“Se sarò ancora in piedi…” – ultima parte: dall’Arge Alp ad un nuovo inizio
Cronache di una stagione che finisce negli stadi del ghiaccio
Uscito dagli EOC, le
energie rimaste sono subito convogliate nelle gare dell’Arge Alp. Si torna a casa,
a Folgaria e Lavarone. L’atmosfera è bellissima, i ricordi dell’esperienza agli
Europei è vivida. In tanti mi chiedono come mi sono trovato in televisione, mi
dicono che hanno sentito il commento, che hanno apprezzato, che ho reso un
ottimo servizio all’orienteering.
La gara del sabato è
nel bosco di Costa, che ormai penso di conoscere bene ma nell’orienteering ci
sono sempre mille insidie. Infatti sabato mattina ho un mal di testa da
scoppiare, che “curo” a suon di Brufen e caffè. Visto che la mattina è lunga,
faccio un primo giro nel bosco con la cartina “tutti i punti” ed ho modo di
incontrare nella zona dei punti 32 33 e 34 un enorme mandria di pecore. Che poi
verrà spostata in un’altra zona del bosco…
PROPRIO NEL PRATO
DELLA PARTENZA!!!
La mattina è proprio
lunga, e per passare il tempo dedico di fare un altro giro, questa volta come
ticinese nella categoria Open…
Nella domenica
dell’Arge Alp, la sveglia suona molto prima dell’alba. Vado in partenza come un
automa, sapendo che non potrò fare il giro completo nell’ordine previsto ma
dovrò tagliare i loop da qualche parte. Il bosco nella zona ovest è decisamente
“impestato”, come pure nella parte finale 9-13-14 e ci metto poco a capire che
l’ago della benzina è già in riserva.
Il fine settimana
successivo torno in auto, c’è il fine settimane ligure da onorare. La gara di
Genova Bolzaneto progettata da Alessio Tenani è bellissima ma anche molto dura,
mette a dura prova la mia vista di 56enne nel loop 13-17 ma tanti dei miei
personali casini li avevo già combinati al punto 10 dopo il passaggio al punto
spettacolo, dove sono arrivato ancora con il fiatone per via di quella tratta
3-4-5 che mi ha portato dritto fino al gran premio della montagna.
Del fatto che il
fisico è in sfacelo me ne accorgo anche il giorno dopo, alla staffetta dei
Piani di Praglia, dove mi devo accontentare di fare il giro dei punti attorno
all’arena (ed il giro finale Elite dopo il passaggio al punto spettacolo) su un
terreno che da giovincello mi aveva visto quindi ai campionati regionali a
staffetta insieme a Daniele Falcaro e che non costituiva tutta questa insidia…
ma sto parlando di quasi trenta chili fa!
Le ultime uscite sono
ancora quelle della Milano nei parchi, e poi le gare bi-sprint vicino a Milano.
Al quartiere Barona siamo iscritti in categoria Nero solo in due, siamo Marco
G. ed io, e cerchiamo di suonarcele di santa ragione su percorsi davvero belli
disegnati da Paolo Bocchiola e Michela Titoli.
Quando vado a Casatenovo per la mia ultima bi-sprint, a metà novembre, ancora non so che la mia stagione orientistica è giunta al termine. Non lo so io, ma lo sanno le mie gambe che non riescono neppure a connettersi con il cervello in modalità “sono le ultime dell’anno: falle bene e datti da fare!”.
E’ invece la stagione
da speaker a non essere affatto finita.
Solo che questa volta non è Orienteering: le mie apparizioni agli Europei hanno avuto l’effetto di suggerire il mio nome per le gare di un altro sport. Pattinaggio di velocità, pista lunga. Mi trovo così tra fine novembre ed inizio dicembre a cimentarmi come arena speaker per le Coppe del Mondo Junior.
Dove trovo altri team
meeting, persone fantastiche ed appassionate e tanta pazienza nei miei confronti
e per la mia modalità di commentare qualcosa di più rispetto ad una serie di
tempi intermedi e di posizioni
C’è però una differenza notevole con l’orienteering, che non mi farà mai abbandonare il mio sport: non ci sono pattini di numero 50, e quindi non posso provare i percorsi!!!
1 Comments:
...del resto il percorso è anche parecchio più pallosetto...
Post a Comment
<< Home