Stegal67 Blog

Wednesday, October 08, 2008

Mi ero promesso di scrivere qualcosa sul blog relativamente alle gare del fine settimana in Primiero solo DOPO aver scritto il pezzo per il sito Fiso. Questo per tenere fede fino in fondo all’impegno assunto quattro anni fa con la Fiso e dedicare comunque la prima attenzione al compito istituzionale. Ahimé… non lo posso fare, perché ho scoperto solo stasera che le classifiche della gara di ValPiana (un nome un programma… come del resto la stessa tipologia di carta in Val di Sole) mi sono arrivate in formato a me incomprensibile: Access!

Spazio al blog, allora, e da domani andrò in caccia dei podi del Campionato Trentino Long. Il primo commento che mi viene in mente è: “CHE PALE!”.
Laddove si intendono due cose: 1) che lo spettacolo sia sabato che domenica delle Pale di San Martino e del Sass Maor in occasione di uno dei cieli più tersi che abbia mai visto da quelle parti valeva da solo il viaggio San Marino – toccata e fuga da Milano – Primiero – Lussemburgo (al pomeriggio di domenica ero già alla Malpensa). Già le montagne del Primiero da sole sembrano l’ottava meraviglia del mondo, ma le due giornate da “su di noi nemmeno una nuvola” hanno portato i dintorni ben più in alto nella classifica dei “places to visit before die”!
2) comincio ad essere un po’ stufo di fare avanti e indietro per queste banche che ogni due per tre ti lasciano per strada… in fondo in Lussemburgo si sta lavorando a ritmi da 14 ore al giorno (quelli che riescono a tornare in albergo a mezzanotte… gli altri finiscono alle 4 e rientrano svegliando il portiere di notte). E’ solo grazie alla ENORME GOK-pazienza che sono riuscito a trovare la forza di venire in Primiero (sempre una delle mete più irraggiungibili del nord-Italia) per la staffetta a Dismoni del sabato, mentre domenica tutti salvo Bibi-cavallopazzo (i cui tempi sono ormai competitivi sempre) ci siamo appoggiati ad una categoria di contorno per poter partire appena possibile e consentirmi di arrivare in tempo per il check-in all’aeroporto.

Dismoni. Il GOK scoprì questo angolo di Paradiso il venerdì antecedente il campionato middle distance del Piereni… quello con la neve per intenderci. Il model event fu proprio a Dismoni: presenti io, Bibi, Adele e “il Bellini”. Una carta minuscolissima, un francobollo con tantissimi dettagli. Un posto irraggiungibile per il grande pubblico dell’orienteering (bisognerebbe organizzare le navette da San Martino di Castrozza… ooooppsss, forse ho appena dato una bella idea!), ma adatto per una delle solite promozionali trentine che se valessero per i punti in lista base ci sarebbe la soglia a 100 punti! Staffetta a tre componenti, solo categorie A e K, ed io in settimana compio il secondo “gran rifiuto” di questo periodo dell’anno: poiché non ho compagni, rischio di essere abbinato ai ragazzi della nazionale juniores che cercano un terzo frazionista… per fortuna stoppo subito ogni possibile equivoco visto che le condizioni di salute (influenza portata in giro per mezza Svizzera) non sono veramente un granché.
Finisco così per correre la prima frazione, quella sprint: tra un colpo di tosse e l’altro la partenza in massa vede i “moschini” e le “moschine” (i ragazzi e le ragazze non juniores, ma proprio delle categorie giovanili e giovanissimi) schizzare avanti ad una velocità esagerata! Poco male, penso, li riprenderò più avanti… peccato che la gara sia proprio sprint e quindi non c’è molto tempo per recuperare terreno: il treno avanza a velocità sempre sostenuta e solo a metà prova, quando si girano i tacchi per tornare all’arrivo, riesco a raggiungere qualcuno (sia master che bimbi e bimbe) ed a non essere lasciato proprio in fondo.
La seconda metà di gara mi vede impegnato con un bimbetto del Pavione che scappa via veloce ad ogni lanterna ed una bimbetta del Gronlait che credo risponda al nome di Sara. E’ proprio con lei che faccio le ultime 3 lanterne, io grande e grosso e lei piccola e minuta… sono davanti io di un paio di metri ma faccio veramente fatica, il sangue nei polmoni e la tosse che mi esplode in gola. Sento al punto spettacolo gli incitamenti “forza Sara!” e mi chiedo che figura farò a farmi superare proprio nell’ultimo tratto sul prato e in zona cambio. Per questo, solo per questo motivo di orgoglio, riesco a sprintare (ossignur.. ad aumentare la velocità da lumaca…) verso il cambio con Beniamino Brazzoli, mentre dietro la bimba incitata a gran voce mi incalza fino all’ultimo. La foto al cambio è impietosa: sono molto più di là che di qua! (intendo rispetto alla linea di demarcazione tra la vita e la morte) Alle mie spalle, coperta, la tuta azzurra di Sara che tra 1 anno credo nemmeno si prenderà la briga di fare fatica per superarmi.

Domenica si sale invece in Val Piana, rifugio Fonteghi. La strada “mi dice” qualcosa, ma è solo quando compare la diga alla ma sinistra che mi accorgo che in quella carta io (accompagnando per l’occasione Sandro Serra ed Andrea Battelli) ci corsi i miei primi campionati italiani middle, in un fine settimana elettorale.
Val Piana evoca con la mente i tremendi ricordi dei percorsi della Val di Sole, le promozionali di Ferragosto da 400 e rotti metri di dislivello… in realtà la carta è molto bella e solo nella prima parte un po’ scoscesa. Probabilmente gli atleti delle categorie a lunga gittata non saranno troppo d’accordo: in fondo io mi appoggio ad una HB tranquilla, nella quale non fare troppa fatica (leggasi anche “non vomitare i polmoni che fanno sempre le bizze”) anche perché domenica sera devo essere in banca in Lussemburgo! E’ un percorso non difficile, sia tecnicamente che fisicamente, nel quale pianto un errore da 1 minuto e mezzo per pura distrazione in un punto “bivio di sentieri”… forse perché è da tanto tempo che non faccio una “B” (l’ultima, credo, a Trivigno in Coppa Italia ma ero apripista-speaker e dovevo arrivare in tempo al traguardo).
Partenza tranquilla, qualche spostamento su sentiero e qualcuno sulla linea di massima pendenza (in salita o discesa) giusto per dimostrare a me stesso che sono ancora capace di orientarmi (insomma…). Alle mie spalle arriva a poco più di metà gara una tuta del Crea Rossa che, credo, vincerà la gara ma che non riesce a completare l’aggancio ed il sorpasso rimanendo sempre 30 secondi alle mie spalle fino al traguardo.
Un passaggio vicino ad un’area privata con quattro locali (3 signori ed una signora) che sembrano lì apposta a controllare che nessuno gli calpesti il prato davanti a casa e invece “var’a che te podi pasar da questa!!!”: infatti la zona è aperta al passaggio degli atleti e così posso evitare di rasentare a destra il recinto in zona, peraltro, molto infame e molto pendente.
Insomma: il tempo di farmi le mie salite e discese sempre guidato da qualche traccia di sentiero e da qualche abbastanza evidente linea conduttrice, e in poco più di 40 minuti sono in zona traguardo; il mio commento è “queste saranno le gare che farò da veciotto” (riferimento al fatto che spesso le categorie super-master vengono associate, come domenica, alla M14 o M16 che hanno un grado di difficoltà tecnico inferiore alle MA o M35 di recente memoria): Attilio, giunto al traguardo un minuto prima di me, mi gela subito “tu sei già veciotto… e infatti stai facendo proprio queste gare!”.

E questa frase di Attilio costituisce il commiato alle gare del Primiero. Ma perché prendersela? In fondo sopra di me, bellissime e impossibili da descrivere compiutamente, stavano le Pale di San Martino più belle che io ricordi…

7 Comments:

At 11:16 AM, Blogger Cosimo said...

Quando qui ad Eksjö parli di Primiero gli viene in mente solo una parola CLIMB!!! tanto per dire oggi andremo a fare un allenamento tecnico in up e down hill, e la patrola HILL e` la piu` adeguata in quanto di MOUNTAIN, in questa parte della Svezia, non se ne vedono proprio...

 
At 1:34 PM, Anonymous Anonymous said...

ciao stegal...non centra con questo post...però bertocchi in una cosa ti batte....tiene conto i chi sicuramente non ci sarà all'ultima coppa italia....=)

 
At 3:16 PM, Anonymous Anonymous said...

Ciao Cosim-O: sai che una canzone di Eros Ramazzotti è ispirata alla carta del Piereni? E' quella nella quale ripete "vorrei morire"...
Da provare, quella carta, a fare sotto la nevicata! :-)

Buona Eksjo (senza i puntini che non so come li trovo...)

 
At 3:21 PM, Anonymous Anonymous said...

Per Lucia: hai ragione, infatti la mia stima per il Prof. Molecola (che poteva essere il mio prof. se avessi scelto la strada della Sissa...) è altissima.
Ma c'è un fattore da tenere conto: io il pezzo l'ho scritto subito dopo gli Highlands Open quando alcune "convocazioni" non erano ancora note :-)))

 
At 9:21 AM, Anonymous Anonymous said...

ciao Ste:
ö - Alt 148
ä - Alt 132
ecc.
codici ASCII

 
At 11:28 AM, Anonymous Anonymous said...

Grazie ma...sono i codici Ascii del DOS ? Sto provando a scrivere sulla finestra del blogger (o in word o in notepad) in ogni modo (alt, altgr, ctrl+alt...) e non mi viene fuori nulla.
Mi sa che faccio un copia&incolla la prossima volta :-)

 
At 12:30 PM, Anonymous Anonymous said...

Si, sono quelli del DOS. Devi premere l'Alt a sx della barra spaziatrice e, mentre lo tieni premuto con l'indice della mano sinistra (o con qualcos'altro, vedi tu) digita il numero con la destra sulla tastiera numerica. Quando rilasci il tasto Alt magicamente ti appare il simbolo.
Altrimenti, se stai scrivendo in Word c'è sempre l'opzione "inserisci simbolo".
Fare copia e incolla è come mettere in tasca la carta e seguire quello che ti ha appena raggiunto (eh, eh, buona questa ...)

 

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