Stegal67 Blog

Wednesday, April 27, 2011

Orienteering Multi-days. Significa vacanze, significa ritrovare amici sparsi per mezzo mondo che causalmente hanno scelto lo stesso appuntamento per incontrarsi in una foresta. Significa passare qualche giorno lontano da casa senza particolari vincoli se non quello di presentarsi in partenza all'orario giusto. Significa però passare qualche momento di angoscia o di perplessità quando si tratta di scegliere, con molti mesi di anticipo, la categoria giusta... "In che condizioni sarò in quel momento?", "Che distanze e dislivelli mi faranno fare?", "Che tipo di gare saranno?".
In tanti anni si è vista gente iscritta in buona fede a categorie risultate poi massacranti, rovinandosi le vacanze trascorse tra ore nel bosco e pomeriggi sul letto di dolore, e chi si è iscritto a categorie accorpate infine alla W70... che va bene tutto (arrivarci, alla over-70!) ma uno vorrebbe anche cercare di trovare pane per i propri denti. Insomma... non è che ci chiamiamo tutti quanti Tavernaro o Tenani (o Rigoni) che la categoria ce l'hanno definita a priori e sarebbero comunque in grado di cavarsela ora et semper...
Quando è stato il momento di scegliere per la Pasqua in Alsazia, memore di quanto accaduto due anni fa ho optato per la H40; ricordandomi del divertimento del 2009 ma... non ricordando che avevo corso in HB!!! E, come volevasi dimostrare, mai scelta incosciente (la H40) si è dimostrata più azzeccata! Distanze importanti ma mai impossibili, percorsi difficili e talvolta molto difficili ma sempre alla portata, ore passate nel bosco a dare effettivamente il 100% delle mie possibilità senza dover mai strafare e sempre avendo a portata di mano un obiettivo raggiungibile.
La posizione in classifica? Quella non conta, anche se è un po' rovinata da una ultima tappa nella quale i miei avversari diretti hanno corsi come lupi mannari!
Tre giorni di Alsazia "tendente" ad una quattro giorni, comunque. Non tanto per il numero di ore di gara quanto perchè il piccolo gruppo GOK (dimezzato rispetto alle iscrizioni) presente in Francia non si è fatto mancare nulla. Ed infatti già venerdì, dopo un viaggio tutto sommato tranquillo da Milano a Mulhouse, eravamo sul terreno di gara del prologo Sprint...

(foto by Bea Arn o Filippo Pezzati - Scom Mendrisio: un panzottello lanciato a tutta velocità...)

SPRINT
Chi mi conosce sa bene a quale "partito" io appartenga. Se devo scegliere tra il partito "Cascine" ed il partito "Cison", io mi schiero apertamente per uno dei due... Le gare sprint sono, credo, ancora aperte a diverse interpretazioni dal punto di vista della tipologia di offerta sul mercato: mi ricorda un po' l'introduzione del SuperGigante nella Coppa del Mondo di sci, quando ognuno tirava dalla parte più favorevole ed ogni tanto si vedevano autentiche Discese ed ogni tanto dei Giganti veri e propri. Io non mi formalizzo più di tanto: prediligo sicuramente le gare che mi lasciano qualcosa dentro, che voglio ricordare perchè mi hanno offerto un percorso insolito e sul quale associare le mie (poche) doti tecniche alle mie (ancora inferiori) abilità atletiche; quando vado a vedere la classifica di una gara come quella di Cison o di Monghidoro, posso pensare ad una gara spalla a spalla con chi mi ha preceduto in classifica e chi mi ha seguito, e le posizioni in classifica sono definite proprio dal continuo utilizzo di poche nozioni tecniche in un crescendo di fiatone e di debito d'ossigeno. A Cison avrei forse potuto battere il buon amico E. De Angelis (Arco di Carta) se avessi sbagliato meno di lui o fossi stato un po' più deciso o più tonico; ma ho sbagliato qualcosa in più, o sono stato meno deciso o meno tonico, e lui mi ha battuto ed io non posso che rendergli merito: questo è l'orienteering per il quale posso farmi (io, Impiegato Panzottello senza altra pretesa che di arrivare al traguardo) quattro ore di macchina o di treno per una gara di 15... ok, facciamo 30 minuti! Purtroppo, per come l'ho vissuta io, la gara del Parco delle Cascine sarà stata anche il non plus ultra delle gare sprint, ma avrei potuto prendere tutti gli iscritti e chiedere: tu a quanto corri? 5 minuti al km? Io 5 minuti e 1 secondo. La gara è di 3 chilometri... vinci tu di 3 secondi e non ci sono santi che tengano!
Così adesso si è capito a quale partito appartengo... (d'altronde sono anche tesserato svizzero, e la gara dei campionati ticinesi l'hanno fatta nel labirinto cretese di Avegno...)

La sprint del prologo all'Ecomuseo Alsaziano potrà quindi far rizzare i capelli in testa a tante persone: non è certo un percorso da Mondiale ma è un percorso che per i tapascioni di bassa classifica si rivela essere divertente, insolito, intrigante, impegnativo. Percorso nel quale, puntualmente, ho raggiunto al primo punto il concorrente che partiva prima di me di due minuti (ma lui correva come un lupo), poi ne sono rimasto staccato al quinto punto (quando il suo ritmo è diventato insostenibile) e infine l'ho visto arrivare al traguardo dieci minuti dopo di me! Si. La carta associa un piccolo labirinto, nel quale era difficile trovare i pertugi giusti e contemporaneamente evitare i turisti, e poi boschetti, un po' di verdone, paludi a profusione, attraversamenti (io per quattro volte) di un fiumiciattolo tre volte più stretto e con tre volte più acqua di quello di Cison. E poi ancora pezzi ad azimut o su sentiero streeeeeetto, cambi di direzione improvvisi e i cinque sensi tutti all'erta per cogliere il pertugio giusto.
Per quanto mi riguarda, 39 minuti spesi benissimo nella micidiale caldazza alsaziana (31 gradi): un prologo divertentissimo che non vale per nessuna classifica se non quella della passione orientistica.

MIDDLE
La vera Tre giorni comincia alla foresta demaniale di Lauw in una giornata, ancora una volta, caldissima: la scelta di portare la borraccia nel bagaglio è salvifica! Middle... insomma... il terreno ha parecchie curve di livello, parecchio verde (ma i gradi di verde sono tutti da abbassare di un livello: il verde 1 è attraversabile, il verde 2 è un buon 1 ed il verde 3 è ancora affrontabile a prezzo di un minimo di pelle) e soprattutto una marea di lanterne. 22 punti! Ed il tracciatore in parecchie zone piazza tante lanterne a 20 metri l'una dall'altra... vai tu a capire se quella che ti fa l'occhiolino è l'avvallamento o la parte bassa della collina!
Tempo finale di gara: 1 ora e 34 minuti e sono persino soddisfatto di cavarmela con circa 15 minuti di errore. Sono meno soddisfatto quando l'educatissimo Giacomo mi dice che lui in H18 (stesso percorso) ci ha messo 49 minuti :-(
Un punto 6 che mi sembra buttato lì con poco raziocinio (lo cerchiamo tutti ad una trentina di metri, così quando finalmente lo trovo ed esco dal punto in costa, finisco due curve sopra ad un bivio evidentissimo che doveva essere in curva di livello...), tanti esordienti e giovanissimi che finiscono fuori dalla loro carta 1:5.000, e soprattutto una scala (quella 1:5.000) che anélo a più non posso quando mi trovo nella parte più a sud della carta che è un autentico delirio di dettagli all'interno del quale i più sgamati vanno via in gruppetto ed i lupi solitari (come me) si perdono tra mille lanterne e diecimila movimenti impercettibili del terreno! Se tanto mi da tanto, penso, domani per la gara long si viaggia attorno alle 3 ore...

LONG (Pasqua)
12 chilometri sforzo. Non 7.700 metri + 370 come dice la carta. 12 chilometri sforzo. Basta vedere DOVE ci hanno dato la carta e dove sta la svedese! L'obiettivo sarebbe quello di stare sotto le due ore, sarebbe una bella sfida con la mia ombra... la mia tattica è quella di non commettere errori (anche a costo di andare proprio piano), di studiare le tratte lunghe per evitare dislivello inutile e di non andare in disidratazione nonostante la borraccia. I primi punti in salita sono già insidiosi, alla 3 punzono e mi trovo attorno un nugolo di orientisti persi che hanno appena finito di chiedere informazioni ad Adele. Alla 4 il mio tempo di gara è attorno ai 30 minuti: sarebbero 4 x 4 = proprio 16 lanterne e 30 x 4 = proprio 120 minuti, ma ci sono ancora la tratta lunga e quella lunghissima, quindi la mia sfida con l'ombra parte con il piede sbagliato.
Inutile pensarci: occorre sgamellare un po' di chilometri. Faccio bene (giudizio di Giacomo Z.) la 4-5 andando a prendere il prato, e faccio bene (giudizio di Giacomo Z.) anche la 7-8 nella quale evito di scendere fino alla strada ed uscire di carta come insegna Minna... arrivo bene o male a capo della lanterna 10 e, improvvisamente, scopro che se le ultime lanterne mi cascassero addosso sarei ancora in grado di arrivare alle due ore!
Inutile fare pronostici... manca così poco alle due ore di gara... toh! la 11... bene, avanti così che... toh! la 12... ed ecco lì' la 13! Il morale torna a galla, vedo in lontananza la mia "ombra-due-ore" che si avvicina, forse ce la faccio... consumo le ultime gocce di acqua ed arrivo alla 14 in stile laser. Sono veramente sul filo del rasoio adesso, ma se pesco subito anche la 15... 15, 15... dove sei?!? Attacco il punto e finisco lungo, i secondi passano ed il cronometro attacca l'ora e 58. Non posso mollare adesso!

Improvvisamente vedo il punto di attacco, capisco che la lanterna è due curve sopra di me. E poi LA VEDO... la lanterna? NO, L'OMBRA!!! Ma non è l'ombra. E' una ragazza della D20Elite che esce dal punto! Ed all'improvviso quella povera inconsapevole ragazza diventa il mio "bersaglio". Ho fatto tutto bene in gara e mi faccio battere agli ultimi metri? NO! Corro in salita (SI! Corro in salita!) verso la 15 e mi precipito verso la 100 che sta ancora nel bosco e non è immediata da trovare, guadagno qualche metro in discesa e vedo quella ragazza che punta alla zona di arrivo per risalire le fettucce lungo la via più sicura... ancora un metro guadagnato, poi un altro. La 100 sta in un inghiottitoio ai piedi di una roccia... punzona lei, punzono io... esco dall'inghiottitoio spingendo persino con le unghie sulla terra. Ora la discesa, l'ombra è lì, a portata di mano... spingo ancora. Curva a sinistra, io stringo la corsa... contatto! COLLISIONE! Passo davanti io e la mia ombra (che si chiede chi sia questo ossesso) cerca di ripassarmi a destra. Ultima curva a sinistra... nuovo contatto! NUOVA COLLISIONE! E' il remake di Digione '79... punzoniamo il finish insieme, stretta di mano ed io filo allo scarico si-card. Non mi frega niente, non guardo l'orologio, voglio solo sapere... 1 ora o due ore. Il tempo: 1 ora, 57 minuti... 57 minuti??? Ma come sarebbe??? Ebbene si, avevo fatto partire il cronometro (ed ho fatto poi tutto 'sto cinema) al cancello del "meno due minuti"...
In ogni caso è sufficiente per me per mettere in saccoccia una gara largamente positiva. Sono talmente contento di me (con due ore di gara? SI!) che non sono nemmeno stanco. Anche se la mia compagna di volata mi guarda come se fossi matto...

(foto by Alessandro Manzoni - "Giacomo... devi fare come me!!! 10 minuti al kmsf e vedrai come ti diverti!!!"

MIDDLE (Lunedì dell'Angelo)

Ultimo giorno di gare. Ancora middle, ancora un gran caldo. Sono altre 22 lanterne e questa volta si gareggia al TannenWald, un bosco a 2 km circa in linea d'aria dal centro di Mulhouse su una carta che mi dicono essere quella di allenamento per gli orientisti alsaziani. Come a Lauw, il bosco è una specie di Brinzio o di Golasecca (e non sono il solo a dirlo) con i verdi sempre un pelo più attraversabili di quanto dica la carta.
Gli organizzatori della caccia non ripetono le prodezze di due anni fa ma... insomma... al mio stesso minuto parte il secondo della H18, ovvero l'inseguitore di Giacomo. Lui prende la descrizione punti "H18-H40" e si ferma in mezzo ai piedi, io dico "excusez-moi" e prendo la stessa descrizione... e comincia una specie di gioco a rimpiattino, con lui che evidentemente cura me in partenza ed io che al bip-bip-biiiip comincio a cincischiare (tanto la svedese è lontana) e cammino quel poco che basta per lasciare che sia lui a portarmi sulla 1 e sulla 2.
Le prime lanterne sono un continuo incrocio con Michela Conti, anche lei in caccia nella D40. SOlo i percorsi a lunga gittata arrivano al bordo sud-est della carta e a quel punto la salita è bella che finita. Qualche punto a sfruttare i sentieri o ad usarli come punto di arresto, poi si comincia a scendere. I trenini del francesi si formano e scoppiano attorno a me (ma tutti purtroppo corrono più di me e quello che guadagno in zona punto lo perdo con gli interessi lungo la tratta). Al punto spettacolo la gara è praticamente finita perchè le ultime lanterne sono in comune con tante categorie; cerco di godermi le ultime tratte facendo persino un po' a botte con la vegetazione (ad un certo punto nel verde 2 esclamo uno "spacco tutto!" cui manca solo il "per Toutatis" che fa tanto Obelix...) ed il finale è ancora un lungo sprint con e tra chiunque arrivi insieme nel gruppetto che entra nel piccolo stadio di Mulhouse.
Il risultato finale dell'ultima tappa è soddisfacente per me: 1 ora e 13 minuti, ma la classifica è un po' penalizzante... ma chissenefrega! Ho potuto anche oggi stare sul mio personale 100% dell'impegno, trovare i punti quando dovevo e far girare le gambine quando potevo. Gli amici, non tutti purtroppo perchè qualcuno è rimasto a Milano, sono lì sul campo: il Primiero, la Besanese, il FitMonza, Adele e Stefano.

L'Alsazia è in saccoccia. La decisione presa tanti mesi fa, quell'H40 con tanti punti interrogativi, si è mostrata la scelta migliore possibile.
Non è stata l'ultima decisione già presa in questo 2011... speriamo che le prossime si mostrino ugualmente azzeccate! Alsazia felix, da ripetere.

3 Comments:

At 11:41 PM, Anonymous Anonymous said...

Ogni qualvolta si ha l'occasione di partecipare a gare di Orienteering all'estero, emerge chiara una netta differenza tra ciò a cui siamo abituati dalle nostre parti e ciò che invece viene proposto in altri paesi. Ho in pratica la netta impressione che la tendenza italica sia quella di abituare l'orientista alla "passeggiata con ostacoli" o alla "caccia al tesoro paesana", ambedue rigorosamente brevi (ma "tecniche") e supportate da impianti che, solo una decina d'anni fa, non bastavano neanche per una garetta promozionale. Poi cosa succede? Andiamo all'estero e ci si imbatte nella cruda realtà dei 12 kmsf., degli avversari che sembrano marziani, delle cartine ad ampio raggio con tratte, a volte, difficili da essere contenute in un A4. Viviamo tempi difficili ... soprattutto al di qua delle Alpi.

 
At 3:58 PM, Anonymous rusky said...

Forse perchè la maggior parte di noi fa orienteering solo per divertirsi e non per affaticarsi troppo! per quello ci sono le o-marathon ma non mi sembra che ci sia il pienone a farle. Se poi parliamo di Nazionali o altri discorsi più seri, la cosa cambia; ma a livello amatoriale non credo che ci sia tutta questa voglia di spingersi troppo avanti.

 
At 10:50 PM, Blogger Lessinia Orienteering Bosco Chiesanuova said...

Hai toccato un punto sensibile caro Marco. Ma se la maggior parte di noi lo fa solo per divertirsi allora perchè tutta 'sta frenesia di istituire Campionati Italiani di tutte le specialità e di tutte le categorie, Coppe Italia, TdR, PUNTEGGI DI LISTA BASE? Perchè continuare a proporci terreni dove neanche i fungaioli ci entrerebbero?
Perchè allora non organizzare gare come si deve solo per gli agonisti veri (5% del movimento) e per gli altri solo gare di contorno? O per divertirci abbiamo bisogno di vincere la medaglietta o guadagnare i punti di lista base?
Oltretutto si risparmierebbero un sacco di soldi in visite di idoneità obbligatorie.

 

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