Forte Cherle. Premetto subito che non sarei qui a raccontare questa gara se non fosse che il GOK ha preferito muoversi al sabato anziché arrivare in zona gara direttamente da Milano di domenica. Non ci sarei riuscito perché le mie condizioni nella giornata di quel sabato di metà giugno assomigliavano molto se non troppo a quelle della gara di Bedolpian dell’anno scorso: pressione a livello terra terra, giramenti di testa come se piovesse, energie nemmeno sufficienti a trascinarmi lontano dal letto di qualche metro. Viste le premesse, non credo che mi miei soci mi avrebbero permesso di andare in gara, né forse io l’avrei fatta visto che se ne sarebbero andati in giro col pensiero del sottoscritto finito in qualche burrone…
Per fortuna un intero pomeriggio di sonno per nulla disturbato dai movimenti dei bikers della 100km dei Forti, una buona e ricca cena ed una ulteriore notte di sonno “in stile catalessi”, nonché una abbondante colazione, mi hanno messo in riga ed ho così potuto affrontare la carta di Forte Cherle. Che io considero modestamente una autentica “palestra per orientisti” come piace a me! Bosco bianco (però, mannaggia, in zona partenza ho trovato qualche disbosco non previsto e le gambe hanno frizzato per un po’ a causa delle ortiche), dislivelli umani e non ticinesi, pezzi di bosco incantato con tutti i dettagli e pazienza se la zona di gara era quella con i roccioni ad ovest e con l’ “hell on the rocks” a nord (ma come ha fatto l’anno scorso Mamleev a viaggiare a 4 al km lì dentro?).
Sono partito piano, tranquillo, andando a prendere il sentiero in alto sulla tratta in comune con l’MA (anche se sulla salita mi hanno superato anche i bambini di Angela L.) e così sono entrato in carta ben bene. 1 e 2 senza problemi e verso la 3 intravedo davanti a me una figura che non dovrebbe essere lì: Renato Bettin. Controllo la carta… ci sarà qualche incrocio, e invece l’amico veneto stava avendo qualche problema di troppo sulla terza lanterna. Trovata insieme, io dal basso a chiamare lui in alto, Renato ha ripreso il suo ritmo e alla fine mi ha dato altri 13 minuti al traguardo. Per la quinta lanterna mi affido al vecchio trucco del “ripassare dalla partenza” visto che la zona è a me famigliare per esserci stato fino a qualche minuto prima. Infatti prendo la costa perfettamente e arrivo al punto senza problemi… se non fosse che questa lanterna è la famosa “65x52” si cui parlano le cronache (intendo gli altri blog): poiché non sono così confidente nelle mie doti tecniche da osare punzonare con sicumera una lanterna con un codice diverso da quello previsto gironzolo un po’ in giro… al terzo passaggio dalla “52” trovo altri due concorrenti sicuri che qualcosa non vada. Punzonano loro, punzono anche io, anche se per buona parte del lungo lunghissimo tragitto verso la 6 mi rimane in testa una vocina che mi dice che sono già praticamente P.E. e che non si fa così nel bosco…
C’è un’altra vocina che fa capolino mentre viaggio verso la 6: quella che mi fa sapere che alla 6° lanterna sarò praticamente ad un’ora di gara. Avendo da fare 20 lanterne, dovrei certamente darmi una mossa, anche se considero che le due tratte lunghe sarebbero a quel punto alle spalle. E la “mossa” attesa si materializza nelle vesti di un gruppone che per 7 lanterne si muoverà in maniera convulsa attorno a me conducendomi da un punto all’altro come una nuvola di elettroni veloci alle prese con un bel nucleo di uranio impoverito (io)! Gli elettroni sono: Ruth Kastl, da zero a 100 in velocità in un batter d’occhio, mr. Conci by Crea Rossa che mi disegna le tracce sugli avvallamenti, Andreina Brandi, Michele Fiocca che in discesa aziona il turbo (cerco di seguirlo e subito le mie giunture urlano STOP!) e John Feehan che se ne frega se al punto 12 è due curve sotto… tanto con tre balzi ha ripreso la quota e l’andatura giusta. Insomma in poche battute sono al punto 13 e… in pratica la gara volge al termine!
Eh già perché è solo a quel punto che mi accorgo che in pratica devo solo puntare verso il pratone, ed uno dei punti è in una buca facile, uno al ponticello che passa sopra la strada… insomma quasi quasi (penso) riesco a finire entro il tempo massimo! Mi fiondo a tutta velocità nel prato in direzione della zona detta “inferno” ed entro in bussola verso il primo punto che trovo in men che non si dica. Farò addirittura segnare il miglior tempo di tratta, il che mi resta per qualche motivo inverosimile. Con calma arrivo anche al secondo punto dell’inferno, mentre per il terzo preferisco perdere quota scendendo in traccia su un sentiero per attaccare il punto da un posto sicuro: il punto è in una specie di spelonca rocciosa, e mi compiaccio di vedere che andando con calma riesco a venire a capo di una zona altrimenti oltre le mie possibilità.
Sul terzultimo punto, ritorna in auge la famosa lanterna “52x65” nelle vesti di una signora che mi chiede “Ha visto la 52?”. 52? Faccio una faccia veramente perplessa e mi giro lentamente di 180° ad indicare col braccio “Ma se sarà a due chilometri da qui…”. La signora mi assiste: “No, lei dice la 65 che però è la 52… io invece cerco la 52 che però ha il codice 65!” Ah si? Ma allora non sono mica P.E. !!! Peccato che non abbia visto la 65x52… insomma, quella che stava in zona arrivo, perché non sono in grado di aiutare la signora in questione ma mi dirigo velocemente (insomma…) verso l’arrivo: 1 ora 52 minuti e rotti e riesco persino ad arrivare prima che cominci a diluviare. E come prima esperienza a Forte Cherle di “gara vera”, intendo con la partenza ad un orario decente ed i concorrenti in giro per il bosco con me, non c’è male.
Però non chiedetemi come mai sul sito Fiso ad oggi 24 giugno non è ancora uscito niente (se non lo devo scrivere io il pezzo… non lo devo scrivere io!).
E non chiedetemi nemmeno del pezzo sul Trofeo delle regioni (idem come sopra) e della signora Katarina Borg vice-campionessa del mondo di salto in lungo: ho deciso che per un po’ farò quello che mi piace fare e che mi distrae. Se capita qualche piccola intervista, qualche commento sulle gare importanti, aiutare Bruno per le gare internazionali… bene! Altrimenti posso tenere tranquille le mie dita e la mia tastiera, tanto più che adesso mi hanno installato Skype!!!
1 Comments:
ciao Stefano, sono in ferie ma riesco a connettermi in qualche modo.
Per il TDR io ti ho inviato una mail domenica sera ovvero appena la mia schedina UMTS ha deciso che c'era campo sufficente e contestualmente l'ho inviata a Daniele Ferrari che ifatto ha pubblicato un Pezzo sul Giornale L'Adige il lunedì.
La mail era scarna e parlava solo del risultato finale e l'ho inviata da Yahoo.
Trovi tutto quanto (in pratica il testo della mail + qualche foto) su http://oritrentino.blogspot.com.
Comunque non credo spettasse neppure a me pubblicare qualcosa sul sito fiso visto che la 5days of Puglia ha tanto di addetto stampa. Però, ad oggi neppure sul loro sito c'è traccia dei risultati... e io non ho ancora ricevuto nulla.
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