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Friday, December 09, 2022

Only the brave

 Lo confesso. Sono un accanito lettore del blog del Disinformatico, al secolo Paolo Attivissimo (qui il link: https://attivissimo.blogspot.com/). Un paio di giorni fa mi sono imbattuto nel post settimanale "Podcast RSI" e la mia attenzione è stata colta dal titolo "intelligenza artificiale che scrive temi e articoli". Non sono la persona più tecnologica di questo mondo. Come ben sanno amiche ed amici, il mio utilizzo della tecnologia si limita ad aggiornare di tanto in tanto la protezione dello smartphone, a scaricare qualche app per giocare sul tram. Mi rifiuto categoricamente, più per pigrizia che per posa o per ignoranza, di aggiornarmi e di inseguire la tecnologia. Non sono mai riuscito ad avere feeling con gli aggiornamenti incrociati di orologio digitale, Garmin, Strava, chi più ne ha più ne metta... Non sono capace di usare Ocad (anche perché non l’ho mai aperto), scappo se qualcuno mi propone di imparare ad usare Purple Pen o Open Mapper.

Tuttavia la parte di generazione automatica di testi mi ha intrigato (ci sono pochissime cose del blog di Paolo Attivissimo che NON mi intrigano) e per qualche strano motivo mi sono detto "stavolta ci provo anche io". Sarà perché nelle ultime settimane ho prodotto a manetta testi e contributi per gare passate presenti e future, ho contribuito e letto e commentato in anticipo tutto il prossimo Azimut, non è passato giorno senza che mi sia stato chiesto un aggiornamento di questo o di quel testo a tema orientistico (e poi c'è da domandarsi perché il blog langue dalla mia ultima performance a Sagnino e dalla O-Marathon?). Ovviamente tutto ciò senza contare i testi e le email che devo effettivamente produrre per lavoro.

Così ho provato a registrarmi sul sito menzionato da Paolo Attivissimo. Ci ho messo pochi passaggi (ottimo!) e subito mi sono trovato davanti una schermata semplicissima (ottimo!) con due sole finestre di testo (ottimo!), pronto a fare la mia prima richiesta. Non ho dovuto neppure pensarci molto, ed ho digitato: “Scrivi il testo di uno speech appassionato e coinvolgente che posso usare davanti ad un gruppo di sportivi per raccontare l’anno appena trascorso”.

Il risultato, ottenuto nel giro di pochi secondi, è pazzesco, incredibile, intrigante e persino inquietante. In pochi secondi ho ottenuto senza alcuno sforzo un discorso appassionato, coinvolgente, ovviamente generico, ma del tutto utilizzabile in un contesto come quello citato. Così, nelle pagine dedicate ai commenti, è iniziato un breve scambio di battute con “Il Disinformatico” nel quale entrambi abbiamo convenuto che l’intelligenza artificiale potrebbe nel giro di pochi anni portare ad una completa sostituzione del ruolo dello speaker.

Pensateci un po’: Federico Bruni è già in grado di proporre una diretta Youtube durante la quale al passaggio dei concorrenti dalla linea del traguardo si ottengono in sovraimpressione nome, categoria, tempo e classifica parziale. Se si potessero estrarre tutti i tempi parziali e li si potesse confrontare in tempo reale con quelli degli altri concorrenti (uno scherzo per l’Artificial Intelligence) si potrebbero dare in pasto alla Voce artificiale elementi per descrivere l’intera gara: qui Tizio ha guadagnato terreno, là ne ha perso, unendo il tutto con le caratteristiche base della mappa la Voce potrebbe lanciarsi persino in un commento tecnico. E se si potesse agganciare il segnale GPS, la cronaca sarebbe diretta dal bosco.

Perché mi è venuto in mente tutto questo? Perché prima di accedere al blog del Disinformatico avevo appena finito di fare i conti delle gare fatte quest’anno. 72 presenze su un campo gara. Dicesi settantadue! Siamo ad un ritmo medio di una mappa in mano ogni 5 giorni di calendario! Chiaro che ci sono periodi di pausa e periodi densi come pochi altri (vedi alla voce WMOC). Ci sono gare (Campionati Italiani Middle di Santa Colomba) e gare (organizzazione dell’allenamento al parchetto “Franca Rame” di Milano). Ma con un ritmo di 72 “eventi” all’anno, devo mio malgrado ammettere di dover essere veramente di coccio se ancora nel bosco commetto delle svarionate talmente ciclopiche come nemmeno un HC alla sua prima esperienza ad Archeton.

Di questi 72 eventi, in 34 sono stato anche lo speaker (e da qui l’aggancio con tutta la prima parte del discorso). 34 giornate durante le quali il mio impegno è iniziato molto molto presto rispetto a quello di tutti gli altri amici e le altre amiche che poi pazientemente mi ascoltano per ore; il primato va ovviamente alla long distance “only the brave” della Foresta del Cansiglio, con passaggio per la partenza rimediato attorno alle ore 6 del mattino, il che a livello di backplanning fa sveglia alle 5.15, cambiarsi nel corridoio per non disturbare il resto della crew, colazione… which one? Lo stomaco mica è sveglio a quell’ora! Passaggio fino alla partenza e infine saluti che manca solo il fazzoletto bianco che sventola alla partenza del Titanic, con tracciatore e posatori che si accommiatano con una faccia che dice solo “ma questo è veramente matto!”.

Le gare nelle quali svolgo il ruolo di speaker sono in alcuni casi molto long, in altri casi meno long. In tutti i casi, il compito che mi prefiggo è quello di arrivare al traguardo in tempo per dare il benvenuto ai concorrenti. Così la tecnica che ho sviluppato, e che poi mantengo per forza di cose anche quando non devo fare lo speaker, è quella “survivor”: scelte sicure, magari più lunghe o meno sfidanti, meno rischiose ma che mi portano a correre meno rischi (e, con la mia panza e la mia età, i rischi sono l’unica cosa che “corre”, almeno in salita).

Nella mia top qualcosa 2022 ci sono sicuramente la sequenza delle lanterne più lontane dal traguardo nel bosco di Villa Gregoriana, sotto il diluvio e con i fulmini che cadevano a pochi passi da me, la sequenza 11-18 alla Foresta del Cansiglio, l’arrivo “a cannone” al traguardo della sprint relay di Sanremo, la sequenza di lanterne tra le diecimila buche dell’Argentario durante la middle di Santa Colomba, una ennesima maglia di “finisher” alla O-Marathon degli Altipiani in categoria Elite (dove ero iscritto in M50, ma Marco ha proditoriamente cambiato la nostra iscrizione a poche ore dal via).

E’ stato l’anno dello speaker ai WMOC, con le mie consuete litigate feroci con il solito Senior-Event-qualcosa che pensa di avere a che fare con un esordiente totale ma anche con tante battute con partecipanti da tutto il mondo che si meravigliano di essere salutati ed annunciati come se avessero vinto medaglie mondiali in Elite (poi magari, come due squisite persone come Mario Ammann e Mikko Sani, le vincono davvero). E’ stato l’anno della Five days of Italy a Madonna di Campiglio, dove ho potuto contare su una crew di supporto invidiabile (Maddalena, Nicole, Samuele e tanti altri) e dove la mappa del Grosté ha fatto ancora una volta dei danni pazzeschi alla autostima orientistica non solo mia.

E’ stato l’anno dei due MOO, di una Milano nei Parchi con oltre 600 iscritti, del caldo micidiale di Treviso (e non ho neppure avuto il punto posato alla “fontana delle tette”), della doccia a base di birra di quel malcapitato avventore di un bar del centro di Ancona che non si aspettava il mio leggerissimo cambio di volume all’arrivo di Stella Cignini nella semifinale della KO sprint. E’ stato l’anno in cui, mio malgrado, ho visto il mio nome comparire come tracciatore di una gara regionale (grazie di tutto, Simone!) e durante il quale nonostante tutto ho corso ancora una volta la long di un Campionato Italiano Elite e ho concluso l’annata con la long del Parco di Monza, dove (quasi tutto) è cominciato 30 anni fa.

E’ stato anche l’anno della terribile caduta di Pian de Gralba, e se sono qui a raccontarlo vuol dire che il mio angelo custode si è ampiamente guadagnato la pagnotta.

Prima che la stagione 2023 ricominci, troverò il tempo di raccontare qualcuna di queste gare. Lo farò senza attingere al software che genera automaticamente i testi, sennò che gusto c’è? E se un giorno quel software dovesse soppiantarmi come speaker, posso sempre contare sulla mia arma segreta: io le gare le corro e le vivo prima di tutti gli altri.

Trovatemi un software che sia in grado di fare altrettanto, poi ne riparliamo.

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