Stegal67 Blog

Wednesday, November 05, 2014

Perchè fu che andai a Ghemme... e come finì

Orientisti di tutto il mondo… scrivete il vostro blog! Sarete famosi, rispettati, fighi come Indiana Jones e soprattutto VINCENTI! L’ultimo fine settimana di gare ne è stato l’ennesima dimostrazione: colui che pagherebbe perché Rigoni cambiasse categoria (notare il periodo ipotetico dell’irrealtà, ottativo aoristo carpiato con due avvitamenti del Devoto Oli) spopola in Trentino senza nemmeno sforzarsi di camuffare la sua superiorità “… sette migliori tempi consecutivi…”; colei che venderebbe l’anima di Bruce Springsteen per una nuova medaglia al Lipica Open trionfa a Muggia, località talmente ad est che lì il sole tramonta quando a Milano è ancora mezzogiorno. Infine il più affermato collaudatore di camelbak e bandane del nord-ovest pialla la concorrenza nella bi-sprint doppia gara sprint di Ghemme, amena località piemontese nota per l’aceto ivi prodotto e per… e per… per l’aceto, appunto.

Tre i blog orientistici che vanno per la maggiore, tre nette vittorie. Tre indizi fanno una “Prova!”, come diceva Jerry Calà, ed io chi sono per negare l’evidenza? Già… chi sono io? Io sono il quarto moschettiere, quello talmente scarso che non lo volevano nel club, sono il quarto gol di Antognoni contro il Brasile nel 1982 (quello annullato), sono il protagonista della più bella battuta pronunciata da Francesco Salvi: era una persona poco appariscente… quando di loro dicevano: mah, erano in tre o quattro… “o quattro” era lui! Chissà perché, loro vincono ed io no.

Eppure ce la metto tutta! Anche io pagherei perché Rigoni cambiasse categoria e venisse in H40 (almeno avrei una scusa per passare definitivamente in H45…). Anche io porto il camelbak nelle sprint, però sul davanti… nel caso mio Men’s Health in copertina scrive “Addominali scolpiti… tra 20 anni se ti dòpi!”. E se non conosco a memoria le parole di “Born to run” di Bruce S., posso sempre fischiettare “Run to me” di Tracy S. … Evidentemente i motivi per i quali si vince una gara di orienteering sono più nascosti.

Per cercare di fare del mio meglio in quel di Ghemme, avevo deciso di puntare tutto sulle scelte di percorso: questa volta non mi sarei incaponìto a cercare passaggi segreti nelle gallerie della tangenziale (Brescia), o a inventarmi passaggi obbligati sul fiume laddove non c’è nemmeno il fiume (Sovramonte). Avrei fatto tutto per benino e avrei staccato la concorrenza grazie alla mia superiore tecnica orientistica. Che è quello che ho fatto, almeno a giudicare dalle cartine pubblicate da Alessio Tenani: su 23 lanterne del bi-percorso doppio percorso, in 22 ho fatto la stessa scelta del finalista dei WOC 2014 (la 23esima, dalla 6 alla 7 del secondo percorso, sono convinto che l’ha sbagliata lui!: io ho tagliato per i vigneti).



Perché allora non ho vinto? Sfiga… mi sa che su 40 iscritti alla MA in quel di Ghemme, in 40 abbiamo fatto le stesse 22 scelte identiche di Tenani. Ammetto anzi qui solennemente che nella tratta 11-12 del primo giro ho attraversato il canale senza nemmeno pensare due secondi se fosse attraversabile o meno! D’altra parte ero così stanco che di tornare indietro non se ne parlava proprio (il regolamento dice espressamente che nessuna scelta è vietata se è utile per la sopravvivenza dell’individuo), inoltre avevo le scarpe così infangate ed i piedi talmente fradici che persino i RIS di Parma si sarebbero accorti di qualcosa! Non potendo dunque prevalere sulla concorrenza grazie alla mia superiorità tecnica, non mi è restato che rantolare e rotolare fino al traguardo della seconda tappa ed attendere il pomeriggio per dare il meglio all’outlet di Vicolungo dove ho trovato ben TRE calzature numero 50 a prezzo stracciato che sono state immediatamente requisite e portate alla vituperata casetta (no Edoardo, allo stand della Salomon non ho trovato nulla… la scarpa più grossa era del 47, il che è più o meno quello che fanno quelli di La Sportiva e che non potranno mai andarmi bene).

Per il resto, la cronaca dice che a Ghemme hanno vinto i più forti. Certo che Andrea Seppi poteva evitare di passarmi sulle orecchie proprio nella piazza in centro a Ghemme, facendo risaltare ancora di più la mia velocità “da zero a bradipo in 40 minuti”! Abbiamo avuto una bella affluenza di orientisti (si vede che una gara a due-curve-due dall’uscita dell’autostrada può essere allettante per chi ha famiglia a casa), spero non provocata solo dall’annuncio Besanes-ico “entrambe le tappe varranno per la lista base”… o forse è proprio così. Per essere una bi-sprint un doppio impegno, la mia gara è durata un’ora e mezzo circa: 22 minuti la prima tappa, poi lo spostamento alla seconda partenza, l’inutile tentativo di convincere le gambe a riprendere una qualsivoglia parvenza di corsa dopo che la cartina della collina morenica tra i vigneti si era palesata come una riedizione del centro storico di poco prima, ed un’altra mezz’ora di corsa stanca fino al traguardo. Punti in lista base non credo di averne fatti, ma ciàcole in compagnia… quelle tante!


E forse questo è stato un buon e valido motivo per essere andati a Ghemme. Però che invidia per gli altri oriblogger… tutti vincenti, ‘azzarola! E a me niente…

3 Comments:

At 11:02 PM, Anonymous Larry said...

Io ho per te un debole e mi piace tutto quello che scrivi, ma ora tu non mettermi alla prova: non scrivere più e poi mai più parole brutte come bi-sprint, bi-percorso, bi-tentativo.

 
At 9:01 AM, Blogger Stefano said...

Io non ho scritto proprio niente del genere, come peraltro si evince dallo scritto non taroccato...

 
At 1:14 PM, Anonymous Anonymous said...

La prossima volta potresti provare con Run to me dei fratelli Gibb ...

 

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