Calendario dell'Avvento - giorno 10 - Lipomo - Trofeo Lombardia
Si comincia a gareggiare nel bosco, finalmente! O meglio: comincio a raccontare le mie gare nel bosco partendo dall’ultima, quella disputata sulla carta del Lago di Montorfano a fine ottobre. Dal momento che si tratta dell’ultima gara boschiva, vorrei almeno cavarmela senza troppi danni, sia fisici (in termini di impatto con la vegetazione) che morali (vorrei evitare di perdermi, per farla breve!). Confido nel fatto che a Montorfano ho già corso e che ricordo una carta ricca di sentieri ai quali appoggiarmi se proprio le cose dovessero andare male male.
Non piove, e questo è già tanta roba per chi come me corre
con gli occhiali, e fin dai primi punti il verde segnato in carta sembra nella
realtà assai meno insidioso di quanto avessi potuto preventivare. I sentieri ci
sono, quindi tutto come previsto: non è questo il giorno in cui mi perderò
senza sapere da che parte andare. Altrettanto prevedibile è però la mia
prestanza atletica ridotta al minimo sindacale, cosa che mi fa propendere fin
dall’inizio per una gestione della gara al risparmio (questo però non
autorizzava Michail Anuchkin a passarmi sulle orecchie!
Al risparmio, si, ma a conti fatti pure troppo. Va bene
soffrire sulla risalita dalla 8 lungo la linea di massima pendenza. Va meno
bene ri-soffrire in uscita dalla 11, quando per andare alla 12 scelgo di
utilizzare il sentiero più a sud (quello alto che passa di fianco all’area
privata) anziché stare basso e farmi portare alla 12 senza tanti problemi.
Il percorso mi piace: è costituito da alcuni loop con le tratte decisamente brevi del tipo “l’uscita dal punto è già l’attacco per il punto successivo” ed alcune tratte lunghe ad unire i loop. Non c’è mai la possibilità di perdersi tra un punto e l’altro, perché le tratte sono talmente corte che l’unica possibilità per mettersi nei guai consiste nello sbagliare di brutto la direzione di uscita da un punto.
Non sono uno che guarda le classifiche, ma alla fine mi
rammarico nello scoprire che se ci avessi messo solo un po’ più di ardore
agonistico, forse un paio di posizioni avrei potuto anche guadagnarle. Sono
stato troppo prudente all’inizio e questo, alla fine, mi ha portato a
gareggiare in modo quasi soporifero per tutto il percorso. E questo non va mai
bene, vuol dire non avere rispetto per il lavoro che ha fatto il tracciatore. Non va bene Stegal, stavolta non ti sei meritato la pagnotta!
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