Stegal67 Blog

Thursday, April 15, 2010

Hit parade delle domande stupide.

Al numero 1: “Ma cos’è... una caccia al tesoro???”. La mia risposta, in gara, è invariabilmente “Si!”. Ho scoperto che la caccia al tesoro ha una dignità talmente radicata nel profondo dei gitanti da evitare ogni ulteriore forma di disturbo.

Al numero 2: “Ma è una cosa dove vi bendano e vi portano nel bosco e poi vi dicono di tornare a casa da soli???”. La mia risposta è invariabilmente “No, molti non riescono a tornare... ma i telegiornali hanno l’ordine di non dare le notizie di questi tragici eventi”. Se l’interlocutore insiste “Ma... allora... tu...” rispondo “Io sono uno di quelli bravi. Io torno sempre”.

Al numero 3: “Ma... fate le gare anche se nevica?”.

Ecco. A questa domanda non so bene come rispondere. Tanti, ma tanti, ma tanti anni fa mi avevano detto che “Con la neve la gara è sospesa!”. A fronte della mia domanda “Perchè? Per il freddo?” venivo compatito con una spiegazione tecnica: “Con la neve è impossibile distinguere i dettagli del terreno, cosa fondamentale per praticare l’orienteering”. Niente fattore “impronte”, niente fattore “pericolosità”. Sono una mera questione tecnica.

Certo che... tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo “e il”...
Nella mia carriera di orientista-panzottello mi sono trovato alle prese una volta sola con una gara rinviata o annullata per neve: i Campionati Italiani Middle di Carano, improvvidamente calendarizzati ad inizio primavera di tanti anni fa. Per il resto le mie frequentazioni innevate sono:
- gemellaggio Trentino – Salisburgo al Lavarone: gara long. Non dimenticherò MAI Silvia Cavini che dice “Noi abbiamo posato, nel bosco c’è un tempo da lupi”. Così come non dimenticherò MAI la faccia del tizio che guidava lo spazzaneve sulla strada per Bertoldi quando ha incrociato il sottoscritto in gara nel bel mezzo della bufera. E non dimenticherò MAI la sequenza 6-7-8 sul Monte Tablat, con Wolfgang Poetsch che nel de-briefing confrontava i miei tempi con i suoi e... insomma... fu 2 a 1 per me!
- Alpe Adria a San Martino di Castrozza, con il percorso disegnato a pennarello che è passato dalla parte del foglio con la mappa alla parte opposta, cosicché Walter Seber ed io ci siamo trovati a guardare la mappa in controluce per sapere dove stavano gli ultimi punti
- staffetta Arge Alp a San Martino di Castrozza (e due!): Bibi, io e Claudia Zanei al terzo posto nonostante Bibi non volesse partire (venne scaraventata di peso fuori dalla macchina) e Claudia fosse febbricitante... una avventure fantastica!
- Piereni, Campionati Italiani Middle: il fantastico pensiero sul balconcino proprio sopra al traguardo “se nessuno riesce ad arrivare fin quassù, sono sul podio!”
- Cavedine: gara regionale di inizio stagione con un ritiro netto a metà percorso.

Insomma, 5 a 1 a favore della neve come un Inter-Groningen di tanti anni fa. Ed oggi 6 a 1 dopo gli eventi di Monghidoro raccontati in lungo e in largo dai partecipanti ad una delle prove più epiche degli ultimi anni.

(poiché il mio blog non è molto "tecnico", ho deciso che questa volta metto il mio percorso e e mie scelte... per la carta ringrazio Alessio ed il suo sito http://www.alessiotenani.it/ visto che è l'unica carta sulla quale riesco a fare le modifiche con paint!

Ovviamente è 1:15.000 e c'è su il suo percorso. Il mio è quello in rosso brillante con le lanterne in pallini blu. Tra la 6 e a 7 non so dove sono andato ma so dove mi sono ritrovato (il pallone rosso ciccione all'angolo nord dell'aperto). Notare comunque anche la scelta 7-8, non male per il premio "tratta idiota dell'anno")

*****


Che dire più di quanto è già stato raccontato da Dario, Alessio, Michael, Rusky, Cosimo, l’Er-Team ed altri ancora? Rispetto agli altri, credo di essere stato il primo ad avere la notizia del rinvio: ero in piedi dalle 6.50 e stavo aspettando che Miki mi venisse a portare alla partenza. Volevo prendere un buon vantaggio sull’ora zero della gara, sapevo che la prova sarebbe stata lunga e volevo essere al traguardo in tempo per i primi arrivi...

Quando la voce di Miki annuncia “Puoi tornare a letto... nevica dalle 5 e un quarto”, sono già bello sveglio e con me altri orientisti in attesa di salire all’Alpe. L’attesa di notizie si stempera tra 4 o 8 chiacchiere orientistiche, finché il GOK prende la decisione di salire ugualmente all’arrivo per sganciare lo speaker; intanto Rusky, in risalita da Milano, rimane un po’ basito a sentir parlare di neve fitta ma prosegue la marcia autostradale.

Alle 10.30 balzo sulla macchina che porta qualcuno in partenza, ed alle 10.45 riesco a prendere il mio personale via senza clear e check: sto infatti rischiando una polmonite per via del vento gelido che sale dal basso, e non posso stare a lungo rannicchiato tra i cofani di due macchine per ripararmi. La mia partenza è lenta ma l’esperienza di altre gare nella neve mi aiuta; so infatti esattamente cosa dovrò fare per venire a capo del percorso: stare ogni secondo attaccato alla mia posizione in carta! Ingresso nel bosco dopo la lanterna svedese e qualche secondo per ammirare un bosco bellissimo e tutto bianco di neve talmente compatta da essere asciutta (me ne accorgerò quando me ne troverò mezzo chilo in bocca dopo un volo a planare) e addirittura croccante sotto i piedi! Prendo una traccia e a seguo fino ad una curva netta, mi butto a destra e scendendo incrocio delle impronte... i posatori! E finisco per arrivare alla lanterna per la via migliore: 4’07”. Per il secondo punto torno sulla traccia, la percorro fino alla strada, poi scendo fino alla curva e mi lancio in risalita: 4’15”. Terzo punto: riesco a seguire una traccia invisibile sotto la neve... finché vedo una serie di impronte che puntano alle mie spalle! Rapido stop e dietrofront, mi accorgo che sono arrivato alla collinetta a destra della traccia e devo tornare indietro di qualche metro... Ottimo sulla 4 (3’36”... vedo negli split tempi superiori al quarto d’ora!) e poi a bomba in discesa sulla 5 alla quale casco addosso. Vado ancora bene per la 6, percorrendo molta tratta su strada, ma questa tratta più lunga delle altre è il preludio al disastro.





La tratta 6-7 è molto lunga. Prevede il largo aggiramento di grossi avvallamenti, meno di un km in linea d’aria ma forse oltre il km sul terreno. Ed improvvisamente, forse perchè fin qui sono rimato concentratissimo, forse perchè mi sembra impossibile rimanere incollato alla carta per tutto il pezzo... decido che la mia nuova tattica è quella perennemente perdente nel nostro sport: “Vado là, e quando sarò in zona capirò”.
La follia di questo pensiero mi accarezza dopo circa 10 minuti, quando capisco che in quelle condizioni e DA SOLO ho una unica possibilità di cavarmela: cadere sul punto per caso. Se qualcuno mi avesse incrociato in quel momento e mi avesse chiesto la mia posizione esatta, non avrei saputo dire se ero alto, se ero basso, se ero lungo, se ero corto. Non capisco più nulla. Trovo una carbonaia e cerco di utilizzarla come punto di riferimento... ma ce ne sono 7 in quella zona! (e poi... sarà stata davvero una carbonaia), incrocio quella che mi sembra una canaletta ma potrebbe anche essere un movimento del terreno. Cerco di risalire trovandomi per qualche minuto privo di qualunque riferimento, poi scendo di nuovo... e ad un certo punto MI PRENDE IL PANICO! Per un istante penso addirittura di essere finito molto sotto la zona di semiaperto e che rischio di uscire di cartina, per un istante mi vedo mentre vago nel pomeriggio inoltrato sull’Alpe di Monghidoro... qualcuno riuscirà a trovarmi o finirò congelato??? ... ed i miei amici sapranno che questa volta non sono stato bravo a tornare a casa ?????? (cfr. punto 2 dell’hit parade delle domande stupide)

Per fortuna, muovendomi a casaccio, finisco nella zona di semiaperto. Nell’angolo nord c’è un torrentello che scende ed io lo risalgo, ed in due minuti trovo il punto: mi vien voglia di maledirlo e di baciarlo! Guardo l’orologio: 30’ 51”... non di gara, di tratta. Non male! Per il punto 8 metto in atto una risalita violenta verso la strada, mi sposto ad ovest ed attacco in discesa dalla collina ricordandomi delle parole di Dario che cita Gueorgiou: 6’58”. Per il punto 9 mi porto sulla strada fin quasi alla curva fuori carta, entro in costa seguendo i cocuzzoli, il fosso, il dosso... e casco sul punto! 6’12”.

Adesso arriva una tratta dura: la 9-10. Non trovo niente di meglio da fare che risalire l’avvallamento in direzione opposta fino a trovarmi nella zona dolce della collina: dal basso sale un vento che mi congela ma per fortuna ho con me il berretto di lana, scendo lungo il dosso lungo una traccia, che diventa canaletta, che torna ad essere traccia... è forse la mia miglior lanterna della Coppa Italia 2010: 11’04” e ci sono cascato addosso! Per la 11 mi sposto ad est fino a buttarmi in discesa (forse la più pericolosa della gara... nemmeno per un istante mi salta in testa di lasciarmi andare “stile bob” perchè rischio di sfracellarmi) e la gravità mi aiuta a bucare un verdino: la canaletta è il punto di arresto, la risalgo di qualche metro e compare il punto: 8’00”.

Guardo la carta ed ho un sussulto: sto gelando, sono concentrato come non mai... ma se trovo la 12 ho quasi finito! Arriverei nella zona dell’arrivo. Per un istante penso di portarmi in basso verso i pratoni: dovrei trovare un grosso sentiero in risalita che mi porta in zona punto, ma non sono lucido e risalgo verso il verdone. La possibilità che io trovi la traccia che buca il verde e mi porta ad un semiaperto è minima ma io ci provo... e infatti sbaglio: mi rendo conto dopo oltre 10 minuti di fatica immane a risalire che sono finito troppo alto, che quella traccia era troppo invisibile per trovarla e quindi non mi resta che muovermi ad ovest per arrivare almeno al fiume. Trovo uno spazio nel verdino per spostarmi... e finisco in una zona aperta! Ohibò: dove sarò mai finito? C’è persino una panchina sotto gli alberi, sotto i pini (o gli abeti?). Dove “cavolo” sarò finito? C’è un sentiero che parte dalla zona aperta e scende, ed io lo imbocco... ma a questo punto qualcuno “la mia ombra?) mi esplode nella testa: aperto, panchina, sentiero, avvallamento stretto a destra... non è che “per caso” ho imboccato proprio la mitica traccia che volevo trovare? EBBENE SI!

Torno nella zona aperta e mando un bacio a quelle panchine, aggiro il torrentello e mi butto dentro a cercare un altro river. Alla curva trovo il filo spinato e poi il punto! 16’36” di passione ma a questo punto la mia gara è virtualmente finita. Risalgo fino al sentiero (smadonnando perchè... col piffero!... la gara non è finita e devo ancora faticare 3 o 4 camicie!) ma il punto 13 è quasi banale. Nel superare il sentiero vedo a qualche metro, al bivio dei sentieri, due giovanissimi (uno mi sembra addirittura Samuele Baccega!) il secondo dei quali mi vede e mi dice “Beato te che entri nel bosco...”. Beato me??? Ma se sono in giro da quasi due ore!!!

A questo punto di tratta solo di non sbagliare niente, anche se la tensione che si allenta pesa come un macigno sulle mie gambe. 14esimo punto nella zona del sentiero della mountain bike, poi il 15esimo lo attacco dal rudere (altri ragazzini in giro...) passando per il punto sul sasso in cima al colle. Ho ancora a forza mentale di pensare che posso finire sotto le due ore, devo solo buttarmi sulla traccia e poi sul sentiero verso la 100, ma al bivio mi arresto troppo presto in corrispondenza della 111... non ho perso tanti secondi ma vedo distintamente che il mio quarzo sta arrivando al numero “2” delle ore. E ho praticamente mollato la presa.

Taglio il traguardo e ho voglia solo di accasciarmi sulla transenna prima, e poi a terra perchè le ginocchia mi cedono e la testa mi gira come una giostra. Penso di aver avuto anche un attimo di mancamento perchè quando mi sono rialzato ho avuto male al nasone come se lo avessi pestato duro. Forse è stato il calo di tensione post-arrivo, forse un calo di zuccheri prontamente soccorso da Giovanni dell’Istituto Croce (e non solo da lui... mi dicono anche Dario Stefani e altri ancora). Pochi minuti dopo taglierà il traguardo il marziano, l’unico e solo marziano della categoria: Stefano Maddalena, in 53 minuti, dicendomi che ha visto le mie tracce solo in parte (eh già! Perchè secondo voi io e il Madda facciamo le stesse scelte???). Ma la faccia più bella sarà quella di Lorenzo “The Fritz” Frizzera, annunciato dallo speaker come secondo al traguardo (e già la sua faccia ha assunto la forma “machestaiaddì?!?”) dietro al tempo di 53 minuti di super-Madda. Ho sentito solo il vocione di Lorenzo: “Cooooooosaaaaaaaaaaa???”.

Lorenzo! E cosa dovrei dire io che ci ho messo due ore e 38 secondi? Se Stefano Maddalena è il tuo marziano, per me il mio marziano sei tu!!!

12 Comments:

At 11:53 PM, Blogger Lessinia Orienteering Bosco Chiesanuova said...

This comment has been removed by the author.

 
At 11:56 PM, Anonymous zonori said...

Sulla gara di domenica immagino che molti saranno i pareri. Personalmente ho sentito di tutto: da chi è convinto che “dobbiamo abituarci anche a queste condizioni atmosferiche”, a chi ha ritenuto un grosso errore far partire la gara. I dati oggettivi sono comunque questi: il 64% dei partecipanti ha portato a termine la gara (compresi gli squalificati nelle categorie annullate), mentre il 36% non è neanche partito o si è ritirato. E se pensiamo che anche tra gli Elite il dato non sia significativo ci sbagliamo: il 28% di essi non ha portato a termine la prova. Ma il dato che più sorprende (a proposito che gli stranieri sarebbero abituati a tutto) è che solo il 47% degli stranieri presenti (Svizzeri in massima parte) ha gareggiato fino alla fine, mentre il 53% di loro non si è neppure presentato al via (Finlandesi compresi) o si è ritirato.
Domanda: abbiamo reso un servizio all’Orienteering? Secondo me NO. Ma ognuno potrà darsi una propria risposta e riflettere se sia il caso, la prossima volta, di ripetere l’impresa.
Indipendentemente da ciò un caloroso BRAVI agli amici del CUS Bologna e ai loro collaboratori per essersi prodigati in una situazione davvero molto difficile.

 
At 9:39 AM, Blogger Aaron said...

grande Stegal!!
..e ringrazio per avermi fatto passare qualche ora, in cui altrimenti sarei stato fermo, seguendo la gara "dalla cabina speaker"!

per quanto riguarda il discorso neve intervengo a difendere svizzeri ed elite =) gli svizzeri, causa lungo viaggio alla notizia del rinvio hanno deciso di tornarsene a casa, non so se causa neve o no..per quanto riguarda gli elite, 5 dei 7 NP (me compreso) non sarebbero probabilmente partiti comunque causa acciacchi, malattia o infortunii..
resta il fatto che su altre categorie i "meno agonisti" avranno sicuramente risentito del discorso di zonori..
nei panni degli organizzatori che si sono fatti il mazzo da tempo per farla risultare una competizione di alto livello, credo di capire che avrei difeso in ogni modo lo svolgimento della gara, evitando un possibile annullamento

 
At 9:45 AM, Anonymous stegal said...

Ciao Stefano,
ti ringrazio innanzitutto per le frasi finali che condivido in pieno. Come diceva il buon Dan Peterson, "ci sono bugie e grandi bugie e poi vengono le statistiche..." :-)
e la tua statistica, peraltro corretta nella sintesi, si presta anche ad una diversa lettura.

Io non so come le notizie abbiano girato tra gli orientisti domenica mattina, ma se da un lato tutti quanti noi abbiamo i cellulari l'uno dell'altro per coprire la maggior parte dei concorrenti italiani, non tutti hanno i cellulari dei concorrenti stranieri (che magari li tengono spenti all'estero).

Qualcuno mi ha detto di non sapere che la gara era stata in effetti rimandata di due ore ma che la partenza alle 12.00 era data per certa, e di chi non ha capito la situazione delle navette per salire al ritrovo. I concorrenti svizzeri erano quelli che, nordici a parte, si trovavano più lontani da casa, con una previsione di partenza non prima delle 12.00 ed un orario di rientro non preventivabile. In queste condizioni la mancata presenza alla partenza mi sembra più legata alle condizioni logistiche che ad un effettivo rifiuto di prendere parte ad una prova che per alcuni concorrenti sarà stata sicuramente un po' "survivor"...

I concorrenti stranieri al via erano 75, ma come sarebbe la statistica se si togliessero i 27 dell'Aget Lugano che necessariamente hanno viaggiato tutti insieme (con un sacco di giovanissimi da riportare a casa entro una data ora)? Si riesce a fare una valutazione sulle "squadre" che non hanno preso parte alla prova anziché sui singoli concorrenti?

 
At 12:07 PM, Blogger Dopolav-ori said...

è una grossa responsabilità quella di fare da intermediario fra te e sgiursgiu... :-)

quanto alla neve, certo che era una cosa idiota correre in quelle condizioni (io scivolavo con le chiodate, ma nel bosco ho incontrato un ragazzino con le scarpe da palestra!) ma quanto bello è stato!?!?!?!

 
At 12:07 PM, Blogger Dopolav-ori said...

This comment has been removed by the author.

 
At 1:39 PM, Anonymous stegal said...

Non si sa mai chi possa fare da intermediario a chi, nel bosco. Un giorno, sulla stessa lanterna (long a Marcesina) mi hanno fermato sia Carsten Jorgensen che Anne Konring Olesen...

Pensa se un giorno sgiursgiu in una middle ti chiedesse... no, forse questo è decisamente troppo impossibile! :-)

 
At 5:00 PM, Anonymous Marco said...

Passo di qua solo per dire che una parte del mio commento nel post precedente è relativo anche alla long, e per scusarmi per la logorroicitudine, che peraltro su queste colonne è di casa :)

 
At 6:44 PM, Blogger Giorgio Bernardi said...

Vorrei commentare la frase di zonori "abbiamo reso un servizio all’Orienteering?" (di cui peraltro mi spiace abbia deciso di chiudere il suo blog dal quale avrebbe potuto fornire ulteriori spunti che è sempre piacevole leggere). Mi sento solo di dire che lato organizzazione sono certo di si: abbiamo fatto il massimo per dare la possibilità alle persone di correre. Lato Fiso, poi, si potrebbe anche ipotizzare di "annullare" o per lo meno non rendere valida per la Coppa Italia la gara; tuttavia ricordiamo che prima di tutto questo è uno sport, un divertimento: chiunque poteva decidere di non correre (alcuni lo hanno fatto), ma sono felice e orgoglioso di aver dato la possibilità a chi ha voluto di godersi lo spettacolo di una gara da molti definita "memorabile"

 
At 7:18 PM, Anonymous rusky said...

Ciao, personalmente faccio parte di coloro che non hanno finito la gara ma non per colpa della neve o del freddo... anzi: ho fatto un grosso errore per il sudore eccessivo! il mio ritiro è legato solo al fatto di aver sbagliato e di aver capito che non avrei retto fisicamente 2 ore. Mi spiace per i ragazzi/master che sono capitati nella zona della lanterna mancante.... forse, si potrebbe insegnare loro di proseguire la loro gara se sono certi della loro posizione; molti di loro, lo erano, ma titubavano nell'allontanarsi dalla zona punto. Per quanto riguarda la neve, credo che solo la continuazione della nevicata avrebbe causato problemi; la situazione mi ha ricordato molto la semifinale dei campionati middle in Primiero qualche anno fà.

 
At 11:49 PM, Anonymous zonori said...

Vorrei tranquillizzare Giorgio, ma la mia domanda non era diretta agli organizzatori, ai quali rivolgo nuovamente un grosso "BRAVI".
E' che ogni tanto sarebbe bello conoscere l'opinione dei piani alti della Fisoe soprattutto sarebbe opportuno tirare periodicamente delle somme su quanto proposto agli Orientisti o agli Sportivi in genere.
L'entusiasmo aumenta? La partecipazione aumenta? I tesserati aumentano? Le società aumentano? L'Orienteering si sta diffondendo in tutto il territorio mazionale? L'attenzione dei media aumenta?
Questi sono i dati che ci indicano la crescita del nostro Sport!
Il parere di Stefano Zonato, di Stefano Galletti o di Dario Pedrotti poco contano di fronte all'evidenza di dati oggettivi. Per assurdo potremmo essere stati tutti entusiasti di correre nella neve di Monghidoro, ma se i nostri numeri, la nostra "fama" e la nostra diffusione non incrementano, a cosa ci sarà servito tutto ciò?

 
At 6:30 PM, Blogger Dopolav-ori said...

In realtà concordo con Stefano Z, e se fossi stato negli organizzatori non so proprio cosa avrei fatto. Perchè correre era bellissimo, ma se qualcuno si fosse fatto male seriamente, e non era per niente improbabile, sarebbe stato un gran casino.

 

Post a Comment

<< Home