(prosegue dal dì precedente... che mi dicono essere un po' mistico ed onirico)
E fu sera e fu mattino. Quello del secondo giorno della Due giorni della Valsugana di Coppa Italia.
Dicono che il buongiorno si vede dal mattino... e se è davvero così, oggi potrebbe succedermi di tutto. L'ultimo sogno, quello interrotto dalla sveglia di Attilio, mi vede in gara all'ultima tappa dell'Oringen, una ultima tappa che per qualche motivo termina nello spiazzo del parco giochi di Tavon... e quando arrivo al traguardo stanno sbaraccando tutto ed i miei compagni del GOK mi aspettano sbuffando perchè è tardi!
Ma è mattino, il mattino del secondo giorno... questo l'ho già detto!
Ed è un mattino che arriva, finalmente, dopo una cena passabile (pizza, ma l'ultimo pasto precedente risaliva a giovedì sera), una notte di sonno (agitato ma era sonno) ed una colazione potente e rigenerante. Il cielo volge al meglio, le previsioni sono buone, le news dal campo di gara parlano di un terreno impegnativo e lento. Poiché lento, tanto lento, lo sono già di mio, avrò la possibilità di fare orientamento come piace a me; e magari se non farò sfracelli ci saranno alla fine uno o due split da metà classifica (visto che i migliori tirano per vincere e conseguentemente rischiano...). Ma soprattutto sarà un altro capitolo della mia personale saga "Smonta tutto quello che credi di aver imparato in questi 18 anni e riassemblalo". Si, oggi a OltreBrenta non ce la si cava con il buon vecchio "Vado là e poi capirò cosa fare"! Oggi bisogna stare in carta con le orecchie dritte e gli occhi bene aperti.
Il mio minuto di partenza sarebbe il 51, a metà griglia con la prospettiva ben certa che i top di gamma mi passino sulle orecchie (ed una altrettanto alta probabilità di essere sorpassato senza nemmeno vederli durante qualche mia libera escursione nelle zone meno panoramiche e più infrattate della carta di OltreBrenta). Ma la comunità degli speaker necessita di un contributo di un'oretta anche da parte del sottoscritto; mi calo quindi nelle vesti dell'uomo dietro al microfono e trascorro così qualche minuto lieto (per me) e meno lieto (per chi deve ascoltare i miei neuro-deliri); tra le chicche di giornata, i saluti a tutti coloro che passavano a portata di sguardo... con vari commenti ori-gossippari (cambi di società e chi-sta-con-chi), di ori-politica futura, di ori-storia passata. I primi passaggi al punto spettacolo mi consentono di sparare nomi a caso alla Sergio Tavcar primissima maniera, tanto sono ancora tutti o quasi mezzi-addormentati! (probabilmente c'è chi si è sentito tirare in ballo per un passaggio molto veloce ed atletico, mentre invece era ancora sul telo a farsi il taping...). Si capisce subito che l'aria sta cambiando quando arriva finalmente Andrea Rinaldi, ed il suo primo commento "siamo su un conoide simile a quello di Marter, i tempi di percorrenza saranno...ecc.ecc" fa capire la differenza che passa tra uno preparato ed un altro mezzo fumato (quest'ultimo sarebbe il neuro-delirante I.P.).
Andrea arriva a sostituirmi (ovazione dei presenti) al minuto 53, io mi cambio e mi avvio in partenza dove ormai la griglia M35 si è conclusa. Niente passaggi sulle orecchie, quindi. Il Warm-up mi consente di capire che il bosco è ruvido ed instabile, e che la velocità di percorrenza sarà veramente bassa! Non bisogna sbagliare nemmeno un pelo, oggi, ma il passeggio (non il passaggio, proprio il passeggio o passeggìo) in salita non sarà troppo penalizzante su un risultato finale che mi vedrà unicamente lottare, come di consueto, contro la mia ombra. Non oso stimare alcun tempo finale, visto il terreno, ma alla fine io e Sharon (il nome della mia ombra) andremo a contare i punti fatti bene e quelli fatti male e sarà da quell'analisi che uscirà il voto finale.
Risultato finale, allora: P.M.!!!
Come P.M.? Sono in classifica, quelli P.M. sono i vari amici che si sono dimenticati o hanno saltato (in M40...) il penultimo punto! Come sarebbe a dire P.M.?
Vado a spiegare.
Sono partito tranquillo, e dopo un primo punto fatto benino ho subito patito la prima buca nel verde di cui si parla anche altrove (cfr. il blog di Andrea Segatta). Rimbalzo però bene sui punti del primo loop e con la compagnia (non cercata né da me né da lei) di Lucia Ferrarini piombo sul punto spettacolo cercando di avere una parvenza di atleta serio... anche se Andrea Rinaldi ha già "chiuso" la classifica M35 attribuendo la vittoria a Simone Grassi (primo shock! che fine ha fatto super-Carlo?) davanti a Rigoni (secondo shock! che cavolo mi aspetta nel secondo loop???).
Il secondo loop parte con una bella tirata di trasferimento nella quale cerco istintivamente di aumentare la velocità... ed infatti dopo una buona lanterna 10 (sesto tempo! solo 17 secondi dietro a Rigoni ma davanti a Stefani e Bellotto... ecco perchè quando poi qualcuno mi ha detto "hai visto gli struzzi?" ho risposto "quali struzzi?"!) pago le conseguenze della mia superbia: per la 11, infatti, tengo bene la curva di livello fino ad un verdino che mi invita a scendere un po' troppo. Quando mi affaccio al di là di un dosso e vedo una lanterna 4 curve più in basso che potrebbe essere la mia, stacco il cervello e mi ci precipito... orrore! Non è la mia lanterna ma una evidente depressione nelle quali convergono tante categorie. Non ci vuole molto per capire che, anziché guardare in basso, avrei dovuto guardare in alto e risalire le due curve perse nell'aggiramento del verdino... sto forse buttando via una prova discreta per essere tornato indietro negli anni, quando mi precipitavo su tutti i punti bianco-arancioni dei dintorni???
La risalita in quota è penosa e brucia buona parte delle riserve fisiche, ed anche di quelle mentali. Infatti commetto un altro errore fatale: mentalmente "timbro" il punto sbagliato come 11, e quando arrivo alla lanterna 11 la "timbro" mentalmente come 12. Infatti guardo la carta e imposto la tratta successiva avendo come obiettivo non il 12esimo ma il 13esimo punto, che è ben più lontano!
Prima botta di fortuna: la vera 12 sta praticamente in mezzo tra la 11, dove mi trovo, e la 13.
Seconda botta di fortuna: vado piano ma praticamente riesco a stare proprio sotto la linea rossa 11-(12)-13 che è in effetti quasi rettilinea.
Terza botta di fortuna: quando la stanchezza mi fa stravedere, e sto cercando di convincermi che il micro-movimento che ho appena superato è il grosso dosso che sta davanti alla 13 (perchè nel frattempo è saltato anche il concetto di valutazione delle distanze e sono tornato all'"autoconvinciamoci che quel che c'è attorno a me è perfettamente indicato in carta"...), vedo una lanterna a 1 metro da me, tanto vicina che ne scorgo distintamente il codice: 58.
Quarta ed ultima botta di fortuna: provo a guardare la mia sequenza dei punti, almanaccando che potrei essere caduto non sulla 13 ma sulla vicina 14 (!?!?! sono in totale cortocircuito...) e solo per caso mi accorgo, risalendo la lista dei codici, che la 58 è effettivamente uno dei miei punti ma è il 12esimo della sequenza!
Segue attimo di smarrimento, poi sbotto in un "ma guarda te che culo!"... proprio mentre un concorrente master arriva sul punto dall'alto, e lo scambio di battute che segue è chiaro un sintomo del fatto che costui sta pensando che la battuta fosse rivolta a lui!!!
P.M. o non P.M.? Essere o non essere? In pratica mi sono salvato di pura fortuna. E' certo che avrei raggiunto comunque (con qualche ulteriore confusione sulle distanze) il punto 13 e mai e poi mai mi sarei fermato a controllare la posizione del 12esimo, e mi sarei beccato una brutta P.M. allo scarico sicard.
P.M., dunque, nella mia personale sfida con Sharon...
Nel finale, a risalire la corrente degli Elite partiti nel frattempo (Tavernaro è come Gulliver... salta praticamente da un dosso al successivo) cerco di rimettermi in sesto e mi godo ancora gli ultimi punti di una bella gara. La classifica finale riporterà i vincitori e gli sconfitti, i P.M. veri e quelli presunti, ma non intendo dedicare nemmeno una parola al fatto che mi trovo in una posizione persino inusuale in questo 2011.
Tenere attaccato il cervello e non commettere idiozie come quella al punto 11 sarà uno degli argomenti segnati con l'evidenziatore al prossimo briefing, soprattutto se le gare continueranno a piacere al sottoscritto come quella disegnata da Andrea Cipriani a OltreBrenta.
16 Comments:
Cia Stefano,
Ieri non ti ho potuto nemmeno ringraziare per il tuo lavoro di Speaker. Sei sempre una voce di grande effetto e ieri ce l'hai ricordato.
Scusami ma ero un pò troppo 'preso" dal lavoro e non sono riuscito a 'beccarti' prima che te ne andassi
Ancora Grazie per la tua grande disponibilità e per i tuoi generosi commenti al lavoro dei miei ragazzi che 'tra parentesi' sono stati tutti dei 'grandi" sia i Tracciatori che tutti quelli che hanno lavorato, dai più grandicelli (eufemismo...) ai più giovani che non si sono mai tirati indietro. Per me questa è stata la più bella soddisfazione oltre a vedere i Concorrenti soddisfatti.
Bepi Simoni
Ho visto un po' di fila all'ambulanza per la verità.
Li cito come compagni di un viaggio riflessivo sull’opera sconfinata.
Nessuno escluso, tanto per testimoniarne la presenza.
Non escludo chi le caviglie ama tutelarsele con una prevenzione pre-tape. No, nemmeno coloro che in ufficio hanno fatto discutere del fight club del giorno prima, oggi di due giorni prima peggio ancora, quando lo sforzo lo si vede più evidente nelle croste definitive.
E siccome le docce nell'orienteering sono sempre e solo una prescrizione CONI, come i WC, mi sono immerso per la prima abluzione 2011 nel Brenta, per risvegliare questo mio ultimo anno; ma soprattutto tantrizzarmi senza più fraintendimenti, inevitabili, commerciali: gessetti colorati psicoterapici.
Oh seducenti pinete…
Un ringraziamento a Bepi per le belle parole e un ringraziamento ad Andrea per le ... complicate parole (io ho solo una laureetta in astrofisica e il 60 alla maturità classica risale ai tempi del regno italico...).
Non dimentichiamoci che chi dedica anche solo 1 minuto a leggere un blog ed inserire un commento, o a scrivere un pezzo per un giornalino o per un sito, ruba altro tempo alla famiglia, ai propri affetti, al lavoro ed a mille altre cose. Per questo apprezzo indistintamente tutti coloro che, firmandosi come hanno fatto Bepi e Andrea, lasciano un sengo del loro passaggio.
Che dire caro Andrea, effettivamente capisco che quest'orienteering per i pistaioli come Voi non è proprio la disciplina ideale... Però, volendo, per abituare le vostre delicate membra alle nostre intricate boscaglie di fondovalle, assai simili ai roveti Vicentini che anche i nostri Bikers dovranno conoscere loro malgrado quest'estate, potrei raccolgliere per voi un pò di sementi di rovo, di acacia, di altre spine varie (l'er-team certo mi potrebbe aiutare in questo generoso sforzo) da seminare nei vostri lindi giardini così da non rimanere sorpresi in codeste situazioni.
Con affetto
Bepi
@Visiolicus ma non ti interessavano di più Cagnolati e il gruppo Evolventi?
Cmq sappi che la prima regola del fight club è non parlare mai male dell'orienteering in trentino (la culla dell'orienteering)
Lo so che sono ripetitivo ma, come dicono quelli dell’Enea Casaccia, repetita juvant.
Personalmente non so se invidiare chi dice di divertirsi a disputare gare NAZIONALI come quelle di questo primo assaggio di stagione, o se mettermi a sorridere.
Una volta, ormai tanto tempo fa, per organizzare una bella gara nazionale, una cartina di 4-5 kmq. era il minimo per garantire una certa qualità e la soddisfazione dei concorrenti. Ora bastano un paio di francobolli da meno di 1 kmq. uniti da un prato e una strada e il gioco è fatto. Dimenticavo, il bosco però deve essere lento e intricato, TECNICO come si usa dire. Bisogna uscirne con le gambe e le braccia segnate, e magari con qualche caviglia gonfia.
Personalmente ne ho quindi le tasche piene di farmi ore di auto per cimentarmi in cacce al tesoro tecniche su francobolli tecnici, o in gare LONG da 2950 m. come quella che mi aspetta tra quindici giorni al Passo di S.Boldo. Ho fatto un paio di conti e se la matematica non è un’opinione sarà una gara da 25’-30’ per i primi; a meno che il terreno e i tracciati non siano anche lì TECNICI …
In entrambe i casi spero ci sia in giro qualcosa in alternativa, magari anche solo un CS dove il tracciatore ci faccia correre pensando, anziché vagare alla ricerca di invisibili buchette tecniche e invisibili roccette tecniche.
Condivido al 100% le perplessità di Stefano Z. Capisco che in tempi di crisi per trovare finanziamenti si debbano valorizzare nuove località che magari non hanno le caratteristiche classiche del paradiso orientistico.Magari si riesce a compensare con una buona organizzazione ed un bravo tracciatore che sfrutta al meglio il francobollo. Ma non si deve esagerare.
La maggior parte di coloro che oggi partecipano ad una Coppa Italia si è innamorata dell'Orienteering anni fa nei luoghi storici di questo sport, con cartine e percorsi da mettere in cornice. Sarà sempre così?
Potremmo inventare il circuito di coppa Italia per orientisti TECNICI e non....
Er Team disponibile a fornire sementi di rovo geneticamente modificato, coltivato da un botanico pazzo richiuso in un manicomio criminale nascosto in un valle segreta dei Colli Berici...
volendo possiamo fornire anche qualche semente dei rovi di cuceglio e del parco della mandri aper completare il mix del verde perfetto....
cmq mi sono fatto molto più male nelle leggendarie cartine da 6kmq che nel francobollo
Caro sam, allora la O-Marathon della Lessinia non fa per te. Pensa che lì sono stati cartografati 23 kmq. di territorio (senza un solo Euro di contributo pubblico, tanto per fare un distinguo) per poi farci solo una gara promozionale. Abbiamo provato a chiedere un Campionato Italiano per il 2012, ma non ci hanno neanche risposto. La prossima volta proveremo anche noi con i francobolli: magari ci andrà meglio e tu potrai evitare infortuni.
Zonori, quanto giallo usi per stampare 23 kmq di carta? :-)
Quello necessario, non un milligrammo in più (i toner costano). A richiesta potremmo però stampare carte con sole curve di livello ...
Nemmeno a farlo apposta uno dei miei due più grossi infortuni è stato nel giallo della Lessinia....
http://mary-marco.blogspot.com/2007_08_01_archive.html
Già, il mitico, insidioso giallo della Lessinia ...
Personalmente posso dire che la gara di Oltrebrenta mi è piaciuta moltissimo. La carta di gara non mi sembrava un francobollo: la zona di bosco era sufficientemente estesa per tracciare una valida gara Middle. I percorsi erano tecnicamente imegnativi, ma non c'erano punti "bingo". Il terreno è ostico, ma non eccessivamente per un atleta ben preparato fisicamente (basta vedere i tempi in gara dei migliori Elite, si vede chiaramente che il ritmo di gara poteva essere sempre mantenuto alto).
Chiaro che chi non è in ottime condizioni (non solo prestanza fisica, ma anche mobilità di caviglie, senso dell'equilibrio, tecnica orientistica, ecc) può non divertirsi in una gara come quella di domenica scorsa.
Sono però convinto che almeno le gare nazionali dovrebbero essere sempre proposte su terreni e tracciati così impegnativi, perchè devono essere "preparati" anche per preparare i nostri migliori atleti alle difficili competizioni internazionali.
Chiaramente non bisogna nemmeno dimenticare le centinaia di orientisti che chiedono solo di fare una gara interessante e divertente, ma vedo dal commento di Stegal che tante volte è possibile accontentare anche gli impiegati panzottelli... ;)
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