Cunardo: il TMO che non mi sarei mai aspettato, e invece...
Ammetto di essere rimasto un po’ indietro, nelle ultime
settimane, nella scrittura del blog; capita... persino io, il Super-Impiegato-Panzottello, ho
bisogno di recuperare le forze dopo due fine settimane consecutivi di viaggi +
sveglie all’alba (se non nel cuore della notte) + corse solitarie nel buio del
bosco, solo contro i cinghiali. Mi riferisco alle gare dell’Arge Alp e alle
finali di Coppa Italia, di cui vorrei scrivere qualcosa nelle prossime
settimane.
C’è sicuramente una costante nelle gare che ho affrontato
negli ultimi tre fine settimana… ed ho quasi paura a dirlo perché non vorrei
che questo incantesimo finisse proprio sul più bello: la costante è che in
ognuna delle ultime tre domeniche appena trascorse mi sono divertito UN
SACCO!!! (spero che nessuno della Besanese mi stia leggendo… e spero che a Ghemme si continui sulla stessa lunghezza d’onda). Posso persino affermare di essere
riuscito, almeno in una occasione per ognuno dei fine settimana di cui sopra, a
fare qualcosina in più del minimo sindacale orientistico ed atletico cui ormai
mi devo abituare (o adagiare) nell’annata 2014, quindi ci sono almeno tre gare
di cui potrò raccontare in positivo le mie gesta quando avrò da scrivere “il
top ed il pot” dell’anno 2014.
"Giusto per stare sulla notizia" (citazione di quando Paolo
Mutterle vinse il Campionato Veneto in notturna e scrisse il pezzo più
esilarante mai comparso sul sito Fiso), comincerò a narrare le epiche gesta del
Super-Impiegato-Panzottello dall’ultima domenica: TiEmmeO in quel di Cunardo,
Canton Ticino, profonda Svizzera. Ehmmm… no, Canton Ticino ‘sta cippa! Narrano
infatti gli estensori dell’atlante del Touring Club, solo di recente scalzati da quelli di GuuglMaps,
che Cunardo stia DI QUA del confine, non DI LA’. Di qua, nemmeno tanto
in fondo alla Val Ganna che è ormai agilmente raggiungibile via tangenziale di Varese dal
casello di Gazzada. Siamo dunque in territorio italico, ma ovviamente avendo
scelto gli svizzeri di cartografare questa zona siamo purtroppo e pur sempre in un bosco
ostico se c’è ne è uno, terribile come quello di Blair Witch Project… perché è
pur sempre una gara del TiEmmeO ed è meglio che sia così per poter lanciare
nell’empireo della World Ranking List i vari Inderst (sorella e fratello) e
Pezzati (fratello e sorella), osservati speciali delle divinità che rispondono
ai nomi di Maddalena, Ren, Boiani… (piccolo inciso: ma quanto corre Michele
Ren! Quando lo incontro nel bosco mi sorride sempre e mi saluta…! Forse ride
perché non riesce a capacitarsi come faccia io a stare in piedi e ad arrivare
al traguardo con tutte le punzonature, o più probabilmente è una persona
educata e sportivissima)
Ehmmm… bosco ostico avevo detto? MA NEANCHE PER L’ANTICAMERA
DEL CERVELLO! E’ un bosco pulito se ce n’è uno, un bosco con una bella
visibilità, un bosco con un bel fondo sul quale non ho mai messo a repentaglio
le mie caviglie; tratte in costa sulle quali non è necessario avere i poteri
dell’uomo ragno per stare in piedi, e tratte nella parti meno impervie nelle
quali anche io sono riuscito (mica sempre, ma almeno ci ho provato) a far
andare le gambe… che poi se Ren e Boiani volano, io cosa ci posso fare?
Quindi: NON eravamo in Canton Ticino ma ancora in Italia…
NON ho dovuto sorbirmi il solito percorso ticinese spezzagambe. Anzi! Ho potuto
gareggiare su un percorso DAVVERO NOTEVOLE per il quale pagherò volentieri da
bere a Guido Macconi alla prima occasione (lo scrivo, tanto nessuno dell’Unitas
legge il mio blog)… abbastanza vicino a casa… allora adesso ci sarebbe da
capire come mai, su circa 300 presenti, ci fossero in tutto solo una dozzina di
lombardi al via, di cui la maggior parte tesserati per società del Ticino, 4
del Cus Parma, 2 del TOL, 2 del Panda Valsugana. Alcuni ticinesi mi chiedono con una certa perplessità che fine abbiano fatto i lombardi. Io ho risposto che la numerosità dei
locali (locali lombardi, ovviamente), in fondo, poteva considerarsi “in linea con le aspettative”. Una frase
che, qualunque cosa voglia dire ed in qualunque contesto la si usi, è ormai una costante anche delle cronache
nazionali (quindi possiamo dire che oltre a Donadini, Mattiroli e le mitiche staffette
besanesi, la Lombardia orientistica è riuscita ad esportare anche altre cose
nel mondo).
Peccato. Perché a giudicare dalla lettura dei risultati
non mi sembra che il Raid del Monte Bisbino abbia “risucchiato” tutti gli
orientisti della regione che batte bandiera con la Rosa Camuna (o, viceversa,
che a Cunardo siano convenuti tutti coloro che non ce la fanno a gareggiare per
21 km e 1300 metri di dislivello o non sono interessati ai raid). E’ un problema
di costi? E’ un problema di appuntamenti tanto ravvicinati? (siamo tra l’Arge
Alp + Coppa Italia e il campionato sprint di Ghemme) E’ un problema di
comunicazione? (nell’era di internet?). E’ un problema di calendari? Siamo proprio
tutti stanchi e stufi, oppure dobbiamo ritenere che tutto ciò sia in linea con
le aspettative? E, soprattutto, c'è davvero qualcuno a cui interessa sapere che fine hanno fatto le decine di orientisti della domenica che adesso manco cercano più nei calendari la garetta più vicina nella quale andare a fare una semplice rimpatriata? Lo ritengo un vero peccato e nel mio piccolo, fosse anche solo per solleticare la sopita voglia orientistica di qualcuno, non mi stancherò di ripetere
quello che, più volte, avevo ripetuto anche a Fontanigorda due domeniche fa: “mi
dispiace che la cronaca della gara sia iniziata con 36 minuti di ritardo…” No!
No! NO! NON ERA QUESTO CHE VOLEVO DIRE! (ma riprenderò il tema). No! Lo ripeto
oggi e lo ripeterò ancora: “Mi dispiace
per quelli che la gara di Cunardo se
la sono solo sentita raccontare e non hanno potuto viverla in diretta”.
Cunardo dunque, con Guido-Macconi-for-coursesetter al
tracciato e tutte le premesse per prendere una sonora legnata, tornare a casa
con le gambe rotte e zoppicare poi fino a giovedì… Dico solo come è andata a
finire: ieri sera al DodgeBall ero fresco come una rosa, ho pigliato al volo tutti i
palloni che passavano nel mio radar e ho sparato dei missili balistici come se
Curt Schilling si fosse impossessato di me! Tutto questo grazie alla gara di
Cunardo che ha spazzato via tutti i residui dell’influenzetta che mi aveva
preso durante la settimana.
Ho trovato il percorso divertente, mai noioso. Sempre
tanti rimbalzi nel bosco, talvolta ad angolo acuto ma (come nelle migliori
lezioni di Zonori) non sempre gli angoli acuti sono quelli che creano incroci
ed andirivieni. Mi sono goduto il passaggio di Tobia Pezzati "testa bassa e pedalare con vigore" ad inizio gara, ho
persino fatto finta di correre veloce in quella parte di bosco piatto per fargli
vedere, se mai si fosse accorto della mia presenza, che il suo Manager (non lo sapevate? Nemmeno Tobia, se è per questo…!)
sa correre veloce anche lui. Domenico Lepori mi ha passato presto; poi, dopo
che ho sputato un polmone sulla salita tra la 6 e la 7, mi ha passato anche
Tiziano Boiani che era almeno 3 metri dietro di me quando io stavo già
allungando la mano verso la punzonatrice (ha punzonato prima lui, ovviamente) e nel finale che ci ha fatto diventare tutti quanto simili alla pallina del flipper ho visto passare anche Michele Ren, sorridente e tranquillo come se
stesse facendo la spesa alla Migros, e invece stava volando per andare a vincere
proprio con pochi secondi di vantaggio su Boiani.
Il mio tempo? Appena meno del doppio di quello del
vincitore, come all’Arge Alp, come a Fontanigorda, e sono tappi di champagne che partono. Il percorso di Guido
Macconi? Eccolo qua sotto, e sono bottiglie di birra che si stappano! Come scrivevo prima, mi dispiace per quelli che la gara di
Cunardo se la sono solo sentita raccontare dagli altri (non da me che sono di parte, da altri…) e che, non avendo un
fisico bestiale o la voglia irrefrenabile di un numero sempre più ridotto di amici, non se la
sono sentita nemmeno di andare al raid del Bisbino. Certo che un trofeo
Insubrico che spinge la gara ticinese fino ai confini di Bellinzona, per poi
arrivare a Cunardo e valere solo per il TiEmmeO… forse si potrebbe ripensare
uno zinzinello, non dico fin dalle fondamenta ma un pochettino si.
Yours sincerely,
Stegal
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