamente. Se non ci fossero, conserverò le immagini nello screen saver che passa nella mia testa.

2 Comments:

At 8:42 AM, Anonymous Anonymous said...

All'arrivo a far foto o addirittura riprese c'era un certo Diego Milani, Presidente dell'Orient Express Verona.
(dopo la dritta del 51, avvallamento parte bassa, questa vale minimo una bevuta)

 
At 7:13 PM, Blogger mengamar said...

dai,vediamodi fartial foto dopo la val di sole.
Ti do un input: il tracciato lo ha fatto un certo Luca e un certo Marco mi ha detto che era troppo duro,lui lo ha reso meno HARD.
Ci sarà da crederci?
SAluti dai Mengardini

 

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