Squ-agliato a Scu-relle
Scurelle, altitudine 375 metri sul livello del mare secondo
Wikipedia. E' uno dei centro industriali più importanti della Valsugana, ma
basta mettere sul navigatore "Campo Sportivo di via Donzelli" e ci si
trova a girare lontano dai capannoni, tra vigneti e campi coltivati, sotto il sole cocente del 19
agosTORRIDo, alla ricerca del ritrovo della prima tappa della Due Giorni della
Valsugana. Il giornale radio che mi ha accompagnato per parte del viaggio parla di allerta gialla sul Trentino per il caldo
e la cappazza di afa che ristagna. Direi che ci sono tutti i presupposti per
confermare un vecchio adagio: quando organizza il Panda Valsugana, ci sono solo
"condizioni estreme". O fa un caldo disumano o viene giù un'acqua (pure peggio) da arca di Noé.
Al via si presentano in tantissimi, soprattutto nelle
categorie giovanili, il che già da solo è un gran bello fatto che rende ancora più piacevole la giornata.
Innumerevoli le tute del Pergine, del Fonzaso, del Panda, del Trent-O, il ritorno
in bello stile del Monte Giner, qua e là l'Orienteering Trieste, il Cauriol e tutti coloro che per
un motivo o per un altro sono in Trentino a fare le vacanze e si sono dati
appuntamento in Valsugana. Ci sono persino le tute del COB di Barcellona (e qui
qualcuno potrebbe averci messo lo zampino, vedi alla voce “Parteli”). C'è addirittura il miglior Ori-blogger d'Italia, che non porta più i capelli platinati ma mi suggerisce il titolo del post! (in effetti sono arrugginito, non solo nella corsa ma anche nella scrittura). Mancano
solo quelli che sono seduti sul divano a guardare i Mondiali di atletica
leggera per stabilire se le ragazze dell’eptathlon sono più carine o meno di
quelle del salto in lungo!
Dopo aver dubitato a lungo, mi iscrivo nella solita edonistica
categoria M21, tanto la gara è sprint. Ovviamente pensando che la caldazza
orrenda con cui dovrò fare i conti non riuscirà a prosciugarmi di ogni energia e volontà prima che io abbia tagliato il traguardo. Errore imperdonabile! Nonostante i ripetuti
tentativi di mettere la testa sotto il getto di acqua delle fontane, allo
scoccare della lunghezza che più o meno sarebbe stata quella della M55 (ovvero
la mia vera categoria) ed in corrispondenza dell'attraversamento di un campo che al confronto la temperatura nella Death Valley è rinfrescante, il percorso disegnato dalla scurelata Silvia Simoni ha
la meglio sul sottoscritto e mi ritrovo ad affrontare le ultime tratte del
percorso al passo, incurante della pessima figura.
Il percorso gira per lo più attorno al centro abitato, e si
percepisce la volontà da parte di Silvia di proporre ad ogni scelta (quasi ad
ogni scelta) una alternativa. Così, dopo la gara, ci si ritrova con Alexander
Schuster e Sebastian Romano a discutere tra un tuffo e l'altro di testa sotto
il getto di acqua del rubinetto se dalla 3 alla 4 era meglio andare a sinistra
ed allungare fino alla 14 o passare a destra (per me: a destra, ma se ci metto
10 secondi a deciderlo mi sono già giocato l'eventuale - ripeto eventuale
perché non so se era davvero più corta - vantaggio), oppure se dalla 13 alla 14
era meglio salire le scalette e fare meno strada oppure fare zigzag fino alla 4
salendo una curva sola.
Poi do una occhiata alla carta "tutti i punti" in mano a Bepi Simoni e vedo un nugolo di lanterne nel centro abitato e mi dico che sarebbe stato bello farne qualcuna di più nei vicoletti e tra i passaggi non ad angolo retto del paese. Dove ci sarebbe stata un po’ più di ombra. Ma tutto sommato, Silvia ha tracciato proprio come avrei tracciato io. Grazie al Panda Valsugana per l'impegno nella due giorni agostana (io ho preso parte solo alla prima tappa): ci si rivede l'anno prossimo in Val di Sella ma per carità... condizioni meteo meno "estreme" please!
Il mio risultato finale? Una bazzecola... ma non c’è di che Leonardo! (le PM contano per determinare che non sono arrivato ultimo, vero?)
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