Ciao Carlo,
sei stata una delle prime persone che ho conosciuto in quella strana giornata di fine agosto a Ronzone, nel 1992, che ha cambiato per sempre la mia vita; quella in cui tu, Ivana, il piccolo Paolo, e gli amici Giovanni e Barbara mi avete introdotto ad una strana cosa chiamata “orienteering”.
Ogni volta che ci siamo incrociati nel bosco, anche durante la gara più lunga e difficile, c’è stato tempo per un saluto da parte tua, con un filo di fiato o con la mano. E dopo la gara ci mettevamo a raccontare a cosa stavamo facendo in quel momento, al perchè eravamo entrambi proprio lì, a quale scelta di percorso ci aveva portato ad incrociare i nostri passi.
Ora è il mio turno di salutarti. Sono certo che dal cielo continuerai ad osservare le nostre vicende terrene, a commentare con una visuale migliore della nostra le scelte di percorso, delle gare come della vita.
Permettimi di dire una piccola cosa... forse non è il momento adatto per una battuta, ma conoscendoti so che non te la prenderai: leggendo la notizia sul sito Fiso, ho increspato le labbra leggendo il tuo nome; ho pensato solo per un istante a come, anche in quello strano aspetto che ho colto, tu ti sia trovato accomunato a tanti campioni del nostro sport. Che si dovrebbero togliere tutti quanti il cappello di fronte al tuo nome, perchè anche tu sei stato un campione.
Un campione della vita.
Addio Carlo.
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