Stegal67 Blog

Monday, March 14, 2011

C’era una volta una località in Brianza nota come “Monte Merlo”.

Dimenticatevela.

D’ora in avanti ci sarà un nuovo toponimo: “Pianura del Merlo”.

Perchè davvero non può essere rimasta molta montagna vicino a Canonica di Triuggio, almeno a giudicare dalla quantità di terra, fango, argilla e materiale di riporto rimasta sulla mia divisa multicolore, dentro le scarpe, tra le dita dei piedi, sulle gambe... Terra, fango ed argilla raccolte nel tentativo (vano) di valicare atleticamente collinette terrose e avvallamenti più o meno ripidi, o di rimanere in piedi su piccole tracce (di solito in costa) larghe poco più del mio piede e rese scivolosissime dalla pioggia.

E che dire di tutto quello che son riuscito a spalmarmi addosso, persino tra i capelli e nelle orecchie, cercando di stare in piedi su qualche discesa completamente saponata, lungo la quale non c’era più nemmeno un atomo di materia locale ad offrire attrito alla inevitabile inarrestabile caduta? (per la serie: è vero che sarò caduto 20 volte, ma posso dire che adesso Tony Hawk ed il suo skateboard mi fanno una pippa!). Durante tutta la gara ho provato invidia per coloro che, partiti nei primi minuti della griglia, sono riusciti a trovare lungo il percorso quei passaggi intonsi con un sottile residuo strato di sporco (soprattutto fogliame o ramaglie), lasciando dietro di se impronte nette scolpite nel fango più scivoloso del creato...

In mancanza d’altro, a me non è restato che aggrapparmi al primo albero, alla prima radice, al primo ciuffo d’erba rimasto. E in mancanza d’albero, radice e ciuffo d’erba... una preghiera al cielo, un gesto scaramantico, un sospiro... il tutto a concludersi con un sentito ringraziamento (quando mi sono mosso come Spiderman) o con una sequenza di male parole (di solito qui mi trovavo a pelle di leone sul fondo di qualche avvallamento... e magari invece dovevo trovarmi in cima!)

Direi proprio che, a conti fatti, posso ritenermi soddisfatto del mio inizio di Trofeo Lombardia 2011. Nonostante la bilancia dei pagamenti mostri un segno + solo all’età che avanza ed ai chili di troppo, a fronte del segno – accanto alla voce “allenamenti”, un’altra tappa long è andata ed anche questa volta sono riuscito a rimanere entro i limiti di quello che poteva essere un disastro sportivo annunciato. Quasi 8 chilometri di lunghezza con 380 metri di dislivello, con pioggia battente, possono rivelarsi terribili anche per chi, come me, usa ormai prendersela comoda con la sicurezza di colui che in una categoria come la MA punta a tenersi stretto l’ultimissimo posto, a minuti e minuti dal penultimo arrivato.

Ma l’obiettivo oggi è quello di mettere nelle gambe il maggior numero possibile di chilometri, di affrontare una MIP (Men Impiegato Panzottello) più che una MA, di tornare a gestire le due ore di gara... o meglio l’ora di gara, quella più dura, che segue i primi 60 minuti di sforzo (ehi! Faccio fatica anche io che ci metto quasi il doppio del vincitore, non lo sapete?!?). E soprattutto di gestire la testa che, soprattutto nei minuti successivi al risveglio della domenica mattina pre-gara, ti continua a ripetere “chi te lo ha fatto fare?”, “c’era la MAK, la MB, al limite la M40...” e via discorrendo.

Continuerò ad essere l’ultimo in classifica della MA finché riuscirò, magari con l’aiuto degli organizzatori che accettano la mia richiesta di essere tra i primi in griglia, a gestire queste gare; finché, in fondo, i miei saranno appena al di qua o al di là del limite della decenza, finché non vedrò partire le squadre di soccorso alla mia ricerca e soprattutto finché non dovrò far aspettare troppo chi deve tornare nel bosco per raccattare i punti...

Ieri a Monte Merlo (oggi si chiama Pianura del Merlo) 110 minuti di gara più qualche secondo. Mi sarei accontentato di stare attorno alle due ore di gara, ma i tracciati di Anna Sedran erano veramente veloci (o quello o scartavetrarsi nel verde brianzolo...), prova ne è che il vincitore ha impiegato 65 minuti.

Già... il vincitore. Mi toglie persino l’unico alibi che avrei, quello della vecchiaia, di fronte ai giovincelli che mi hanno lasciato indietro di qualche quarto d’ora: vince infatti tale Oleg Anuchkin, l’unico in gara al quale l’anagrafe riconosce qualche primavera in più del sottoscritto! Il che non vuol dire che “anche io potrei farcela”... in fondo non tutti si sono mantenuti in forma, anno dopo anno, come il Volga-Express. Non tutti hanno uno spessore atletico e tecnico come il Volga-Express. Insomma: di Volga-Express ce n’è uno, e persino il suo erede Misha dovrà cominciare a sudarsi il momento nel quale metterà fuori la freccia e supererà il mitico Oleg.

Il mio percorso. Tranquillo fino alla 5. Per la 6 opero per la scelta “à la Gianni Guglielmetti” che prevede l’ascesa al paese e l’arrivo alla lanterna da sud-est. Loop tranquillo, traversone verso la 13 (dopo una 12 da equilibrista...) passando sulla destra. Tratta 19-20 per lo più lungo il greto del torrente, ed un diluvio di maledizioni sulla scelta 22-23 quando mi infilo in un avvallamento che ha le pareti di terra soffice alte due metri e, per arrampicarmi là dove è appena passato Paolo Grassi finisco per spappolare gli occhiali...

(parte nord)


(parte sud)

In definitiva, una long composta da una gara middle (prima parte), un trasferimento, una sprint nella pineta, un altro trasferimento ed un’altra sprint. Oggi sono contento.

L’Istituto Nazionale di Topografia che dovrà rimappare la quota esatta di Monte Merlo, molto meno...

5 Comments:

At 9:48 PM, Anonymous rusky said...

Vedendo la carta devo dirti che ti invidio molto!

 
At 9:14 AM, Anonymous stegal said...

Forse che "Osservando" era il verbo che volevi usare?

Vabbé... ti dedico una delle canzoni del mio I-Pod

http://www.youtube.com/watch?v=7YvAYIJSSZY

 
At 11:16 AM, Anonymous Gianni said...

scelta che purtroppo non si è rivelata pagante...Oleg-Volga-Express mi ha dato ca 1', quindi la reputo ca 30''-40'' più lenta.
In ogni caso non preoccuparti, non sei l'unico che ha contribuito a rubare palta a Montemerlo...

 
At 2:55 PM, Blogger Francesco Bertotti said...

This comment has been removed by the author.

 
At 11:35 PM, Blogger Francesco Bertotti said...

Concordo pienamente con il cambio nome infatti parte del fango è finito anche sulle tute dello Scombussolato Team

 

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