Stegal67 Blog

Friday, June 13, 2008

Piccoli segreti del mondo dell'orienteering, svelati a breve su http://www.asti-ticino.ch/co/index.php (sono curioso di vedere che titolo inventerà questa volta Lidia...)

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“…Che tu sia un angelo o un diavolo \
Ho tre domande per te…”
(Ligabue)

Cominciamo subito con una domanda-sondaggio: a quanti di voi capita di andare per il bosco, in gara, con una canzoncina o un motivetto che gira per la testa? Coraggio! Anche se non lo volete ammettere, a tanti di voi sarà capitato qualche volta. Non fate come gli italiani, che quando leggono i risultati delle elezioni non ne trovi neanche uno che ammetta di aver votato per questo o quel personaggio (che magari le elezioni le ha vinte…). Capita a tanti, capita anche a qualche atleta Elite che mi ha confidato questo piccolo segreto: niente conta dei passi, niente ripetizione della sequenza dei prossimi tre punti “quarantasettebucasessantatreavvallamentocinquantasetteroccia…”, niente litania di auto-convincimento “seiforte!seibravo!seisullalineagiusta!...”. solo una pura e semplice canzoncina.

Il bello della faccenda è che non siamo mai noi a scegliere la canzone. Potesse una volta essere “Eye of the tiger” per immaginare di essere come Rocky sulla scalinata di Philadelphia, o “Pump it”, o persino una “Freestyler” (visto che l’ha usata pure il Kalevan Rasti di Gueorgiou per il video dell’edizione vincente della Tiomila). No, non siamo noi a scegliere la canzone, ma è la canzone che sceglie noi. E magari entra in testa “Bocca di rosa” di DeAndrè… che se uno riesce a fare una bella gara con “Bocca di rosa” in testa è un fenomeno della natura e un campione! (ogni riferimento a fatti e persone – il sottoscritto – è puramente voluto… non il fatto di essere un campione, ma di aver corso con “Bocca di rosa” in testa)

Bene. Io ai Monti Mondini avevo con me Ligabue. “C’è un po’ di traffico nell’anima-a-a-a…” eh già, c’era proprio un po’ di traffico alla fine di quella prima lunghissima costa, nella sella che mi divideva dalla grossa collina attorno alla quale avrei dovuto girare… Traffico di atleti che andavano avanti e indietro, chi alla ricerca di un rudere, chi di un avvallamento: evidentemente quella zona apparentemente piatta ma ricca di dettagli si stava mostrando di digestione assai più difficile rispetto a quella costa sulla quale i rari concorrenti italiani badavano per lo più a non ruzzolare a valle.

Ma sto divagando. Ho continuato a tenere Ligabue in testa praticamente per tutta la gara. Ma che dico, è Ligabue che non se ne è voluto andare! E capirete che in oltre 1 ora e 40 minuti di permanenza nel bosco (tanto durano le mie peregrinazioni dal triangolo rosso al doppio cerchio), se avessi avuto la mente sgombra e lucida avrei avuto abbastanza tempo per formulare qualche nuova teoria matematica, o elaborare una qualche forma di filosofia orientale… Invece niente. Così, a due punti dall’arrivo, quando mi sono trovato sulla parte alta della “costa di ritorno” dei Monti Mondini (non oso pensare al lavoro di cesello che ha fatto l’amico Stefano Bettelini per evitare che la gara si trasformasse in una semplice andata-dietrofront-e-ritorno) in un punto irriconoscibile e con l’unica speranza di risalire 12 (dodici) curve per trovare un sentiero da cui riattaccare il punto… ecco che Ligabue mi è venuto in aiuto: poiché anche i miei muscoli, come il frigo della canzone, era ormai vuoto di energie, avrei provato a “distrarre” i miei piedi ponendomi proprio le 3 domande di cui parla quella canzone.

E la prima non poteva essere che la seguente: “Ma come fanno i ticinesi ad andare così forte su questi terreni?”. Prima curva di livello risalita… mumble mumble… allenamento, certo. Abitudine, assolutamente si… ma ci deve essere dell’altro. Ecco. Sulla seconda curva di livello ho trovato la risposta: i campioni ticinesi devono avere una gamba più corta dell’altra! Solo così è possibile che la costa più impervia, bagnata e sdrucciolevole si trasformi in un pianoro costante. Terza curva di livello… Già, ma il buon Stefano Bettelini ci ha fatto cambiare direzione di attacco un buon numero di volte. Quando la costa cambia direzione, come rimediare? Sulla quinta curva di livello ho trovato la risposta: quando la costa cambia direzione i campioni di oltre-Brogeda, novelli Robocop, invertono la gamba destra con la sinistra!

Soddisfatto della mia nuova teoria evolutiva dell’orientista, ho valicato un altro paio di curve di livello sulla linea di massima pendenza, e sono passato alla seconda domanda: se per me, misero orientista milanese, può essere sfidante cimentarsi (anche se con scarsi risultati) nel TMO, quanto può essere sfidante per un giovane ticinese passare nella categoria assoluta e affrontare un percorso sapendo di avere di fronte un mostro sacro come Stefano Maddalena? Sulla nona curva di livello, ho pensato che presenze così “ingombranti” nelle classifiche sono sempre uno stimolo a migliorarsi: ho pensato allora alla giovane Elena Roos che solo all’inizio dell’anno scorso sui terreni di Taino competeva sul filo dei secondi con le ragazze lombarde ed a metà anno era già agli Europei Giovanili. Ed ho completato l’ultima curva di livello riflettendo su quanto la presenza di atleti del genere porti giovamento ad un movimento regionale (o cantonale) al di là del risultato in classifica: ancora non sapevo che non avrei trovato Stefano Maddalena nelle classifiche finali della 7° prova del TMO e che per l’occasione sarebbe stato Manuel Asmus a vestire i panni di leader dopo 10,5 kmsf e 22 punti di controllo uno più selettivo dell’altro.

E non sapevo nemmeno, perché avrei trovato la notizia solo a distanza di qualche giorno sul sito ASTi, che nel 2008 la brava Elena si appunterà alla divisa una nuova coccarda: quella della convocazione per i Campionati Mondiali juniores. Ma se per una volta posso vestire io i panni del tecnico, suggerisco di tenere d’occhio questa ragazza in vista del 2009: un anno in più di maturità ed un terreno, quello del Primiero trentino, che più ticinese di così non si può! (forza Elena!)

Erano così finite le curve di livello in salita. Dal sentiero ho fatto l’esame della situazione, ho trovato un comodo punto di attacco ed il punto di controllo si è dimostrato essere proprio lì dove doveva essere fin dall’inizio, se solo fossi più bravo… come ho fatto a non trovarlo subito? (ma non sono così tutti i punti, una volta che li abbiamo trovati?). Ed improvvisamente mi è sovvenuto che con questa domanda avevo proprio completato il “ciclo” delle 3 domande della canzone. E’stato a quel punto che il motivetto, improvvisamente come era arrivato, altrettanto senza preavviso se ne è andato dalla mia testa. Evidentemente il suo scopo l’aveva raggiunto: distrarmi quel tanto che bastava per convincermi a non mollare, a risalire quelle 12 curve ed arrivare al traguardo in un tempo quasi irragionevole ma classificato.

Però ho fatto tesoro almeno di una delle riflessioni fatte lungo quella impervia salita; nel dopogara al ritrovo di Pura ho esposto la mia tesi, quella dei robocop ticinesi, a Roberto Tettamanti e a Gianni Pettinari. Mi hanno guardato (giustamente) come se avessi preso troppi bagni di sole sulla testa! Forse questa ottava lezione del corso “Come diventare orientisti ticinesi in 10 lezioni” non l’ho capita molto bene: vorrà dire che chiederò un bis all’Unitas Malcantone e a Stefano Bettelini, nella prima occasione in cui le tute nere e gialle di questa bella società attraverseranno il confine per venire a correre dalle mie parti.

Italianamente vostro, Stefano

10 Comments:

At 5:12 PM, Blogger Galimba said...

Pensavo di essere l'unico a cui capita una cosa del genere. Mi sto riferendo alle canzoni che inspiegabilmente ti ronzano in testa per quasi tutta la gara. Mi sono spesso chiesto come mai solo una determinata canzone, anzi talvolta sempre le poche battute che ripetutamente continuano a togliere memoria e concentrazione. Riguardo più volte, e ripeto nella mia mente, il codice della prossima lanterna.... e invece no! Il motivetto riparte dalla pausa in cui l'avevo lasciato...non importa che mi piaccia o meno! Sono costretto a riguardare il codice ancora per l'ennesima volta prima di punzonare....
Il motivo per cui la mente scelga di pigiare un determinato tasto del juke box, che sta in qualche parte del cervello... l'unica risposta che sono riuscito a darmi è che spesso corrisponde all'ultima canzone che ho sentito prima di scendere dall'auto, oppure prima di andare in partenza, mentre mi allaccio i parastinchi al centro gara. Basta che attiri la mia attenzione per un attimo e inspiegabilmente mi accompagnerà per tanto tempo (spesso sto perso nei boschi a lungo...)
ciao
Galimba

 
At 10:04 PM, Anonymous Anonymous said...

Racconterei volentieri cosa è successo un giorno (anzi un pomeriggio) a Pradis di Clauzetto su questo argomento... ma non mi voglio inimicare un forte allenatore italiano :-)
Magari metto dei nomi falsi e un giorno scrivo cosa è successo quella volta: l'argomento era "canzoncine"...

 
At 10:34 PM, Anonymous Anonymous said...

Ecco perchè corro con l'ipod.... la canzone la scelgo io -))

 
At 4:19 PM, Anonymous Anonymous said...

Lidia ha trovato un bel titolo "Se Ligabue corre con te".
Ecco, la prossima volta però si deve dare da fare anche lui a cercare le lanterne... mica che devo sempre fare tutto da solo!!!

 
At 6:19 PM, Blogger MatPaz said...

Ma non è che questi ticinesi invece siano dei mutanti? che allungano le gambe a piacere e hanno pure dei cingoli al posto dei piedi?

 
At 7:17 PM, Blogger Cosimo said...

la cosa succede quando, non solo non ti concentri sulla gara, ma cantando ti inventi le parole del testo... allora li capisco che il debito d'ossigeno è notevole... in compenso mi sono accorto di recente che riesco a cantare mentalmente e a pensare alla gara allo stesso tempo... schizofrenia agonistica...

 
At 4:39 PM, Anonymous Anonymous said...

Ps: a Forte Cherle il ritmo era quello di Jesus Christ Superstar...

 
At 10:03 PM, Anonymous Anonymous said...

Beh,quella delle canzoni è verissima!!!
La peggiore che mi sia capitata è stata una gara durante la quale sono stato torturato dal ritornello di "Il vitello dai piedi balsa" di Elio e le Storie Tese...mi stavo mettendo a piangere..

 
At 1:18 PM, Blogger MatPaz said...

io andavo di battisti... e gia qui capite il mio ritmo gara... ma in più era "con il nastro rosa", ma dove vi capita di inseguire una libellula in un prato a forte Kerle???

 
At 7:35 PM, Anonymous Anonymous said...

Fantastici!
A questo punto mi sa che prima di partire per il Portogallo dovrò raccontare (ma nomi mi rifiuto di farne) la storia delle canzoni in testa agli elite di altissima classifica!

 

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