Stegal67 Blog

Tuesday, October 28, 2014

Cunardo: il TMO che non mi sarei mai aspettato, e invece...

Ammetto di essere rimasto un po’ indietro, nelle ultime settimane, nella scrittura del blog; capita... persino io, il Super-Impiegato-Panzottello, ho bisogno di recuperare le forze dopo due fine settimane consecutivi di viaggi + sveglie all’alba (se non nel cuore della notte) + corse solitarie nel buio del bosco, solo contro i cinghiali. Mi riferisco alle gare dell’Arge Alp e alle finali di Coppa Italia, di cui vorrei scrivere qualcosa nelle prossime settimane.

C’è sicuramente una costante nelle gare che ho affrontato negli ultimi tre fine settimana… ed ho quasi paura a dirlo perché non vorrei che questo incantesimo finisse proprio sul più bello: la costante è che in ognuna delle ultime tre domeniche appena trascorse mi sono divertito UN SACCO!!! (spero che nessuno della Besanese mi stia leggendo… e spero che a Ghemme si continui sulla stessa lunghezza d’onda). Posso persino affermare di essere riuscito, almeno in una occasione per ognuno dei fine settimana di cui sopra, a fare qualcosina in più del minimo sindacale orientistico ed atletico cui ormai mi devo abituare (o adagiare) nell’annata 2014, quindi ci sono almeno tre gare di cui potrò raccontare in positivo le mie gesta quando avrò da scrivere “il top ed il pot” dell’anno 2014.

"Giusto per stare sulla notizia" (citazione di quando Paolo Mutterle vinse il Campionato Veneto in notturna e scrisse il pezzo più esilarante mai comparso sul sito Fiso), comincerò a narrare le epiche gesta del Super-Impiegato-Panzottello dall’ultima domenica: TiEmmeO in quel di Cunardo, Canton Ticino, profonda Svizzera. Ehmmm… no, Canton Ticino ‘sta cippa! Narrano infatti gli estensori dell’atlante del Touring Club, solo di recente scalzati da quelli di GuuglMaps, che Cunardo stia DI QUA del confine, non DI LA’. Di qua, nemmeno tanto in fondo alla Val Ganna che è ormai agilmente raggiungibile via tangenziale di Varese dal casello di Gazzada. Siamo dunque in territorio italico, ma ovviamente avendo scelto gli svizzeri di cartografare questa zona siamo purtroppo e pur sempre in un bosco ostico se c’è ne è uno, terribile come quello di Blair Witch Project… perché è pur sempre una gara del TiEmmeO ed è meglio che sia così per poter lanciare nell’empireo della World Ranking List i vari Inderst (sorella e fratello) e Pezzati (fratello e sorella), osservati speciali delle divinità che rispondono ai nomi di Maddalena, Ren, Boiani… (piccolo inciso: ma quanto corre Michele Ren! Quando lo incontro nel bosco mi sorride sempre e mi saluta…! Forse ride perché non riesce a capacitarsi come faccia io a stare in piedi e ad arrivare al traguardo con tutte le punzonature, o più probabilmente è una persona educata e sportivissima)

Ehmmm… bosco ostico avevo detto? MA NEANCHE PER L’ANTICAMERA DEL CERVELLO! E’ un bosco pulito se ce n’è uno, un bosco con una bella visibilità, un bosco con un bel fondo sul quale non ho mai messo a repentaglio le mie caviglie; tratte in costa sulle quali non è necessario avere i poteri dell’uomo ragno per stare in piedi, e tratte nella parti meno impervie nelle quali anche io sono riuscito (mica sempre, ma almeno ci ho provato) a far andare le gambe… che poi se Ren e Boiani volano, io cosa ci posso fare?

Quindi: NON eravamo in Canton Ticino ma ancora in Italia… NON ho dovuto sorbirmi il solito percorso ticinese spezzagambe. Anzi! Ho potuto gareggiare su un percorso DAVVERO NOTEVOLE per il quale pagherò volentieri da bere a Guido Macconi alla prima occasione (lo scrivo, tanto nessuno dell’Unitas legge il mio blog)… abbastanza vicino a casa… allora adesso ci sarebbe da capire come mai, su circa 300 presenti, ci fossero in tutto solo una dozzina di lombardi al via, di cui la maggior parte tesserati per società del Ticino, 4 del Cus Parma, 2 del TOL, 2 del Panda Valsugana. Alcuni ticinesi mi chiedono con una certa perplessità che fine abbiano fatto i lombardi. Io ho risposto che la numerosità dei locali (locali lombardi, ovviamente), in fondo, poteva considerarsi “in linea con le aspettative”. Una frase che, qualunque cosa voglia dire ed in qualunque contesto la si usi, è ormai una costante anche delle cronache nazionali (quindi possiamo dire che oltre a Donadini, Mattiroli e le mitiche staffette besanesi, la Lombardia orientistica è riuscita ad esportare anche altre cose nel mondo).

Peccato. Perché a giudicare dalla lettura dei risultati non mi sembra che il Raid del Monte Bisbino abbia “risucchiato” tutti gli orientisti della regione che batte bandiera con la Rosa Camuna (o, viceversa, che a Cunardo siano convenuti tutti coloro che non ce la fanno a gareggiare per 21 km e 1300 metri di dislivello o non sono interessati ai raid). E’ un problema di costi? E’ un problema di appuntamenti tanto ravvicinati? (siamo tra l’Arge Alp + Coppa Italia e il campionato sprint di Ghemme) E’ un problema di comunicazione? (nell’era di internet?). E’ un problema di calendari? Siamo proprio tutti stanchi e stufi, oppure dobbiamo ritenere che tutto ciò sia in linea con le aspettative? E, soprattutto, c'è davvero qualcuno a cui interessa sapere che fine hanno fatto le decine di orientisti della domenica che adesso manco cercano più nei calendari la garetta più vicina nella quale andare a fare una semplice rimpatriata? Lo ritengo un vero peccato e nel mio piccolo, fosse anche solo per solleticare la sopita voglia orientistica di qualcuno, non mi stancherò di ripetere quello che, più volte, avevo ripetuto anche a Fontanigorda due domeniche fa: “mi dispiace che la cronaca della gara sia iniziata con 36 minuti di ritardo…” No! No! NO! NON ERA QUESTO CHE VOLEVO DIRE! (ma riprenderò il tema). No! Lo ripeto oggi e lo ripeterò ancora:  “Mi dispiace per quelli che la gara di Cunardo se la sono solo sentita raccontare e non hanno potuto viverla in diretta”.

Cunardo dunque, con Guido-Macconi-for-coursesetter al tracciato e tutte le premesse per prendere una sonora legnata, tornare a casa con le gambe rotte e zoppicare poi fino a giovedì… Dico solo come è andata a finire: ieri sera al DodgeBall ero fresco come una rosa, ho pigliato al volo tutti i palloni che passavano nel mio radar e ho sparato dei missili balistici come se Curt Schilling si fosse impossessato di me! Tutto questo grazie alla gara di Cunardo che ha spazzato via tutti i residui dell’influenzetta che mi aveva preso durante la settimana.

Ho trovato il percorso divertente, mai noioso. Sempre tanti rimbalzi nel bosco, talvolta ad angolo acuto ma (come nelle migliori lezioni di Zonori) non sempre gli angoli acuti sono quelli che creano incroci ed andirivieni. Mi sono goduto il passaggio di Tobia Pezzati "testa bassa e pedalare con vigore" ad inizio gara, ho persino fatto finta di correre veloce in quella parte di bosco piatto per fargli vedere, se mai si fosse accorto della mia presenza, che il suo Manager (non lo sapevate? Nemmeno Tobia, se è per questo…!) sa correre veloce anche lui. Domenico Lepori mi ha passato presto; poi, dopo che ho sputato un polmone sulla salita tra la 6 e la 7, mi ha passato anche Tiziano Boiani che era almeno 3 metri dietro di me quando io stavo già allungando la mano verso la punzonatrice (ha punzonato prima lui, ovviamente) e nel finale che ci ha fatto diventare tutti quanto simili alla pallina del flipper ho visto passare anche Michele Ren, sorridente e tranquillo come se stesse facendo la spesa alla Migros, e invece stava volando per andare a vincere proprio con pochi secondi di vantaggio su Boiani.


Il mio tempo? Appena meno del doppio di quello del vincitore, come all’Arge Alp, come a Fontanigorda, e sono tappi di champagne che partono. Il percorso di Guido Macconi? Eccolo qua sotto, e sono bottiglie di birra che si stappano! Come scrivevo prima, mi dispiace per quelli che la gara di Cunardo se la sono solo sentita raccontare dagli altri (non da me che sono di parte, da altri…) e che, non avendo un fisico bestiale o la voglia irrefrenabile di un numero sempre più ridotto di amici, non se la sono sentita nemmeno di andare al raid del Bisbino. Certo che un trofeo Insubrico che spinge la gara ticinese fino ai confini di Bellinzona, per poi arrivare a Cunardo e valere solo per il TiEmmeO… forse si potrebbe ripensare uno zinzinello, non dico fin dalle fondamenta ma un pochettino si.

Yours sincerely, 
Stegal


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