Vinto. Participio passato. Coniugazione attiva o passiva? Ho vinto o sono vinto? In pochi giorni ho scoperto come si possa arrivare ultimi e dire “ho vinto” e come, non essendo proprio arrivati al traguardo, si possa tranquillamente affermare “sono vinto”.
Userò la coniugazione attiva “ho vinto” per quel di Brinzio, due giorni nella zona sopra Varese che associa il Campionato Regionale a staffetta (una delle gare più snobbate di sempre di tutto il circuito) ad un Trofeo Lombardia long. Attenzione... “ho vinto” non tanto per la gara di sabato nella quale un inspiegabile quarto posto finale dovrebbe aver dato a me ed al mio compagno di staffetta un argento regionale (l’unica medaglia che mancava dopo il bronzo di Pianfei con Attilio e l’oro del Parco della Pellerina con Rusky). In questo caso, infatti, dovrei tranquillamente dire “ha vinto”, perchè il mio socio impegnato in seconda e quarta frazione avrebbe portato a casa quel risultato anche in coppia con un paracarro... Sono stato contento nel vedere Marco rispolverare una frazione di staffetta davvero tonante; performante a tal punto che quando Mary ha incitato il suo passaggio al punto spettacolo io ero quasi convinto che avesse deciso di saltare via qualche punto in segno di disapprovazione della mia terza frazione deficitaria, al termine della quale lo stenditoio delle cartine riportava una sola cartina (quella che dovevo passare io... e me la stavo pure dimenticando) mentre l’improvviso ma niente affatto improvvisato speaker Antonio Cancelli annunciava, con il mio, la conclusione degli arrivi dei primi\terzi frazionisti nelle categorie MA e M35.
“Ho vinto” lo dico in merito al mio ultimo posto della domenica riportato sulla parte (parte o parete?) nord della carta: un giretto di oltre 13 kmsf disegnato da Alessandra Gariboldi che ho deciso di affrontare in totale nonchalance e surplace al solo scopo di poter dire: “ho finito la gara entro il tempo massimo”. Brinzio, con i valloni ed dislivelli, non è sicuramente la carta che più mi si addice... anche se dovrei dire che in questi giorni\settimane\mesi di fatiche fisiche e soprattutto mentali NON ci sono più carte che mi si addicono. Dopo aver visto, con un certo grado di perplessità misto a incredulità, che in Lombardia prima si accorpa la M35 con la M40... e poi si accorpa la M35-44 con la MALong anche nelle gare Long (!!!), avevo deciso di iscrivermi in MA collezionando così un sicuro ultimo posto per i soli seguenti scopi: 1) dormire un po’ più a lungo la domenica mattina, visto che la MA partiva dopo la M35; 2) vedermi passare davanti tutti i ragazzi del gruppo per poter vedere un po’ come vanno i miei corregionali. Il tracciato, tortuoso con continui loops soprattutto nella parte centrale, mi ha aiutato soprattutto per il punto 2: ho continuato a veder passare avanti e indietro lungo zone percorse almeno tre volte i vari Grilli, Rusconi, Iozzi, Todeschini, Anuchkin-piccolo, Manzoni... tanto che mi sono convinto che almeno al primo incrocio forse (forse) ero ancora davanti a loro di qualche metro, non nella prestazione cronometrica ma nello sviluppo della sequenza di lanterne. Purtroppo non ho invece visto passare, ma chissà se lo avrei visto, l’irreale-incommensurabile-immarcescibile-incredibile-irreale (l’ho già detto) Stefano Maddalena, che ha concluso in 61 minuti facendo segnare una P.M. su un punto da due minuti... poi non ci credete quando io vado raccontando che si tratta del più forte orientista che abbia messo piede dalle nostre parti (ma adesso mi sono accorto che i neofiti cominciano a credermi...).
2 ore e 11 minuti di gara per me. Ne avevo messe in preventivo 2 ore e 10 (13 kmsf abbondanti) e sono molto contento così.
“Sono vinto” si sposa benissimo invece con la gara di oggi nella prima tappa della Due giorni della Lessinia, a Bosco Chiesanuova. Il format della carta di Zamberlini è il medesimo da qualche edizione: prove long, a muoversi lungo i rilievi ed i pascoli della zona delimitati dai lunghissimi muretti che fanno quasi da sentiero. Una gara da affrontare sempre con un occhio alle curve di livello, che sono da aggirare ed accompagnare nelle scelte di percorso pena il crollo fisico. Che è avvenuto in questa prima tappa.
Non so... sarà stata sicuramente una somma di concause. Una gara storta capita a tutti, una ennesima settima lavorativa con tante giornate nelle quali ho staccato il cervello a mezzanotte, la partenza alle 6 del mattino da casa, il poco allenamento... magari (ma non gliene voglio fare una colpa) questa volta Valerio Leso è stato un po’ più cattivello del solito visto che l’aggiramento di alcuni importanti dislivelli mi avrebbe visto partire in curva di livello in direzione opposta alla linea rossa. Forse... Ma sicuramente posso dire che:
start –1: dovevo andare in costa e scendere e invece sono risalito
1 – 2: dovevo andare a sinistra dopo il tumulo di sassi e sono andato a destra
2 – 3: dovevo andare dritto e sono andato a destra
3 – 4: dovevo scendere a sinistra e sono sceso a destra, e poi dopo una gara traversata della carta, giunto al punto di attacco, sono andato a 90° dalla direzione giusta. E ho trovato il punto 53. Io cercavo il 106 (e ho pensato “se lo punzono due volte, me la danno buona?”).
4 – 5: dovevo andare a destra e sono andato a sinistra
E via così. Alla settima lanterna, dopo 1 ora e 10 minuti di gara, con ancora 8 punti da fare, mi sono sentito nauseato dal modo in cui stavo affrontando il bosco. Se l’orienteering è, a suo modo di vedere, uno sporto di combattimento nel quale bisogna entrare in gara con un piglio deciso... io stavo fuggendo sul ring come un autentico coniglio. Non pensavo di ritirarmi, ma non avevo più alcuna energia fisica e soprattutto mentale per andare avanti.
Sono arrivato alla 10 camminando (e sbagliando ancora, completamente ciucco di pensieri lavorativi, tensione e frustrazione), e quando sono stato di fronte alla tratta per certi versi micidiale 10-11 ed alla visione delle ultime lanterne ho deciso che non potevo più andare avanti.
Mi sono letteralmente fatto schifo da solo. Ho raggiunto il primo sentiero utile e, lemme lemme, me ne sono andato verso il traguardo (avendo la fortuna di incontrare e scambiare quattro chiacchiere con Zonori prima di un mestissimo e per me inutile finish).
Vinto. Sono vinto. Completamente vinto.
A tal punto che per domani ho chiesto di passare in MB.
2 Comments:
Con le long non si scherza....
Le long sono fisiche e richiedono concentrazione per lungo tempo.
Ma adesso inizia il tempo delle middle. E quelle sono un'altra cosa!
Sono le tue gare! Vedrai che sarà un'altra cosa ...
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