Legnano nel parco - buona la prima
Sparpaglio oche, accumulo scoiattoli. E mi diverto. Domenica 5 maggio, "Ei fu... scudetto immobile...", passo dal ruolo di tracciatore a quello di concorrente di una "Ovunque sia, nei parchi". E mi diverto.
La Punto Nord Monza da sempre, con i vari Giorgio ed Anna,
con le varie Cristina e Anita e Lisa e Sofia, partecipa attivamente e con
passione alle gare di Milano nei Parchi, anche quando sono piazzate il sabato
che precede una gara importante ed il buon senso consiglierebbe di tenere le
gambe a riposo. Potevo io esimermi, dopo le fatiche a Maniago e Valerioano
descritte nella puntata precedente, dall'andare a Legnano al Campionato
Regionale Sprint, che si sarebbe tenuto su un terreno 80% prato e 20% sterrato,
senza un metro su strada? No, non potevo esimermi. In 30 minuti si arriva al
ritrovo ed in 30 minuti si torna a casa con un bonus per mangiare i meritati 3
piattoni di pasta con il ragu. C'è tempo di fare quattro chiacchiere in
amicizia. La giornata è caldamente primaverile. Non c'è nulla che possa andare
storto.
Nel mio ruolo di apripista, prendo in parola un altro pezzo
del comunicato gara che dice di non disturbare le oche (che stazionano in
abbondanza sulle sponde del laghetto) e di non farsi aggredire dagli scoiattoli
che potrebbero essere a caccia di cibo.
A parte che essere aggredito dagli scoiattoli, animaletti coccolosi e puccettosi come pochi, potrebbe accadere solo in una brutta scena da film horror di serie C (ma io non sono la classica bionda americana svampita e tuttetette destinata a crepare male alla prima scena del film), ci sono solo due possibilità: o la Punto Nord pensa che io me ne vada in gara con una biova ripiena di mortadella che potrebbe risultare appetibile anche per un qualunque passante, o gli scoiattoli potrebbero scambiare ME per cibo.
Quello che succede è che le oche mi guardano passare come se
niente fosse, anche quando passo davvero a mezzo metro dalle loro penne, e gli
scoiattoli che dovrebbero essere pure timorosi e timidi non fanno un plissé nemmeno
se punto dritto al loro codino.
Ed io, correndo per quello che posso sul mio piede malandato,
vedendomi passare a fianco qualche giovane torello, stando attento a non
disturbare tutti gli altri frequentatori del parco (dove per "disturbare"
intendo "lasciare una immagine raccapricciante di un botolo che
rotola") arrivo al traguardo e mi godo anche la bella foto qui sotto, by
Nadia Galimberti.
Una.
Bella.
Giornata.
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