Stegal67 Blog

Monday, April 18, 2011

Due giorni di viaggi, di gare, di lanterne pulite e di strambate belle e buone, di piccole interviste, di calcoli a mente e di live aggiornatissimi, di immagini e di colori. E una sensazione: quella di aver fatto parte di un gruppo unito e pieno di buona volontà, di sorrisi e di impegno. Due anni sono passati dalla mia "prima" con l'Orienteering Miane '87, l'Orienteering Prealpi e l'Orienteering Tarzo (citati in solo ordine alfabetico). Moriago della Battaglia e Tarzo-Resera lasciano il posto a Cison di Valmarino e Passo San Boldo. E ancora una volta come due anni fa, la sensazione di aver affidato quel tesoro personale che è il mio tempo libero ad un gruppo che ha fatto di tutto per
dare valore ad un fine settimana trascorso lontano da casa ma non per questo lontano dagli affetti e dalle cose che amo fare di più.
Dalle 7.45 di sabato mattina alle 21.30 di domenica sera. Poco dormire, molta automobile.
Tornanti, gallerie, cremagliere (si... io ho preso la cremagliera, grazie Pedro per avermi pagato il biglietto!), campane che suonano alle 19 di sera durante la premiazione ed alle 6 del mattino durante gli ultimi minuti di sonno. Prosecco (durante la premiazione) e the caldo dopo la gara di Passo San Boldo. La voce che va e viene il sabato e che misteriosamente torna la domenica.
Ernesto Rampado che mi indica il lutto portato sul pettorale, per la scomparsa dell'amico Anton Koessler che tante volte avevo incontrato nel bosco e che per Attilio era ormai un compagno di avventure. Damiano ed Ivano Bettega che scappano subito dopo la gara di domenica a trovare in ospedale a Padova il loro fratellino Fabiano, la mascotte dell'orienteering italiano, che non ha potuto "ronzare" inarrestabile attorno alla postazione speaker e so io quanto mi è mancata la sua presenza (ti stiamo aspettando, Fabiano! torna presto!).

Immagini salvate nel mio Picasa personale... sabato... chiudo gli occhi e vedo, chissà perchè?, l'immagine di Carlo Rigoni che corre su un binario o su una rotaia, non una stilla di energia sprecata a sbracciare o a mettere i piedi per terra se non nel modo più perfetto possibile, una corsa da filmare ed insegnare ai ragazzi perchè con quello stile si guadagnano due minuti netti al chilometro sforzo. Chissà se Anna Caglio ha già imparato quello stile: prima gara in W20 e quando il calcolo a mente mi dà il risultato... no, non può avere quei minuti di vantaggio in una gara sprint junior... Stefano! Rifai i calcoli! Ed invece i calcoli sono giusti e lo saranno fino all'ultimo, con Ivano B. che accanto a me aspetta il risultato finale delle mie elucubrazioni e ad un certo punto non vuole più né guardare né sentire finché la medaglia d'oro non è ufficiale.
E diventano ufficiali anche le medaglie di Gaia Sebastiani che vuole fare come Fabian Hertner: punzona la 100, parte, si ferma, torna indietro, punzona di nuovo... ed io che ho davanti il tempo che trascorre non posso fare il count-down perchè Gaia merita quella medaglia d'oro, ma anche Eleonora e Linda che con il loro tempo le sono praticamente addosso potrebbero tornare a casa con quella medaglia... avranno modo di rifarsi e di gareggiare ancora una volta spalla a spalla.
E infine Michela, che uccide gara e suspence con un arrivo senza sforzo apparente, totalmente in controllo della situazione anche se va 3 volte più veloce di me; e per ultimo Alessio che si tira via dalle spalle quella "scimmia", quella cabala che lo vedeva MAI vincente in una gara nella quale ero stato impegnato come speaker... ma in questo 2011 c'è stato spazio anche per sfatare questa maledizione anche se (per il momento) è stato solo un passaggio sulle spalle del buon Emiliano!
Come? La mia gara? Spettacolare... come sempre. Non fosse che arrivo in partenza con la concentrazione a zero e la paura di non arrivare in tempo al traguardo; concentrazione a zero vuol dire che affronto la 1 lungo il sentiero alto e solo a metà strada capisco che dovrò fare una discesa in corda doppia per arrivare sul punto (7'25"... e Tenani era a metà strada!). Sbaglio anche la 5 perchè mi aspetto un edificio con un tetto e non uno spazio vuoto tra 4 mura diroccate, e anche la 7 "eh! ho ciapà a destra come un co&lione!"... magico Tone, sono con te anche quando sbagliamo una scelta banale come quella! Alla 10 mi aspetto un ponte dove non esiste nulla, e vedendo la 50 sull'altra riva del torrente decido di mettere i piedi a bagno almeno una volta... no! due volte, perchè devo tornare indetro per la 11... no! tre volte, perchè dopo la 14 taglio dritto verso il punto successivo. "35 minuti, conoscendoti" disse Roland Pin prima della partenza. 35'14", disse Mr. Cronometro che evidentemente lo aveva sentito (oppure Roland è Elite anche quanto a pronostici...).

Domenica. Immagini da Passo San Boldo. C'è sempre lui, sempre Carlo Rigoni... dove cacchio sta quella rotaia su cui naviga anche oggi senza sforzo apparente? Mi rifiuto persino di commentare con tono enfatico, ci penseranno da par loro il bardo Dario Stefani "è passato Rigoni e ho sentito il BANG! supersonico" e Dario Pedrotti "32 minuti? Ha tagliato!", ma questo lo disse anche Frizzera su Stefano Maddalena... e capisco che scegliere tra Rigoni e Maddalena è come dover scegliere tra Claudia Schiffer e Heidi Klum, tra Larry Bird e Magic Johnson, tra Bobby Fisher e Garry Kasparov... ah! posso scegliere?!? Allora scelgo Marirosa Hechich! Perchè anche lei mette a dura prova le mie certezze matematiche: non ho ancora finito di calcolare il tempo di Claudia Bertoldi, sicuramente vincente... come no?... che la mamma di Marco ed Andrea mette assieme una "cosa" tra le lanterne di Passo San Boldo che non so nemmeno come definire (e le primavere di Marirosa non le dico ma son lì da guardare ed allibire), forse l'unico aggettivo è "Anuchkiniana": perchè tra i maschietti prima arriva Corradini e dà 7 minuti a tutti, poi arriva Oleg e dà 7 minuti a Corradini. E lo speaker, CHE E' STATO NEL BOSCO, è lì dietro al microfono e non sa più se sta dando i tempi o i numeri, e si domanda COME DIAVOLO FANNO?!? perchè i verdi, il labirinto del terrore con 3 o 4 o 5 lanterne, le salite e le discese (soprattutto le prime) c'erano anche per Marirosa e Oleg, e non avevano spianato tutto dopo il mio passaggio!
Come? La mia gara? Entusiasmante... come al solito. Il campanile mi tira giù dal letto alle 6.
Colazione in solitaria, vestizione e taping. Janos "Alonso" Manarin arriva in modalità svizzera alle 7.00... se la Ferrari la danno a lui anziché a Felipe Massa, Vettel trova pane per i suoi denti, almeno sulla salita di Passo San Boldo! Alle 7.25 vado, fiero del fatto mio, verso la partenza. Alle 7.26 capisco che ci sono meno di 5 gradi e torno a mettermi la termica ed i guanti (li ho tolti... i guanti!... tra la 0 e la 1). 7.55: sono in partenza con tutti i ragazzi dell'organizzazione pronti ad accogliermi. 8.02: parto. 8.03: scelta alta scellerata... se vi capita di trovare nel bosco qualcuno che sta uscendo dal punto e vi aiuta così a trovarlo, beh... io per fortuna ogni tanto trovo i posatori all'opera. Mi salvo grazie a non si dice chi ma per il rotto della cuffia alla 1, prima di un bellissimo tratto fino alla 4. Alla 5, scelta di altissimo livello e di pari idiozia: avessi almeno seguito quel sentiero... invece faccio tutta la traversata su una costa spalmata di sapone, cadendo a valle almeno 20 volte. Ma la 5, anche senza telo, è facile da trovare. Non così la 6 nel verdino che attacco 3 volte prima di trovare il paletto metallico ficcato tra le ramaglie fitte. Bene 7, 9 e 10... ah! c'è anche la 8? Mumble mumble... per fortuna, come dicevo, ci sono in giro i posatori (io sono corto 20 metri e praticamente perso nei giallini rocciosi). Sono così fuso che penso che 11 e 12 siano sulla stessa curva di livello. No caro! Ce ne sono 5, e in salita! Per fortuna che il punto si vede bene anche da lontano! E la 13? Vabbé, il Signore dei Ciuchi mi ci porta per mano fino a due metri... la mia dignità (e la dignità dell'orienteering) mi impone per una volta di non urlare "Si, sono un orientista" visto che impiego 81 minuti per finire una gara che qualcuno (sempre lui!) terminerà in molto meno della metà...

Tante immagini. Tanti ricordi. Basterebbero per una stagione intera, ma sono un ragazzo fortunato: tra molto meno di una intera settimana, infatti, si va in scena di nuovo!!!!!

2 Comments:

At 11:14 PM, Blogger Andrea Segatta said...

Caro Ste... giudicando con obiettivo distacco hai fato una due giorni di speakeraggio magistrale. Solo tu sai dosare emozioni, aneddoti e cronaca con una tale naturalezza!
Mi dispiace che come sempre non si ha mai il tempo di fermarsi a fare 2 chiacchiere con calma. Ma quei 10 secondi per me sono valsi come 10 ore. A presto!

 
At 8:30 AM, Anonymous rusky said...

Ho notato, un certo cambio di strategia nel racconto... stai invecchiando oppure stai diventando più saggio? (che alla fine potrebbero essere la stessa cosa)

 

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